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Ovviamente dipende sempre, ad esempio chi fa molta autostrada dovrebbe preferire una berlina equipollente ma dalla minor sezione frontale... Concordo però, da possessore, che il monovolume sia in grado d'ottemperare in modo egregio a molte esigenze contemporaneamente, salvo però laititare nell'appagamento personale, perchè son visti come mezzi molto utilitari e poco accattivanti (anche se invece, dopo l'acquisto, possono essere ottima fonte di soddisfazione, specie per quanto riguarda la qualità della vita a bordo). Ecco che quindi accettando, o non considerando, un certo compromesso nelle caratteristiche, comunque non sostanziale, la maggioranza preferisce il SUV. E c'è anche chi è "costretto" a preferire il SUV, ad esempio se il proprio marchio preferito non propone alternative. Per mio personalissimo gusto (e formazione accademica) ho un'idiosincrasia prepotente nei confronti dell'artificioso e del ridondante, che mi porta a malcelare con difficoltà l'insofferenza per vetture pur validissime ma agghindate con posticci finti bullbar, prese d'aria ipertrofiche ma... cieche, protezioni delicate più di quanto siano deputate a proteggere... quindi provo per tutti gli annoverati nella categoria "fintofuoristrada" una latente irritazione che faccio fatica a contenere. Niente invece da dire su vetture che si mantengono onestamente sobrie pur con le loro proporzioni specifiche. E niente da dire a chi ha gusti diversi dai miei, beninteso... E dal punto di vista etico, ai miei occhi una vettura che consuma più del dovuto perchè pesante e squadrata, vale quanto una leggerissima e filante sportiva, che almeno altrettanto effonde anidride. (E comuqnue non potrei parlare che con una singola accelerata del mio Bialbero inquino più che 40 Cayenne Turbo sull'Autobahn...)
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L'anteriore, pur non originalissimo, è accattivante, e plaudo al ritorno a belle superfici lisce in epoca di origami imperante. Troppo tondeggiante e massiccio il serbatoio: l'effetto di continuità monolitica (che non amo: il serbatoio deve fare il serbatoio...) rende l'insieme tozzo, e nasconde il bel telaio, che meriterebbe invece d'esser ostentato. La coda, interessante di per sè, non aiuta a rendere filante la linea ed appare un'inclusione esogena. Però tutto sommato un esperimento interessante, che con poche correzioni potrebbe diventare una gran bella moto.
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Molto già s'è detto, e molto a proposito. E ancor più ci sarebbe da dire volendo fare un'analisi approfondita del "fenomeno", perchè nel mondo dei prodotti industriali complessi, specie ad alto contenuto emotivo come l'Automobile, non v'è nulla di davvero semplice, e molto ci sarebbe da scavare e da distinguere sull'argomento. Volendomi limitare a far qualche rapido scatto d'insieme a volo d'aliante, o addirittura orbitale da lontano satellite, potrei dire che il cosiddetto SUV (incluse tutte le sue diverse definizioni volute dal marchettaggio, ma tanto capiamo di cosa si sta parlando) soddisfa meglio di altri formati di vettura l'esigenza del medioautomobilista d'avere un mezzo che percepisca più comodo (vedi soglia di seduta, spazio sopra la testa), più sicuro (immagine suggerita di robustezza, protezione e posizione di guida "dominante"il traffico), che al contempo consenta di distinguersi dalla "normalità" del circolante (almeno fino a che ci si accorgerà che ci sono più fintifuoristrada che berline e allora forse s'invertirà la tendenza), che inoltre dia un senso di libertà suggerendo possibili orizzonti avventurosi (anche se nella realtà difficilmente se ne andranno a testare i pur non eccelsi limiti fuoristradistici). E'un tipo di vettura che ancora permette, nella coscienza media collettiva, di avere un tangibile delta di immagine e di gratificazione al possesso rispetto a vetture omologhe razionalmente più classiche, pur non sacrificando del tutto la componente del quotidiano utilizzo (spazio, comfort, prestazioni, consumi, etc.), anzi ritenendo di ricevere in più visibilità, sicurezza, spazio e un pizzico di libertà in aggiunta. E per quanto sopra l'automobilista è mediamente ben disposto, potendoselo permettere, ad un esborso superiore rispetto a quella che sulla carta sarebbe una scelta più razionale, e coerentemente le Case s'ingegnano ad offrire quanto richiesto, massimizzando a proprio favore il margine di guadagno. La popolazione europea ed Italiana sta invecchiando, in Penisola pur conservando un discreto potere d'acquisto, lo si raggiunge sempre più avanti con l'età. E se la passione per l'automobile come "meccanica" qualche lustro fa era ancora cosa ben radicata in tutti i giovincelli (quanti a quattordici anni scorrazzavano con motorini rigorosamente elaborati -almeno senza i fermi alla marmitta- spesso con potenze specifiche degne di una 500 due tempi, oggi vale ben più lo smartofono...) ora pur rimanendo l'automobile uno dei più ponderosi status symbol , la cosa vale molto più per l'immagine che per la sostanza. E se uno vuole qualcosa che, a suo sentire, non l'omologhi alla banalità del traffico circostante, trova nel SUV quanto cerca, ad un prezzo certo più elevato che quello di ipotetiche alternative razionali, ma che permette ancora oggi di avere qualcosa vissuto come "speciale" senza i compromessi di una vettura sportiva. Anzi date le dimensioni qualcuno ottiene addirittura più gratificazione edonistica su di un Cayenne piuttosto che guidando una 911, (E qui giova ricordare l'uso sostitutivo e non disgiuntivo della locuzione...) senza doversi ogni volta calare e poi issarsi dall'abitacolo (eh la schiena...): il cassone (magari a nafta) ha il sedile gusto ad altezza anca e si sale e scende che è un piacere... Tanto altro da dire, già scritto troppo, tempo tiranno, tocca scappare.
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La cartina tornasole per distinguere un fuoriclasse, come sicuramente è Hamilton, da piloti aldilà di ogni definizione come quelli che citi, è vedere come si comportano con vetture una spanna o due sotto le migliori, o in situazioni di pista, o tecniche, o psicologiche difficili o difficilissime. E in questo il pur fenomenale Lewis deve ancora darmi segnali adeguati. Credo che il potenziale ci sia tutto, per questo mi auguro che il Campionato quest'anno lo vinca l'altrettanto veloce ma meno aggressivo, meno "affamato", Rosberghino, magari con la delusione l'inglese avrà modo di rimuginare su cosa è andato storto e focalizzarsi sull'essere in pista il miglior lewis Hamilton possibile, cosa che a parer mio oggi accade solo a tratti. Se vince ancora potrebbe invece interrompere la sua evoluzione di pilota, come credo sia capitato al buon Vettel negli anni in cui bastava timbrare il cartellino per dar mezza pista a tutti (e la batosta presa in un 2014 che l'ha riportato tra gli umani credo gli abbia fatto molto bene). La butto lì a guisa di provocazione, ma non troppo: ho idea che a conti fatti la coppia di piloti più forti ora ce l'abbia la Mc Laren...
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Noterà anche, e come prima cosa, uno sterzo durissimo e un livello di confort accettabile solo da chi vuole una sportiva senza compromessi, da usare prevalentemente in pista ma che sia anche in grado di poter essere usata in qualche modo decentemente su strada. Prevalentemente sul tragitto casa-pista... Il venturo Duetto dovrebbe essere qualcosa di assai maggior fruibilità, sportivo ma comodo come si richiede al giorno d'oggi, con un confort generale di buon livello e qualche piccola concessione al lusso. E partire col costare poco più della metà di una 4C Spider...
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L'ipotetico nuovo Duetto derivato da Giulia (così come nel '66 dalla Giulia d'allora) andrebbe inteso come vettura assai meno estrema della 4C, che da il meglio solo in pista costringendo a compromessi abbastanza importanti nel quotidiano. E... beh per non sbagliare io ho preso direttamente il Duetto
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Per la Spider, specie se vorrà ripercorrere filologicamente le orme del Duetto, mi piacerebbe vedere un muso più simile a quello della 4C.
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Parrebbe che l'economicità del pianale in questione sia critica data l'alta specificità e i bassi volumi, anzi probabilmente senza poter spalmare la base sulla vintaggiosa Fiat, sarebbe stato concreto il rischio di veder cancellata dai listini un'icona come il nipponico ragnetto. Credo quiondi che ad Hiroshima sarebbero ben contenti di poter fornire ai Torinesi varianti che possano incrementare i volumi. Ma credo anche che se ci sarà una 124 a tetto rigido, sarà estremamente simile a quanto già mostrato da Mazda con la cversione a tetto retrattile della MX5.
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Dovizioso ha detto che durante il warmup si sfaldava la gomma posteriore, quindi ha tentato di preservarla guidando di più sull'anteriore, che sembrava resistere meglio, e il risultato si è visto... MM credo abbia guidato di conserva per tutta la gara pensando solo ad arrivare in fondo, così è durato quei 4-5 giri in più di Iannone che probabilmente ha spinto un po'di più, e soprattutto ha definitivamente distrutto la gomma tentando ( stupidamente o eroicamente ) di resistere a Crutchlow e Vale nelle ultime tornate. Vale probabilmente andando piano per metà gara non ha sollecitato la morbida tanto da mandarla in crisi, poi comunque Yamaha ed Honda sembrano essere in generale più gentili di Ducati sugli pneumatici. Ducati per contro li scalda subito e permette di spingere dai primissimi giri con le slick, e di prendere un buon vantaggio immediato con le rain, salvo poi avere un'usura maggiore. Quindi direi che la gara si è giocata su di un mix di setting, tecnica di guida, strategia di gara, caratteristiche intrinseche del mezzo, e un'abbondantissima dose di C... (al netto di pneumatici secondo me del tutto inadeguati alla MotoGP)
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In situazioni come quelle la linea tra il capire e l'indovinare e l'azzardare credo sia indistinguibile...
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Due centesimi del sottoscritto: La Michelin è arrivata alle gare del tutto impreparata con i propri pneumatici. Primi sintomi prolegomeni le molte cadute anomale nelle prove prestagionali, cadute poi continuate all'iniziar di Campionato. Battistrada che si staccano, gomme che non finiscono la gara, da spettatori abbiamo subito pure il granpremio diviso a metà con cambio gomma/moto obbligatorio perche le coperture non sarebbero arrivate in fondo. Allora un cambio repentino di carcassa e mescola, con prestazioni annaccquate, che ha sparigliato le carte in tavola penalizzando uno dei contentendenti più d'altri. Ora queste gomme da bagnato... Una che da fredda è una specie di saponetta, l'altra che simpaticamente perde i pezzi quando è ancora umido. No: non si usura più velocemente della dura, perde proprio i pezzi. Ora, a mio modestissimo parere, in regime di fornitura unica il costruttore di pneumatici dovrebbe fornire coperture non estreme ma con caratteristiche bilanciate, che ben s'adattino a tutti e che garantiscano la sicurezza. Invece "con le Michelin ci vuole c...", disse il Tavullico centauro... Nella gara di Brno non me la sentirei di dare giudizi se non morbidi, a parte per Crutchlow che finalmente ha mostrato il suo talento una volta tanto senza schiantarsi, ed è stato bravissimo, E per Lorenzo, che alla prima goccia sulla visiera non capisce più nulla... Rossi arrivando secondo ha fatto poco più che il suo dovere, felice la scelta delle gomme, ma mezzo scroscio di pioggia e qualche grado in meno avrebbero reso la sua gara un incubo, Marquez, imparata la lezione dell'anno scorso, sa quando non forzare, va tranquillo pensando ai punti e tiene quel tanto di gomma che gli basta, il buon Iannone c'ha provato, e ci stava quasi riuscendo, nonostante tutto, a posteriori la scelta delle gomme si è rivelata sbagliata, ma bastava veramente poco e sarebbe invece stata quella giusta. Dovizioso, basandosi sui dati del warm up era preoccupato del posteriore ed evitava di forzare, e invece gli si è sventrato l'anteriore (a metà gara, a pista ben bagnata). Purtroppo l'enorme differenza tra le due tipologie di gomma da bagnato, in condizioni di variabilità della pista non permette di scegliere con cognizione di causa, specie senza sufficineti prove, e tutto si riduce ad un azzardo pokeristico "all in". Se le Michelin dure e quelle morbide fossero state diverse nel comportamento ma con un rendimento accettabile sul freddo/bagnato da un lato e in grado di finire la gara nell'altro, ne avrebbe certo giovato lo spettacolo e il confronto...
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In altre bande scrissi qualcosa di simile: "Guarda, io mio figlio in auto non lo lego mai al seggiolino. Pensaci: se l'auto si cappottasse, si incendiasse o finisse in un fosso, in acqua... Se il piccolo fosse legato quanto più difficile sarebbe tirarlo fuori?!? Sai quanti casi ho letto in internet?!? No, no, guarda, dite quello che volete, mostratemi i dati statistici, fatemi vedere i crash test che vi pare, gli studi su quarant'anni di incidenti, ma io non mi fido e non gli metterò mai le cinture. Ma non capisci? E' tutta una manovra della lobby dei venditori di seggiolini per auto: sono stati loro a tirar fuori i dati e ad aver fatto fare la legge per l'obbligo, e guadagnarci miliardi. D'altra parte io da piccolo non sono mai stato legato su di un seggiolino in macchina, e sono ancora vivo, e ne conosco tanti come me. Anche tu magari sei tra questi! Per carità, rispetto i genitori che mettono le cinture ai loro bambini, ognuno coi propri figli fa quello che vuole, ma non sanno a cosa possono andare incontro: io la mia scelta l'ho fatta..."
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In realtà, se ben preventivamente rimesse apposto e curate con la dovuta costanza, auto robuste all'epoca rimarranno robuste negli anni... E meno cose ci sono meno si possono rompere... Per le ventenni iscritte ai registri storici in alcune regioni al momento ancora non si paga il bollo pieno, ma mi risulta che la norma nazionale è stata recentemente chiarita e le regioni dovranno adeguarsi, anzi pare si dovrà addirittura integrare l'importo non pagato dalle 20-29enni negli anni dall'entrata in vigore della legge "solo dai trenta in poi"
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Confermo in blocco quanto detto da TonyH, anche se per viaggi con un certo raggio d'azione (si parlava di 5000 km annui...) forse l' X1/9 costringe a qualche compromesso in più, mentre col Duetto sarebbe un altro viaggiare. Ottomila euro però comincia ad essere un budget un ristretto per la bialberata scoperta del Biscione, le quotazioni nell'ultimo anno si sono alzate di un buon 20% (anche 30% per le "aerodinamiche"), per questo l'offerta per quel 1.6 nero mi pare piuttosto allettante: sembra messa abbastanza bene, (a parte qualche dettaglio da sistemare per l'originalità, ma non è certo una priorità), se la meccanica e soprattutto la carrozzeria (risistemare un Duetto marcio è un bagno di sangue) sono mediamente a posto e se si riesce a trattare un pochino sulla richiesta l'offerta è interessante per i tempi che corrono... MA sono da considerare almeno altri 1500-2000 euro per un "tagliandone" generale (sostituzione parti in gomma come manicotti e supporti motore, guarnizioni carburatori, gioco valvole, cablaggi accensione, filtri&fluidi, scarico probabilmente arrugginito, cambiare le gomme che assai probabilmente saranno vecchie e/o ovalizzate, etc.) e per eventuali lavoretti da fare immediatamente, come ad esempio la frizione che normalmente regge 100mila km poi inizia a mostrare segni di affaticamento e comincia a slittare (difatti la mia... ) e altri lavori urgenti per permetterti di viaggiare in sicurezza senza patemi (poi il resto lo si aggiusterà pian piano con gli anni, senza fretta). In generale Occorre ricordare che una macchina di 30 e passa anni è... una macchina di 30 e passa anni costruita con le tecnologie e i materiali dell' epoca e con standard di comfort e sicurezza oggi semplicemente inaccettabili; NON si deve pretendere una fruibilità nemmeno lontanamente paragonabile alle auto d'oggidì, e si devono mettere in conto continue, pur piccole, noie. Per fortuna la semplicità della meccanica e -se si tratta di auto molto amate e diffuse, come il Duetto, la reperibilità dei ricambi- permette riparazioni facili e tutto sommato non troppo dispendiose, che lasciano poi godere in piena serenità il mezzo. Perché, e ancora non avevo toccato il punto, un'auto d'epoca DA UN GUSTO ALLA GUIDA INEGUAGLIABILE da qualsiasi vettura moderna che non sia una super/hyper car (e sotto certi aspetti nemmeno da queste): la sensazione di velocità e quadruplicata dalle piccole dimensioni, dal rombo del motore, dallo sterzo non filtrato da servoassistenze, dalla leggerezza non zavorrata da ammennicoli, accessori e fonoassorbenti vari, ci si sente alla guida di un qualcosa di assolutamente speciale. E ci si distingue in ogni occasione dalle macchine "normali" (se parcheggio di fianco ad una 911, tutti si fermano a guardare il Duetto...) Inoltre c'è la possibilità di unirsi a comunità di appassionati (del modello o delle auto d'epoca in genere), oltre a condividere la passione in raduni e gite in compagnia (se piace), si possono incontrare vere nuove amicizie e soprattutto avere un supporto diretto, serio e disinteressato per qualsiasi evenienza da chi su queste macchine ha più esperienza. Queste le prime cose che mi son venute alla mente!
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Non so se sia esattamente in argomento, segnalo anche alcuni esemplari del GTV propulsi dal V8 modificato della Montreal, assemblati dall'importatore teutonico http://jalopnik.com/a-few-special-alfa-romeo-gtvs-came-with-a-v8-1440574368
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Auspicabili, ma non direi indispensabili, alla fine basta non aver fretta e usare un po'il cambio (a riguardo ho alle spalle l'esperienza di svariati Padova-Bari e ritorno a pieno carico con una Ypsilon gasata da miseri 78 brocchi, in moderata crisi solo sugli 1-2 km più pendenti ma si fanno in IV a cento all'ora, al limite escludendo per qualche istante il condizionatore...). In questi frangenti conta comunque la coppia motrice, più che la cavalleria, il milletre diesel potrebbe averne a sufficienza per un viaggio senza troppi pensieri. Certo che per andare in souplesse e godersi anche un po' il guidare, i trecentoventi newtonmetro del 1,6 Multijet sono una manna.
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Sommessamente riporto la mia esperienza. Or che il tempo del trastullo mi s'è ristretto a fioco lumicino, m'è difficile trovar tempo di presenziar al mostrarsi di nove vetture, ma da studentello, e da neolavoratore bamboccione, era attività che animava i pomeriggi pria di prammatico aperitivo o le serate altrimenti da panciolle. (Ho in particolar ricordo di sontuose festicciole alla Porsche in cui venia trattato da VIP, pur presentandomi in Panda Young. "ehm... mi scusi ma è una festa ad invito" - "ecco l'invito" - "Oh, ah, mi... mi voglia perdonare: il collega le indicherà il parcheggio che Le abbiamo riservato", magari ne racconterò con dovizia un dì.) Inoltre quando ho acquistato le mie auto personali ho sempre visitato più d'uno spaccio automobilistico, per ciascun modello papabile, alcuni in diverse occasioni incontrando diversi spacciatori negli stessi locali: posso basarmi su di una certa casistica, sia da semplice curioso (ma invero sempre rispettoso del tempo altrui in tali occasioni) che da effettivo interessato all'acquisto (pronto all'esborso) Ebbene, pur ritrovando nei commenti sopra alcuni aspetti poco piacevoli capitatimi in prima persona, devo pur dire che a parte in un paio di casi le mie esperienze sono state tutto sommato positive. Di norma ho sempre incontrato cortesia, rarissimamente supponenza. Di norma però anche scarsa, ove non scarsissima, conoscenza del prodotto: forse in un unico caso si combinarono attenzione al cliente, conoscenza del prodotto e sincero entusiasmo per quel che si vendeva. Per me poco male perché, senza falsa modestia, da appassionato (o maniaco a seconda del punto di vista) all'atto di presentarmi in salone ho già raggiunto un livello di consapevolezza teorica sulla vettura ben aldilà di quanto possa essere necessario, e varco la soglia con le idee molto chiare su cosa ordinare (e lo faccio capire subito a chi ho di fronte, spostando quasi subito il discorso sulla pura trattativa commerciale), ma mettendomi nei panni del medioautomobilista c'è reale il rischio di ricevere informazioni anche fondamentali inesatte o del tutto fantasiose. Per colpa ma anche per dolo: in un paio d'occasioni incontrai venditori che pur di propinarmi quel che più a lor premeva, non esitarono a raccontare vere e proprie BALLE. E nonostante, magnanimo, volli dar loro la possibilità -imbeccandoli- di ritrattare perseguirono nel tentato inganno. Un esempio: asserire che la vettura proposta montava in fabbrica una motorizzazione GPL con tanto di progetto ad hoc, collaudi e garanzie ufficiali, quando in realtà questa non era neppure a listino e la gassificazione veniva fatta dalla concessionaria di propria iniziativa tramite un installatore locale... Ecco, vero che poche mele marce han gettato ai miei occhi ombre su tutta la categoria... Per quanto riguarda un pur breve giretto su strada non mi si è mai negato, quando la vettura era disponibile, o addirittura proposto dal venditore. Ultima nota sugli orari d'apertura, come molti personalmente posso dedicare il solo sabato alla valutazione e all'acquisto di un'automobile. Credo quindi che in molti giorni della settimana e specialmente in "ore ufficio" vi sia spesso ben poco movimento. Ecco, potrei più che auspicare suggerire, di aver in certi giorni una chiusura posticipata dei saloni, per permettere una visita dopolavoro da parte di chi è altrimenti ingabbiato fino ad orario incompatibile, questo a fronte di chiusure anticipate e/o aperture posticipate in altri giorni. Potrebbe essere interessante se ben pubblicizzato a livello locale: "XYZCars, il giovedì aperta fino alle 21:30: solo noi ti lasciamo il sabato libero!"
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Il Dovi è "solo" un bravo pilota. È ritenuto eccellente collaudatore, non ama certo il rischio e il girare costantemente sul filo, non è aggressivo, ma è molto bravo a preparare e gestire la gara, cosa che lo ha fatto spesso finire davanti a chi è più veloce di lui sulla carta. Non questa volta: scelta tecnica a parte Iannone non ha fatto i suoi soliti errori (di guida o strategia) ed ha vinto in scioltezza. Peccato se ne vada, ho sperato fino all'ultimo si riuscisse a vederlo su di una Ducati ufficiale anche se affidata a team satellite, ma è comprensibile che uno come Iannone voglia aspirare ad ruolo da protagonista. D'altro canto Ducati per fare il salto di qualità aveva bisogno di un top rider: una volta scritturato Lorenzo, specie vista nel complesso la stagione di Iannone, tenere il Dovi era la scelta più ovvia...
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Secondo gli storici dell'enogastronomia, la carbonara originale era fatta con bacon e uova in polvere. Ovvero quanto si poteva trovare nelle razioni alimentari dei soldati americani...
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Attenzione che la mente umana è contorta: più di qualcuno comprando la Tipo magari intimamente intende dire agli altri (e a sé stesso): "Tsè mica mi faccio fregare da due cromature e quattro lustrini, che l'auto la USO e non me ne frega niente di apparire faccio una scelta ragionata,io. Ehi, guardate quanto sono razionale! Vero? Vero che sono razionale? E pragmatico. E ho anche tanta autostima che non mi serve un'auto fica per sembrare chissà chi. Ecco. Vero che non mi serve?"
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Prima che qualcuno ammetta a se stesso di avere un problema e si rivolga ad uno psicologo, non hai idea di quanti autoinganni e quanti tentativi di compensazione metta in atto... E attenzione che il desiderio di legittimazione/approvazione sociale è uno degli aspetti fondamentali nell'acquisto dell'automobile, senza il quale la "premiumness" avrebbe vita assai dura...
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Il motore è un gran pezzo di meccanica: ottiene una potenza specifica mostruosa pur corrispondendo agli standard della produzione industriale. Credo che, esagerando un filo i toni, il buon Gimmo intendesse suggerire che un propulsore come il pur fenomenale quattro cilindri AMG, molto male si addice ad una berlina segmentodi, avendo un'erogazione giocoforza ottimizzata ove l'ago va a baciare il rosso, cosa che non permette una guida sufficientemente fluida e piena, come chi sceglie una berlina dovrebbe in teoria preferire. Ecco, forse la A45 in sé è vettura non propriamente sobria, anche confrontata con omologhe: forse qui l'accostamento con ambienti alla Veloce e Furioso...
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- giulia 2016
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Confermo, i QV mi risultano solo con sedili grigi e impuntire rosse, verosimilmente il proprietario ha fatto mettere i sedili del IV serie. Quello stop posticcio urla disperato vendetta...