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Mazinga76

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  1. Si chiama starter e regola la miscela aria/benzina. In questo caso lo starter è manuale come era sulla stragrande maggioranza delle auto a benzina di un tempo.
  2. Io sono sudico (non sudicio:D) ma sempre alle 19:30 mangio, perchè poi i miei alle 20:30 corrono davanti alla TV a vedere Un Posto al Sole.
  3. Chiedo scusa a cospicuo se mi intrometto nel suo topic, fuorviando un attimo dalla discussione principale, ma mi interessa molto chiarire bene questo punto sollevato da ricky1750. Ebbene, avendo in famiglia una 127 di 33 anni conservata in box ma non utilizzata, non iscritta a nessun albo ma soggetta al pagamento della tassa di circolazione storica automaticamente in quanto ultratrentenne, cosa succederebbe se per un numero consecutivo d'anni non pagassimo la tassa, sarebbe radiata d'ufficio? Grazie a ricky ed a chiunque saprà chiarirmi le idee.
  4. Stavolta un paio di avvistamenti alternativi, Roy. Lo Zeta, almeno qui, è un autocarro leggero ancora parecchio diffuso. Chi lo allestisse non saprei, ma la base è certamente quella dell'IVECO 370.
  5. Su quella del mio babbo invece il tasto non c'è. Avviene in automatico: giri la chiave nel blocchetto, tutto il check control si illumina a festa e nel giro di qualche secondo si spegne tutto. Se ciò non avvenisse lo strumento sarebbe in avaria.
  6. Ma infatti, pure io pensavo che 'sta cosa è un po' cervellotica.
  7. Da premettere che c'è una spia rossa che segnala il livello del liquido freni nella vaschetta mediante un galleggiante posto sotto il tappo; se la spia rossa si accende segnala l'insufficiente livello, quindi o va rabboccato o va individuata un'eventuale perdita. Il tastino posto sotto la spia serve semplicemente ad effettuare il test di funzionamento dello strumento. Premendolo, la spia rossa deve accendersi; in caso contrario lo strumento sarebbe in avaria e non segnalerebbe eventuali anomalie.
  8. Fermo lì, la mia CS il tasto "prova circuito freni" ce l'ha, altrochè.
  9. Sgomberando il campo da qualsiasi dubbio, ecco una foto della strumentazione di una Nuova 500. Non so quanto bene si riesca a vedere, ma dovrebbe essere visibile che le cifre del contakm sono 5.
  10. Il concetto è molto chiaro. Non avevo mai pensato a questa chiave di lettura, che mi pare molto corretta.
  11. Sulla 127 di mio padre il contakm a cinque cifre s'è azzerato ben 3 volte...
  12. Avvistamentino:pen:...stai scherzando vero? Come se se ne vedessero tutti i giorni...avvistamentone! Effettivamente non pare curatissima, se non sbaglio il paraurti anteriore è pure ammaccato sul lato guida oltre che rugginoso, e mi pare pure che manchino le coppe ruota. D'altra parte, consoliamoci col fatto che una veterana del genere sia ancora tra noi, ancora abbastanza discretamente se vogliamo.
  13. Mah...così, semplicemente giudicando ad occhiometro, direi che Trevi non abbia aggiunto e tolto alcunchè a quelle che erano state precedentemente le performances di vendita della Beta. Qui perlomeno se ne videro pochine, certamente non più di Beta; oggi, al pari di Beta, da queste parti è da considerarsi ormai estinta dalla notte dei tempi. L'ultima Trevi che vidi, di colore beige e con portapacchi cromato sul coperchio del baule, risale a 2/3 anni fa e ricordo benissimo che io e mio padre ci stupimmo per quanto tempo era che non ne vedevamo una. L'ultima Beta circolante a Casoria, invece, era un'ultima serie color argento metallizzato, era parcheggiata in strada ma se la passava ancora decorosamente. Purtroppo da qualche anno è sparita pure lei. Opinione mia personale è che, se Beta lasciò un po' tiepida la clientela fidelizzata per via dell'inconsueta soluzione a due volumi, Trevi stilisticamente non è che si potesse definire seducente. Discorso Gamma: credo valgano un po' le stesse considerazioni di Beta. Un pubblico tradizionalista come quello Lancia, abituato alle eleganti berline nella classica formula 3 volumi, forse si aspettava ancor meno una 2 volumi nel segmento delle ammiraglie. E qui faccio ancora un paio di considerazioni a carattere personale: come nel caso di Beta/Trevi, non credo che una Gamma/Trevi avrebbe inciso più di tanto. Anzi, vi dirò di più: se Beta, a 40 anni ormai dalla nascita, continua a non infiammarmi più di tanto, Gamma, invece, più gli anni passano e più mi cattura gli sguardi. Sento che inizia a piacermi e la osservo sotto un'altra ottica: come una vettura sì originale, forse inconsueta per i canoni Lancia del tempo, ma allo stesso tempo indiscutibilmente Lancia. Osservando la foto del frontale della Gamma Evoluzione qualche post più indietro, mi soffermavo sulla classica eleganza sobria e misurata tipicamente Lancia, e direi che tutto sommato anche il resto della linea, nonostante sia parecchio tormentata verso il posteriore, oggi riesco a metabolizzarla meglio ed a percepirla più come originale che non brutta.
  14. Confermo. La plancetta dei comandi della climatizzazione, le bocchette superiori e l'accendino sulla sinistra, sono quelli di una qualsiasi Uno. Tanto per dire, la mia Uno CS ce l'ha identici. Però direi che, se si eccettua un po' il minimalismo dello sterzo, gli interni conservano una certa eleganza, con tutta quella profusione di Alcantara e moquette... Assolutamente condivisibile. La bellezza proprio non si può dire che sia il forte della S4; sotto questo aspetto le "integrale" le sono infinitamente superiori.
  15. Vero vero, confermo anche questo. Usati che solo qualche anno fa erano ritenuti invendibili oggi si piazzano.
  16. Ho visto le foto, che dire...è un'auto eccezionale, con una linea seducente ancora oggi. Credo che le caratteristiche salienti di una Lancia siano perfettamente sintetizzate: eleganza, grinta, originalità, il tutto in un concetto veramente fuori dal comune. Ti dirò: secondo me conserva anche una certa attualità nel suo insieme che non sospettavo, tanto è vero che le targhe attuali credo che non stonino neanche più di tanto, o perlomeno non come su altre vetture storiche.
  17. La cosa non mi stupisce. Qui la crisi si vede e parecchio, il mercato del nuovo non è neanche pallidamente più quello di alcuni anni fa e la gente inizia a tenersi stretto quello che ha. Se qualche tempo fa, davanti alla prima riparazione di un certo conto, si dava dentro l'auto vecchia e se ne prendeva un'altra nuova con una certa disinvoltura, oggi noto che questa tendenza va calmierandosi parecchio. Insomma, se prima si buttava via anche solo per il gusto di cambiare ogni 2/3 anni, oggi ci si fa molto di più i conti in tasca e, ove possibile ed economicamente ragionevole, si ripara.
  18. Anche io confermo lo stesso problema. Mi compare la stessa dicitura.
  19. Oggi, se ti capitasse con la Ypsilon, lo rifaresti?
  20. Ebbravo il nostro architetto, magari però rovini quella degli altri. Fossi uno dei proprietari delle auto che ti stanno davanti e dietro, e ti cogliessi sul fatto, te le assesterei io un paio di spinte...nel deretano con un paio di calcioni.
  21. Sembra che stia messa anche abbastanza bene quella Ritmo. Anche la 124 Special T, che piacevole visione...cos'è un 1400 o un 1600?
  22. Ultimi recenti avvistamenti. Citroen AX 11 TZX. La vettura non risulta negli elenchi dell'Agenzia delle Entrate, ma grazie all'ottimo sito propostoci da Nick for Speed, possiamo collocare questa AX quasi certamente a gennaio del '91. Ben tenuta, ma coppe ruota non originali. Piaggio Apecar. La foto parla da sola: condizioni ai limiti del possibile, sembra quasi che debba impennare. Anche qui, consultando il sito delle targhe, possiamo collocare questo catorcio ambulante nel corso del '79. Piaggio Vespa PX 200. Un po' occultata dai rami dell'albero, sembra un po' scatto rubato, ma più che sufficiente ad immortalare la targa, che ci dice che questa Vespa romana è stata immatricolata nell''82.
  23. Che peccato per quell'Alfa, doveva essere molto bella. Ed a giudicare dai tre decenni circa in cui si trova lì non direi neanche che sia stata divorata tantissimo dalla ruggine. Dalle foto la vernice sembra ancora integra in alcuni punti, ed anche piuttosto riconoscibile. Forse un verdino metallizzato? Boh... Comunque, dalla calandra a quattro fari, escluderei che si tratti di una Junior; piuttosto dovrebbe essere una Veloce, forse 2000. La Campagnola, invece, è senz'altro una ex CC smilitarizzata e reimmatricolata come civile; anche la capote in colore verde militare dovrebbe essere un indizio. E' una pratica spesso adottata anche qui, almeno per il passato. I vecchi lotti di automezzi provenienti dalle FF.AA. e dalle FF.OO, ancora non proprio ridotti all'osso, venivano ceduti all'asta a commercianti che, previa reimmatricolazione, disarmo degli equipaggiamenti specifici, cancellazione dei loghi e delle scritte e, talvolta, riverniciatura, poi le rivendevano a privati.
  24. A proposito di conservazione e valorizzazione del passato storico dell'auto italica, stamattina leggevo di sfuggita su Ruoteclassiche del c.m., pagg. 124/9, approfondirò poi meglio la lettura, un servizio intitolato "5000 metri di storia". Il titolo fa riferimento ai documenti accumulati in 110 anni di storia FIAT i cui scaffali, se allineati, formerebbero un muro lungo 5 km. Dovrebbe essere, si legge, soltanto il primo passo verso un progetto molto più ampio che consentirebbe a FIAT ed agli altri marchi del gruppo la valorizzazione del proprio passato. I responsabili della casa hanno risposto alle domande dei giornalisti di RC, che hanno riguardato anche l'Alfa Romeo, la Lancia e la partecipazione alle manifestazioni. Che qualcosa si stia muovendo? Vale la pena leggere.
  25. Acquistato stamane il Ruoteclassiche e letto immediatamente l'articolo sulla Prisma, tutto d'un fiato. Ebbene, ti faccio i miei complimenti perchè è proprio un bell'esemplare, messo proprio bene. Sulla Prisma in generale non posso che dare giudizi positivi. Io ho sempre preferito la Delta, anche se il mio giudizio è di parte, ma è chiaro che era la classica berlina Lancia equilibrata, non urlata, elegante ma con misura. In poche parole: come deve essere una Lancia. Ne parlavamo proprio pochi giorno orsono con GTC in un suo topic dedicato. Il quadro strumenti, al quale mi consentirete un grande... per la completezza delle indicazioni e la chiarezza della consultabilità, insieme all'utilissimo check control, sono pari pari quelli della Delta di famiglia. Altro che le cazzatine elettroniche degli strumenti di oggi, che un giorno non vanno e l'altro pure. Belli e ben conservati anche gli interni. Anche qui ci sono elementi (sterzo, manopole, tasti sulla console leva cambio ed altro...) identici alla nostra Delta. Ti invidio una cosa: i tasti degli alzacristalli lì dove è normale che stiano, sui braccioli. Sulla Delta, per chissà quale sega mentale, li hanno piazzati ai lati della leva del freno a mano, scomodissimi da azionare e praticamente irraggiungibili col freno a mano tirato. In bocca al lupo per le tue vecchiette e buona caccia alla Giulietta.
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