v13
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i fari "carenati" esistevano sulla 2ª serie ma solo nelle versioni 1600 e 2000. quelli della 3ª serie erano tutti carenati ma con ottiche diverse. quando si parla di impoverimento fra Beta 1300 e 1600-2000 2ª serie ci si riferisce a queste piccole differenze: le lancette di contagiri e tachimetro bi-colore grigio-bianco anziché grigio-arancione, il rivestimento di serie in similpelle anziché vellutino, tergicristallo senza intermittenza, e ovviamente pneumatici più stretti (ben 155!! invece dei 175 o 185 delle versioni più potenti). altre cose non le ricordo...
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tra l'altro vedendo queste foto pensavo alla quantità di componenentistica interna diversa che hanno montato su diverse versioni e annate della Beta! credo che ci siano almeno 6 tipi diversi di strumentazione fra il 72 e la fine della produzione.
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una volvo 480 (per poco più di un anno rientra negli '80)?
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qualcuno sa che cambio monta? immagino che le future 1.4 turbo e 1.6 diesel monteranno lo stesso di giulietta/delta, o no?
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sulla Y10? hmmm, per starci forse ci si sta anche, ma i miei ricordi sono pedaliera disassata e troppo vicina al volante (ovviamente non regolabile in profondità), che a sua volta è poco verticale. risultato: posizione di guida da utilitaria, come per altro è anche giusto che sia. ma per qualcuno sopra l'1.80 (come me) temo che sia appena appena sufficiente....
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- il confronto con panda era limitato all'abitabilità, che senso paragonare due auto progettate a 25 anni di distanza? - su Delta l'abitabilità e la posizione di guida erano al limite anche per persone sul metro e 80, non solo per i cestisti - sul fatto che le prime serie abbiano una qualità leggermente più curata, alcune cose sì (design plancia e strumentazione più originali e secondo me paradossalmente più moderni nella prima serie), altre meno (i sedili della seconda serie avevano una finitura che faceva impallidire anche la Beta) - sulla passione, beh, insomma un minimo di fondamento ci dovrà pur'essere. la Panda 750 fire su cui ho imparato a guidare la ricordo con affetto ed era un macinino interessante (bel motore!!), però di qui a osannarla come un'auto di culto, insomma ce ne passa... e comunque sono solo opinioni, non voglio certo convincere nessuno...
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posso dire che non capisco questa grande passione per la prima Delta? mio nonno ne ha avuta una, 1.3 LX restyling, l'ho anche guidata varie volte. linea bellissima e motore divertente (non molto potente ma molto vivace, bel sound e regolare a tutti i regimi), ma per il resto.... posto guida ridicolo, abitabilità inferiore alla panda, finiture variabili (dettagli notevoli con varie cadute di stile e di design), sterzo così così, cambio con corsa lunghissima e non particolarmente preciso... ho sempre avuto la sensazione che fosse molto più contento della Beta 1.6 seconda serie che aveva prima....
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OT, lo so.... andrebbe spostato nei difetti delle nostre auto.... la mia dci del 2002 (170k km) va ancora più che bene, ma i difetti che dici li ha avuti tutti pure lei: - ferma cintura posteriore rotto - bocchetta del clima spanata - maniglia regolazione schienale rotta - maniglia interna porta: sganciata dal meccanismo e rottura del meccanismo interno (successo quando aveva 3 anni e mai più successo) - bottone hazard: rotta la molla e aggiungo: - bottone portellone gli alzacristalli resistono e comunque nonostante tutto fa ancora il suo sporco lavoro senza batter ciglio
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il display retina fa davvero la differenza rispetto a schermi con minore risoluzione? lo dico perchè sto pensando di prendere un tablet, per una parte del mio lavoro non ho bisogno del portatile, ma sì di essere on line, leggere, prendere appunti, navigare, ecc. Sopporto sempre meno la retroilluminazione (l'e-ink sarebbe fantastico ma ha ancora una risoluzione troppo bassa) e mi hanno parlato molto bene di questi nuovi schermi retina. volgio capire se da questo punto la differenza fra un ipad e un altro tablet tipo il nexus 7 è davvero sostanziale.
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cominciate a mettere multe a chi passa a meno di un metro dai ciclisti (la legge dice almeno 1,5m) poi vediamo se non comincia a cambiare qualcosa nella percezione della gente. quando scampanello amabilmente a chi mi taglia la strada mi sento regolarmente rispondere: "cosa ci fai qui, non puoi circolare se non ci sono le piste ciclabili!" il casco è utile, non si discute, qua si discute la logica di dare priorità a un nuovo divieto che in assenza di una vera politica di promozione e difesa (anche culturale) dell'uso della bicicletta sarà utile solo ai vigili urbani (multe) e alle assicurazioni (per negare rimborsi in caso di incidente).
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innanzitutto grazie a tutti! ho la sensazione che il problema sia appunto qualcosa di più semplice che le bronzine, non foss'altro perché in almeno 5 anni che lo noto ha sempre gli stessi sintomi e non è peggiorato. Quindi farò dare un'occhiata a questo sensore di pressione del gasolio. Ma io non sono meccanico: c'è un modo per accertarsi che funziona male o l'unica è cambiarlo? PS: Ho anche qualche sospetto sui supporti motore, che a quanto ne so sono uno dei punti deboli delle clio 2 dci (e anzi la mia da giovanissima - un anno e in garanzia - ne aveva già cambiati un paio). Anche se dubito che li cambierò adesso che la macchina ha 10 anni e 165mila km, per quanto faccia ancora più che bene il suo dovere (toccatina...).
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1.5 dci con leggeri strappi in certo range di giri
una domanda ha aggiunto v13 in Riparazione, Manutenzione e Cura dell'Auto
(non mi pare esista un topic sull'argomento o almeno non l'ho trovato) clio 2 1.5 dci 65CV del 2002 attorno ai 1500-1700 giri/m si notano leggeri strappi del motore, si nota in particolare in 3ª, ma credo perché la velocità in 2ª è troppo bassa per notarlo e invece in quarta la velocità è superiore e la progressione è più lenta. il motore sale comunque di giri, sia accelerando dolcemente che con decisione, e appena supera i 1700 continua la progressione normalmente. sotto i 1500 riprende sempre senza problemi (compatibilmente con le possibilità intrinseche del motore, ovviamente). è un leggero difetto che si porta dietro da anni. una volta mi dissero che potevano essere gli iniettori e che finché non si rompeva nulla valeva la pena lasciarlo così com'era. qualunque commento sarà benvenuto! -
qualcuno conosce questo Dosi? opinioni sull'intervista? “Euro retto da struttura folle. Gli aiuti alla Grecia? Tornati a Francoforte” Secondo l'economista Giovanni Dosi, collaboratore del premio Nobel Joseph Stiglitz, gli attuali livelli di spread sono ingiustificati. L'Eurozona può salvarsi soltanto con una 'vera' banca centrale e il piano B da prendere in considerazione deve includere la ristrutturazione debito e la temporanea nazionalizzazione degli istituti di credito “Euro retto da struttura folle. Gli aiuti alla Grecia? Tornati a Francoforte” – Il Fatto Quotidiano Spread sopra i 500 punti. Curva dei tassi che ricomincia ad appiattirsi (ossia rendimenti di titoli di stato a breve durata che iniziano ad avvicinarsi a quelli a scadenza più lunga, sintomo di alta incertezza sulle prospettive del paese anche nel breve termine). Dopo otto mesi di “cura Monti”, 80 miliardi di manovre solo nel 2011, siamo tornati quasi al punto di partenza con i mercati che dubitano seriamente della tenuta del nostro paese e della sua capacità di ripagare i prestiti. Che cosa sta succedendo? Lo abbiamo chiesto all’economista Giovanni Dosi (nella foto), professore della Scuola Superiore universitaria Sant’Anna di Pisa e collaboratore del premio Nobel Joseph Stiglitz alla Columbia University. “Nei mercati sono in corso fenomeni speculativi ad altissima irrazionalità se guardiamo a quelli che sono i fondamentali economici di paesi come Italia o anche Francia. Una minoranza di economisti questo lo sostiene da tempo ma mi sembra che ora stiamo assistendo ad un’ennesima dimostrazione di questa tesi. Non c’è infatti davvero nessuna ragione che giustifichi uno spread di questo tipo per l’Italia. Oggi, come in tante altre occasioni della storia finanziaria, vediamo all’opera quelle che vengono chiamate profezie autorealizzantesi. Si dice, tra l’altro con un improprio processo si antropomorfizzazione, che “i mercati credono questo e allora bisogna rassicurarli”. Dietro tutto questo c’è però anche una visione economico politica secondo cui l’austerità è condizione necessaria, anche se non sufficiente, per uscire dalla crisi. A mio parere questo è assolutamente sbagliato”. Forse più che dei singoli paesi i mercati hanno dubbi sulla struttura e la tenuta dell’Unione Monetaria Europea. Il sistema sul quale si regge l’euro è delirante. C’è una Banca Centrale legata che è di fatto unanon-Banca Centrale, depotenziata fin dalla sua nascita. La Bce dovrebbe invece avere tutti i poteri tipici di una banca centrale compreso quelli di essere garante di ultima istanza e, se decide di farlo, di comprare debito pubblico. Francoforte dovrebbe poter dire se i titoli di Stato non li vuole nessuno li compro io. Se la Bce avesse gli stessi poteri della Fed statunitense non assisteremmo a tutta questa speculazione. Il fatto che poi esistano problemi strutturali di paesi come la Grecia è un altro conto. Come valuta il comportamento della Germania? Come spesso accade nelle faccende umane c’è una mistura di stupidità e interessi e di sicuro in questo momento sono entrambi in quantità elevate. Io non riesco ad esempio a capire quale possa essere la razionalità della politica tedesca in questo momento. Quasi il 60% delle esportazioni della Germania è diretto nei paesi europei. Pensano forse di compensare il venir meno della domanda di questi paesi con l’aumento delle vendite in Cina e Brasile? Mi pare una visione estremamente miope. Tra l’altro nessuno ha raccontato ai tedeschi che molte delle misure adottate sinora non servivano per salvare i “fannulloni” greci o spagnoli ma per salvare i sistemi bancari tedesco e francese (che detenevano molti titoli di questi paesi, ndr). Molti dei finanziamenti alla Grecia non sono mai arrivati ad Atene, hanno semplicemente fatto un giro da Francoforte a Francoforte. E la situazione spagnola? Nel caso spagnolo è lecito porsi una domanda. E’ giusto salvare le banche? Non il sistema bancario ma i singoli istituti che avevano in pancia grandi quantità di titoli tossici? Forse no. Forse andavano lasciati morire nazionalizzando la parte buona ossia i depositi e i prestiti e lasciando con il cerino in mano gli azionisti. Una possibilità che contempla anche per l’Italia? Certamente. Lei non esclude neanche la strada di una ristrutturazione del nostro debito pubblico(allungamento delle scadenze dei titoli di Stato e/o taglio degli interessi pagati, ndr). L’obiezione è che a quel punto nessuno presterebbe più soldi all’Italia se si presentasse nuovamente sui mercati. E’ vero che il paese è in avanzo primario, ossia ha entrate che superano le spese se si toglie la quota di interessi pagati sul debito, ma questo avanzo sarebbe sufficiente per salvaguardare ad esempio i piccoli risparmiatori in caso di ristrutturazione? Sarebbe sufficiente. Se c’è un punto debole della mia argomentazione è proprio il contrario. Ossia che l’avanzo sia fin eccessivo e restino risorse che permettano ai nostri politicanti di ricominciare a spendere come prima. Tenga presente che dalla Rivoluzione industriale in poi tutti i paesi, esclusa l’Inghilterra, hanno fatto default almeno una volta. Non mi preoccupa il fatto di perdere temporaneamente l’accesso ai mercati. Mi preoccupa invece l’eventualità che possa verificarsi una sorta di massiccia manovra politica internazionale di ritorsione verso l’Italia in cui si dice per punire lo Stato colpiamo anche le imprese e dunque non prestiamo più soldi alle aziende italiane che si presentano sui mercati. Ristrutturare il debito comporterebbe l’uscita dall’euro? Assolutamente no. A meno che, per decisione esclusivamente politica e forzando oltre i limiti della legalità i trattati che non prevedono questa opzione, il paese venga espulso quasi manu militari… Il rischio tra l’altro è che dopo aver fatto sacrifici pesanti per cittadini e imprese, alla fine si arrivi comunque al punto di dover comunque prendere almeno in esame l’ipotesi di una ristrutturazione… E’ così. Ci potremmo arrivare comunque ma dissanguati, esattamente come sta accadendo in Grecia. Quanto meno dovremmo dire parliamone visto che il nostro debito con questo servizio di interessi è oggettivamente insostenibile. La logica con cui sta operando il governo Monti è invece quella di dire se tu fai tanti sacrifici prima o poi i mercati se ne accorgeranno e smetteranno di speculare contro di te. Ci si dimentica però che i sacrifici hanno sempre effetti pesanti sul reddito e dunque peggiorano il denominatore del rapporto deficit o debito/Pil. In caso di ristrutturazione del debito bisognerebbe però poi intervenire sul sistema bancario visto che le banche possiedono ingenti quantità di titoli di Stato. Le banche andrebbero temporaneamente nazionalizzate per poi essere di ri-privatizzate in un secondo momento. Nell’immediato sarebbe infatti fondamentale mantenere il sistema operativo e garantendo i depositi e la possibilità di fare prestiti. Una soluzione di questo tipo del resto è stata adottata in Svezia all’inizio degli anni ‘90 ed è stata applicata anche nel nostro paese con il Banco Ambrosiano che fu temporaneamente pubblicizzato scaricando le perdite sugli azionisti. Esiste un’alta possibilità per scongiurare quella che resta comunque una soluzione estrema? Si può sempre sperare che i tedeschi “vedano la luce” e permettano alla Bce di agire come una vera banca centrale. Tuttavia sono pessimista, la sola possibilità che vedo perché la Bce diventi una vera banca centrale è che Spagna e Italia minaccino in modo serio e credibile un reprofiling dei loro debiti. La ristrutturazione del debito è una sorta di piano B che comunque non sarebbe certo indolore per il nostro paese. Andrebbe studiato molto bene tecnicamente ed attuato rapidamente a mercati chiusi. Con uno spread un po’ più contenuto forse sarebbe sufficiente un sensibile allungamento delle scadenze.
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altro carry-over: il tachimetro
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- br222
- mercedes classe s
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non per rovinare la poesia di questi ricordi ma il cruscotto a groviera ce l'aveva anche la Beta coeva. e comunque sarà che una Beta del 1976 ce l'avevano i miei, ma a me pare che la Beta avesse per l'epoca uno stile fatto di dettagli tutto sommato moderni e puliti, soprattutto la seconda serie. la Trevi aveva un posteriore coraggioso, ma solo per il fatto di essere passati degli anni dal progetto originale, la linea aveva troppi dettagli che sembravano già vecchi. IMHO http://www.classicandperformancecar.com/front_website/octane_interact/modelpicture.php?id=5890 (1972) http://www.netcarshow.com/lancia/1975-beta/1024x768/wallpaper_02.htm (1976)
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mi pare che la cruze sia più grande, o no? IMHO dal vivo il paragone con la cruze è ancora più devastante...
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- citroen ufficiale
- citroen china
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ovviamente de gustibus, però dal vivo questa cosa della citroen è veramente sgraziata. ci sono auto che viste da una certa prospettiva umana dissimulano certe incongruenze, la Linea per me è una di queste (per quanto per me in generale è bruttina pure lei): ha tutti i problemi stilistici del mondo però nel traffico i cerchi sono a filo e riempiono discretamente la fiancata, a nche perchè le versioni che vedo hanno spesso dei cerchi in lega più che decenti. questa citroen è sicuramente ha volumi meno squilibrati però dà la sensazione di un'auto di un'altra generazione ridisegnata con uno stile attuale ma senza modificare ruotine, codina da 3 volumi anni 60 e musetto senza forma.
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- citroen ufficiale
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di cosa dubiti? forse non hai capito, io l'ho vista. da ferma e a 1 metro di distanza. una azzurrina e una grigio scuro con cerchi in lega. come proporzioni mi ha ricordato questa: http://3.bp.blogspot.com/-Z3FJAj5cSJk/TX9sjiQHOHI/AAAAAAAANco/qMUiVX5Qnm0/s1600/simca1150.jpg poi i gusti sono gusti, se a te piace va benissimo.
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