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Mazinga76

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  1. La tua domanda è giusta. Le date sono inequivocabilmente riferite alle targhe (NA-Y2xxxx = gennaio '93; NA-Z8xxxx = marzo '92), ma non alla effettiva prima immatricolazione. Non posso escludere che si tratti di vetture usate e poi reimmatricolate (all'epoca la reimmatricolazione dei veicoli usati che cambiavano provincia era obbligatoria). Mi scuso per aver omesso questa precisazione.
  2. La scorsa settimana ho trascorso un supplemento di vacanze in Basilicata, due giorni di piacevole relax montano a Lagonegro. Naturalmente non mi è sfuggita l'occasione per qualche scatto, poco più di una dozzina di foto che vi mostrerò in due volte. Autobianchi Y10 4WD del dicembre '87, in condizioni estetiche precarie. FIAT 127 900/C del novembre '77. FIAT 600 del gennaio '64. Non irreprensibile, di uso quotidiano. Una FIAT Uno 45 del dicembre '88, stranamente con il suo rosso non opacizzato. Ford Fiesta 1.1 Ghia del maggio '90.
  3. Sono d'accordo. L'abbassamento del livello qualitativo è un qualcosa che nell'ultimo decennio ha afflitto un po' tutti. Volanti spelacchiati, pannelli color alluminio scoloriti e sellerie consunte si sono visti anche su marchi insospettabili.
  4. Questi vecchi Cine Fiat sono proprio una vera goduria. Bei tempi andati.
  5. Primi avvistamenti casalinghi del dopo ferie. Dopo i tanti begli avvistamenti, particolari ed interessanti, visti fin qui, scendiamo un po' più al livello di quotidianità. Ecco un'Audi 80 del luglio '93, in condizioni perfette. L'ultima prima di lasciare il testimone all'A4, quella che a parer mio ritengo essere la più riuscita. Il canto del cigno. Mercedes Benz 200 E del marzo '89. Piaggio Vespa PK 50 XL, malandata. Piacevole ricordo dei tempi delle superiori, fine '80/primi '90, quando questo vespino furoreggiava tra gli studenti e gli adolescenti del tempo. Chiudo con due Renault 19, una 5 porte del gennaio '93 ed una Chamade TSE dell'aprile '92.
  6. Anche da me da un anno circa è comparso il Chrysler 300 ad affiancare i mercedessoni classe E a 4 porte. Per quanto riguarda il passato ricordo un Opel Rekord del servizio municipale, mentre per le ditte private c'erano le Volvo 240, le Mercedes 240 D (W123), un'enorme Cadillac Fleetwood e numerosissimi Peugeot 504 adibiti a portafiori. Anni fa, infine, presso uno sfasciacarrozze beccai un FIAT 125 appena arrivato, ancora lustro, fermo nel cortile in attesa di demolizione.
  7. Lavoro stupendo. Mi ricordo che mi parlasti della storia della boccola, è successo un po' di tempo fa. Toglimi una curiosità, vedo la Volvo 780 tutta smontata lì sullo sfondo, avete iniziato pian piano a lavorarci su?
  8. Beh, però 132 vs Beta e Alfetta mi suona un po' come paragonare Rekord vs 190 e serie 3. Non mi sembra molto calzante il paragone tra una generalista, anche di segmento alto, contro due case che all'epoca erano premium a tutti gli effetti.
  9. Pur tentando di seguire la discussione imponendomi l'alt su ulteriori commenti e considerazioni, non posso reprimermi a tal punto da non intervenire su talune contraddizioni che ravviso. Non me ne vogliate se contravvengo al mio proposito che io stesso avevo scritto qualche post fa. Sempre tenendo ben presente che inizialmente la tua discussione non voleva toccare altri temi che l'anti creativity italiana degli anni '70, i primi accenni alla scarsa qualità in conseguenza degli scioperi, dei disordini di fabbrica e del contesto sociale li ho letti da te. Non mi pare fuori luogo quindi una panoramica politica su quegli anni e le considerazioni politiche di v13, in quanto scaturite da tue precedenti considerazioni. Chiunque sia il fenomeno (tu no, per quanto ti stia sforzando di ergerti a tale), cerca di restare nel seminato evitando riferimenti irridenti sugli interventi altrui. Detto ciò, io ancora non capisco l'insistenza di voler considerare la questione come italiana e basta, come se l'Italia fosse totalmente decontestualizzata da un creativity moment che era europeo, forse mondiale, come è stato ampiamente sottolineato ed illustrato da più utenti. Volendo prendere in prestito il neologismo "discretemmerde" letto in un post di qualche pagina fa, potremmo dire che se all'epoca in Italia si sfornavano discretemmerde nel resto d'Europa si sono tirate fuori anche "totalimmerde", non capisco quale sia l'ostativa nel dirlo se non il voler mettere volutamente in luce una faccia della medaglia piuttosto che l'altra. Ora, che prima e dopo si sia stati più creativi amen. Resta un periodo storico che ci ha dato quelle macchine. Stop. Erano brutte? Può darsi. Lo erano meno di quel che si vuole far credere? Può darsi anche questo. Io credo semplicemente che si siano fatte delle auto che rispondevano bene alle esigenze dell'utente a cui erano rivolte. Poi, a volercela dire tutta, qualcuno mi spieghi se e quanto 850 era più emozionale di 127, se e quanto 1100 R lo era più di 128, se e quanto 124 prima e Regata poi lo erano più di 131. Per quel che mi riguarda io nutro anche riserve sul prima ed il dopo di 132, ovvero 125 ed Argenta. Ma resta una mia opinione, non voglio sbilanciarmi troppo. Ed io non trovo biasimevole più di tanto la filosofia di FIAT, tanto per intenderci. Ma vogliamo veramente asserire che certi interni di berline estere anni '70 a vocazione popolare, addobbate con interni che dire pretenziosi è un eufemismo, costituissero l'unità di misura del grado di qualità/prestigio di una vettura rispetto ad un'altra. Tanto per dire, la 131 era un'auto comoda, spaziosa e confortevole per quelli che erano i canoni degli anni '70, sobria. Non credo molto lontana da ciò che l'utente medio di una berlina di quel genere potesse desiderare; diversamente, una Taunus, altra berlina spiccatamente popolare, allestita nel modo in cui appare quella della foto vista in precedenza, era allora come oggi inutilmente eccentrica e pesante, se non proprio pacchiana come gusti. Cioè, fammi capire:pen:: all'inizio della frase leggiamo il ribadimento, condivisibile o meno ma legittimo, di un tuo libero pensiero; poi passi a cassare coloro che altrettanto legittimamente non condividono il tuo pensiero come difensori d'ufficio? Un po' presuntuosa come posizione. Credi di essere il depositario della verità assoluta al riguardo? Non barare. Il topic è partito dalla tua domanda se le auto italiane anni '70 potessero considerarsi al passo coi tempi, da principio non si scorgevano riferimenti al prima e dopo in Italia. Alchè un po' all'unisono ti è stato risposto con documentazioni fotografiche sulla contemporaneità europea in tema di stile ed appetibilità. Poi il tiro l'hai corretto varie volte zigzagando un po' qua ed un po' là tirando fuori la qualità, gli assemblaggi, le lamiere marce, gli scioperi e via discorrendo.
  10. E meno male che inizialmente non volevi sottolineare altri argomenti che quello di un presunto sad style delle FIAT seventies. Poi siamo passati agli assemblaggi scadenti (come se le inglesi contemporanee, tanto per fare un esempio, fossero assemblate meglio), alle lamiere che arrugginivano (si vabbè, pure le straniere arrugginivano ma lo facevano con più classe forse...), alle problematiche sociali, a quelle aziendali...(questi Italiani cattivi, svogliati, lavativi e buoni a nulla). Morale della favola: la peggior auto straniera '70s e pur sempre migliore della migliore (si fa per dire...) italiana del tempo, è così? Ok, mi hai convinto...sì, come no...
  11. Infatti non ne avevo mai vista una prima. Ed in tutta sincerità manco avevo mai sentito nominare questa Dallas prima d'ora. Assolutamente d'accordo. Non lo vedo molto in sintonia con lo spirito dell'auto il tettuccio in vetro. Molto più indicata la capottina in tela. Mah, io direi di sì, forse c'era differenza anche di segmento. Per dimensioni, motorizzazioni e contenuti direi che la Passat fosse oggettivamente un segmento sopra. La Variant divenne una moda. Qui da me, come credo un po' in tutta la Penisola, era gettonatissima. Ma la berlina non se la cavava affatto male, stando almeno a quante ne vedevo in giro ed a quante ne vedo ancora tutt'oggi. Anzi, ti dirò di più: oggi in giro vedo più berline che Variant, forse perchè queste ultime sono state sfruttate fino al midollo come muli da lavoro e molte si sono estinte prima delle berline.
  12. No, Matteo. Gli arzigogoli dei tuoi ragionamenti mi sa che son chiari solo a te, non mi pare di aver letto opinioni di altri utenti così inequivocabilmente aderenti e convergenti al tuo pensiero (praticamente nessuna). Ora delle due l'una: o siamo tutti dei dementi che non comprendono fino in fondo le tue posizioni, oppure c'è qualcosa che non quadra fino in fondo nella tua discussione (sinceramente ritengo più probabile la seconda). Io, ad onor del vero, leggo più che altro una sorta di duello uno contro tutti che seguiti a portare avanti a spada tratta, sinceramente anche oltre gli evidenti confini della realtà e della logica. Ogni tanto bisognerebbe un attimino avere l'umiltà di fermarsi davanti all'evidenza dei fatti e rientrare nei ranghi di un confronto più serio ed equilibrato. Non è che si perde l'onore nel rendersi conto di esagerare, anzi, è dimostrazione di intelligenza ed apertura mentale. Rimanendo chiusi ed arroccati sulle proprie posizioni, rilanciando ad oltranza dei concetti un po' ondivaghi e retorici, che sanno tanto di arrampicata sugli specchi:mirror:, ad un certo punto si rischia di scadere anche un tantino nel ridicolo.
  13. Ecco, in questo pensiero c'è il distillato della tua precostituzione. Vuoi sottolineare la bruttezza, la scadenza dei materiali e la cattiva fattura (e diciamo che con molti distinguo ci si può anche stare). Poi però vuoi evitare di sottolineare gli aspetti tecnici/meccanici. Perchè? Ti sembra una disamina onesta ed equilibrata? Secondo me no, per cui, per quanto mi riguarda, perdi in credibilità anche nelle cose giuste che asserisci circa la scarsa qualità. Le straniere con lamiere marce che ricordo dalle mie parti non si contano: Renault 5 e 14, Ford Fiesta ed Escort, Opel Kadett, Volkswagen Polo I serie, Citroen Visa ecc. ecc.. Troppo facile dire le FIAT marcivano, come se le altre contemporanee fossero invulnerabili. Non dimentichiamo che all'epoca il trattamento anticorrosione delle lamiere che esiste oggi non esisteva, o perlomeno non debellava del tutto il fenomeno. Per TUTTI, non solo per FIAT. Magari con qualche volgarità in meno, vorrei tentare di spiegarti che un interno con un po' di legno appiccicato su di una plancia, che tra l'altro su una popolare Taunus è un dettaglio banale ed inutilmente pretenzioso, al pari della moquette e della pelle che contribuiscono ad un ambiente francamente ridondante, direi anche di dubbio gusto visto il tipo di auto, non è che siano necessariamente sinonimo di pregio e qualità.
  14. Chiudo con gli avvistamenti del mare. Settima ed ultima parte. Dallas Jeep del '93. Mai vista prima, è realizzata sulla base della Renault 4 GTL della quale adotta il telaio accorciato ed il motore 1.1. E' chiaramente ispirata alle vecchie Jeep Willis. Renault 4 del novembre '84. Usata come mezzo da lavoro. Renault 4 TL del giugno '85, in ottime condizioni, con tettuccio apribile in vetro fumè che non ricordo di aver mai visto dal vivo su una 4. Era un optional? Renault 5 GTL del 'febbraio '89. Condizioni vissute. Renault 19 del gennaio '91. SEAT Marbella Junior del maggio '89. Molto ben tenuta. Un vecchio e rugginoso SEAT Terra del '91. Suzuki Santana SJ 410 del gennaio '88. Suzuki Vitara JLX 4WD soft top del gennaio '91. E' tutto. Ma vi mostrerò altre cose prossimamente.
  15. Beh, ma allora facci capire di cosa vuoi parlare... dello stile triste o della qualità scadente? No perchè inizialmente le tue considerazioni mi sembrava che vertessero tutte su uno stile FIAT senza nessuna concessione alla passionalità; tesi poi direi ampiamente smontata con una sfilza di esempi della concorrenza contemporanea, a testimonianza del fatto che un po' tutta l'Europa dei costruttori generalisti era affetta da depressione. Ora vedo una virata sul discorso qualità (che è un fatto pur vero, per carità...) che, perdonami, mi sa tanto di pretesto per mantenere il punto più che l'intento di portare avanti una discussione sui binari dell'onestà intellettuale. Ebbene sì, la qualità FIAT (e non solo) era scadente rispetto alla concorrenza estera. Ma allora, virata per virata, hai voglia a dire lasciamo da parte il discorso meccanica, stavolta viro anch'io e ti dico: se le italiane erano qualitativamente robaccia, meccanicamente, dinamicamente, per prestazioni e quant'altro erano entità aliene rispetto alle Escort, Kadett e compagnia.
  16. La panoramica europea che ha ripercorso Cosimo credo sia eloquente. Cioè, ma vogliamo veramente asserire che roba come Kadett, Escort, 204 e compagnia bella esteticamente provocasse qualche eccitazione in più di 128? E di 127 ne vogliam parlare? Correva l'anno 1971, io non c'ero e forse non sono ben informato. Mi dite quale auto europea si poneva come concorrente naturale della nuova utilitaria italiana, dal punto di vista stilistico, filosofico, meccanico, prestazionale. Magari sbaglierò ma a me pare che il seg. B sia nato con 127. Poi, come è stato già ampiamente detto, scelte ad capocchiam ne sono state fatte talmente tante che la metà sarebbe bastata. Ma che gli anni '70 europei siano stati superiori a quelli italiani...ma per carità.
  17. Stessa impressione che ebbi io quando la vidi, così un po' di sghimbescio. Mi colpì, mi catturò lo sguardo nel suo insieme, in particolare mi saltarono subito agli occhi quei cerchi. Mi fece esclamare "Oh, alla faccia della Vectra. Fotografiamola va', che a Paolino non passerà inosservata. Così è stato.
  18. Dopo qualche giorno di pausa, torniamo sugli avvistamenti vacanzieri con la sesta e penultima parte. Partiamo... Nissan Patrol 4x4 Turbo diesel del gennaio '92. Nissan Primera 2.0 SGX del giugno '93. Opel Corsa Swing del gennaio '90. Opel Kadett s.w. 1.4i Club del febbraio '91. Opel Vectra 1.6i GL del giugno '93. Peugeot 205 Junior del maggio '90. Piaggio Vespa 125 Primavera dell'agosto '71.
  19. Oddio che belle, sono dei capolavori! Le Vespa con sella singola e faro sul parafango sono delle icone. Troppo forte pure il Ciao, quasi quasi mi fa venire voglia di svegliare dal letargo il vecchio Sì di mio padre. Dorme in cantinola sotto una coperta, ma è immacolato; mio padre lo comprò più per un capriccio ma poi lo utilizzò pochissimo. Anch'esso ha le borse dedicate originali con tanto di scritta Sì sui lati. Lo comprò nell'''81, mi pare, ha le leve dei freni cromate e non nere ed i carter laterali in plastica non verniciata. Non sono un esperto del genere ma credo sia uno dei primi.
  20. I quali, a mio avviso, erano qualcosa di esteticamente inguardabile, e dopo qualche tempo diventavano opachi virando sul giallognolo.
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