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johnpollame

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  1. Sempre molto bello e bilanciato il giroporta, linea laterale filante e dai volumi slanciati come forse nessuna odierna omologa. Interessante la scafitura che alleggerisce il montante C seguendo l'hofmeisteriano gomito. Da toccar con mano quella doppia sulla fiancata, ma sembrerebbe azzeccata. MA trovo quasi insopportabili i paraurti, entrambi: la rendono volgare come trucco sguaiato di pulzella altrimenti splendida acqua e sapone. Spero vi saranno versioni più sobrie, ma temo molto. E il cosiddetto "boomerang" dietro il parafango anteriore... Interni belli, non il mio genere, ma mi ci abituerei volentieri. Il volante in foto però no. No.
  2. Non trattasi di bieco ricarrozzamento, ma -aldilà della linea comunicativa aziendale- la serie A/B/GLA/CLA ha molto a che spartire con le omologhe Infiniti/Renault, pur mantenendo ovviamente il più possibile ben distinte agli occhi del Mercato le comunanze, specie nello stile. Cosa peraltro non riuscitissima con GLA e Megane ...
  3. Ho gusti strani, deviati, ma il Brucomela mi ha dapprima generato una certa tenerezza nel suo essere aprioristicamente bollato brutto anatroccolo, e pian piano ho cominciato ad apprezzarlo sempre più. Tanto che alla fine me lo son ritrovato in rimessa, con sorprendente gran soddisfazione. Trovo tuttora perfetta (per quel che per me vuole e deve essere) la vista laterale. Perfetta. Molto simpatico il frontale visto dal davanti (il fascione nero è poi meno incombente visto da una prospettiva più alta), e vedo più che passabile il retro. Probabilmente in quanto la vista in cui maggiormente si nota una certa incoerenza del muso con il resto del corpo vettura, retaggio di un progetto verosimilmente nato per altri stilemi, non mi piace molto il trequarti anteriore, proprio la prospettiva della foto che elabori. Che elabori molto bene, sia tecnicamente (non sfigurerebbe in una cartella stampa da presentazione ufficiale...) sia nella perfetta coerenza stilistica con l'attuale stile sabaudo e l'evoluzione della vetturetta a cui questa è pur forzatamente ispirata. A mio gusto personale però le modifiche non vanno nella direzione che preferisco per un pullmino di questo tipo: donano un carattere più sportivo alla 500na e ne abbassano visivamente il profilo, rendendola sicuramente più accattivante, quasi grintosa, ma a me ora piace proprio nel suo essere tondotta e fumettosa (e quindi ben vengano i passaruota in tutta tinta, il "baffo" alto, la cromatura...) Ma il gusto odierno del Mercato è sostanzialmente in linea con quanto hai inteso modificare. E visto quanto bene si vive dal didentro nel Brucomela, la prenderei anche così come l'hai disegnata.
  4. Modificherei come sopra. Personalmente ho guidato vetture avantratte piacevolissime anche nella guida impegnata (ovviamente non in pista ed entro i limiti del buonsenso su strada). Ma forse è perché non si trattava di auto standard/normali. Erano delle Alfa...
  5. Vero anche questo (sempre però da inscrivere nei costi industriali in senso lato). Direi però che gli obbrobri BMW non dipendono strettamente dall'architettura, visti certi esempi di design bavarese anche retrotratti (o integrali...) non esattamente corrispondenti ai canoni a cui Monaco ci ha abituato nelle scorse decadi... A mio gusto poi l'ultima X1 è assai più gradevole all'occhio della tecnicamente più pregiata precedente, e l'utente medio di questa vettura probabilmente apprezzerà di più la maggiore abitabilità che un comportamento stradale meno incisivo.
  6. Cosa non vera in assoluto (anzi qualche decennio fa era il contrario esatto), ma che nello specifico si applica a BMW, ma appunto il gioco è far qualcosa che costi meno produrre che però il cliente tipo sia comunque disposto ad acquistare a prezzo elevato, percependone elevati i contenuti materiali ed immateriali non strettamente legati all' architettura tecnica (tra l'altro sempre meno considerata da chi acquista un'automobile).
  7. Quella blu è 1600 (americana), la rossa a dx sopra e sx sotto è 1300, non mi ricordo l'altra ma credo 1600...
  8. Tris d'ossi, al raduno elbano del Duetto Club Italia...
  9. Abbi pazienza: É sostanziale esattamente come s'è voluto fare intendere. "Vendere il più possibile" che rimaneva un paradigma ancora negli anni Novanta anche nell'automotive occidentale in una logica di impianti inflessibili e inefficienti quando insaturi (figli di concetti industriali da mercato di nuova motorizzazione) ha storicamente portato sull'orlo del baratro colossi, come era Fiat, scontrandosi con la realtà di un mercato maturo e saturo. Vendere a tutti i costi a margine quasi nullo per mantenere i volumi si è rivelato fallimentare, meglio vendere meno ma vendere bene. Ovvio che visti gli investimenti in gioco si deve comunque vendere "molto" (parametrizzando a quanto in ballo) ma se non si vende "bene" (sempre parametrizzato a quanto sopra) l'epilogo è inesorabilmente infausto.
  10. Oddio, forse le linee dei primi anni Duemila possono averne una scintilla, con la ben accordata ed elegante semplicità di linee e volumi, ma ben presto le linee Audi hanno preso una deriva che definirei molto, molto lontana da quello che è lo spirito del design "classico" alemanno. Deriva fatta di linee puramente estetiche a voler inculcare la preziosità del mezzo, dalla supponenza a tratti volgare, di finte prese d'aria ad ingrugnir la grinta, di calandre inutilmente ipertrofiche, proprio queste simbolo più sbandierato di una presunta ed autorefrenziale innovazione stilistica. Questo ai miei occhi, ovviamente...
  11. Si potrebbe al limite dire che i markettari teutonici han poca fantasia/propensione al rischio. O, da un'altra prospettiva e visti i risultati, san fare fin troppo bene il loro mestiere...
  12. Attenzione che il compito del designer d'oggi non è disegnare liberamente secondo proprio gusto, ma tradurre in linee e volumi nel modo più preciso e coerente possibili quanto il Marketing ha stabilito debbano essere i valori da trasmettere e i gusti del pubblico da soddisfare. Purtroppo. I bravi designer di oggi possono tutt'al più limitare i danni, salvo qualche splendida eccezione, che tale rimane.
  13. Attenzione, Tipo, dal punto di vista strategico, è una vettura nata e progettata per mercati specifici (dove fra l'altro si posiziona su di un buon livello). L'importazione nella viziata Europa, mercato per cui non sarebbe mai nata fosse stato il principale, ha lo scopo da un lato di saturarne al meglio l'impianto produttivo migliorandone efficienza e produttività, e dall' altro "raccogliere le briciole" altrimenti perse. Briciole che, una volta in saccoccia tutte assieme, sembrerebbero essere comunque tutt'altro che trascurabili. Concorrenti della Tipo? Non vanno cercate solo tra quelle che sembrano equipollenti per dimensioni, non è escluso che venga scelta come alternativa ai segmenti inferiori. Ricordo poi, come già scrissi, che per vetture come questa entrano in gioco fattori anche psicologici importanti che possono spingere una certa stratificazione di clientela a preferire la Tipo alla concorrenza "istituzionale" anche con un delta di prezzo inferiore a quello atteso, garantendo al Costruttore margini impensabili "battagliando" con un prodotto dal forte investimento, come sarebbe stata una vettura che aspiri a fare il verso a quelle più à la page.
  14. Eppure bravo designer industriale dovrebbe sapere che non vanno d'accordo continuità di linee e discontinuità di assemblaggi...
  15. Trovo molto sciatto il montante C, sensazione accentuata dalla mala risoluzione della terza luce. Pel resto par vetturetta onesta, interni interessanti anche se penso non per chi ama il morbido al tatto. Certo però che altre vetture bistrattate nel loro proporsi come "cheap" a confronto di questa hanno personalità da vendere...
  16. Nella linea laterale la vedo invece molto automobile, una pronipote quasi filologica della fiat 850: la trovo adorabile...
  17. Ancor più remotamente la Bravo, fiammante sostituta della Panda 30 mia severa maestra di guida, nel 1996 ci venne consegnata in tal piacevole modalità.
  18. Come più di qualcuno, le A/B Klassi le vivo come una spanna (e mezza) sotto quello che per me dovrebbe essere il livello da attendersi da Mercedes (inteso come un'insieme generale di spessore progettuale, design, lusso, qualità, esclusività, etc.). Ma il motore della A45 è fenomenale. Peccato che la caratterizzazione estetica sia un po'pacchiana per il mio palato, ma direi che, nonostante un'involucro tecnicamente non esaltante, quello che sta sotto il cofano ne giustifica appieno la considerazione. Rispondendo piu precipuamente a VuOtto provo un rilancio: se si cercasse un giocattolo d'uso più saltuario a cui abbeverarsi di piacere automobilistico per placar la sete di appassionato, perchè non combinare una moderna ed economica sportivetta-ma-fruibile, con una "vecchietta" euro zero a carburatori per uso puramente edonistico? Con gli opportuni distinguo, stando ben consci e preparati a quel che si va incontro, si possono avere emozioni automobilistiche impagabili con budget irrisori se comparati al piacere di possedere-curare-guidare una macchina dei tempi in cui la guida era senza filtro e diretta, come mai più sarà. PS: Visto qualche intervento precedente aggiungo a chiosa ,oftopicamente ma non troppo, una massima per me vera sempre: "Il piacere di guida non si misura col cronometro."
  19. Ovviamente dipende sempre, ad esempio chi fa molta autostrada dovrebbe preferire una berlina equipollente ma dalla minor sezione frontale... Concordo però, da possessore, che il monovolume sia in grado d'ottemperare in modo egregio a molte esigenze contemporaneamente, salvo però laititare nell'appagamento personale, perchè son visti come mezzi molto utilitari e poco accattivanti (anche se invece, dopo l'acquisto, possono essere ottima fonte di soddisfazione, specie per quanto riguarda la qualità della vita a bordo). Ecco che quindi accettando, o non considerando, un certo compromesso nelle caratteristiche, comunque non sostanziale, la maggioranza preferisce il SUV. E c'è anche chi è "costretto" a preferire il SUV, ad esempio se il proprio marchio preferito non propone alternative. Per mio personalissimo gusto (e formazione accademica) ho un'idiosincrasia prepotente nei confronti dell'artificioso e del ridondante, che mi porta a malcelare con difficoltà l'insofferenza per vetture pur validissime ma agghindate con posticci finti bullbar, prese d'aria ipertrofiche ma... cieche, protezioni delicate più di quanto siano deputate a proteggere... quindi provo per tutti gli annoverati nella categoria "fintofuoristrada" una latente irritazione che faccio fatica a contenere. Niente invece da dire su vetture che si mantengono onestamente sobrie pur con le loro proporzioni specifiche. E niente da dire a chi ha gusti diversi dai miei, beninteso... E dal punto di vista etico, ai miei occhi una vettura che consuma più del dovuto perchè pesante e squadrata, vale quanto una leggerissima e filante sportiva, che almeno altrettanto effonde anidride. (E comuqnue non potrei parlare che con una singola accelerata del mio Bialbero inquino più che 40 Cayenne Turbo sull'Autobahn...)
  20. L'anteriore, pur non originalissimo, è accattivante, e plaudo al ritorno a belle superfici lisce in epoca di origami imperante. Troppo tondeggiante e massiccio il serbatoio: l'effetto di continuità monolitica (che non amo: il serbatoio deve fare il serbatoio...) rende l'insieme tozzo, e nasconde il bel telaio, che meriterebbe invece d'esser ostentato. La coda, interessante di per sè, non aiuta a rendere filante la linea ed appare un'inclusione esogena. Però tutto sommato un esperimento interessante, che con poche correzioni potrebbe diventare una gran bella moto.
  21. Molto già s'è detto, e molto a proposito. E ancor più ci sarebbe da dire volendo fare un'analisi approfondita del "fenomeno", perchè nel mondo dei prodotti industriali complessi, specie ad alto contenuto emotivo come l'Automobile, non v'è nulla di davvero semplice, e molto ci sarebbe da scavare e da distinguere sull'argomento. Volendomi limitare a far qualche rapido scatto d'insieme a volo d'aliante, o addirittura orbitale da lontano satellite, potrei dire che il cosiddetto SUV (incluse tutte le sue diverse definizioni volute dal marchettaggio, ma tanto capiamo di cosa si sta parlando) soddisfa meglio di altri formati di vettura l'esigenza del medioautomobilista d'avere un mezzo che percepisca più comodo (vedi soglia di seduta, spazio sopra la testa), più sicuro (immagine suggerita di robustezza, protezione e posizione di guida "dominante"il traffico), che al contempo consenta di distinguersi dalla "normalità" del circolante (almeno fino a che ci si accorgerà che ci sono più fintifuoristrada che berline e allora forse s'invertirà la tendenza), che inoltre dia un senso di libertà suggerendo possibili orizzonti avventurosi (anche se nella realtà difficilmente se ne andranno a testare i pur non eccelsi limiti fuoristradistici). E'un tipo di vettura che ancora permette, nella coscienza media collettiva, di avere un tangibile delta di immagine e di gratificazione al possesso rispetto a vetture omologhe razionalmente più classiche, pur non sacrificando del tutto la componente del quotidiano utilizzo (spazio, comfort, prestazioni, consumi, etc.), anzi ritenendo di ricevere in più visibilità, sicurezza, spazio e un pizzico di libertà in aggiunta. E per quanto sopra l'automobilista è mediamente ben disposto, potendoselo permettere, ad un esborso superiore rispetto a quella che sulla carta sarebbe una scelta più razionale, e coerentemente le Case s'ingegnano ad offrire quanto richiesto, massimizzando a proprio favore il margine di guadagno. La popolazione europea ed Italiana sta invecchiando, in Penisola pur conservando un discreto potere d'acquisto, lo si raggiunge sempre più avanti con l'età. E se la passione per l'automobile come "meccanica" qualche lustro fa era ancora cosa ben radicata in tutti i giovincelli (quanti a quattordici anni scorrazzavano con motorini rigorosamente elaborati -almeno senza i fermi alla marmitta- spesso con potenze specifiche degne di una 500 due tempi, oggi vale ben più lo smartofono...) ora pur rimanendo l'automobile uno dei più ponderosi status symbol , la cosa vale molto più per l'immagine che per la sostanza. E se uno vuole qualcosa che, a suo sentire, non l'omologhi alla banalità del traffico circostante, trova nel SUV quanto cerca, ad un prezzo certo più elevato che quello di ipotetiche alternative razionali, ma che permette ancora oggi di avere qualcosa vissuto come "speciale" senza i compromessi di una vettura sportiva. Anzi date le dimensioni qualcuno ottiene addirittura più gratificazione edonistica su di un Cayenne piuttosto che guidando una 911, (E qui giova ricordare l'uso sostitutivo e non disgiuntivo della locuzione...) senza doversi ogni volta calare e poi issarsi dall'abitacolo (eh la schiena...): il cassone (magari a nafta) ha il sedile gusto ad altezza anca e si sale e scende che è un piacere... Tanto altro da dire, già scritto troppo, tempo tiranno, tocca scappare.
  22. La cartina tornasole per distinguere un fuoriclasse, come sicuramente è Hamilton, da piloti aldilà di ogni definizione come quelli che citi, è vedere come si comportano con vetture una spanna o due sotto le migliori, o in situazioni di pista, o tecniche, o psicologiche difficili o difficilissime. E in questo il pur fenomenale Lewis deve ancora darmi segnali adeguati. Credo che il potenziale ci sia tutto, per questo mi auguro che il Campionato quest'anno lo vinca l'altrettanto veloce ma meno aggressivo, meno "affamato", Rosberghino, magari con la delusione l'inglese avrà modo di rimuginare su cosa è andato storto e focalizzarsi sull'essere in pista il miglior lewis Hamilton possibile, cosa che a parer mio oggi accade solo a tratti. Se vince ancora potrebbe invece interrompere la sua evoluzione di pilota, come credo sia capitato al buon Vettel negli anni in cui bastava timbrare il cartellino per dar mezza pista a tutti (e la batosta presa in un 2014 che l'ha riportato tra gli umani credo gli abbia fatto molto bene). La butto lì a guisa di provocazione, ma non troppo: ho idea che a conti fatti la coppia di piloti più forti ora ce l'abbia la Mc Laren...
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