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Ed intanto eccovi una neoventenne: Opel Astra S.W. 1.4 i. Notare il fascione in plastica del portellone come sia molto meno scolorito del paraurti. Infatti di Astra S.W. mancanti del suddetto fascione io me ne ricordo a iosa, probabilmente si staccava con notevole facilità. Questo qui deve essere stato rimpiazzato in tempi abbastanza recenti.
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Dunque, io la mia richiesta per un camuffamento ce l'avrei.....magari voi mi direte: "ma che cavolo!!! Non c'hai niente di meglio da andarti a ricordare???" Ebbene sì, non ricordo se Paolino ha già postato qualcosa al riguardo in passato, ma sarei curioso di rivedere come camuffarono il cambiamento "epocale" del posteriore della 126 che si guadagnò il portellone. Io mi ricordo il titolo di un articolo che lessi all'epoca: "Si chiama Bis la 126 che fa tris" ma non ricordo dove lo lessi; se su QR, GM, AO..... Paolino vienimi in soccorso.
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Io ci son stato e mi pare di ricordare "I ragazzi della 3C". Ci ho preso?
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Effettivamente è un oggetto molto esclusivo, sicuramente affascinante proprio per la sua unicità. Era un'irriverente alternativa alle varie BMW M ed Alpina, Mercedes AMG, Audi RS e per certi aspetti alla nostra Lancia Thema 8.32.
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Mmmm......osservandola attentamente mi sa che potresti averci visto giusto. Anche a me sembrerebbe una berlina Renault degli anni '60, forse appunto una 8 o anche una 10.
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Probabilmente sì, trattandosi di una versione molto particolare e pochissimo diffusa. Certo è che essendo pur sempre una Tempra S.W., quindi un'auto in generale molto diffusa ed a vocazione popolare, e non potendo contare sul richiamo del marchio come ALFA Romeo e Lancia, difficile ipotizzare una rivalutazione storico/collezionistica che non sia nel lungo periodo. Insomma, credo che di acqua sotto i ponti ne dovrà passare molta di più che non per 155 Q4 e Dedra HF integrale.
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Non mi stupisce più di tanto che i francesi considerassero elegante la Mini italiana; d'altra parte, quando questa fu lanciata nel '74, lo scopo era quello di offrire una piccoletta brillante e un po' chic che si contrapponesse all'apprezzatissima ed ormai consolidata A112. E bisogna dire che la Mini 90/120 ed in seguito la De Tomaso le carte in regola ce l'aveva tutte per misurarsi ad armi pari sia con le versioni più tranquille dell'A112 sia con la "pepata" Abarth. Solo le vicissitudini societarie e finanziarie che l'Innocenti ha attraversato nel corso degli anni, dovute anche alle difficoltà economiche della British Leyland di cui Innocenti faceva parte, frenarono un po' il successo di questa utilitaria altrimenti molto valida e moderna per i tempi, ma non impedì comunque alla piccoletta di Lambrate di restare a listino per ben un ventennio. Tra l'altro io sono del parere che la Mini nel corso degli anni abbia beneficiato di restyling piuttosto efficaci che ne abbiano reso l'aspetto via via sempre più gradevole; la foto di quella di Roy ne è la testimonianza: Piccola sì, ma piuttosto elegantina ed originale. Sulla foto del '76 postata da Paolino ho anch'io la stessa impressione di Roy: sembra decisamente ante anni '70. Addirittura si scorge parzialmente sulla destra una vecchia auto che credo sia una FIAT degli anni '40, oltre ad una Fulvia Coupè, una 1500 ed una 600, comunque molto più vecchie del '76. Non riesco a riconoscere l'ultima auto della fila, la berlina azzurra. Paolino, sai che auto è?
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Oddio quanto mi dispiace... era una gatta bellissima, che peccato....
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Mi sa di sì. A giudicare dal fatto che tre delle vetture postate da giuxche hanno targa BN ed AV penso che la zona sia proprio quella, al confine tra le due province. Ebbene, in quelle zone, che io di tanto in tanto frequento, ci sono veramente una miriade di vetture storiche in circolazione e non è raro vedere vetture come quelle della foto, cioè anzichè smaltite presso le normali autodemolizioni, i proprietari le abbandonano negli appezzamenti di terreno di loro proprietà, oppure nei cortili delle proprie abitazioni ecc.. Io spesso, quando ho una mattinata da dedicare ad una uscita fuori porta, mi reco a Mercogliano (AV), grazioso paesino dell'Irpinia a 500 m s.l.m., dove l'aria buona e la tranquillità sono un toccasana per chi come me vive una realtà urbana molto caotica, lungo il tragitto che percorro da Casoria (50 km) incontrare situazioni del genere è molto frequente. Quelle più eclatanti che incontro lungo la strada si trovano nel comune di Monteforte Irpino dove in un terreno privato ci sono diverse auto radiate e mezze cannibalizzate (tra cui una Lancia k); a pochi km di distanza, in un terreno che si trova di fronte ad un notissimo ristorante della zona, gli avvistamenti sono a dir poco fuori dal comune: una FIAT 130 coupè abbandonata ma ancora immatricolata (RE); un pullman inglese a due piani, di colore rosso, che un tempo faceva da pubblicità al ristorante; una Jaguar XJ I serie ed una FIAT Campagnola I serie e poco più avanti, nell'androne di un palazzo una FIAT 500 abbandonata ed ancora, nel piazzale di un altro noto ristorante, una vecchia vettura francee Panhard. Lo so, sarebbe una caccia fotografica coi controfiocchi, ma tutto questo lo si incontra lungo una strada statale a scorrimento piuttosto veloce, dove bisognerebbe fermarsi apposta sul ciglio della strada, la qual cosa non è facile nè sicura.
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Intanto diamo nuovamente il benvenuto ad Enzo, ideatore di questo topic, che era una vita che non si faceva più vivo in questa discussione. Per quanto riguarda la 127 in questione, trattasi di una 900/L come si intuisce dai paraurti in metllo con cantonali in plastica, modanature e maniglie nere senza cromature, assenza di profili cromati sulle grondaie, marmitta di diametro più piccolo che sgombera il campo sul fatto che sia una 900 e non una 1050.
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Ha ragione Roy, che c'ha di strano il parcheggio della Polo? Scusa Cibus, ma hai visto dov'è parcheggiata la 300 SL? Comunque niente di sensazionale....se Roy è di Roma io sono di Napoli, tutto detto. Azz...Roy, altrochè se vale come avvistamento, quello credo sia un Guzzi Falcone o qualcosa del genere degli anni '60, dico bene?
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Sei mitico Paolo!!!! Altrochè se me la ricordo la pubblicità delle Morositas, giacchè mi trovavo mi sono rivisto pure lo spot delle liquirizie Tabù....troppo forte!! Che tempi...
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La Lambretta J50 la postasti, mi pare di ricordare che fosse di tuo nonno. Invece del Ciao non ne sapevo nulla, di chi sarà mai?.... aspetta che tiro ad indovinare......vuoi vedere che era della Mostra quando era ragazza? Ho indovinato?
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Ah beh, se è per questo anche noi in famiglia abbiamo un Piaggio Sì dell''81, giace in cantinola sotto una coperta da una quindicina d'anni e più. Ormai non va più in moto ma è stato usato pochissimo da mio padre ed è in condizioni estetiche pari al nuovo.
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Oh...questa famiglia fa concorrenza alla mia come vetustà del parco macchine.
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Ti quoto al 100% su tutto il discorso che hai fatto su Mercedes 190 e Rover 600. Su Rover aggiungo soltanto che la chiusura dei battenti della casa inglese sta dando una notevole spinta all'estinzione del circolante. Purtroppo immagini come quella che ho postato non mi capitano raramente di incontrarne, recentemente vidi un altro carro attrezzi con sopra una 200. Stessa sorte anche per le 400 e le grosse 800 che in più di un'occasione ho visto nei piazzali degli sfasciacarrozze anche in condizioni ottimali di conservazione. Probabile che la difficoltà di reperimento dei ricambi, la progressiva scomparsa della rete ufficiale della casa, costi di ripristino e manutenzione che diventano molto onerosi, si facciano sentire. Peccato:(
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Ricordo anche io. Era senz'altro una casa tedesca, ma non ricordobene quale....forse BMW.
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Scusa Roy, ma da te a Roma come funziona con le norme antiinquinamento? A me pare di ricordare che le non catalitiche non siano ammesse alla circolazione entro l'anello ferroviario. E' ancora così o è cambiato qualcosa nel frattempo? Intanto ecco una foto scattata oggi all'ora di pranzo. Si tratta di una Mercedes 190 in condizioni veramente ottime, sicuramente è un'ultra ventenne ed è probabilmente iscritta ASI perchè risulta come tassa non calcolabile. Non so se siete d'accordo con me, ma io 'sta Mercedes l'ho sempre ammirata per la sua linea di rottura pur restando fedelmente nel solco della tradizione della Stella a tre punte. L'ho sempre considerata la Mercedes "giusta", ragionevolmente compatta senza rinunciare a quell'aura di prestigio tipica delle sorelle più grosse. L'immagine che segue invece non ha nulla a che vedere con le auto d'epoca, però quando vedo situazioni come questa mi fa molta tristezza. Purtroppo questa Rover 600 e questa FIAT Punto sono arrivate alla fine dei loro giorni. Uploaded with ImageShack.us
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Fa un certo effetto quel Maggiolino targato NA vederlo lì al nord; in genere è quasi sempre il contrario, le auto del nord vengono acquistate al sud. Poi quella targa NA26 è praticamente scomparsa anche qui.
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Altrochè, io in particolare ho sempre avuto una predilezione per la De Tomaso Pantera che montava dapprima il 5763cc e poi il 4942cc di origine Ford.
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Non sono un grande estimatore delle auto americane, non le ho mai seguite granchè e quindi non le conosco molto, però non si può negare che abbiano comunque un loro fascino tutto particolare, del resto non è un caso se negli anni '60 e '70 abbiano influenzato molte automobili europee in tutti i segmenti di mercato. Basti pensare anche alla stessa FIAT con la 1100 D e le 1500/1800/2100/2300 dotate di code con le classiche pinne tanto in voga in quegli anni; alle 1300/1500 con chiari richiami alla contemporanea Chevrolet Corvair. Anche l'ALFA Giulia in fondo, a ben vedere, mostrava le influenze USA tanto in voga in quegli anni con quel parabrezza e quel lunotto così ricurvi sui lati; finanche l'Autobianchi Bianchina, sia pure in scala molto ridotta, riproponeva i classici stilemi USA con le pinne al posteriore. In campo europeo chiari esempi di influenza stilistica americana si ebbero anche con le piccole NSU Prinz, anch'esse ispirate alla Corvair, con le Mercedes 200/220 dei primi anni '60 con la coda dotata di un accenno di pinne, con la Peugeot 404 anch'essa dotata della stessa particolarità, e con la SIMCA 160/180/2 Litres (SIMCA all'epoca era una filiale Chrysler) Come vedi ci fu un periodo in cui lo stile e la filosofia americani ebbero molto seguito in Europa anche a livello meccanico, infatti le grosse Opel e Ford montavano motori d'oltreoceano ed anche in Italia non era raro che vetture ad alte prestazioni montassero grossi motori americani, è il caso ad esempio delle De Tomaso e delle ISO Rivolta.
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In realtà credo che queste versioni abbiano avuto una certa diffusione limitata più che altro ai loro mercati interni (Germania e Gran Bretagna). Qui da noi erano pittosto rare se non addirittura "mosche bianche". Comunque, simonepietro, tu che sei un appassionato di auto USA, hai visto che l'America era molto più vicina di quanto pensassi?
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Sembra proprio che lo facciano apposta, Roy, a postare le Small per farti venire il magone....
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Le Diplomat avevano un'influenza stilistica americana direi piuttosto sfacciata, ma era una costante in tutte le Opel degli anni '60 sia di segmento basso che alto. La Mercedes, come giustamente dici, è vicina agli standard USA più che altro nellaspetto concettuale perchè stilisticamente ha una personalità molto ben definita. Intanto ecco un altro esempio di europea/americana, neanche a dirlo è un Opel, si tratta della Commodore Coupè. e poi c'è questa: l'Opel Kapitan....
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Leggere quest'ultimo post è una stilettata al cuore.....c'è da piangere:(((