Ebbene, oggi ho avuto modo di fare un test drive di circa un'ora della suddetta vettura Grazie anche alle numerose prove postate da GTC, ho cercato di osservare numerosi dettagli riguardo a guida, ergonomia, plancia, etc
IL CONTESTO
Stamattina, mia nonna angosciata riferisce a mia mamma che "si sta staccando il soffitto del Trabiccolo, io cambio macchina!"; in quel momento ero in palestra, ma una volta tornato, dopo aver pranzato, mi precipito lì. La cosa è meno grave del previsto: in fin dei conti l'avevo notato anche io, ma non ci feci una tragedia. Tuttavia, prendo la decisione, e le dico: "dai che vo fin da Angelo carrozziere" "Quando?" "ADESSO!!!" "Va ben!". Non mi sembra vero: finalmente ho la scusa per guidare il Trabi! Prendo ordunque le chiavi, e faccio un salto nel tempo
ESTERNO
E' un'auto di 39 anni, 40 se consideriamo l'anno del lancio: estetica simpatica e razionale, fanali posteriori di dimensioni maggiori rispetto alle concorrenti dell'epoca, il tutto in 3,05m: difficile trovare vetture che la possano eguagliare, oggi. Il carrozziere inoltre mi ha fatto i complimenti per lo stato di conservazione
POSTO GUIDA
L'auto la conoscete tutti, sarebbe inutile definirla spaziosa Sono 1,73, e praticamente con le ginocchia toccavo il volante: si guida un po' raccolti, col braccio quasi appoggiato al pannello porta; tuttavia la pedaliera è manovrabile senza problemi, occorre un attimo abituarsi al micro acceleratore nell'angolo. Purtroppo mancano i poggiatesta, e le cinture sono un po' enigmatiche (forse andrebbero cambiate).
SU STRADA
Rispetto alle auto di oggi, l'avviamento è macchinoso, in quanto bisogna inserire la chiave, poi alzare la levetta dell'aria (a freddo), infine quella di avviamento. Essendo ferma da giorni, il primo colpo è fallito; al secondo s'è avviata, con l'inconfondibile borbottio Superato questo piccolo scoglio, su strada dimostra una maneggevolezza sconosciuta alle utilitarie di oggi: ai semafori non si dimostra impacciata, nonostante i 23cv del bicilindrico. In manovra sembra una bicicletta da quanto è agile, e le misure si prendono subito; lo sterzo è molto leggero, occorre solo abituarsi alle piccole dimensioni del volante, ed all'esilità della corona. Dopo 20 minuti di utilizzo, è come averla sempre guidata
CAMBIO
Si tratta di un 4 marce, con la prima non sincronizzata: ho verificato proprio oggi che la prima bisogna inserirla assolutamente da fermi! Per il resto, si apprezza l'allungo della seconda e della terza. Ho notato un fastidioso impuntamento della prima, se non inserita bene: in pratica fa "SBOT" e la leva torna stizzosamente in folle. Eccellente la retromarcia: si inserisce precisamente e senza grattare, nonostante le 39 primavere.
FRENI
In passato avevo criticato la frenata molto lunga, ma devo ricredermi: la scarsa esperienza (avevo la patente da un anno) mi aveva fatto pensare ciò. Oggi invece ho apprezzato anche la frenata: pronta, anche se non "inchiodante" come le auto di oggi (ricordiamo che ha pur sempre 4 tamburi); il pedale necessita però di un certo sforzo.
MOTORE
Che dire? Un bicilindrico raffreddato ad aria con 23cv, che ha motorizzato l'Italia nelle sue precedenti edizioni. Il borbottio è inconfondibile, ed io lo adoro; certo che però si sente parecchio nell'abitacolo; però ci si abitua dai!
ACCELERAZIONE
Non è un fulmine, nè tanto meno un missile terra-aria, ma ce la mette tutta. Alcune riviste definivano le sue prestazioni "letargiche", ma non è così: la ripresa non fa sgommare le ruotine da 12", però è spigliata, tirando poco la prima e sfruttando appieno la seconda, sa "farsi rispettare"
STRUMENTAZIONE E COMANDI
Tachimetro e indicatore carburante: il minimo sindacale per viaggiare sereni (il Maggiolino non disponeva dell'indicatore, per esempio!). Le spie sono dei cerchi retroilluminati dalla grafica un po' antiquata, ma intuibili; al posto della spia batteria, c'è il simbolo GEN (generatore). Gli indicatori di direzione hanno una frequenza variabile coi giri del motore. Di facile utilizzo la doppia leva dietro il volante: lunga fari, corta frecce. I fanali si accendono tramite una levetta al centro del cruscotto: essendo indipendenti, può accadere di dimenticarseli accesi. La ventilazione è essenziale, senza ventoline a più velocità.
IN SINTESI
Quest'auto è pura meccanica: guidandola, si impara ad ascoltare il motore e tutti gli organi, ci si abitua a frenare in una certa maniera, a cambiare le marce con un certo stile; è il pilota che decide come dosare l'aria per arricchire la miscela, ed è lui che decide quando il motore è caldo; insomma, è una buonissima palestra per capire come funziona veramente una macchina, non come in quelle di oggi in cui tutto è filtrato-ovattato dall'elettronica
Che potenza, che classe contemporanea! E tutto è partito da una Honda...