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Mazinga76

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  1. O semplicemente erano configurazioni entrambe a listino a scelta del cliente; ipotizzo magari in base al tipo di carico, alle varie destinazioni d'uso e a diverse esigenze di motricità. Comunque, ecco qui un Orsetto come lo ricordavo io...
  2. Ad "occhiometro" e a "ricordometro" direi che fosse il meno diffuso della serie zoologica della OM. O perlomeno nei miei ricordi di bimbo, quando ancora ne circolavano tanti, di Orsetto ne avrò visti pochissimi. Di quei pochi però ne ricordo soprattutto con ruote posteriori non gemellate, la cui massa complessiva non eccedente i 35 quintali ne consentiva la guida anche con patente B.
  3. La verità è che andrebbero utilizzate solo per raduni, mostre, sfilate e rappresentazioni storiche in genere; non sarebbe regolamentare modificare la grafica, i colori e il formato di una targa appartenente a un'epoca con quelli di un'altra epoca. La realtà è che ognuno fa un po' come gli pare: qui da me le storiche con targhe "storicizzate" che circolano regolarmente sono un fenomeno in forte espansione.
  4. D'altra parte, il solo pensiero che qualcuno nel 2019 possa usare una Fulvia come catorcio da battaglia quotidiana, fa salire il crimine...? Meglio pensare a un abbandono. Cosa che mi meraviglierebbe non poco: in genere le persone anziane sono molto conservatrici e sentimentalmente legate alle proprie cose. Anche qui da me girano un paio di Fulvia appartenenti a persone anziane, ma tenute in uno stato quantomeno decoroso.
  5. Direi una Marbella Special, se la vista non mi inganna...?
  6. Non saprei se quei cerchi appartenessero alla linea accessori originali Alfa, c'erano comunque i tappi coprimozzo con loghi Alfa. In ogni caso, anche a me non fanno molto sangue. Da farsi venire l'orticaria a vederla in quelle condizioni! Non so nemmeno io da quanto non ne vedevo una. Evidentemente sfruttatissima come auto da battaglia quotidiana senza nessun riguardo; eppure oggi, per la particolarità della versione e per la sua rarità, meriterebbe grande considerazione. Mah, non saprei... Gli indicatori sono sicuramente arancioni, ma potrebbero essere stati sostituiti in seguito a rotture con i primi capitati sotto mano, senza andare troppo per il sottile. Degli interni so poco, se non che aveva gli appoggiatesta sellati regolabili in altezza (forse si scorgono a malapena nella foto). Inoltre lo specchio destro, il tergilunotto e i vetri posteriori apribili a compasso mi sembra strano ritrovarli tutti insieme su una base. Naturalmente nulla toglie che qualcosa possa essere stato richiesto come optional all'epoca dell'acquisto e qualcos'altro possa essere stato aggiunto in secondo momento... Boh, vattelapesca.
  7. Finalmente riesco a postare qualcosina anche io dopo lungo tempo... Alfa Romeo 164 T. Spark dell'aprile '89 Audi 80 1.8 S dell'agosto '87 Autobianchi Y10 4WD del novembre '90, purtroppo tenuta in una maniera che non meriterebbe. Autobianchi Y10 del novembre '94 Daihatsu Move dell'agosto '97 FIAT Croma i.e. dell''85, in condizioni molto pasticciate. FIAT Uno 45 S del maggio '86 FIAT Uno CS del giugno '88, usata come mezzo da lavoro. FIAT Uno Trend dell'ottobre '91 FIAT Tempra S.W. 1.6 i.e. del luglio '96 Opel Kadett 1.7 D Club dell'aprile '89 Rover 214 Si 16v del maggio '95 Suzuki Vitara 4WD del gennaio '96 Volkswagen Bulli in condizioni esemplari, da noleggio per cerimonie.
  8. Di certo la Panda Giannini non ha mai avuto quei cerchi neri, assolutamente fuori luogo. Dubbi anche per il convogliatore d'aria sul cofano e i fendinebbia nel paraurti. Anche le scritte adesive sulla parte posteriore della fiancata, sinceramente non saprei...? Piuttosto, mi pare di ricordare, ma potrei sbagliarmi, che facessero parte dell'allestimento della Panda Giannini le barre sul tetto, che qui però non vedo...
  9. L'OM Tigrotto è un colpo mica da poco! ? E' certamente un ex Polizia, come si può dedurre dal colore e da alcuni particolari di derivazione militare. Sicuramente appartenuto a qualche reparto celere.
  10. Non ne ho certezza assoluta, ma credo che le Innocenti Mini esportate Oltreoceano dovrebbero essere state anche per gli USA. Almeno fin quando il marchio era sotto l'egida della British Leyland, dopo non so. Infatti, siccome la Mini inglese (Austin - Rover) era regolarmente esportata negli USA, probabile che si sfruttassero gli stessi canali anche per l'Innocenti. Però è solo una mia deduzione, altro non saprei.
  11. E' vero, me n'ero proprio dimenticato di questa Montego. Non credo però che fosse la stessa che ho avvistato qualche giorno fa, perchè non aveva il gancio per il traino e forse neanche i cerchi erano uguali.
  12. Aggiungiamoci pure che, per tutti i motivi che hai giustamente elencato, si avvicinava un po' troppo in certe sfere dove Opel non era certo di casa: vedi BMW CSi, Mercedes Benz SEC, Jaguar XJ-S ecc.. Propendo anche io per la non originalità: mai visto quel verde, specie su una L.
  13. Ne ho avvistata una non più di qualche giorno fa, una 1.6 di colore bianco, aveva targhe originali NA-N del 1986. Ero alla guida, mi precedeva, poco più avanti l'ho sorpassata e ho potuto constatare le condizioni pressochè intonse. Era un anzianotto, probabilmente un amatore del marchio o del modello in particolare. Purtroppo, viste le circostanze, niente foto. Ed è stato un peccato, perchè meritava. ?
  14. Decisamente semplici e sobrie le prime due Mondeo, direi anche poco snaturate e coerenti col veicolo di partenza. Meno la Mondeo ultima serie. Sulla Rodius, tanto in versione autovettura quanto mezzo funebre, preferisco non pronunciarmi. ?
  15. Anche io da bambino, una volta, sulla 14 GTL rosso scuro di una collega di mia madre. Era una restyling, quella che aveva le frecce anteriori non più nel paraurti ma ai lati dei fari, che giravano leggermente sul parafango. Ricordo in particolare lo spazio veramente abbondante per le gambe dei passeggeri posteriori, tra lo schienale anteriore e il bordo del divanetto posteriore. Tutto sommato un'auto gradevole.
  16. Non mi meraviglia molto, in verità. Complice uno sfruttamento degli spazi molto meno studiato di oggi, dove si privilegia fino all'ultimo centimetro possibile lo spazio nell'abitacolo; rivestimenti dei bauli praticamente ridotti all'osso; e l'assenza di tutta quella miriade di dotazioni e componenti di cui le auto di oggi sono infarcite, i bagagliai del tempo erano delle piccole caverne. Basti pensare che una 127 aveva un baule da 365 litri, oggi impensabile anche su una segmento C. Esatto: Tempra 500 litri; Dedra 480 litri; 155 525 litri. Non ricordo il valore della Jetta, ma credo che i 550 litri ci fossero tutti perchè era una caverna non indifferente. Non ricordo il valore di Duna, ma credo che fosse notevole anche quello, certamente sopra i 400 litri di gran lunga.
  17. @L' informatore d'auto Permettimi un'osservazione assolutamente amichevole: perchè sempre questi scatti un po' improvvisati? Nel senso che le inquadrature non sono mai complete, a volte in lontananza, a volte semi-nascoste, la qualità delle foto è sempre approssimativa ecc.. Che difficoltà hai nell'inquadrare, mettere a fuoco e scattare??
  18. Per quanto mi faccia un po' sensazione dirlo visto il tipo di veicolo, devo dire che la 740/60 mi piace: bella linea, sobria, semplice e pulita. Direi elegante in un certo senso.
  19. Premesso che la produzione inglese di un tempo mi ha sempre un po' "perversamente" affascinato, devo dire che oggettivamente la Metro non era affatto male all'alba degli anni '80. Aveva una linea abbastanza moderna e piacevole, al netto della anacronistica derivazione meccanica Mini che è stata già menzionata. Non mi soffermo molto sull'Allegro, auto mai digerita dal punto di vista stilistico, in quanto qui erano vere e proprie mosche bianche, più o meno come la successiva Maestro. Un filo più diffusa era invece la Montego, auto non disprezzabile secondo me dal punto di vista dello stile, soprattutto in versione Estate. Non molte le Acclaim che io ricordi dalle mie parti; un po' più gettonate ( e anche più belle secondo me) le Rover 213/6 che vennero dopo. Il Leyland Sherpa...? raro lo era di sicuro, ma neanche tanto quanto si possa pensare. Io me ne ricordo più di uno (bianco, beige, blu)... Mai metabolizzato molto come forme; tanto per restare in terra britannica, preferivo di gran lunga il Bedford CF.
  20. Certo! Sarebbe affascinante, a distanza di oltre cinquant'anni, poter leggere qual'era all'epoca il concessionario più vicino a ciascuno di noi. ?
  21. Molto interessante l'ultima versione prodotta della Delta, oggi praticamente ridotte al lumicino. Peccato per i cerchi in lega non originali di questa serie: sono quelli della precedente LX.
  22. Mi accodo al treno degli estimatori della III serie. Quando uscì ricordo di esserne rimasto molto favorevolmente impressionato, mi piaceva parecchio esteticamente. E nelle versioni più ricche, ben motorizzate e con quattro cerchi giusti, per i suoi tempi la trovavo una Golf coi controcxxi . Una mia collega ne ebbe una: 1.4 CL 5 porte bianca, dall'aspetto tremendamente triste dentro e fuori. Ma la sensazione di solido e ben fatto, sia percepita che reale, c'era tutta. Per contro, non ho mai digerito la Variant, come del resto nessuna delle versioni derivate successive. Per me la Golf è in versione berlina, o al massimo cabriolet.
  23. @PaoloGTC Se ci sei, batti un colpo! ?
  24. Ecco il mio primo contributo del 2019, anche se in realtà quasi tutte le foto risalgono agli ultimi tre mesi del '18. Alfa Romeo AR8 del giugno '84 Alfa Romeo 33 1.3 VL dell'aprile '91 FIAT 128 Sport L 1100 del novembre '73 FIAT 128 del maggio '74 FIAT Uno 45 Fire del settembre '92 FIAT Cinquecento Sporting del '97 FIAT Palio Weekend 100 16v del settembre '97 Lancia Dedra 1.6 i.e. dell'aprile '92 Lancia Y 1.2 LE del settembre '97, di mia zia che ormai la usa quasi niente. Io mi preoccupo di tenergliela in ordine. Mercedes Benz 200 TE del gennaio '91 Opel Astra 1.4 GLS del novembre '95 Peugeot 106 XN dell'ottobre '97 Rover 620i del maggio '97 Suzuki Vitara dell'ottobre '90 Volkswagen Jetta GL turbo Diesel del febbraio '87 Chiudo con una replica, credo, su meccanica Volkswagen, di cui ignoro marca e modello. L'immatricolazione risale al settembre '94 E' tutto.?
  25. Non è una prova inconfutabile. Teoricamente, in trenta e più anni, la macchina può aver subito interventi di carrozzeria, con la sostituzione di targhette, sigle, stemmi ecc.. Sappiamo bene che molti carrozzieri e proprietari, all'atto del sostituire tali sigle, non vanno a sbattersi più di tanto per trovare la sigla Digit oppure DGT; ci schiaffano quel che trovano e buona notte al secchio. Tanto per dire, nel 2000, quando feci riverniciare la mia Uno CS, al momento del ritiro me la ritrovai con la targhetta posteriore "Uno-45", perchè il carrozziere non aveva trovato dal suo ricambista di fiducia la scritta originale "Uno-CS"; nè, per questioni di tempo, potè prendersi la briga di mettersi alla ricerca. Poi, in un secondo momento, la trovai io e gliela cambiai.
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