Al sottoscritto piacerebbe molto vedere quale sia il ruolino di marcia mentale di Stoner, ma non crede di andare molto lontano dalla realtà pensando che preveda il massacro – psicologico ed agonistico – di tutti gli avversari attraverso il dominio incontrastato di tutte le sessioni di prova. Anche in questa seconda sessione di libere, infatti, l’australiano campione del mondo non ha lasciato spazio a nessuno, staccando un tempo irraggiungibile da tutti fin dalle prime battute. Rossi, che è secondo, è a sette decimi e mezzo, tre quarti di secondo. Impressionante, non ci sono altre parole che calzino, perché poi, come nel primo turno, se si eliminasse la prestazione-monstre di Casey, ci sarebbero tredici piloti in un solo secondo. L’unico rammarico è che ci si avvia, anche questa settimana, ad una gara in cui il leader prende e saluta tutti, e le uniche battaglie che si vedono sono per le posizioni di rincalzo.
Ma questa GP è così, ed è inutile rammaricarsene: meglio pensare che attaccatissimo a Rossi c’è un Edwards motivatissimo, che si mette dietro di un margine risicatissimo quell’Hayden con cui fu protagonista del rocambolesco finale del GP di due anni fa. Chissà che ricordo ha lasciato quell’episodio ad entrambi; quello che conta è che in Olanda i due americani siano sempre andati forte, e dunque la prestazione in prova non fa che confermare come i valori espressi da queste qualifiche siano, in qualche modo, quelli veri.
Si conferma molto a suo agio sul tortuoso asfalto del Van Drenthe De Angelis, che assieme al suo compagno di team Nakano completa il successo del team Gresini, oggi primo fra le squadre private con entrambi i piloti. Sale molto rispetto alla mattina anche De Puniet, stabile Hopkins (che migliora il suo tempo di quasi quattro decimi) mentre peggiora molto Pedrosa, che lima solo un decimo rispetto al tempo della mattinata. Stesso discorso per Dovizioso e Lorenzo, praticamente stabili sui cronologici della FP1, mentre Vermeulen leva quasi un secondo e salva il bilancio della Suzuki, visto che Capirossi, autore di soli quattro giri, cade quasi subito, si ferisce con una pedana della sua moto ad un braccio e non migliora il tempo della mattinata. Nei parziali del pomeriggio, in attesa di una diagnosi che ci dica se correrà o meno, è penultimo davanti ad un Melandri ormai del tutto allo sbando. Correre in queste condizioni, ormai, fa tanto male a lui quanto ne fa alla Ducati…
Foto: Ducati Corse
I tempi:
1
1
C.STONER
DUCATI
1'36"087
2
46
V.ROSSI
YAMAHA FIAT
1'36"819
+ 0"732
3
5
C.EDWARDS
YAMAHA TECH 3
1'36"931
+ 0"844
4
69
N.HAYDEN
HONDA REPSOL
1'37"012
+ 0"925
5
15
A.DE ANGELIS
HONDA GRESINI
1'37"126
+ 1"039
6
56
S.NAKANO
HONDA GRESINI
1'37"137
+ 1"050
7
14
R.DE PUNIET
HONDA LCR
1'37"187
+ 1"100
8
21
J.HOPKINS
KAWASAKI
1'37"251
+ 1"164
9
2
D.PEDROSA
HONDA REPSOL
1'37"280
+ 1"193
10
7
C.VERMEULEN
SUZUKI
1'37"282
+ 1"195
11
4
A.DOVIZIOSO
HONDA JiR
1'37"326
+ 1"239
12
50
S.GUINTOLI
DUCATI ALICE
1'37"357
+ 1"270
13
52
J.TOSELAND
YAMAHA TECH 3
1'37"838
+ 1"751
14
48
J.LORENZO
YAMAHA FIAT
1'37"960
+ 1"873
15
13
A.WEST
KAWASAKI
1'38"413
+ 2"326
16
24
T.ELIAS
DUCATI ALICE
1'38"656
+ 2"569
17
65
L.CAPIROSSI
SUZUKI
1'38"667
+ 2"580
18
33
M.MELANDRI
DUCATI
1'39"214
+ 3"127
Sempre motocorse...almeno commentiamo i tempi...