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Mazinga76

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  1. A me lasciò spiazzato sulle prime, come del resto la linea un po' stravagante poteva indurre, però poi pian piano iniziò a piacermi sempre più ed a suscitarmi sempre più simpatia per quel suo essere così sbarazzina. Nel gennaio del '95, appena presi la patente, mio padre fu sul punto di prenderne una per lui e voleva passare la 127 a me, tanto che pensavo che stesse per cadere un mito visto che mio padre aveva avuto sempre auto italiane. Poi rinsavì e tirò avanti con la 127 fino all'anno scorso quando arrivò la Panda.
  2. Tra ieri e oggi, battuta di caccia piuttosto interessante. Alcune le avevo adocchiate da mesi, aspettavo solo che si concretizzassero le occasioni giuste. C'è ancora qualcosa in giro di molto raro di cui sto studiando i movimenti e le abitudini, vedrò di pizzicarle con discrezione. Mi sto facendo le ossa, mi sa che proporrò la mia candidatura presso qualche agenzia di investigazioni private. Alfa Romeo Alfasud SC 1.2 del luglio '83. Le condizioni purtroppo sono quelle che sono, ma l'evento è di portata notevole perchè qui a Casoria ogni qual volta si vede un'Alfasud è da segnarselo sul calendario. E dire che ce n'erano uno sprofondo... FIAT 127 Special 900 del novembre '81. Un decrepito Ford Transit furgone a tetto alto. Opel Kadett cabrio del maggio '93. Renault 11 dell'agosto '83. Volvo Polar del giugno '92 E' tutto per ora.
  3. Scusa Ciccio, non per raffreddare l'entusiasmo delle tue maxi-infornate e non per fare sempre l'avvocato del diavolo, ma non ti sembra di usare troppo spesso degli aggettivi eccessivamente lusinghieri, quando non addirittura dei superlativi, che francamente poco si confanno con le condizioni reali di molti dei veicoli che posti? Entrando un po' nel merito:
  4. E' una bestia bella grossa a giudicare dal passo lungo, dall'asse posteriore gemellato e dalle ruote che mi sembrano di diametro anche superiore a quelle del Daily. E' certamente superiore ai 35 q.li, quindi non guidabile con patente B. Escluderei FIAT e Ford propendendo più per IVECO ma non necessariamente il Daily, forse la meccanica potrebbe essere addirittura quella dello Zeta.
  5. No, non barare. Hai detto che così su due piedi ti sembrava una Primula...dovevi dire "E' una Primula", senza indugi, e allora te l'avremmo data per buona.
  6. Forse è stato proprio questo il segreto del suo lunghissimo successo, ormai Panda era diventata un marchio nel marchio ed è stato giustamente sfruttato finchè è stato possibile. Cambiarle profondamente lo stile avrebbe avuto dei costi notevoli, soprattutto in relazione al segmento di mercato, e senza la garanzia di bissare il successo riscosso dalla Panda originale. E poi, a ben vedere, la Panda '86 ebbe in dote numerosissime modifiche estetiche: lamierati (portellone, parafanghi posteriori), paraurti, gruppi ottici, cerchi, parte bassa delle fiancate, eliminazione deflettori, specchi ecc.. Per non parlare della parte meccanica che a livello di motorizzazioni e sospensioni rivoltarono la Panda come un calzino.
  7. Curioso notare come la Primula col posteriore a pinne, ma direi abbastanza anche nel frontale, somigli parecchio nell'impostazione generale della linea alle Austin/Morris 1100 lanciate due anni prima e poi prodotte anche in Italia da Innocenti con un frontale diverso.
  8. Lucida e pulita com'era dubito che stia all'aperto. Quelle borchie poi...perfette! Se la lasci una mezz'ora in strada ed al ritorno le trovi al posto loro mi sa che è un miracolo!
  9. Un po' di incontri in questo week end. Questa proprio non me l'aspettavo, appena l'ho vista ho accostato a destra e l'ho paparazzata. Volevo scendere e fare qualche altra foto migliore, ma l'anzianotto proprietario si avvicina, monta su e va via. La qualità della foto non rende giustizia, ma stava benissimo ed era tutta originale. FIAT Panda Italia 90 del '91. Gilera Arcore 125 del '74 appartenente al titolare del bar sotto casa. Restaurata, ottime condizioni. Solo il rivestimento marrone della sella (mi pare fosse nera in origine) e le borse laterali credo non siano originali. Opel Astra 1.4i GL del '92. Peugeot 205 CJ del '90, con qualche dettaglio da rivedere.
  10. Eh...vabbè la semplicità, l'economia costruttiva, la filosofia di auto semplice e senza fronzoli, ma i discendenti tipo Ape... Meno male che poi hanno virato sulla classica manovella, va'... .
  11. Beh, molto meglio i tamarri che tunizzano la Cinquecento che gli "intellettuali" che sfasciano la Uno.
  12. Complimenti accul per gli avvistamenti, roba di prim'ordine. La Trevi è merce ormai rarissima qui da me, non ne vedo più da anni ormai; la 600 credo sia un colpaccio non da poco perchè credo vada ben oltre la solita 600: quei profili sulle fiancate, la vernice bicolore, i copricerchi e quel che si intravede del frontale mi fanno pensare ad una rara Fissore o qualcosa del genere. Poi c'è il colpo grosso: la 3500 V8! Tra l'altro in uno stato di conservazione ineccepibile, veramente da lustrarsi gli occhi. P.S. quella Volvo Polar che si intravede nella seconda foto della Rover avrebbe meritato anch'essa un adeguato reportage fotografico.
  13. Esatto, il passaggio dall'uno all'altro additivo deve essere intervallato da due pieni non additivati. Lo scopo credo sia quello di lasciar pulire le parti dai residui del precedente minerale.
  14. Sì, in genere il beige era diffuso sulle 1.2. Qui le SC si vedevano parecchio anche in marrone, mentre le Q.O. (anche qui rare) me le ricordo in verdino o argento metallizzato. Il nero e l'argento (ma il nero era in vantaggio) invece erano appannaggio delle TI e Q.V..
  15. Questa comunque è beige, non bianca. Era un colore caratteristico e piuttosto diffuso sulle Alfasud '80. Esatto, è un 241. Identico al 238 nella cabina ma diverso dal 238 nell'impostazione meccanica, come giustamente spiegato da Abarth. I motori erano il 1.5 a benzina della FIAT 1500 ed il 1900 diesel della Campagnola I serie.
  16. Negli ultimi tempi anche questa ipotesi pare stia diventando tutt'altro che improbabile.
  17. No, ma tu hai ragione, non dici mica cose sbagliate. Ma torniamo allo stesso discorso di prima, è un po' il cane che si morde la coda: se noi non fossimo stati un popolo strano, come diceva Tony qualche giorno fa, molto incline all'apparenza e poco alla sostanza, aggiungo io, non avremmo preferito la Hyundai Coupe al coupè FIAT (perchè nella mente dell'italiota medio scegliere Hyundai aveva un che di esotico, FIAT era pur sempre da barboni), non avremmo pagato a peso d'oro la Mercedes a quattro marce e senza contagiri (perchè sempre nella mente dell'italiota, c'avrai avuto pure soltanto un motore, i sedili e quattro ruote ma vuoi mettere la stella sul cofano...), la madre di famiglia non andrebbe al supermercato col SUV, magari accendendo un mutuo da restare in mutande (però è una questione d'immagine, se l'amica ce l'ha io devo avercelo almeno allo stesso livello, costi quel che costi...). Ecco, per carità, pur non generalizzando troppo, il senso che volevo evidenziare non era il mettere a confronto auto italiane vs tedesche, era evidenziare la nostra inclinazione nello scegliere sempre sull'altare delle mode e dell'apparire, anche se certe scelte appaiono incomprensibili o di nessuna utilità dal punto di vista razionale. Perdonate l'OT.
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