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v13

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Risposte pubblicato da v13

  1. Rispetto al Fire era un disastro, considerando che era un'evoluzione del 100 montato sulla 600 e...... successivamente tramite aggiornamenti fu anche il 900ie?

    confermo tutto

    evoluzione automobilistica famigliare: panda 30 1981 > 750 fire 1987 > y10 1.1 i.e. "igloo" 1993 (ma comprata usata nel 2000)

    ho guidato qualche volta una 769cc aste e bilanceri e nonostante le prestazioni uguali sulla carta, la differenza era notevole. il Fire a caldo non vibrava, prendeva giri rapidamente e aveva anche un rumorino gradevole ai regimi medi. per contro da freddo era un disastro, praticamente d'inverno i primi minuti si guidava con la levetta dell'arricchitore della miscela (l'"aria") ;-) (in compenso anche a -10º bastava tirare l'"aria" al max e si accendeva al primo colpo)

    il salto alla cuginetta ricca si sentí tutto: sedili anteriori migliori (dietro era esattamente uguale), la trasmissione un altro pianeta, motore molto più rotondo e, complici le ruote più larghe (con cerchi in lega), diventava anche sicura in curva e sul bagnato ;-) e ci facevo lo stesso i 20km/l come sulla cugina povera.

    però la panda aveva il fascno della macchina su cui hai imparato a guidare.

    PS: ovviamente la panda era senza contagiri, per cui mi ero imparato a orecchio e con qualche calcolo i regimi corrispondenti alla veocità in ogni marcia. se non ricordo male la seconda era da 10km/h a 1000rpm o giù di lì, la 4ª da 25km/h... Insomma guardavi il tachimetro ed era come leggere il contagiri! che tempi.... :-P

  2. Voi investireste in un paese che potrebbe decidere di nazionalizzare le industrie straniere, o che l'ha già fatto in passato?

    Non voglio analisi approfondite del perché e del percome, voglio una risposta di pancia.

    mi spiace, ma le analisi approfondite ci vogliono sempre sennò non si va da nessuna parte ;-)

    poi, non è "un paese in cui sono state nazionalizzate le industrie straniere": sono state ritirate alcune concessioni ad una di varie imprese operanti in un settore strategico (nazionale e internazionale) come quello energetico, basato strutturalmente sulle risorse naturali di un paese, quindi su un bene pubblico.

    e infine, "nazionalizzare" vuol dire pagare comunque l'indennizzo stabilito dalla legge, in questo caso il trattato bilaterale fra spagna e argentina (stipulato se non sbaglio proprio sotto il governo Aznar, guarda un po').

    poi ci sono da parte del governo argentino mille manovre per pagare il meno possibile e sicuramente c'è anche un aspetto politico di fondo (che comunque c'è sempre, anche quando si fanno le liberalizzazioni sottocosto per gli amici). in ogni caso mi sembrava giusto mettere il tutto un po' più in prospettiva.

  3. Gli argentini troveranno sempre più duro, specie dopo le ultime furbate di "nazionalizzazione".

    Chi va a investire in un paese che un giorno si sveglia e decide di appropriarsi della tua azienda?

    OT: prima di tutto non è successo da un giorno all'altro, solo i giornali scandalistici (=90%) l'hanno messa giù in quel modo.

    poi, non so cosa sai tu di argentina e altri paesi dell'america centro-sud, pure con profili molto diversi fra loro, ma se gli investimenti esteri a cui tutti bramiamo sono come quelli di Repsol (esportazione della ricchezza, ogni tipo di trovata - legale e no - per non pagare tassse dovute, accordi perennemente non rispettati, ecc. ecc.), sinceramente meglio provare un'altra strada per quanto incerta e rischiosa possa essere. la differenza tra un paese apparentemente allo sbaraglio e un paese che cerca di ristrutturare la propria politica economica potrebbe farla la coesione continentale.

    fine OT

  4. ok rivedere l'asset allocation, però quando una casa ereditata non la vendi neanche (abbondantemente) sottoprezzo causa esplosione di costruzione del nuovo e crollo del mercato dell'usato, come cambieresti la famosa allocation? giusto per non fare accademia, sto parlando di caso reale in pieno centro di capoluogo di provincia del nord-est. primo tentativo di vendita anno 2007.

  5. ovviamente il "like" è per la sensibilità e l'onestà del tuo commento

    Probabilmente non fregherà nulla a nessuno, ma oggi ho toccato il punto più basso della mia carriera.

    Ho dovuto comunicare alle organizzazioni sindacali e ad alcuni lavoratori che la loro azienda, salvo un'improbabile improvvisa ripresa del mercato, da qui all'estate dovrà tagliare il 40% delle maestranze. Un lavoratore si è messo a piangere, l'imprenditore lo ha seguito a ruota ed io sono arrivato subito dopo.

    Non ce la faccio più...

  6. :mrgreen:

    E' meglio favorire l'ascesa sociale, in modo che chi ha le capacità e la voglia, possa costruirsi la sua personale fortuna. Cosa che da noi è sempre più difficile, a meno di agganci e magheggi.

    Come letto sul giornale qualche giornale fa "il problema non è che ci siano i ricchi, il problema è che ne abbiamo troppo pochi!" :)

    Solo un appunto.

    Favorire l'ascesa sociale in base al fattore reddito o guadagno o addirittura spesa (consumi) è suicida e porta inevitabilmente a quello che abbiamo già: gap sociale, monopolio o cartelli, tendenza alla corruzione. Certo, si possono aggiungere correttivi, ma strutturalmente esiste una tendenza di quel tipo.

    È per questo che quasi tutti preferiscono parlare di difesa della "mobilità" sociale, che implica una società in cui uno può emergere (sia in senso economico che in senso di prestigio, rispetto, credibilità, innovazione, invenzione, ecc.) o anche solo semplicemente muoversi orizzontalmente in relativa libertà seguendo percorsi personalmente gratificanti (cambiare tipo di lavoro, seguire un altro membro della famiglia che si sposta per lavoro, imparare cose nuove, ecc. ecc.).

    Tagliando con l'accetta, basare tutto sul successo economico è deleterio e controproducente, sia a livello personale che collettivo.

  7. ho guidato per un po' una 2000 Ghia del 94 (se non sbaglio), ricordo ancora il cambio impuntatissimo (e con rapporti inutilmente corti) e i concerti di scricchiolii della plancia. per il resto stava bene in strada ma non era super comoda (ma forse aveva un assetto e sicuramente cerchi/gomme diversi dal modello che dici tu).

  8. Una cosa però la posso dire, sono lavoratore dal 2006 e non ho mai pagato per iscrivermi ad una corporazione (CGIL o CISL che sia), dunque in questa partita dove c'è il governo non eletto, gli industriali e i sindacati, chi mi rappresenta?

    Non i partiti visto che tutti se ne lavano le mani.

    il governo formalmente ha l'appoggio della maggioranza di deputati e senatori eletti. quindi formalmente è rappresentativo. nella pratica evidentemente ha una legittimità ambigua. quanto ai sindacati, non sono corporazioni, quelle sono un'altra cosa e non hanno come obiettivo difendere i lavoratori (non dico che i sindacati di adesso facciano bene il loro lavoro, ma è bene non confondere cose radicalmente diverse).

  9. mettici pure jetta, che come interni non è che sia molto diversa..:pen:

    non so, capisco la massa critica, lo spalmare piattaforme e componentistica, ma certi marchi come seat non capisco più che motivo di esistere abbiano ancora

    forse sovvenzioni dello stato per industria "nazionale"? non so se in Catalogna smetterebbero di dare aiuti e facilitazioni se si producessero delle Volkswagen. non è domanda retorica, davvero non lo so. In altre regioni hanno fabbriche di altri marchi ma non so se il fattore psicologico dell'industria nazionale conti qualche cosa...

  10. avuto un'espace a benzina prima serie dal 1987 al 93, forse non "un bidone" come riferisce qualcuno, ma sicuramente sotto la media sia per costruzione interna che per qualità meccanica. meccanicamente e internamente aveva molte soluzioni originali, altre erano trapiantate dalla 18 (soprattutto componentistica meccanica e elettrica) e alcune simili a 25.

    interni originali ma di una fragilità imbarazzante. nel giro di 12 mesi e con un uso normale: ventola interna rotta (ma solo una velocità!), tergicristalli sempre rumorosi con qualunque spazzola e anche modificando i braccetti, maniglia interna porta fuori sede (ma funzionava lo stesso ,bastava rispingerla dentro), cassettino portaoggetti piegato dal sole (solo il "guscio" superiore, il battente vero e prorio era di metallo e ha sempre chiuso bene), gancio tendina parasole del tettuccio spezzata, tavolino sedile anteriore fuori sede, plastiche del retro sedili posteriori prima graffiate e poi con i miseri tappini di plastica che le fissavano al sedile immancabilmente saltati via (ed erano ribaltabili anche solo gli schienali, molto comodo). dopo un paio di anni sedile anteriore rotto (!), era uno di quelli "anatomici" della prima serie, comune anche a Supercinque, ovviamente modificato fin dalla serie successiva. e poi rumorini e rifiniture in vinile (morbido, questo sì!) delle porte che tendevano a cedere.

    meccanicamente era semplice, ma nonostante questo non era particolarmente solida: dopo 5 o 6 anni (a 10-12.000 km/anno, non di più) cominció a dare prblemi l'impianto raffreddamento, carburazione aleatoria e il cambio era sempre più contrastato...

  11. capisco la tua situazione perché ho vissuto per un anno in una situazione quasi identica, però se fossi io a dover scegliere, ci penserei due volte prima di mettere 20.000 e passa neuri in un'auto nuova, anche a costo di prendere un'usata oggi e un'altra fra qualche anno, e dovendoci magari anche fare qualche lavoretto extra nel frattempo. sicuramente spenderesti meno e oltretutto avresti meno capitale immobilizzato.

    non dico di arrivare a prendere un usato anni 80, ma - per dire - i miei 3-4 anni fa hanno preso da un amico una saab 9-5 del 2003 con 180.000km per 3000€, oggi sono a 200.000 e la macchina non fa una piega, è comodissima (pure troppo :roll: ) e per quel poco che la usano che gliene frega se gli fa 9-10km/l

  12. le strade TAPPEZZATE con manifesti : "lavorare meno ,lavorare tutti". 15 anni fa, mica 30 o 40.....

    non ho intenzione di aprire polemiche e off topic, però lo slogan che citi ha un perché economico ben preciso, al di là della credibilità di chi l'ha usato pro domo sua. quindi non sarebbe male ogni tanto essere un po' meno hooligans e prendere un po' più sul serio chi dice che forse ci sono alcuni problemi strutturali che non si risolvono con una tassa in più o una in meno.

  13. Nel video della prova sul sito di Quattroruote non so se è perchè la giornalista è piccolina però l'auto all'interno sembra enorme e molto spaziosa, devo sicuramente vederla dal vivo perchè non è affatto male (a parte alcune carenze che sono già state fatte notare).
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