v13
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a me era successa una cosa simile quando si era bloccata la pompa che portava acqua ai termosifoni, ma lì si capiva subito perché aumentava la pressione ma non la temperatura del circuito e quindi faceva quel rumore e andava in blocco. Nel tuo caso è diverso, mi pare.
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nella maggior parte dei casi automatizzazione non vuol mica dire il robottino antropomorfo che svolge gli stessi compiti degli umani. O meglio, non ancora, quello sì è uno scenario ancora vagamente fantascientifico per la maggior parte dei lavori. Ma automatizzazione vuol dire far gestire processi decisionali da algoritmi. Questo no non è fantascienza, anzi già succcede in una miriade di posti di lavoro. Un esempio scemo: Uber o Airbnb. Si è automatizzato il processo dell'intermediazione (agenzia di viaggi, centrale taxi o gestione dell'impresa o della cooperativa, oltre a gestione di amministrazione e fiscale/legale). E questo è solo un esempio semplice semplice sotto gli occhi di tutti. Questa è la faccia più immediata dell'automatizzazione e sta già succedendo.
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nessuno dice di no. Semplicemente si è visto che storicamente l'automatizzazione ha ridotto la quantità di lavoro umano necessario. Quindi c'è bisogno di ristrutturazione del lavoro stesso. Rimane il fatto che un aumento dell'automatizzazione del lavoro richiede un livello di istruzione mediamente più alto e questo fa sì (insieme a mille altri fattori) che in un contesto sempre più tecnologicamente complesso chi non punta sull'istruzione è destinato a vedere solo le conseguenze negative dell'automatizzazione (=perdita del lavoro o di lavori minimamente gratificanti).
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Solo un inciso: come ampiamente prevedibile, né per il reddito di cittadinanza, né per nessun'altra questione economica esistono "solo calcoli no politica" (vedi titolo del topic). La decisione su come rendere possibile il reddito di cittadinanza è eminentemente politica, piaccia o no. PS: @TonyH, come dice @itr83 l'automatizzazione è sicuramente un fattore in gioco, nel bene e nel male. Però è vero che storicamente non ha eliminato lavori specifici, ma contribuito a ristrutturare interi processi produttivi o servizi. Il succo è che, grazie anche all'aumento delle capacità di processamento dati e intelligenza artificiale (anche nella sua variante più semplice chiamata machine learning), quasi sempre comporta una riduzione della necessità di lavoro umano.
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per una volta molto d'accordo con Matteo B. più i suoi avversari lo trattano da incompetente più si aprono spazi politici per cambiare drasticamente la linea politica del governo e senza nemmeno consultarsi col partito repubblicano. Le nomine di governo sono molto molto indicative. E includono pure un negazionista all'ambiente e all'istruzione una miliardaria contraria all'educazione pubblica e a favore dei vouchers, oltre a uno stratega alla Casa Bianca che è praticamente un suprematista bianco. Molti politici di carriera repubblicani stanno storcendo il naso, mentre o zoccolo duro degli elettori di Trump sembrano entusiasti di far finalmente un po' di piazza pulit,a visto che è questa la narrazione che sta passando...
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anche in ambito umanistico (arte, design, film, architettura, letteratura, giornalismo, ecc.) non siam messi mica poi così bene. ci sono nicchie avanzatissime di massimo livello, ma la massa continua a guardare a un passato morto e sepolto da anni/decenni/secoli.
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mi spiace, ma non sa di nulla
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siamo in zona rossa per cui se i moderatori lo vorranno che cali l'accetta sul resto
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molto probabile. si chiama real politik per altro, l'intervista a Stiglitz è interessante:
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scusate l'interruzione della discussione sulla Giulia, ma in questo momento tutti i maggiori di 35 anni sono su Google Images a cercare "Maria Leitner sexy"...
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ok, siamo all'argomento "mia sorella è insegnante quindi so di cosa parlo". Quando si parla dei consumi di un'auto tutti a dire che non va bene , però quando si tratta di una cosa complessa come il lavoro di un insegnante, allora ok. LOL Tornando in merito: non c'è dubbio che ci sono enormi problemi di selezione e formazione, oltre che di gestione e flessibilità. Nessuno lo nega. La sQuola italiana è stata pensata da idealisti statalisti (e in un contesto di dover dar lavoro a un paese molto diverso e mezzo distrutto dalla guerra) ed è stata riformata da gente che ha orecchiato qua e là strane nozioni di competitività applicate però a un "bene" che funziona in modo molto diverso da beni e servizi su un mercato. Se poi ci aggiungiamo i sindacati siamo a posto (tra l'altro i sindacati italiani sono veramente il peggio, all'estero non è sempre così). E infine: "in maggioranza hanno lauree con cui nella società extra scolastica possono fare gli aerei di carta". Ecco, questa frase tradisce il rpoblema di un sacco di gente: pensare che chi ha un lavoro pratico apporti più valore alla società "vera" e trasferire sugli insegnanti le proprie frustrazioni. Per cui gli insegnanti lavorano part-time, sono degli inutili scaldasedia, sono pagati in modo "egregio" (cit. --> LOL carpiato). Selezione seria, eliminazione della burocrazia inutile, più soldi per tirocinio/pratica, anno sabbatico con formazione obbligatoria + servizio scolastico (recupero, attività, ma non docenza), obbligo di pubblicazione di materiali e dispense, e poi fine del posto a vita una volta vinto un concorso, che premia solo chi è bravo ...a fare concorsi (e una volta per sempre).
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dicesi INVIDIA
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tre riflessioni semplici semplici visto che conosco il settore: 1) se non sai come funziona un lavoro è meglio tacere. 2) ci sono ore di lezione, ore di riunioni, ore di correzione, ore di preparazione. che poi ci sia una parte degli insegnanti che non lo fa a dovere, è un'altra questione. 3) il lavoro di un insegnante richiede una serie di capacità che vanno molto al di là della semplice esecuzione di un compito e che lo rendono un lavoro più specializzato di quello che ti cambia l'olio alla macchina. Senza poi entrare nel merito delle competenze specifiche dei vari gradi: primaria, secondaria, università, post-grad. (Fosse per me darei lo stesso stipendio a una maestro/a delle elementari che a un professore/ssa universitaria).
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i sindacati della scuola sono sicuramente parte del problema, ma non l'unica. Il problema è che per decenni il problema si è incancrenito e ormai gli unici davvero non colpevoli sono i professori e presidi che cercano di fare bene il loro lavoro. Per fortuna non sono pochi, né una minoranza, ma purtroppo neanche una schiacciante maggioranza. Sulla valutazione dei professori da parte degli studenti, io la vedo tutti i giorni in ambito universitario, dove funziona già da anni. Purtroppo non porta a grandi risultati e aggiunge molte distorsioni. E un responsabile didattico con un minimo di esperienza e che dedica un po' di tempo ad ascoltare i ragazzi (al di là di quesiti pre-fabbricati) ha già chiarissimo qual è il docente che non funziona. Il fatto poi che non sia licenziabile o spostabile è chiaramente un problema, ma in molti casi non si tratta di cattive persone o professionisti impreparati. Basterebbe la possibilità di spostarli ad altro compito o livello, anche solo per un periodo limitato. Solo che il sistema è incredibilmente rigido. In ambito universitario ci sono dei correttivi, ma di solito funzionano solo per i precari con il risultato che la qualità dell'insegnamento dei precari è mediamente alta, ma che continua a non esserci ricambio generazionale con i vecchi inamovibili e i giovani che manco cominciano. PS: Nella scuola secondaria i frustrati, gli impreparati o gli inadatti al mestiere ci sono, ma sono grosso modo nell amedia di ogni settore, solo che a differenza dell'idraulico incapace o del burocrate approssimativo i danni che possono fare sono ben più gravi e visibili.
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purtroppo è abbastanza vero, ma è altrettanto vero che tutti i metodi pseudo-meritocratici hanno creato altre distorsioni... il problema è che è un mestiere difficile che ha bisogno di buona formazione di base (sui contenuti e sul metodo), aggiornamento continuo, doti personali a 360 gradi, ecc. Mentre invece gli stipendi sono bassi, gli incentivi controllati da padroncini poco affidabili, le procedure in generale pensate in un altro secolo, ecc.
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per 30-40 km al giorno e 50k in 5 anni, molto meglio prendere un'auto più piccolina ma più recente per minimizzare il costo di manutenzione straordinaria, che a 10-15 o addirittura 20 anni è da mettere in conto ogni 6 mesi/anno. Clio e Fiesta, ma anche Punto o Corsa.
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occhio che il reddito di cittadinanza o reddito di base (ci sono varie scuole di pensiero a proposito, entrambe interessanti, il problema è il termine "reddito" che fa confusione) non significa solo una busta paga che ti arriva senza fare nulla. Anzi, è legato a lavoro sociale, alle tasse, all'uso di servizi dello stato, ecc. Ovvio che può funzionare solo con una ristrutturazione profonda di altri pezzi del meccanismo che facilitino l'ingresso al mondo del lavoro e ne ammortizzino l'uscita. Per questo più che "reddito di" è una forma di sicurezza della continuità del reddito che dovrebbe incentivare la formazione, la cura della famiglia (per esempio poter formare una famiglia anche senza i risparmi e il tempo dei nonni), il lavoro da casa e part-time e un lunghissimo eccetera
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rispondo solo su questo: all'estero hanno organismi interi nominati a vita o con titoli acquisiti per nomina diretta e senza elezione, da vari re e regine (vari paesi solo in Europa), a camere intere (per es. UK) a giudici costituzionali (per es. US). I senatori a vita sono il più piccolo dei problemi.
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inutile girarci intorno: 1) l'auto è il mezzo con il rapporto di gran lunga più sfarevole di spazio occupato per persona trasportata, senza contare che occupa spazio anche quando non la usa nessuno. Se poi ci aggiungiamo il costo del carburante (aggregato, come PIL che va all'estero) e l'inquinamento, allora non c'è proprio storia. 2) È necessario un cambio di mentalità. Io vivo buona parte dell'anno in una città paragonabile a Milano e alterno bici a scooter per fare 6+6 km al giorno. Bici 25-30 minuti TUTTI su pista ciclabile, in moto sui 18-20. Con i mezzi pubblici ce ne metterei sui 35 perché per sfiga dovrei fare un cambio di mezzo, cosa abbastanza rara sul resto della rete, servita benissimo da metro e autobus pur essendo una città non del tutto piana come Milano. PS: Dove lavoro hanno abilitato uno spazietto per le bici e ho una stanza dove, se necessario, posso cambiarmi.
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Immagino a cosa ti riferisci... Ma a dire la verità in giro c'è già riflessione economica e politica anche abbastanza sofisticata e convincente sul reddito di cittadinanza
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ma sei sicuro di aver davvero bisogno sempre di un'auto con 5 posti, bagagliaio per il cane più spazio per le vacanze? per le vacanze di soluzioni se ne possono trovare, anche senza auto a noleggio. per piccoli spostamenti si possono eventualmente fare con due macchine o se in città con auto + trasporto pubblico. parlo senza sapere in dettaglio, eh... però mi farebbe specie svendere una 159 che ti soddisfa...
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le riparazioni hanno la garanzia, quindi se il difetto è lo stesso non ti devono far pagare nulla, almeno in teoria.
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