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Mazinga76

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  1. La Vanden Plas era la versione più lussuosa della gamma Metro. Era equipaggiata con il 1.3 da 63 cv ed era caratterizzata da un equipaggiamento ricco (tra cui autoradio, trip computer e vetri elettrici) e finiture di livello superiore (selleria in velluto ed inserti in radica sulla plancia). Oggi l'Austin Metro è diventata merce rara, ma la Vanden Plas credo sia un po' una rarità nella rarità.
  2. Azz...una Metro Vanden Plas credo sia rara forte.
  3. Tony mio carissimo, sarà dietrologia spiccia oppure no, il dato di fatto è uno: Se cerco ricambi per una Renault 4/5/9/11 (prendo ad esempio Renault ma potrei citare altri marchi) trovi ancora tutto o quasi, spesso ancora a magazzino presso la rete ufficiale; per una Delta del '90, anche le cose più banali, tipo una plastica di un fanale che può capitare di rompersi, non trovi più un tubo. Anzi ti guardano con un'espressione che pare un mix di stupore e compatimento. Ora, a me cliente, possessore di un modello anziano del marchio di cui sei mandatario, poco importa di sapere quali siano le problematiche che ti impedirebbero di soddisfare le mie richieste, prendo semplicemente atto della enorme difficoltà nel reperire pezzi FIAT-Alfa-Lancia di un certo periodo. Mentre constato che un possessore di una Renault 11, più o meno coetanea della mia Delta, grosse problematiche non ne ha. Indipendentemente da come vogliamo girarla e voltarla, è un settore in cui FIAT, a differenza di altre case, è carente e, quali che siano i motivi di questa carenza, probabilmente non ritiene di dover migliorare. Stop. E non credo che alla tirata dei conti sia una questione tanto marginale nell'ottica dell'immagine di marca e della soddisfazione e fidelizzazione del cliente, anche in prospettiva di un acquisto di un'auto nuova della stessa casa. E poi, scusa, è un discorso che non afferro tanto quello del cliente più importante o meno importante; meno che mai da te che sei possessore di una splendida GTV. Il settore dell'automobilismo storico c'è, esiste, ed a quanto vedo e leggo in giro anche in forte espansione, non capisco perchè non debba essere contemplato come merita. Sono un cliente che paga, spesso anche profumatamente, credo mi sia dovuta non la derisione ma tutta la considerazione del caso, almeno la stessa che riceve il cliente Renault o quello VW che si reca in concessionaria per un ricambio della R5 o della Golf.
  4. Sono d'accordo. Però il fatto è che il supporto della casa madre non mi pare che ci sia, nè mi pare che ci sia voglia ed intenzione di invertire questa politica. Per capirsi: se per determinati marchi esteri oggi trovi ancora tutti o quasi i ricambi di cui hai bisogno (anche se spesso a caro prezzo), in molti casi ancora disponibili presso le reti ufficiali, lo stesso non si può dire per i marchi del Belpaese, dove il passato pare sia qualcosa di scomodo ed ingombrante di cui sbarazzarsi senza troppi complimenti. Giusto un esempio: qualche anno fa mio padre si recò presso il FIAT-Alfa-Lancia center di Napoli alla ricerca della targhetta posteriore "Delta LX". L'addetto al magazzino ricambi, con aria un po' stranita, gli disse che determinati ricambi, relativi a modelli ormai anziani e fuori produzione da anni, sono stati avviati a smaltimento come rifiuti speciali. Ecco, questo per dire che spingere troppo sul vintage può essere un boomerang. Ma non puntarci per niente alla lunga credo che non sia un buon viatico per un'immagine di marca solida.
  5. Ti do i miei 2 cents: all'odierna FIAT idolatrare un pezzo di storia passata non gliene frega una beneamata. Anzi, ti dirò, gente profondamente appassionata come Oldcroma, che con il loro condividere inoculano il germe della passione anche agli altri, credo che alla FIAT stia un bel po' sugli zebedei. Sensazione mia, è chiaro, se così non fosse ne sarei felicissimo.
  6. Ok, ma il punto è capire se i fari rettangolari sono giusti o meno sulla Charleston. O perlomeno se in Italia sia mai stata importata ufficialmente con quei fari. Il mio modesto contributo "ad occhiometro" che posso dare è che qui le Charleston le ho sempre viste coi fari tondi. Il tuo concetto di "ottimo" è sempre molto originale.
  7. La pesantezza dei gusti è inequivocabilmente teutonica, non c'è che dire. Ma conosci questo esemplare di persona? Sai per certo che è stato importato o lo supponi per via della tunizzazione estetica?
  8. Sicuramente saranno stati fatti degli studi accurati, finalizzati alla miglior resa possibile della luminosità, dello sfruttamento degli spazi, della qualità delle condizioni lavorative. Non c'è alcun dubbio che sulle linee di oggi ci sia un senso di maggior ordine ed efficienza che non in passato. (Qualcuno ha detto Alfasud?...)
  9. Seconda ed ultima parte di avvistamenti montanari. Ne fanno parte anche due bisonti che negli '80 e '90 (forse qualcuno ancora oggi) erano due tra i più assidui solcatori delle strade ed autostrade della Penisola. Ecco il primo: IVECO TurboStar 190-42 420 del giugno '92. E' un cassonato con gru retrocabina, in ottime condizioni, pareva nuovo. Questa è la vera chicca dei due giorni trascorsi lì, una Lancia Gamma 2000 del marzo '77. Conservata in buone condizioni, non proprio a livelli eccelsi, ma in stato di originalità. Mi rammarico di non averla potuta fotografare meglio, ma il proprietario e lì che non la mollava un attimo. Ecco il secondo bisonte, uno Scania 113H 360. Pure lui è del '92, ma ha addosso tutti i segni del lavoro svolto in 21 anni. Opaco, scolorito, abbastanza trascurato. SEAT Ibiza I serie restyling del gennaio '92. Suzuki SJ 413 del marzo '88. Condizioni molto buone. Suzuki Vitara del marzo '91 Ed infine chiudo con una vecchia Toyota Land Cruiser in condizioni ancora più che buone.
  10. Certo che sono interessanti, è una storia così affascinante. Continua a scrivere che siamo tutt'occhi.
  11. La tua domanda è giusta. Le date sono inequivocabilmente riferite alle targhe (NA-Y2xxxx = gennaio '93; NA-Z8xxxx = marzo '92), ma non alla effettiva prima immatricolazione. Non posso escludere che si tratti di vetture usate e poi reimmatricolate (all'epoca la reimmatricolazione dei veicoli usati che cambiavano provincia era obbligatoria). Mi scuso per aver omesso questa precisazione.
  12. La scorsa settimana ho trascorso un supplemento di vacanze in Basilicata, due giorni di piacevole relax montano a Lagonegro. Naturalmente non mi è sfuggita l'occasione per qualche scatto, poco più di una dozzina di foto che vi mostrerò in due volte. Autobianchi Y10 4WD del dicembre '87, in condizioni estetiche precarie. FIAT 127 900/C del novembre '77. FIAT 600 del gennaio '64. Non irreprensibile, di uso quotidiano. Una FIAT Uno 45 del dicembre '88, stranamente con il suo rosso non opacizzato. Ford Fiesta 1.1 Ghia del maggio '90.
  13. Sono d'accordo. L'abbassamento del livello qualitativo è un qualcosa che nell'ultimo decennio ha afflitto un po' tutti. Volanti spelacchiati, pannelli color alluminio scoloriti e sellerie consunte si sono visti anche su marchi insospettabili.
  14. Questi vecchi Cine Fiat sono proprio una vera goduria. Bei tempi andati.
  15. Primi avvistamenti casalinghi del dopo ferie. Dopo i tanti begli avvistamenti, particolari ed interessanti, visti fin qui, scendiamo un po' più al livello di quotidianità. Ecco un'Audi 80 del luglio '93, in condizioni perfette. L'ultima prima di lasciare il testimone all'A4, quella che a parer mio ritengo essere la più riuscita. Il canto del cigno. Mercedes Benz 200 E del marzo '89. Piaggio Vespa PK 50 XL, malandata. Piacevole ricordo dei tempi delle superiori, fine '80/primi '90, quando questo vespino furoreggiava tra gli studenti e gli adolescenti del tempo. Chiudo con due Renault 19, una 5 porte del gennaio '93 ed una Chamade TSE dell'aprile '92.
  16. Anche da me da un anno circa è comparso il Chrysler 300 ad affiancare i mercedessoni classe E a 4 porte. Per quanto riguarda il passato ricordo un Opel Rekord del servizio municipale, mentre per le ditte private c'erano le Volvo 240, le Mercedes 240 D (W123), un'enorme Cadillac Fleetwood e numerosissimi Peugeot 504 adibiti a portafiori. Anni fa, infine, presso uno sfasciacarrozze beccai un FIAT 125 appena arrivato, ancora lustro, fermo nel cortile in attesa di demolizione.
  17. Lavoro stupendo. Mi ricordo che mi parlasti della storia della boccola, è successo un po' di tempo fa. Toglimi una curiosità, vedo la Volvo 780 tutta smontata lì sullo sfondo, avete iniziato pian piano a lavorarci su?
  18. Beh, però 132 vs Beta e Alfetta mi suona un po' come paragonare Rekord vs 190 e serie 3. Non mi sembra molto calzante il paragone tra una generalista, anche di segmento alto, contro due case che all'epoca erano premium a tutti gli effetti.
  19. Pur tentando di seguire la discussione imponendomi l'alt su ulteriori commenti e considerazioni, non posso reprimermi a tal punto da non intervenire su talune contraddizioni che ravviso. Non me ne vogliate se contravvengo al mio proposito che io stesso avevo scritto qualche post fa. Sempre tenendo ben presente che inizialmente la tua discussione non voleva toccare altri temi che l'anti creativity italiana degli anni '70, i primi accenni alla scarsa qualità in conseguenza degli scioperi, dei disordini di fabbrica e del contesto sociale li ho letti da te. Non mi pare fuori luogo quindi una panoramica politica su quegli anni e le considerazioni politiche di v13, in quanto scaturite da tue precedenti considerazioni. Chiunque sia il fenomeno (tu no, per quanto ti stia sforzando di ergerti a tale), cerca di restare nel seminato evitando riferimenti irridenti sugli interventi altrui. Detto ciò, io ancora non capisco l'insistenza di voler considerare la questione come italiana e basta, come se l'Italia fosse totalmente decontestualizzata da un creativity moment che era europeo, forse mondiale, come è stato ampiamente sottolineato ed illustrato da più utenti. Volendo prendere in prestito il neologismo "discretemmerde" letto in un post di qualche pagina fa, potremmo dire che se all'epoca in Italia si sfornavano discretemmerde nel resto d'Europa si sono tirate fuori anche "totalimmerde", non capisco quale sia l'ostativa nel dirlo se non il voler mettere volutamente in luce una faccia della medaglia piuttosto che l'altra. Ora, che prima e dopo si sia stati più creativi amen. Resta un periodo storico che ci ha dato quelle macchine. Stop. Erano brutte? Può darsi. Lo erano meno di quel che si vuole far credere? Può darsi anche questo. Io credo semplicemente che si siano fatte delle auto che rispondevano bene alle esigenze dell'utente a cui erano rivolte. Poi, a volercela dire tutta, qualcuno mi spieghi se e quanto 850 era più emozionale di 127, se e quanto 1100 R lo era più di 128, se e quanto 124 prima e Regata poi lo erano più di 131. Per quel che mi riguarda io nutro anche riserve sul prima ed il dopo di 132, ovvero 125 ed Argenta. Ma resta una mia opinione, non voglio sbilanciarmi troppo. Ed io non trovo biasimevole più di tanto la filosofia di FIAT, tanto per intenderci. Ma vogliamo veramente asserire che certi interni di berline estere anni '70 a vocazione popolare, addobbate con interni che dire pretenziosi è un eufemismo, costituissero l'unità di misura del grado di qualità/prestigio di una vettura rispetto ad un'altra. Tanto per dire, la 131 era un'auto comoda, spaziosa e confortevole per quelli che erano i canoni degli anni '70, sobria. Non credo molto lontana da ciò che l'utente medio di una berlina di quel genere potesse desiderare; diversamente, una Taunus, altra berlina spiccatamente popolare, allestita nel modo in cui appare quella della foto vista in precedenza, era allora come oggi inutilmente eccentrica e pesante, se non proprio pacchiana come gusti. Cioè, fammi capire:pen:: all'inizio della frase leggiamo il ribadimento, condivisibile o meno ma legittimo, di un tuo libero pensiero; poi passi a cassare coloro che altrettanto legittimamente non condividono il tuo pensiero come difensori d'ufficio? Un po' presuntuosa come posizione. Credi di essere il depositario della verità assoluta al riguardo? Non barare. Il topic è partito dalla tua domanda se le auto italiane anni '70 potessero considerarsi al passo coi tempi, da principio non si scorgevano riferimenti al prima e dopo in Italia. Alchè un po' all'unisono ti è stato risposto con documentazioni fotografiche sulla contemporaneità europea in tema di stile ed appetibilità. Poi il tiro l'hai corretto varie volte zigzagando un po' qua ed un po' là tirando fuori la qualità, gli assemblaggi, le lamiere marce, gli scioperi e via discorrendo.
  20. E meno male che inizialmente non volevi sottolineare altri argomenti che quello di un presunto sad style delle FIAT seventies. Poi siamo passati agli assemblaggi scadenti (come se le inglesi contemporanee, tanto per fare un esempio, fossero assemblate meglio), alle lamiere che arrugginivano (si vabbè, pure le straniere arrugginivano ma lo facevano con più classe forse...), alle problematiche sociali, a quelle aziendali...(questi Italiani cattivi, svogliati, lavativi e buoni a nulla). Morale della favola: la peggior auto straniera '70s e pur sempre migliore della migliore (si fa per dire...) italiana del tempo, è così? Ok, mi hai convinto...sì, come no...
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