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Mazinga76

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  1. Ho ricordi molto vaghi, in tutta sincerità. Ma mi pare di ricordare che anche la velocità massima, perlomeno dichiarata, era uguale; vale a dire 150 km/h.
  2. Ti do qualche altro indizio sul fatto che non si tratta di una Personal manco di striscio. Il colore: Quel verde faceva parte della gamma colori della I serie; non ha mai fatto parte della Personal. La maniglia di apertura del cofano motore, di tipo cromato e a pulsante, era della I serie; quella della Personal era del tipo a leva sollevabile ed era nera. Quindi il cofano è stato sostituito con quello della II serie, ma sono state mantenute la maniglia di apertura e la targhetta della I serie. La targhetta, anzichè stare sotto la griglia di destra, lì dove era posizionata sulla I serie, è posizionata in basso, a destra della targa, perchè il cofano della II serie ha i fori della targhetta in quel punto. Quanto ai paraurti e ai fascioni laterali della Personal, all'epoca di quando io ero bambino era usanza diffusissima quella di aggiornare le auto al restyling successivo; anche le 126 con questo upgrade erano diffusissime. Tra l'altro si può notare benissimo quanto i fascioni siano montati più in basso del punto esatto in cui li aveva la Personal; viceversa, quanto il paraurti anteriore sia troppo in alto rispetto al punto giusto, tanto da stare a ridosso delle frecce anteriori. A proposito di frecce anteriori, la Personal non le ha mai avute bianche. Un'osservazione anche riguardo la calandra: anche quella deve essere stata sostituita con quella della II serie, perchè la I serie aveva la scritta posizionata più in alto; qui invece è al centro perchè il lamierato della II serie aveva i fori in quella posizione. Molto probabile, a questo punto, che questa 126 sia stata coinvolta in tempi remoti in un tamponamento, e con l'occasione sia stata riparata, in maniera raffazzonata, in stile Personal. Ne consegue che: Il 1981 non può essere l'anno di prima immatricolazione, ma probabilmente l'anno in cui la macchina fu ritargata perchè acquistata usata (all'epoca la reimmatricolazione era obbligatoria); non può essere 650 perchè tale cilindrata debuttò sulla II serie; la prima serie fu solo 600 cc.
  3. Questa l'ho vista bazzicare spesso su fb, su qualche pagina o gruppo dedicato alle pubblicità d'auto d'epoca, o comunque di vecchiume assortito. Mai avrei immaginato che non provenisse da riviste del settore.
  4. Penso sia un vezzo del proprietario che ha voluto apporre la sua firma, non credo altro.
  5. Sì, in effetti, nell'elenco dei pregi dell'automobile mancano le virgole tra una virtù e l'altra. Più qualche altra virgola omessa qua e là. Mai vista una Kadett B con panca unica e cambio al volante, sinceramente. Mi verrebbe da pensare più a un'approssimazione del disegno, nel quale comunque sembra abbozzata la divisione tra i due sedili. Sì vabbè, quello resta sicuramente l'errore/orrore più scabroso.
  6. Non riesco a ingrandire più di tanto il testo. Ma, a leggere con attenzione, sembrerebbe che di virgole ne manchino un bel po'.
  7. Il Daily esisteva anche a marchio UNIC ed era destinato al mercato francese...
  8. L'obbligo delle frecce arancioni, in Italia, era soltanto per le vetture di nuova fabbricazione a partire da una certa data del 1975, se ben ricordo. Non saprei se proprio dal 1° gennaio o comunque una data di poco oltre. Quelle che erano già circolanti con le vecchie ottiche non erano soggette a nessun obbligo. Quelle che condividevano freccia/posizione nella stessa ottica, da quel momento uscivano di fabbrica con le luci di posizione integrate nella parabola dei fari, mentre l'ottica arancione era riservata esclusivamente alla freccia.
  9. Più che per la pubblicità in sè, pubblico questa inserzione dell'IVECO, risalente al 1977, per il fatto curioso che nel messaggio pubblicitario venga più volte citata anche Lancia tra i marchi confluiti nella corporazione IVECO. Ma non mi risulta che Lancia abbia avuto una gamma commerciale/industriale dopo l'assorbimento da parte di FIAT, tanto meno che avesse modelli a suo marchio nel 1977...
  10. Peccato quel fanale rotto; è un pugno nell'occhio. La feritoia frontale, sotto il parabrezza; i cerchi a sei razze invece che cinque, e il fatto che sia un tre assi (anche se la visuale è coperta dalla Fiesta lo si percepisce), ci dicono che è un più grande 160. Probabilmente un 160 F 26 o qualcosa del genere. L'immatricolazione dell''86 non mi convince: A quei tempi c'era già la serie Turbo di IVECO. Probabilmente fine anni '70 o al più primi anni '80. La cella dovrebbe essere semplicemente coibentata; non vedo il compressore del frigo che dovrebbe trovarsi anteriormente, in corrispondenza dello spoilerone della cabina. A meno che non l'avesse in origine e in seguito sia stato rimosso.
  11. Il basso di gamma con Seicento ---> Panda ---> Punto non credo fosse così mal assortito. Forse si volle rispolverare una politica che era stata sempre tanto cara a FIAT da decenni: Quella dell'auto che bada al sodo, senza fronzoli e senza velleità modaiole, di produzione estera. Fu così fin dalla fine degli anni '70 con le SEAT 124 D e 127; a seguire con la 128 jugoslava e le 127/147 brasiliane; dall''83 fino al '92 con le 126 polacche; a fine anni '80 le Duna e Uno CS, per finire dieci anni dopo con le Palio. Pienamente d'accordo. Anzi, per certi versi aveva un'immagine anche più particolare e originale rispetto alla più piccola. L'impressione è che, appunto, le sorti dell'Innocenti avessero già imboccato la strada del declino.
  12. Un paese asiatico, probabilmente ex colonia britannica. Forse Singapore...
  13. Stessa identica situazione sulla Delta 1.6 di mia zia. Evidentemente con la Tipo condivide proprio tutto tutto. Sull'altra sua macchina, la Y 1.2, il problema della lancetta ballerina si è presentato qualche anno fa, dopo la sostituzione della pompa e del galleggiante: in pratica finchè si va dritti è precisissima; quando curva a sinistra o a destra, la lancetta vira progressivamente verso il pieno o verso lo zero.
  14. Quindi, mi pare di capire che dal 1° gennaio al 31 dicembre del 1990 eravamo negli anni '80...
  15. Mi riferivo appunto a quel conflitto. Le immagini al TG della Zastava bombardata erano invece relative al conflitto in Serbia. Ho accavallato i ricordi dei due conflitti.
  16. Credo che il motivo della prematura fine delle importazioni fu proprio quello. Ricordo qualche immagine dei TG dell'epoca che mostravano la fabbrica Zastava bombardata e sventrata, con le catene di montaggio semidistrutte con ancora le Yugo sopra. Quanto alle vendite, direi che partirono subito benone. Da me si diffusero con una certa rapidità e ad un certo punto se ne vedevano davvero tante. Il target della clientela era soprattutto fatto da persone anziane, pensionati e chiunque non badasse a nient'altro che non fosse un pezzo di ferro per andare da A a B. Nel mio vicinato ci fu una mini-colonia di tre Koral, tutte bianche, di cui due 45 e una 55. Le due 45 furono acquistate entrambe nuove da due pensionati, un ex tranviere e un geometra. La 55 invece era del '92, aveva i cerchi in lega, e fu acquistata usata, verso la metà degli anni '90, da una ragazza neopatentata, all'epoca poco più che ventenne, come auto da battaglia quotidiana. Inutile dire che nessuna delle tre è sopravvissuta: la prima a passare a miglior vita fu la 55, ridotta maluccio in men che non si dica sia di meccanica che di carrozzeria; le altre due, a morte degli anziani proprietari, deperirono in brevissimo tempo nelle mani dei figli per incuria pressochè totale, e quindi demolite. Ebbero in ogni caso una repentina parabola crescente cui seguì, altrettanto repentinamente, la parabola inversa. Un po' il destino che tocca a quasi tutte le low cost da prezzo e basta. Qualcosa di molto somigliante a quanto accaduto una decina d'anni fa, fatte le dovute proporzioni, con la dr 1, che pure qui da me se ne videro e qualcuna ancora si vede, salvo poi ben presto iniziare a vederle sui carri attrezzi dei demolitori prendere la via della pressa.
  17. Kadett E s.w. qui da me, a mio ricordo, fece veramente il botto; ne ricordo veramente tantissime in giro al punto da diventare un po' uno status symbol averne una. Un cugino di mia madre ai tempi ne ebbe addirittura due, una rossa, l'altra grigio metallizzato, entrambe Club ed entrambe, se la memoria non m'inganna, 1.6 D. A mio parere, si presentava con una linea davvero piacevole e indovinata, e fu tra le prime che contribuirono nel segmento C, ma anche in generale, a sdoganare definitivamente il concetto di familiare alla moda in luogo del vecchio stereotipo dell'auto commerciale e da lavoro. Del resto, anche limitando il confronto in casa Opel tra la precedente Kadett D caravan e la successiva, la differenza di immagine percepita era notevole. Un altro cugino di mia mamma, di Torino, ebbe un'Astra s.w. 1.6 GLS del '92, blu metallizzato. Su quest'auto ebbi modo anche di viaggiarci, nel settembre del '95, da Torino verso il Lago Maggiore. Era una bella macchina, comoda, spaziosa e andava parecchio: I 190 dichiarati pare ci fossero tutti. Però, che volete che vi dica, l'impatto che avevo avuto con la Kadett s.w. non lo ebbi con l'Astra che, per quanto una bella macchina, mi sembrava più normale nel contesto di ciò che offriva il mercato in quel momento. La Kadett s.w., forse insieme alla 33 giardinetta, mi diede più l'impressione di qualcosa di veramente nuovo che sparigliava le carte.
  18. Nutro più di un dubbio che questa Tempra S.W. sia ancora marciante: Ruote semisgonfie; vegetazione spontanea che inizia a spuntare intorno; specchietto guida semidistrutto con tanto di ragnatela tra lo stesso e il finestrino; marmitta appesa, la quale struscerebbe a terra con gli ondeggiamenti della marcia; cassette della frutta infilate alla rinfusa sotto. Diciamo che se non è già passata a miglior vita, temo lo sarà.
  19. Beh comunque, a vincerla un'ARNA all'epoca, non sarebbe stato poi così male, o no?
  20. Se noti, i montanti del parabrezza sono separati; e le cerniere sono abbastanza sporgenti. Evidentemente il tetto deve essere comunque rimovibile, come una sorta di hard top.
  21. Dovrebbero essere degli spessori in gomma. Servono per l'appoggio del parabrezza quando viene ripiegato in avanti.
  22. Come sempre, sono da incorniciare la tua estrema chiarezza e facilità di esposizione dei concetti. Non potevi snocciolare e centellinare l'argomento in maniera più esaustiva. Disamina assolutamente perfetta che, per quanto mi riguarda, non ammette repliche.
  23. Se ti riferisci a questa, ha montato le bianche a partire dal '59 fino alla fine della sua carriera, avvenuta nel '75. Sempre nel '75, se non vado errato, ci fu una normativa del CdS che prevedeva l'obbligatorietà della luce arancione per gli indicatori di direzione, quindi è probabile che sul filo di lana (la 500 fu prodotta fino ad agosto) anche la 500 sia stata adeguata con le plastiche arancio.
  24. Per non parlare del Volumetrico da 140 cv. La montava l'ultima serie della 128, a partire dal '76.
  25. Appunto. Anche 155 mi pare fosse posizionata come D, ma pure lei era una costola del segmento inferiore. Che facciamo, mettiamo nel C pure lei? E Lybra? Che superava solo di qualche cm Marea (addirittura la S.W. era un paio di cm più corta) e ne ricalcava quasi per intero motorizzazioni e cilindrate, pure lei è una C?
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