v13
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tra l'altro il CdS italiano (e in generale tutti quelli europei, che io sappia) prevedono che i ciclisti possano andare in coppia, almeno sulle strade urbane. un'altra cosa: ho controllato e il CdS italiano (credo sia l'unico in EU) non dice esplicitamente quale deve essere la distanza minima nel sorpasso di un ciclista. si limita a dire che deve essere mantenuta una distanza adeguata, solita italianata. in altri paesi in cui vivo e ho vissuto il Codice dice espressamente al meno 1,5 m
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forse mi sono espresso male prima. quello che voglio dire che stando l'obbligo di circolare sulla destra il ciclista ha tutto il diritto di muoversi in sicurezza e questo può voler dire non fare il filo alle auto parcheggiate (io una sportellata me la sono presa sul serio), evitare buche, ecc. se poi c'è qualche automobilista burino e stressato che suona o peggio, vedi l'amico qui sopra, che ci si può fare? si spera che non sia così coglione da fare un incidente. purtroppo con la patente non danno anche il cervello.
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il codice della strada stabilisce la distanza minima che ci deve essere per un sorpasso di una bicicletta, mi pare che siano 1,5 metri. le biciclette hanno l'obbligo di tenere la destra, ma questo non vuol dire la destra estrema, ma la corsia di destra. se procedono in mezzo alla corsia ne hanno tutto il diritto.
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la cinghia di distribuzione è bene cambiarla alla scadenza in kilometri o in anni. in generale sono di solito limiti di sicurezza abbastanza prudenti pensati per auto in condizioni di uso standard (ma dipende in parte anche da motore a motore, alcuni hanno più tolleranza una volta passati questi limiti, altri meno). in caso di uso gravoso, sosta sempre all'esterno o in zone con condizioni climatiche estreme (sale, freddo, caldo, ecc) sono invece limiti da prendere assolutamente alla lettera. morale della storia: se non è mai stata cambiata in 9 anni va fatto.
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...e URENDA, diciamolo!!
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dev'essere una leggenda metropolitana! (quelle cose che circolavano prima dei memi) vi racconto la versione che sapevo io. pare che al lancio della Panda due redattori de Il Male - noto giornale satirico specializzato in false notizie spacciandosi per un quotidiano vero (qualcuno forse ricorderà l'arresto di Tognazzi in quanto capo delle BR...) - in virtù del tesserino da giornalista del direttore chiesero alla Fiat un esemplare della nuovissima Panda per farne una prova. invece di restituirla ci andarono in Polonia, allora sotto il pugno di ferro del generale Jaruzelski, imbottendo la Panda di decine copie di un falso Tribuna Ludu (giornale del partito) in cui si annunciava la fine del comunismo, le dimissioni di Jaruzelski e l'incoronazione del nuovo re di Polonia, Giovanni Paolo II! Affissero alcune copie in una piazza di Varsavia e dovettero scappare in fretta e furia con un traghetto per farla franca. Della Panda si persero le tracce! (Ho sentito almeno due versioni diverse di questa storia da diretti interessati, ma qualcosa di vero ci deve essere...)
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un altro problema del digitale che ancora non è stato menzionato è che non c'è ancora un vero studio della percezione. Prendete un esempio a caso della VW o anche questo qui sotto dell'Alfa Romeo. Sembra la grafica di un videogiochi e ha una quantità di input visivi (dati numerici, simboli, oggetti grafici in movimento, colori, riferimenti grafici di livelli, sfumature, bordi, frecce) decisamente eccessiva IMHO per essere lo strumento di controllo di un oggetto in movimento (per altro fuori dal campo visivo necessario per manovrare il detto oggetto). Mi pare che la possibilità di infilare informazione in uno spazio straordinariamente ridotto (cosa molto complicata nei quadranti analogici) ha dato decisamente alla testa ai progettisti. Quanta informazione (dati + dettagli percettivi) il cervello umano è in grado di processare senza cominciare a distrarsi da altre funzioni che sta realizzando? (Per esempio, hhmmm, ...guidare!)
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le coppe dell'ultima serie della Croma 1 quoto sulle micro coppette delle Tempra base. il design era originale (più del dsign piatto e sciatto delle coppe della SX) ma le proporzioni raccapriccianti
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va bene la nostalgia, però che la Y10 1.1i.e. fosse un fulmine... Il cambio era rapportato lungo, il che la rendeva sufficientemente silenziosa anche a velocità medio alte. Poi sì, era una piuma e il motore gradiva essere guidato in modo allegro, pur restando sempre regolare. A confronto con certi obbrobri tipo il 1.1/1.3 della Fiesta coeva, per esempio. ...ma poi guardavi il tachimetro ed eri ancora a 60 km/h E non parliamo di sterzo e assetto, qui la parentela con la Panda si sentiva eccome. La Uno era già un'altra cosa. La punto del 93 un altro pianeta. IMHO
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successo qualche mese fa. strada urbana a 3 corsie a senso unico con corsia per svolta a sinistra. la curva è a una corsia abbastanza larga delimitata da aiuola spartitraffico a destra, visto che la strada su cui ci si immette ha già una corsia. la curva è subito dopo un passaggio a livello di due linee merci che va in zona industriale. asfalto umido. visto che non c'era assolutamente nessuno per strada ho preso la curva in modo più allegro del solito (diciamo a 50 km/h anziché 35-40). appena passato sulle 4 rotaie, sterzando e con almeno 3 ruote contemporaneamente sulle rotaie, la macchina (priva di ESP) ha cominciato a scivolare lateralmente, una specie di drift. La manovra istintiva è stata quella tipica di quando una trazione anteriore va in sottosterzo: mollare l'acceleratore e sterzare un po' di più. è possibile che in questo modo il retrotreno si alleggerisca (con la necessità di controsterzo e rischio di pendolo), ma in questo caso semplicemente a un certo punto tutte e 4 le ruote hanno ripreso gradualmente aderenza e ho fatto la curva semplicemente molto vicino al cordolo destro. sensazione simile a guidare sul ghiaccio (che sicuramente non c'era). con 5-10 km/h in più sarei atterrato con le due ruote destre sul cordolo dello spartitraffico, con conseguenze non piacevoli...
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non per difenderli, ma mi pare che sia stata proprio la CGIL a diffondere la notizia e fare la denuncia Cgil, agenzia propone contratto 'romeno' - Economia - ANSA.it
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a occhio direi che la mascherina della Beta è corretta. notare che anche le gomme sono abbastanza d'epoca (Michelin MXL o qualcosa del genere, stiamo parlando di anni 80) La 740 2.3 non credo fosse importata in Italia
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siamo abbondantemente off topic, ma una cosa non mi è chiara: una volta se uno comprava un bene all'estero e poi lo importava doveva dichiarare il suo valore e pagare l'eventuale differenza di IVA, o qualcosa del genere. ovviamente nel caso che ci fosse un controllo doganale e/o di frontiera. adesso non è più così, immagino. o sí? (ovviamente sto pensando al caso di un auto, non una cosa di valore trascurabile che metti nel taschino)
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- jeep renegade 2014
- jeep
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toccando i gioielli di famiglia non posso che confermare. Fase 2 1.5 dci di 13 anni con 180.000 km (anche la mia con una bocchetta andata, ma almeno con il clacson sul volante e hazard a centro plancia)
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se non ti dispiace potresti dare la tua opinione sul motore? (paragonandolo anche con altre macchine che guidi o hai guidato)
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le Uno nere, specialmente prima serie, erano praticamente inesistenti in Italia e invece abbastanza frequenti all'estero, anche in versione base (che per alcuni mercati esistevano anche con motore 1.5 catalizzato da 75CV)
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bannatelo A VITA!!! :§ :§
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non so se te l'ha più rifatto, ma una spiegazione potrebbe stare nel commento di TonyH: a volte il fatto di non completare il check prima di avviare il motore può portare a strane conseguenze, soprattutto nel caso di software complesso e relativamente nuovo.
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la 3 stagione di House of Cards è forse meno avvincente, anche perché il ruolo di Frank Underwood è diverso. Ad ogni modo i capitoli 10, 11 e 12 sono veramente notevoli. vi lascio perché vado appunto a spararmi il 13esimo e ultimo
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vecchio no, vetusto! siamo precisi, per favore
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Pirelli diventa cinese?
v13 ha risposto a Sandro in Notizie e Scelte Strategiche dal mondo dell'Auto
1happydream sta dicendo un'altra cosa: in soldoni, che chi perde il controllo della proprietà perde la possibilità di gestire il valore aggiunto. ripeto: in soldoni, le cose sono sempre un po' più complesse. Si tratta di capire fino a che punto un'economia globale mette in difficoltà la capacità strategica di una nazione.