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Mazinga76

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  1. E quel brutto specchiaccio sulla 125. In effetti. A meno che non siamo intorno al '68/'69, anche se le altre sembrerebbero tutte di almeno una decina d'anni più anziane.
  2. Non facciamo discriminazioni territoriali, senza torti a nessuno, da noi c'è posto per tutti.
  3. Non credo ne valga la pena:), ma se proprio ci tieni te la fotograferò meglio la prossima volta che vado in lavanderia ( è sempre parcheggiata a poca distanza). Non farci caso, qui le Tipo con quella scritta si sprecano, manco mi andava di commentarlo. Per la cronaca è una 1.4.
  4. Eccovi un po' di cose rastrellate in giro nelle ultime due settimane. Citroen AX Thalassa del marzo '91. FIAT 126 Personal del giugno '79. Meglio che sia venuta sfocata la foto, vi ho risparmiato uno spettacolo deprimente. Sta insieme per scommessa. FIAT Tipo SX del luglio '92. Mercedes Benz 200 del maggio '81. SEAT Marbella Special del maggio '92. Volkswagen Polo del maggio '89. Chiudo con una Volkswagen Golf del '91.
  5. Ispirarsi stilisticamente alla Escort II......meno male che si sono ravveduti e l'han fatta come l'hanno fatta.
  6. Abbastanza patetico, direi. Erano tempi in cui l'automobilista, soprattutto quello che bazzicava i segmenti alti di mercato, aveva già affinato il palato; cercare di spacciargli la 132 1800 come una concorrente nel settore 2 litri, insomma...
  7. Beh no, non direi. Rifare il motore ad una 127 dopo 100 mila km non è nell'ordine naturale delle cose; lo dico con cognizione di causa in quanto ce l'abbiamo in famiglia ed il primo motore è stato sostituito a 260 mila km con uno nuovo. Col secondo motore è stata in uso fino all'anno scorso, quando l'abbiamo messa a riposo con oltre 300 mila km. Sulla maggiore longevità dubito fortemente: le auto moderne, in linea generale, sono fatte per durare (bene) un tot di anni, ma ho parecchie remore nell'immaginarmi le auto di oggi varcare i traguardi dei 30, 40, 50 anni così come le loro antenate degli anni '60, 70, 80. L'affidabilità di oggi...beh, bizze elettroniche permettendo, visto che le auto moderne ne sono infarcite fino all'inverosimile e spesso oltre il limite di un'effettiva utilità. Detto questo, non c'è nessun dubbio che un'auto moderna offre standard di confort, comodità, sicurezza attiva e passiva, impatto ambientale, infinitamente migliori di un'anziana di 30 e più anni fa. Quindi è assolutamente fuori discussione che per un utilizzo intensivo come quello prospettato dal nostro amico sia deprecabile l'impiego di una storica.
  8. E allora mi consentirai di dire che la tua e quella dei tuoi amici non mi sembra tanto ortodossa come passione per le auto storiche, ovvero è un modo di essere appassionati che non capisco molto, sinceramente. Cioè, un vero appassionato, che dedica tempo e denaro per la cura della sua storica, mi riesce proprio difficile pensare che la userebbe per chilometraggi annui tra i 20 ed i 30 mila chilometri, che nel tuo caso specifico mi sembrano veramente percorrenze destituite di qualsiasi senso logico per delle utilitarie abbondantemente oltre la trentina. Come pure trovo illogico una posizione così radicale tra storico e moderno. Negli ultimi 20/30 anni, piaccia o no, il mondo è andato avanti; il rifiuto categorico del presente a vantaggio di un passato ormai lontano, al punto da farne lo status quotidiano di vita, non mi sembra molto normale.
  9. Con una percorrenza annua superiore ai 20.000 km vuoi usare una delle tue storiche? Per esperienza diretta posso confermarti che la 127 sarebbe più che idonea a sostenere questo uso. Ma è un controsenso incomprensibile, a mio modo di vedere. Sarebbe un utilizzo inesorabilmente usurante, da sconsigliare in tutti i modi. E soprattutto, come ti è stato già detto, da non farsi con un'assicurazione storica.
  10. Pienamente d'accordo con tuo padre, per me sono orribili. Anche mio padre detesta questo tipo di antiturbo, li chiama orecchie d'elefante.
  11. Assolutamente sì, è uno stile semplicissimo e senza fronzoli, senza effetti speciali e situazioni costruite ad hoc, tipico di quegli anni. Ma direi anche chiaro e diretto, senza fronzoli.
  12. Soprattutto la I serie coi doppi fari circolari, secondo me. Berlina elegante, e con quel frontale anche vagamente grintosa, con riferimenti chiarissimi al più classico stile british sia all'esterno che all'interno, il tutto mixato in maniera equilibrata e con gusto. Sempre piaciuta un casino. Poi però il restyling, con l'eliminazione delle cromature e dei fari circolari, secondo me l'ha rovinata.
  13. La Vanden Plas era la versione più lussuosa della gamma Metro. Era equipaggiata con il 1.3 da 63 cv ed era caratterizzata da un equipaggiamento ricco (tra cui autoradio, trip computer e vetri elettrici) e finiture di livello superiore (selleria in velluto ed inserti in radica sulla plancia). Oggi l'Austin Metro è diventata merce rara, ma la Vanden Plas credo sia un po' una rarità nella rarità.
  14. Azz...una Metro Vanden Plas credo sia rara forte.
  15. Tony mio carissimo, sarà dietrologia spiccia oppure no, il dato di fatto è uno: Se cerco ricambi per una Renault 4/5/9/11 (prendo ad esempio Renault ma potrei citare altri marchi) trovi ancora tutto o quasi, spesso ancora a magazzino presso la rete ufficiale; per una Delta del '90, anche le cose più banali, tipo una plastica di un fanale che può capitare di rompersi, non trovi più un tubo. Anzi ti guardano con un'espressione che pare un mix di stupore e compatimento. Ora, a me cliente, possessore di un modello anziano del marchio di cui sei mandatario, poco importa di sapere quali siano le problematiche che ti impedirebbero di soddisfare le mie richieste, prendo semplicemente atto della enorme difficoltà nel reperire pezzi FIAT-Alfa-Lancia di un certo periodo. Mentre constato che un possessore di una Renault 11, più o meno coetanea della mia Delta, grosse problematiche non ne ha. Indipendentemente da come vogliamo girarla e voltarla, è un settore in cui FIAT, a differenza di altre case, è carente e, quali che siano i motivi di questa carenza, probabilmente non ritiene di dover migliorare. Stop. E non credo che alla tirata dei conti sia una questione tanto marginale nell'ottica dell'immagine di marca e della soddisfazione e fidelizzazione del cliente, anche in prospettiva di un acquisto di un'auto nuova della stessa casa. E poi, scusa, è un discorso che non afferro tanto quello del cliente più importante o meno importante; meno che mai da te che sei possessore di una splendida GTV. Il settore dell'automobilismo storico c'è, esiste, ed a quanto vedo e leggo in giro anche in forte espansione, non capisco perchè non debba essere contemplato come merita. Sono un cliente che paga, spesso anche profumatamente, credo mi sia dovuta non la derisione ma tutta la considerazione del caso, almeno la stessa che riceve il cliente Renault o quello VW che si reca in concessionaria per un ricambio della R5 o della Golf.
  16. Sono d'accordo. Però il fatto è che il supporto della casa madre non mi pare che ci sia, nè mi pare che ci sia voglia ed intenzione di invertire questa politica. Per capirsi: se per determinati marchi esteri oggi trovi ancora tutti o quasi i ricambi di cui hai bisogno (anche se spesso a caro prezzo), in molti casi ancora disponibili presso le reti ufficiali, lo stesso non si può dire per i marchi del Belpaese, dove il passato pare sia qualcosa di scomodo ed ingombrante di cui sbarazzarsi senza troppi complimenti. Giusto un esempio: qualche anno fa mio padre si recò presso il FIAT-Alfa-Lancia center di Napoli alla ricerca della targhetta posteriore "Delta LX". L'addetto al magazzino ricambi, con aria un po' stranita, gli disse che determinati ricambi, relativi a modelli ormai anziani e fuori produzione da anni, sono stati avviati a smaltimento come rifiuti speciali. Ecco, questo per dire che spingere troppo sul vintage può essere un boomerang. Ma non puntarci per niente alla lunga credo che non sia un buon viatico per un'immagine di marca solida.
  17. Ti do i miei 2 cents: all'odierna FIAT idolatrare un pezzo di storia passata non gliene frega una beneamata. Anzi, ti dirò, gente profondamente appassionata come Oldcroma, che con il loro condividere inoculano il germe della passione anche agli altri, credo che alla FIAT stia un bel po' sugli zebedei. Sensazione mia, è chiaro, se così non fosse ne sarei felicissimo.
  18. Ok, ma il punto è capire se i fari rettangolari sono giusti o meno sulla Charleston. O perlomeno se in Italia sia mai stata importata ufficialmente con quei fari. Il mio modesto contributo "ad occhiometro" che posso dare è che qui le Charleston le ho sempre viste coi fari tondi. Il tuo concetto di "ottimo" è sempre molto originale.
  19. La pesantezza dei gusti è inequivocabilmente teutonica, non c'è che dire. Ma conosci questo esemplare di persona? Sai per certo che è stato importato o lo supponi per via della tunizzazione estetica?
  20. Sicuramente saranno stati fatti degli studi accurati, finalizzati alla miglior resa possibile della luminosità, dello sfruttamento degli spazi, della qualità delle condizioni lavorative. Non c'è alcun dubbio che sulle linee di oggi ci sia un senso di maggior ordine ed efficienza che non in passato. (Qualcuno ha detto Alfasud?...)
  21. Seconda ed ultima parte di avvistamenti montanari. Ne fanno parte anche due bisonti che negli '80 e '90 (forse qualcuno ancora oggi) erano due tra i più assidui solcatori delle strade ed autostrade della Penisola. Ecco il primo: IVECO TurboStar 190-42 420 del giugno '92. E' un cassonato con gru retrocabina, in ottime condizioni, pareva nuovo. Questa è la vera chicca dei due giorni trascorsi lì, una Lancia Gamma 2000 del marzo '77. Conservata in buone condizioni, non proprio a livelli eccelsi, ma in stato di originalità. Mi rammarico di non averla potuta fotografare meglio, ma il proprietario e lì che non la mollava un attimo. Ecco il secondo bisonte, uno Scania 113H 360. Pure lui è del '92, ma ha addosso tutti i segni del lavoro svolto in 21 anni. Opaco, scolorito, abbastanza trascurato. SEAT Ibiza I serie restyling del gennaio '92. Suzuki SJ 413 del marzo '88. Condizioni molto buone. Suzuki Vitara del marzo '91 Ed infine chiudo con una vecchia Toyota Land Cruiser in condizioni ancora più che buone.
  22. Certo che sono interessanti, è una storia così affascinante. Continua a scrivere che siamo tutt'occhi.
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