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Mazinga76

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  1. Proprio prima prima serie non credo, a giudicare dalle protezioni in gomma sui cantonali dei paraurti che credo non ci fossero all'esordio. Però alcuni dettagli, tipo i montanti in nero opaco, gli specchi in plastica nera e le maniglie nere, convincono poco pure me. Ad occhio e croce direi che sono dettagli di serie successive.
  2. Anche se questa non è una stella ma un giaguaro. Ed io lo trovo terribilmente affascinante, più della stella.
  3. E meno male che il Sig. vigile ci tiene molto alla sua Y10... Quel cofano anteriore socchiuso mi fa sovvenire più di un dubbio sulla presunta perfezione di questa Uno. Potrebbe avere una botta sul muso.
  4. Sì, infatti i cerchi sono della R. Ma diciamo che è un po' tutto l'insieme che è interpretato senza troppi paletti: pure gli specchietti sportivi in tinta, il portalampada per l'illuminazione della targa in nero opaco, la scritta posteriore inclinata nel senso opposto non mi paiono proprio dettagli ortodossi.
  5. Il Bremach qui era diffuso fino a non troppi anni fa ed era usato quasi esclusivamente nel settore dell'edilizia e della ristrutturazione edile. E quanto a martellamento non scherzava manco lui, solo che lo faceva con una tonalità differente dal Guzzi. Tipo, quando era in marcia...BEREBEREBEREBEREM, mentre fermo in moto....BEREMMM...BEREMMM...BEREMMM...
  6. Dio santo..il Guzzi Ercole!! Quello non era un motocarro, quello era un fenomeno tellurico. Mi sa che se circolasse nei pressi di un istituto di geofisica i sismografi ne rileverebbero il passaggio. Guarda Kris, non so attualmente come sia la situazione stradale e la circolabilità di Roma, ma a volte leggendo ciò che descrivi mi domando se tu abbia la più pallida idea di cosa sia lo stato e la circolabilità delle strade napoletane. Io nel biennio '98/'99 a Roma ci ho guidato un giorno sì e l'altro pure per servizio militare, con Punto, Brava, Ducato di prima e seconda generazione ed il Daily. Ebbene, non dico che circolare per Roma sia una passeggiata di salute, soprattutto negli orari di punta, figuriamoci; però il caos, l'indisciplina, la sosta selvaggia, l'inosservanza della segnaletica e del codice della strada, le strade bombardate di voragini a cui sono abituato a Napoli mi facevano affrontare il traffico romano con un pizzico di distensione in più. Non come quando mi ritiro col mal di testa dopo una giornata di guida a Napoli.
  7. Leggere oggi queste righe può far sorridere, eppure mi porta inevitabilmente ad una riflessione: quanto sono cambiati i tempi... Ma anche quanto era diversa la Lancia ai tempi, il modo di considerarla, la clientela a cui si rivolgeva, il messaggio che si voleva comunicare. Insomma, una casa signorile per una clientela che lo fosse altrettanto. Bei tempi.
  8. Beh, in questo senso è vero un po' tutto ed il contrario di tutto. Nel senso che nelle grandi aree metropolitane, a causa delle varie ordinanze in materia di inquinamento ambientale, la circolazione e dunque la conservazione delle over 20 è impresa parecchio ardua. Però dalle foto che di volta in volta ci mostri mi sembra di capire che le strade di Roma siano teatro di avvistamenti anche parecchio interessanti.
  9. Il momento socio-economico attuale certamente ha il suo indubbio peso, ma la Tipo credo sia un caso che meriti un ragionamento a parte. E' incredibile, a giudicare con gli occhi di oggi, ma pure qui sopravvive massicciamente ai due decenni e mezzo che sono trascorsi dal lancio. E ne vedi indifferentemente dei primi anni di commercializzazione piuttosto che le più recenti. Da piccolo ricordo le strade zeppe di Ritmo ed ancora tantissime 128, eppure la sensazione è che la parabola discendente sia stata per entrambe più repentina o comunque non così lontana temporalmente dall'anno del lancio.
  10. Qui invece le cose stanno un po' diversamente. Purtroppo di Y10, pur non annoverandole proprio come rare, negli ultimi anni deve esserci stata una discreta falcidie, tanto di prime che di restyling, perchè la diminuzione che noto nel circolante quotidiano è evidente. Stesso discorso per le prima Uno, ormai drasticamente in minoranza rispetto al restyling che invece resiste ancora abbastanza bene come visibilità quotidiana.
  11. Il logo Lancia in verità non sarebbe proprio sbagliato. Sui mercati esteri infatti la Y10 era venduta come Lancia al 100%.
  12. Credo che non sbagli. A vederla da vicino sembrava chiaro che doveva essere passata in carrozzeria da non molto tempo. Infatti. Chi ha fatto il lavoro di carrozzeria pare che l'abbia eseguito abbastanza bene, però non dev'essere andato troppo per il sottile con la coerenza dei dettagli. Le frecce in bianco, sia davanti che dietro, fecero la loro comparsa solo nell''89. Anche i copricerchi, pur non sapendo con esattezza a quale allestimento corrispondano, fanno parte certamente del FL dell''89. Inoltre, la targhetta sulla destra del portellone riportava la scritta Y10 Avenue. Cosa anche questa fuori luogo in quanto l'Avenue credo avesse fatto il suo debutto agli inizi del '92, a pochi mesi dal debutto della Y10 restyling. E' certamente un dettaglio fuori ordinanza ma non trovo che sia tanto brutto da vedere. Comunque appartiene ad un ragazzo che deve tenerci veramente tanto per questa Uno.
  13. Tre avvistamenti beccati tra stamattina ed oggi pomeriggio. Autobianchi Y10 dell''87. FIAT 850 coupè del '66 Una FIAT Uno in buona forma.
  14. Ah, ecco. Beh, in verità non è che sia poi brutto come tonalità di verde. E a giudicare dalla foto sembrerebbe riverniciata anche piuttosto bene, l'unica pecca è l'originalità...
  15. Son tutte belle e piene di fascino. Mi soffermo in particolare sull'Appia III (era proprio bianca, uguale) e sull'"Ardeolina", come la chiamava mio nonno che ne aveva due, una nera, l'altra mi pare sul marrone, per motivi nostalgici.
  16. Sì sì, me lo ricordo benissimo il cofano anteriore incernierato di lato. Rimasi pure io a bocca aperta quando da bimbo vidi aprire quel cofano sulla Skoda 105 dello zio di mamma. Che poi, oh...c'è poco da star lì a perculare, volendo sarebbe una nobile citazione: così si apriva pure il cofano motore della Beta Montecarlo. Era un classico, me ne ricordo diverse di Skoda sedute sul di dietro. Mentre passando alla seduta opposta pure 124 non scherzava mica, e a ben pensarci manco Fulvia. Da bambino ricordo che c'era un elettrauto (Mario, ma per tutti era don Mario) di fronte casa, pochi mentre più avanti, che aveva una Fulvia berlina blu coi cerchi in lega. La parcheggiava lungo la strada, più o meno nel punto in cui oggi fotografo le auto che vi posto su questo topic. Ellamiseria quanto era bassa avanti ed alta dietro, è un dettaglio nitido che mi ricordo manco fosse ieri.
  17. Secondo me ce l'ha tutto, indipendentemente dal fatto che da noi gli appassionati non se la filino manco di striscio. Già il fatto di essere una TA negli anni '30 è quanto dire; poi, come dicevi, l'usabilità fuori dal comune, ed aggiungerei pure uno stile per l'epoca gradevole e non banale, fanno di quest'auto un pezzo molto interessante. Comunque posso confermare anche da queste parti il ruolo molto diffuso di auto per cerimonie. Qualche tempo fa postai proprio qui una foto di una 15CV bianca di una ditta di noleggio per cerimonie che la esponeva presso una galleria commerciale.
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