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Mazinga76

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  1. Il DAF 400, 'azzarola se è raro!! Io l'avrò visto sì e no una o due volte in tutto, credo sia stato una vera e propria mosca bianca anche quando era regolarmente commercializzato, figuriamoci oggi. Effettivamente pare pure ben tenuto, il che non è una cosa semplice per un mezzo da lavoro ed ancor più se scarsissimamente diffuso come questo. Credo sia stato tolto dal listino, del resto con gli esigui numeri che faceva... Mi pare di aver letto che effettivamente esisteva un accordo in UK per i commerciali tra Leyland e DAF, questo fece sì che da quelle parti fosse notevolmente più diffuso che in altre parti d'Europa; per cui non escludo affatto che i due potessero avere una base comune, del resto le somiglianze estetiche abbastanza evidenti paiono confermarlo. Ad ogni modo lo Sherpa, pur trattandosi di una presenza sempre molto marginale, qui si vedeva certamente più del suo parente a marchio DAF... Intanto posto anch'io qualcosina incontrata tra ieri ed oggi... Audi 80 del '90, tenuta molto bene, con l'unico dubbio delle frecce anteriori bianche. Autobianchi A112 V serie (mod. '79), abbastanza trascurata, con l'incongruenza del cofano motore con gobba (Abarth) e scritta 70HP e dei cerchi FIAT Uno. In realtà, se ho letto bene la targhetta identificativa sul parafango, dovrebbe trattarsi di una Junior.
  2. Infatti, magari non è il disegno in sè che stona ma il fatto che quei cerchi appaiano troppo inequivocabilmente lontani nel tempo da quella macchina; insomma, che tra la macchina ed i cerchi ci passano tre decenni salta all'occhio anche ad un totale profano di automobili. Per assurdo, sarebbero più tollerabili anche i peggiori cerchi, i più volgari e pacchiani, ma di quell'epoca, piuttosto dei cerchi magari pure gradevoli ma che non c'azzeccano una beata mazza.
  3. Però, vivaddio, quale che sia lo scopo per cui abbiano fatto quest'iniziativa, almeno l'hanno fatto e personalmente io plaudo sempre quelle case che valorizzano la propria storia. Diversamente a quanto succede da noi che pure avremmo marchi e storia da raccontare (con tutto il rispetto per Renault anche di caratura e spessore ben superiori), dove la politica è esattamente opposta: demolire ed affossare il passato e farlo a maggior ragione se è scomodo ed ingombrante. Mi fermo qui altrimenti ci inerpichiamo nei soliti noiosissimi discorsi triti e ritriti. Comunque, dal mio punto di vista, un plauso a Renault.
  4. Sì, da noi fu un po' come le mosche bianche, qui perlomeno se ne videro proprio pochissime. Nel nord Europa, come giustamente dici, c'era tutt'altro mercato per questo tipo di berline, ma credo che anche in nord America la 131 2 porte ebbe il suo mercato.
  5. E' una seconda serie, secondo me la più riuscita delle tre serie sotto l'aspetto estetico.
  6. Oddio, quei cerchi sotto quella povera 124 Sport...!!!
  7. E' una riflessione che ci ritroviamo spesso a fare io e mio padre; non immagini quante volte ci siamo ritrovati a vedere automobilisti che fanno manovra tra due marciapiedi e grattano con la parte bassa del paraurti sul cordolo. Mia zia ha spaccato il bordo inferiore del paraurti della Delta II proprio per essersi avvicinata un po' allegramente ad un marciapiedi, per non parlare della rampa del garage dove fino a ad un mese fa avevamo la Panda: a terra ci sono le righe delle strisciate lasciate in entrata ed in uscita. Tanto per fare un esempio, con la 127 questo problema era inesistente, oggi con la Panda bisogna tenere ben a mente questo problema se non si vuole correre il rischio di sfasciare il paraurti. Il guaio è che si tratta di una cosa di cui soffrono quasi tutte le macchine moderne, anche le citycar che dovrebbero essere più avvezze agli ostacoli della giungla urbana. Non ti dico la CS, con quella ci vai anche per mulattiere.
  8. Il solo osservare quelle Mercedes sportive degli anni '60 mette una certa soggezione. Sono così imponenti, massicce, lussuose senza compromessi... Senza nulla togliere alla Stella di oggi, direi che l'immagine abbia perso un bel po' di smalto rispetto al passato; non so...probabilmente la diversificazione e l'ampliamento esasperato della gamma, a volte fin troppo fuorvianti dai canoni classici Mercedes, unitamente alla perduta proverbiale affidabilità, a lungo andare credo abbiano avuto un peso. Naturalmente la mia vuole essere una considerazione basata essenzialmente su una mia personale sensazione, non suffragata da elementi oggettivi.
  9. Non conoscevo la storia della Achilli Motors, devo dire che lascia l'amaro in bocca ed un filo di tristezza. Peccato. Era un mondo patinato ed irraggiungibile ai più, però faceva sognare. E' triste apprendere di una fine così ingloriosa.
  10. Avvistamento fresco fresco di stamattina: FIAT Nuova 500 D, in condizioni impeccabili; e' ASI, quindi immatricolazione non consultabile, ma il sito delle targhe la collocherebbe pressappoco agli inizi del '64.
  11. Esatto, 124 Sport coupè II serie... E poi c'era pure questa, l'ultima serie della De Tomaso Pantera con i fanali posteriori della 33. Però c'è da osservare che molto spesso i fanali presi dalle banche organi della grande serie non stonano affatto; addirittura in alcuni casi si integrano così bene nel design che sembrano fatti apposta.
  12. Questa in verità è una Rover 100, secondo me più carina rispetto alla Metro grazie agli spigoli smussati e ad un aspetto generale un po' più elegantino.
  13. Ti direi una bugia Paolo; però per quel che mi ricordo io le Fura le ho sempre viste con l'incavo, il quale non era in tinta ma nero opaco. Potrebbe essere che molti che avevano la Fura e si trovavano nella condizione di dover sostituire il portellone, avessero fatto il processo inverso: sostituirlo con quello della 127. Ma è solo un'ipotesi, non ci metterei la mano sul fuoco.
  14. Mmmm... non farà un po' troppo ispettore Derrick?
  15. FIAT 127 900/C del '78, ma l'immatricolazione è dell''83. Condizioni appena accettabili, con alcune mancanze e particolari non coerenti. Il portellone, ad esempio, è quello della SEAT Fura, riconoscibile dalla fascia incavata alla base del lunotto, purtroppo non facilmente visibile in foto essendo bianca. Questo è un omaggio al Nick, credo che gli piacerà.
  16. Si vede che i fari delle Alfa Romeo erano molto gettonati sulle supercar italiane; la ISO Grifo ad esempio aveva i fanali della Gt.
  17. Sì, questo è vero, le varie campagne rottamazioni che si sono succedute hanno fatto strage, anche di modelli poco sfruttati e tenuti con cura, purtroppo... Ma chissà che proprio questo fattore, cioè il fatto che se ne sono salvate giusto una manciata, non costituisca a lungo andare la miccia che possa far esplodere l'interesse.
  18. Beh, diciamo che in quei casi è ancora dura...però secondo me il tempo sarà galantuomo anche con loro, ce ne vorrà ancora tanto, ma vedrai. Beta invece no, secondo me ha già raggiunto il pieno diritto ad essere considerata con rispetto.
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