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Riporto quanto scrisse nell' Oscuro Antro autoblogico un che d'auto mi par s'intenda (a differenza dei molti che brancolano, ebeti urlanti, per quelle bande): Aggiungo che chi fosse alla Tapirottola legato avendola progettata, sviluppata o costruita, o perchè con pieno gusto ne impugnò il volante, o banalmente perchè -nonostante tutto- l'alfettina piace, potrebbe essere rimasto molto irrritato da quel che vide passare alla televisione quella sera (o rivide in digital archivio) ottenendo ora parziale e tardiva soddisfazione.
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Una domanda (e spero di non essermi perso la risposta in quanto prima postato: farò mea culpa in caso): è solo malo Fotoscioppo oppure le "frecce" che nell'altre d'importazione sono sui musi tutte d'arancio, come da amerinda legge vigente, in questa sono effettivamente bianche com'è invece la moda in questa riva dell' Oceano? A mio gusto le frecce che si confondan col resto dell'ottica credo diano un piccolo lustro di maggior classe.
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Pienamente d'accordo: l'unico difetto che riesco a troverle è l'onta, imperdonabile oramai già per le segmento C, di chiamarsi Fiat... D'accordissimo. Mi chiedo come mai in riva al Po si persista bovinamente a non sostener il modello una volta spiccato il volo da rupe, solo arrivando a spremer quel che resta del limone con offete e scontistica che alla lunga non fanno altro che avvilire ogni velleità di dimostrare quel che si valga in realtà. O anche più di quanto, e gl'esempi di chi ci riesce neppure mancherebbero...
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L'argomento m'appassionò molto all'epoca, sommessamente non riesco a resistere dal tediarvi con le mie righe: L' esperienza mi dice che l'Università, ch'ebbi a frequentare con Ordinamento Antico, non m'ha offerto tanto nozioni e strumenti da usar poi par pari nel trabaccare che ci riserva il destino, ma occupandosi astratta dei fondamenti profondi scentifici di ogni disciplina, pur se di pura, banale applicazione, andò a forgiare pesantemente la mia spina dorsale, l'elasticità delle meningi, la capacità di rapido apprendimento ed elaborazione. Non nascondo che, d'incontro, mi lasciò piuttosto sguarnito nelle questioni di pratica manovalanza. Un allievo ingegnere impara(va?) ben più a pensare che a progettare. E ,soprattutto, imparava ad imparare. Ahimè il rovescio della medaglia era all' epoca una percentuale di abbandoni mostruosa al secondo anno ed un tempo medio di 7,8 anni per conseguir l'alloro, togliendo competitività a livello europeo contro chi fuor di confine otteneva equipollenza di Titolo tre anni prima. Di qui il 3+2. Calcolando che comunque per il Master's Degree quinquennale senza intervenire sulla mole di materia non si sarebbe spostato di una virgola il tempo di percorrenza, tra grossi malumori dei docenti, si forzò una riduzione dei programmi di oltre il 40% rispetto al VO, dando un taglio molto più applicativo e meno scientifico al Corso di Laurea. Non nascondo il disappunto che ebbi nel veder tra i laboratori macchiati del mio sudore, studentelli implumi essere allegriallegri "in tesi" dopo solo tre anni. Ma ebbi poi ben da ringraziare l'Anagrafe che mi permise di fregiarmi d'un traguardo che non solo mi diede maggior credito presso chi ebbe a scegliermi come collaboratore, ad occuparmi di complessità distanti da quelle che ebbi a studiare, ma che indirettamente mi fornì di strumenti per affrontare spavaldo-non-troppo la vita. P.S. In qualche intervento lessi richiami alla Formula SAE: quanti ricordi...
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Brera mi si pose di fronte ammaliandomi, m'ottuse quasi le meningi lo splendore e solo appena pria di firmar l'assegno mi ricordai d'aver bisogno dei posti dietro. Di posti veri, intendo. Ahimè. Se non hai da esigere particolari doti d'utilizzo d'ognidì e intendi crogiolarti nell'edonismo, la coupettona del Biscione è - amio modestissimo sentire- quanto di più appagante e sensuale abbia mai offerto il mercato a portafoglio "umano". Lascia poi malelingue a dipingerla come cicciona e paciosa: le stesse vomiterebbero l'anima dopo due giri affianco il collaudatore... Concordo però che è vettura per palati maturi, ma la maturità, spesse volte, non è proporzionale all'età anagrafica. La Tapirottola 1.6. Beh, l'adoro. Adoro il suo frullino a nafta, adoro il fatto di poter sceglierne il carattere alla bisogna(*). Adoro (sic) la sua inea da caricatura di Granturismo anni '60. Checchè la si pigli in giro. Che poi alla fine il muso della Mini nuova è pur da specie ittica... E l'eessepì sempre vigile non le farà sì fare il tempo in pista, ma su strada la piccolina procura dei gran bei sorrisi. O, a seconda, il grugno in chi tronfio della sua possanza (solitamente teutonica) non sa starle dietro fuor dal rettilineo. E, alla bisogna, la puoi usare come una Punto, riempiendola di pacchetti della spesa e passeggeri, come con altre non potresti, e usando perizia, con consumi da utilitaria vera. La GT, fu gran macchina, ancora bella vera nella guida, dietro male ma ci si sta, bel bagagliaio, eppure... mi pare senta molto il peso degli anni, non riesce più ad intrigarmi. Un po' l'effetto di rivedere ora pur piacente quarantacinque-cinquantenne, la faciulla di cui, adolescente, tenevo il poster sopra il letto. -------------------------------------- (*) Quanto scettico fiato persi a denigrare a priori il DNA, bollandolo come ammnnicolo inutile senza prima provarlo...
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M'aggrego.
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Trovomi a sottoscrivere. Tra l'altro pure io mi trovai a far la stessa scelta all' epoca: 145 mi piacque invece proprio per l'anticonformismo, ma interni, cambio cauccioso, motori buoni solo ai pur appaganti acuti e soprattutto interni dozzinali (un po' meglio il restyling...) mi dirottarono sulla torinesotta, che all' uscita era il meglio che il mercato offrisse alle mie esigenze. E, oftopicamente, non me ne pentii affatto: Seneca -così si chiamava- a parte qualche problemino giusto a fine carriera, fece un eccellente lavoro. Mi si dice stia tuttora girando allegramente da qualche parte in Transilvania: non ebbi cuore di rottamarla.
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Mi permetto di segnalare a greyhound il termine "asintotico". Esiste poi un principio microeconomico a definire il decremento marginale dei contributi all' aumentare di risorsa investita. Esempio in soldoni: se a tecnologia neonata per ottenere un +50% di variabile controllata, occorre spender 10 risorse, a tecnologia matura occorre spendere 1000 risorse per un + 0,5%. E nell' Automobile, per come qui la si intende, rimane ben poco da inventare...
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l' esempio di mmaaxx sia per elias scovolino per dubbi.
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Fattaccio quotidiano... Deontologia, portalo via! Malcostume italicamente diffuso, comunque, quel d'impiallacciar castelli, affastellando decontestualizzati brandelli a proprio pretestuoso strumento, nel tentar di riaffermare fattualmente tesi ch'invece si basan su meri apriorismi. Ma malcostume d'altrettanta ignominia è quel di prender per oro colante quel che al nostro comodo ci si propina.
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Questa Themona Lancisler parmi non fatta tanto a rubar triadico cliente tradizionale/ista, quanto a convincere chi a meno prezzo ebbe a sceglier meno lusso e immagine ma quasi pari sostanza quotidiana: francesone, giapponesone, coreanone, svedesone, Opel. Et cetera. Credo però rispetto a queste la Nostra abbia un plus interessante: a chi soffre di quel che lo psicologo definisce "bisogno di compensazione", (e in un Paese dove pullulano esempi di sobrio understatement quali le X6 (et. al.) bianche, penso possa essere un target* da non sottovalutare... ) la Thema offre un impatto visivo notevole, ad un rapporto prezzo/presenza scenica francamente ineguagliato nel listino attuale. --------------------------------------------- (*) si perdoni il doppio anglicismo nella stassa frase.
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Mini godibilissimo veloce, assettato giocattolino, ma nulla più, Mito un filo meno specialistica, ma anche automobil "vera" con sana bagagliera e panca dietro da accomodar larghe terga. Vista poi la differenza di prezzo, personalissimamente, che il Biscione ancor m'affascina, non avrei dubbio alcuno a gettarmi sulla per me adorabile Tapirottola (che a dirla tutta, ha muso più elegante dell' inglesina teutonica, che mi mostra espressione da carpa di torrente). Ma per vetturette come queste l' essenziale è che incontrino appieno il tuo gusto. Guardale, salici, provale: a quella che più ti piace perdonerai ogni piccolo difettuccio... (sappi che ,comunque, buone lo son entrambe)
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Parmi operanzion equipollente alla wolfsburgica Golf da V a VI: francamente, qualche riga fatta salva, le linee del corpo vettura al mio occhio collimano; aldilà d' aggiustamenti, la sostanza par la stessa. Apprezzo poi il tentar nuove vie nel muso, ma non apprezzo l' abbassarsi dei fari su cofano posticciamente più adunco nè, specialmente, il proseguirne la trasparenza fin sul rene. Al posteriore elaborato, anonimo ma piacente faro (pur se in salsa più coreana che teutonica, ma serve a sentirsi di famiglia...) Interno conservativo, che perde quella patina "linear sciccosa" che non mi dispiaceva affatto. Mi sembra ad ogni modo ben tarato, forse a naso più prezioso delle ultime bavaresi piccine, che francamente mi delusero nel non trasmettere neppur l'idea di un lusso, pur sportivo. Non occor commentare quanto sottopelle: quel che si propone è più che aldilà di quel che basta ad appagar qualsiasi aspettativa mia, e -immagino- della gran maggioranza di chi potrà pensar d'averla. In generale certo s'ha di che ben accontentarsi, ma, per mio sentire, credo che la moneta richiesta non sia proporzionale a pur tanto spessore. Ma d'altro canto, consapevolmente o -più spesso- meno, quel che molti andranno a comprare è soprattutto il marchietto biancazzurro, con tutta l'approvazione, il prestigio e (perchè no) l' invidia che ne consegue da parte degli astanti.
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L'abdicazione della sana meccanica contrelastica in favor dell' esoterico smorzar modulato da virtuale intelletto, mi si dice sia mossa per senza perder tenuta in contrappasso, guadagnar in quotidiana morbidezza, come clientela più trasversal del previsto richiede, maldisposta com'è ai supplizi di sportivo configurarsi sospensivo, ma amante dell' estetico superribassarsi di copertura su surdimensionato cerchio. (mi si usi indulgenza per il contorto accrocchiarsi di proposizioni maldestramente testè vomitate: ahimè il neurone m'è nemico oggidì...)
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Racconti Pandiani: "Imparai i primi rudimenti della nobile arte del volante su di una Panda 30. Rossissima. Brain Condor, si chiamava (a qualcuno dirà qualcosa...), detta Brian. Prima serie, bicilindrico, 4 marce. La terza entrava a calci: il quartaseconda in staccata era la prassi. Balestre dietro e in curva si piegava come in Vespa: uno spasso. Ed era viva! Col caldo il blocchetto d'accensione faceva contatto, partiva il motorino e se era inserita la marcia, sotto i colpetti dell'avviamento tanto leggera era che... ...si muoveva da sola! Non ho sufficiente proprietà linguistica per descrivere lo stupore quando la prima volta l'ho ritrovata sul lato opposto del piazzale dove l'avevo parcheggiata a spingere fieramente testarda al ritmo dello starter contro una barra salvapersone, attorniata da un capannello di gente incredula che le aveva visto fare il tragitto tutta da sola (da allora ho preso l'abitudine di parcheggiare in folle e freno a mano...). Le facemmo una psicoterapia strategica intensiva e capì che non era il caso di cercar così la propria indipendenza, in compenso cominciammo a trattarla come una di casa, contraccambiati da un funzionamento da orologio svizzero fino alla meritata pensione dopo 14 anni (sic!) E all' arrivo dell' erede. Brain Condor II. " *** "Il buon vecchio (...) tornava tranquillo a casuccia, nel semideserto infrasettimanale delle ore piccole, qualche notte fa. Ad un incrocio, ferma al semaforo nel senso traverso, noto una Porsche Cayman bianca fremere. Ora: andare in giro con una Porsche bianca nel linguaggio dei fiori significa "ce l’ho molto piccolo". Visto poi che la Cayman è il modello base delle sportive teutoniche, in questo caso il linguaggio non verbale suggeriva: "Ce l’ho piccolo, ma neanche a finanze si sta poi benissimo". Con Brian (nomignolo per "Brain Condor II"), la mia vecchia Panda scatoletta millecento –che ancora adoro-, parto qualche secondo prima baciato da un verde favorevole, occupo al successivo rosso la poleposition per proseguire diritto. Nell’attesa, un vacuo rombo bianco mi arriva alle spalle poi scarta e mi affianca sulla linea ma nella corsia per svoltare a sinistra. "Ecco" penso "Priapo qui a fianco non ha la minima intenzione di svoltare". Sorrido perchè, misurando la distanza dallo stop al guardrail di fronte, pregusto quello che succederà al verde. Scatta il semaforo, tutti e cinquantacinque i cavalli del Fire Fiat proiettano in avanti la latta dei miseri 700 chilogrammi di Brian come un condor in picchiata sulla preda, il Porschettino, prima illuso di aver facilmente ragione d’un’italica utilitaria, si trova ancora ad affiancarmi quando la barriera tubolare che di fronte gli sbarrava la strada gli si era ormai avvicinata ben più del preventivato, guardo severo negl’occhi il Caymanista, rallento facendolo passare e godendomi tutto il gusto di una lenta e vigorosa clacsonata. A rifuggere l’umiliazione sento spremere feroci i sei cilindri contrapposti, mentre io mi godo a distanza questo laido manifestarsi di frustrazione. Proseguo per via Trieste mentre il Poschettista piega per via Tommaseo. Semaforo della Fiera. Rosso. Sullo specchietto, poco addietro, bloccati al semaforo alle mie spalle vedo ancora brillare gli occhi xenici del caymano, che evidentemente non aveva scelto la strada più breve. Parte inopinatamente, mentre sono fermo mi sorpassa sgommando a destra. Col rosso. Preparato a quel che stava per accadere, già sfanalavo beffardo. Ridendo sotto i baffi perchè tanto si sarebbe fermato alla Stanga, dove per bruciare un rosso si deve essere comunque ben più idioti del personaggio di cui qui s’ha dileggio. Puntualmente l’ affianco fremente ma immobile al semaforo. Guardo in faccia il 45-50 enne con capello meshato e qualche chilo di troppo, accomodato sul cuoio bavarese con la sua candida camicina dal bottone aperto in più a mostrare il catenino di prammatica. E, preda di una maligna voglia di sbeffeggiare, comincio a sgasare. Lui mi guarda tra l’imbarazzato e lo sorpreso. Verde: Nell’ agitazione al tizio scappa la frizione e la Cayman gli si pianta. Io, quieto quieto, mi dirigo a casuccia, con il fragore delle risa a sovrastare il livido stridio di gomme che ormai mi ero lasciato alle spalle."
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Perpendicoli arrotati, lamiera sana, piena, concreta, ma vivace, grazie anche ai graphdesignici fascioni, che al belvivere d' Anni Ottanta mi rimandano. Ahimè stona l' argyreo baffo, ma non basta ad affossar il mio giudizio di vetturetta riuscita aldilà di mia aspettativa.
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- fiat panda 2012
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Parmi modo per sdoganar nella coccolata Europa d'occidente, vetture destinate a piazze che furon meno abbienti ma che ora con nuovi denari posson permettersi Audi dove prima una Clio bagagliata era grasso colante da spiedo. Questi ora troverebbero una media mozzata di coda (com'a noi tanto piaccion) essere vettura monca e guercia. Una volta fatta tanto val provare a piazzarne un po' pure qui, anche se un' A3 berlina, specie nella viziata Italia, suonerebbe come ammissione di volersi imbellettare non potendo permettersi di farlo opportunamente con il modello preposto all'uopo.
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Quanto lontana dall' archetipo ingolstattiano che tuttora m'alberga la memoria, sinolo di equilibrio ed eleganza ormai lontani... Se paffutella ma corretta di lato e volgarotta ma contenuta nel posteriore, ll muso che cereo in avanti si scioglie, la diagonalità banale di lucciolosi fari, il molle adagiarsi del parafango su vacue, fasulle bocche offrono a chi si ponga di fronte l'anellato muso, la netta impressione di guardar negli occhi tarchiato molossoide da Noia canina tediato. Ancor dentro non m'ispira quanto sol poco addietro fecero predecessore: pur impreziosite da luccicosità teatrali, le linee della plancia sembrerebbero più adatte a iberica sorellastra. Temo assai che il Marchettaggio, aquisito ormai il blasone in lustri di cesello, e la fiducia di matura utenza opulenta dal gusto misurato, voglia ora imbellettare le proprie creature come fanciulle di vita, per offrirle alle voglie meno raffinate di più vasta utenza.
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Bella per l' esserlo lo è. Eppur nel laterale vedo note bavaresi molto spiccate che nella coda si stemperano in linee d'Opel. Posterior Wolfburgico/Igolstattiano, invece. Ma ciò che più m'urta è l' esiguità del vetro che s'annega gorgogliante nel metallo di cinta: sproporzione che vien quasi a bloccarmi il respiro in petto.
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- concept
- mercedes classe a concept
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Mi si conceda: "Es gibt im Moment in diese Mannschaft, oh, einige Spieler vergessen ihnen Profi was sie sind. Ich lese nicht sehr viele Zeitungen, aber ich habe gehört viele Situationen: 1. Wir haben nicht offensiv gespielt. Es gibt keine deutsche Mannschaft spielt offensiv und die Namen offensiv wie Bayern. Letzte Spiel hatten wir in Platz drei Spitzen: Elber, Jancker und dann Zickler. Wir mussen nicht vergessen Zickler. Zickler ist eine Spitzen mehr Mehmet e mehr Basler. Ist klar diese Wörter, ist möglich verstehen, was ich hab' gesagt? Danke. Offensiv, offensiv ist wie machen in Platz. 2. Ich habe erklärt mit diese zwei Spieler: Nach Dortmund brauchen vielleicht Halbzeit Pause. Ich habe auch andere Mannschaften gesehen in Europa nach diese Mittwoch. Ich habe gesehen auch zwei Tage de Training. Ein Trainer ist nicht ein Idiot! Ein Trainer sehen, was passieren in Platz. In diese Spiel es waren zwei, drei oder vier Spieler, die waren schwach wie eine Flasche leer! Haben Sie gesehen Mittwoch, welche Mannschaft hat gespielt Mittwoch? Hat gespielt Mehmet, oder gespielt Basler, oder gespielt Trapattoni? Diese Spieler beklagen mehr als spielen! Wissen Sie, warum die Italien-Mannschaften kaufen nicht diese Spieler? Weil wir haben gesehen viele Male solche Spiel. Haben gesagt, sind nicht Spieler für die italienische Meisters. Strunz! Strunz ist zwei Jahre hier, hat gespielt zehn Spiele, ist immer verletzt. Was erlauben Strunz? Letzte Jahre Meister geworden mit Hamann eh... Nerlinger. Diese Spieler waren Spieler und waren Meister geworden. Ist immer verletzt! Hat gespielt 25 Spiele in diese Mannschaft, in diese Verein! Muß respektieren die andere Kollegen! Haben viel nette Kollegen, stellen sie die Kollegen in Frage! Haben keinen Mut an Worten, aber ich weiß, was denken über diese Spieler! Mussen zeigen jetzt, ich will, Samstag, diese Spieler mussen zeigen mich e seine Fans, mussen alleine die Spiel gewinnen. Muß allein die Spiel gewinnen. Ich bin müde jetzt Vater diese Spieler, eh, verteidige immer diese Spieler!! Ich habe immer die Schulde über diese Spieler. Einer ist Mario, einer, ein anderer ist Mehmet! Strunz dagegen, egal, hat nur gespielt 25 Prozent diese Spiel! Ich habe fertig." G.Trapattoni Monaco di Baviera, 10 marzo 1998