un commento super partes:
(ANSA) - ROMA, 14 MAR - ''Ma io voglio vedere la rissa,
voglio che si confrontino sulle cose vere, non su quello di cui
hanno detto loro di parlare i rispettivi collaboratori...''.
Francesco Cossiga da' un giudizio decisamente negativo sul primo
duello televisivo tra Silvio Berlusconi e Romano Prodi.
L'ex presidente della Repubblica segue alla televisione il
confronto tra i leader della Cdl e dell'Unione nella casa romana
del banchiere Claudio Calza. Accanto a lui, seduti sui divani
davanti allo schermo al plasma, altri banchieri, una penalista
di grido e alcuni amici giornalisti. E i commenti del
'picconatore' sulla performance dei due contendenti non si fanno
attendere.
Cossiga sorseggia un bicchiere di vino rosso ed e' un fiume
in piena. La prima osservazione arriva gia' alla prima risposta:
''Diversamente da quelli americani, i politici italiani non
devono mai sorridere, ma al contrario restare seri. Francamente,
in tv non ho mai visto sorridere ne' Moro, ne' De Gasperi, ne'
Forlani''.
Poi si passa all'abbigliamento del leader dell'Unione: ''Per
la prima volta vedo Romano vestito molto elegantemente. Solo che
stavolta mi pare che abbia scelto un look troppo uguale a quello
di Berlusconi... Comunque non sta parlando da professore, ma da
uomo semplice''. Il senatore a vita salta sulla poltrona quando
Berlusconi chiama Prodi 'signor'. ''Non si usa in Italia'',
sbotta. ''Noi non siamo mica un Paese anglosassone. Lo chiami
presidente o professore, ma non signore...''. Accanto a lui si
annuisce e si torna a concentrarsi sul televisore.
Il dibattito prosegue su cose tecniche, sulle tasse. E li'
una nuova osservazione del presidente: ''La smettano con le
'technicalities', parlino invece dei grandi temi politici!''.
Quando si arriva alla lotta all'evasione fiscale, un'altra
annotazione: ''Einaudi, che era uno che ne capiva, diceva che il
fondamento dello sviluppo economico del Paese e' proprio
l'evasione fiscale: se tutti pagassero le tasse previste ci
sarebbe il fallimento del sistema economico-politico del
Paese''.
Si va avanti tra domande, risposte e repliche scandite dai
cronometri, e Cossiga non si trattiene: ''Ma io - si lascia
scappare - voglio vedere la rissa!''. E alle 21:30, solo un
quarto d'ora dopo l'inizio della trasmissione: ''Ragazzi, e' una
noia mortale. Io ho fame e mangio''. Immediato il commento di un
banchiere: ''Presidente, ma non lo vede che li hanno
anestetizzati?''. E Cossiga: ''Questo confronto non ha spostato
un voto da nessuna delle due parti; semmai, forse fara'
aumentare gli astensionisti''.
Arriva una bacchettata a Prodi quando cita Ciampi sull'euro,
''perche' il Capo dello Stato non si mette mai in mezzo'', ma
segna un punto a favore del leader dell'Unione quando sostiene
che ''i problemi li ha creati non l'euro, ma il governo della
Cdl''. ''Un bel colpo per Berlusconi'', invece, e' dire che l'Ue
ha bocciato l'Irap, ''cosa che Prodi non sapeva''. Al divano
arriva il risotto alla zucca mentre Prodi annuncia che le opere
pubbliche come la Tav vanno fatte ''con il consenso della
gente'': ''E' - rileva - una dichiarazione di grande onesta', ma
gli dara' delle grane nel rapporto con la sinistra radicale''.
Si va verso la fine, e prima dell'ultimo giro di domande,
Cossiga da' la sua pagella: ''E' finita meno 3 a meno 3... Ma
comunque a entrambi i contendenti darei 9 per la correttezza. Il
problema e' che hanno tenuto un dibattito nel quale chiaramente
non hanno espresso le loro personalita', ma il prodotto
dell'allenamento' con i loro consiglieri. Francamente, se non mi
avesse convinto ad andare a votare l'amico Bertinotti supportato
dal mio conterraneo Diliberto, questo confronto mi avrebbe
indotto a stare a casa il 9 aprile''. (ANSA).