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Sono già andato a vederla 2 volte e iero l'ho anche provata, anche se su un percorso breve, in quanto mia sorella la vuole prendere, e probabilmente la prossima settimana l'ordinerà. La scelta è caduta sulla Mj 75 CV allestim. Dynamic (mia sorella ha già un diesel VW Polo di cui si vuole sbarazzare per le troppe magagne già subite e per quelle che stanno arrivando). Che dire: l'auto è indubbiamente bella, ma devo far presente che ho trovato sia sui modelli disponibili in filiale che su quello che abbiamo provato, troppe imperfezioni di finitura nella zona plancia ma soprattutto nel sottoplancia (se così si può chiamare) ed in particolare intorno al volante. Veramente brutta quella strana membrana tutta stropicciata che fa da collante tra il volante e la zona strumentazione; plastiche del sottoplancia troppo dure e sembrano quasi messe lì a caso; sull'esemplare provato ieri, una bella vibrazione che perveniva da una zona non ben definita della plancia e totale scollatura della stessa in corrispondenza del finto deflettore del lato passeggero. Passando alle belle cose, l'abitabilità è veramente notevole, ma soprattutto il motore l'ho trovato veramente ottimo: silenziosissimo, pronto, elastico e divertente. Lo sconto senza ritiro dell'usato è stato di circa 1.000 euro, che mi sembra discreto. Mia sorella l'userà su tratti prevalentemente extraurbani (no tangenziali); vi sembra comunque una scelta giusta il 75 CV o pensate che sia migliore il 90 (che purtroppo non è disponibile per la prova)?
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Premetto che non voglio fare un paragone tra lavoro del Nord e del Sud. Mi limito solo ad osservare che come c'è da lavorare, zac ! eccoti una bella protesta in puro stile italico. In Italia tutti protestano: camionisti, bisarche, medici, insegnanti, giudici, ferrovieri, metalmeccanici, quadri e ci mancano solo le mondine perché ormai non ce ne sono più ed infatti ora anche quelle sono cinesi. Evidentemente tutti hanno i loro buoni motivi, supportati dai solerti sindacalisti che non aspettano altro che una buona occasione per far arretrare l'economia. Possibile che in un momento come questo, dove un'industria è impegnata ad uscire da un tunnel, l'unica soluzione sia lo sciopero ? Possibile che non si riescano ad instaurare delle relazioni tra le parti più "occidentali" e più coerenti con questi anni che tutti indistintamente predicano difficili ? IO credo che i sindacati, anche ammesso che abbiano ragione, abbiano comunque perso una splendida occasione per cambiare atteggiamento nei confronti del datore di lavoro. Potevano comunque accettare intanto di iniziare a lavorare, rimandando ad un successivo momento, magari in un clima più tranquillo la discussione sui turni. Il risalto che la stampa darà a questa notizia, non farà sicuramente bene alla Punto che è in fase di lancio. Il possibile acquirente non potrà infatti non pensare che con questo clima le prime auto prodotte avranno dei difetti maggiori rispetto a quelle prodotte in una situazione normale. Speriamo comunque che il tutto si risolva nel più breve tempo possibile ed in modo equo per tutti.
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Vergogna! X Punto E' Gia' Sciopero !!
nella discussione ha aggiunto steve61 in Notizie e Scelte Strategiche dal mondo dell'Auto
Fiat:turni a Melfi, stop trattativa Dopo annuncio azienda di ripresa attivita' (ANSA) - POTENZA, 17 SET - Interrotta la trattativa tra Fiat e sindacati sull'aumento dei turni nello stabilimento di Melfi per la produzione della Grande Punto.Decisione presa dopo un comunicato dell'azienda che annuncia la ripresa per domani sera dell'attivita' con i nuovi turni su cui si stava trattando. La Fiat chiede che i turni siano aumentati dagli attuali 15 a 18.Mentre i sindacati lasciavano il tavolo della trattativa, in fabbrica e' cominciato uno sciopero di un'ora. Altre 8 ore di sciopero da domani sera. -
Intanto ho trovato questa "chicca" su Libero "Grande Punto, innovazione italiana: ha il giornalista leccaculo di serie La "figa" che piace a casa Agnelli-Elkann non è l'attrice a cui tutti pensiamo... di Lia Celi Come sempre, la stampa tricolore si genuflette di fronte all'ennesimo, patetico remake sfornato dai geni del Lingotto: le aziende concorrenti creano un'auto nuova al giorno, loro ci mettono mesi per montare un nuovo aggettivo sul solito vecchio modello. "Un'auto che gaserà il pubblico giovane – esulta l’inviato del Tg1 -, grazie al tubo di scappamento nell'abitacolo". "Con questa macchina stenderemo gli stranieri – assicura il rampante Lapo Elkann, responsabile della Brand Promotion -: io da solo ne ho investiti tre durante il giro di collaudo". Parole testuali del Supergiovane di casa Agnelli: "L'auto Fiat deve tornare ad essere, mi si passi il termine, figa". Lo è già: sono anni che il pubblico manda le auto Fiat, ci si passi il termine, a farsi fottere. Una cosa è certa: la promozione sul mercato della Grande Punto costerà meno di quanto è costata agli Agnelli la promozione in terza media di Lapo Elkann. L'amministratore delegato Marchionne annuncia la nuova partnership con la Ford per la produzione di utilitarie: "Gli americani avranno gli utili, a noi rimarranno le tarie". Questo è il livello del 99% dei giornalisti italiani; superficiali, pieni zeppi di luoghi comuni, sempre propensi a giodicare ottimo tutto ciò che c'è al di fuori dei confini nazionali ed a considerare m...a quello che facciamo noi, disinformati su tutto, pappagalli etc.
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NON SO DOVE SCRIVERLO, MA L'ACCORDO E' UFFICIALE http://canali.libero.it/affaritaliani//fordfiat.html
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evidentemente qui a Verona l'influenza di Autogerma (tra dipendenti ed indotto) si fa sentire: diverse le berline, e già circolante la variant, che a mio avviso farà successo. Di Croma, come già detto da qualche altra parte, praticamente zero (escluse quelle dimostrative delle concessionarie che evidentemente le fanno girare per farle vedere).-
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Riporto quanto scrive msn motori C'è anche Lancia nel progetto SUV Suzuki-Fiat 31-08-2005 Torino - Il nuovo fuoristrada che nascerà dalla collaborazione tra Suzuki e Fiat sarà distribuito sotto l'egida di tre marchi. Del programma farà infatti parte anche la Lancia. Tutte e tre le varianti saranno prodotte nello stabilimento Suzuki di Esztergom, Ungheria, al ritmo complessivo di 90 mila esemplari l'anno, suddivisi tra 60 mila Suzuki, 20 mila Fiat e 10 mila Lancia. Come ha più volte anticipato l'Amministratore Delegato del Gruppo Fiat, Sergio Marchionne, l'inserimento nel progetto porterà indubbi vantaggi al marchio Lancia. Il contratto stipulato tra la Casa giapponese e quella torinese risale a un paio di anni fa e sarà in vigore fino al 2015, un accordo nel quale Suzuki avrà le maggiori responsabilità. Il fuoristrada si basa sulla piattaforma della Swift, anch'essa costruita nella fabbrica magiara, e sarà equipaggiato da tre motori. Suzuki porterà i suoi due benzina 1.5 da 100 CV e 1.6 da 107 CV, Fiat impreziosirà la gamma con l'1.9 diesel common rail da 120 CV. La versione Fiat, come anticipato in luglio, dovrebbe chiamarsi Sedici (nella foto) e sarà presentata in anteprima al Motor Show di Bologna del prossimo dicembre. by Autolink News®
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Indubbiamente è ancora presto per dire se vende o meno. Comunque continuo a non capire la politica di Fiat di iniziare la commercializzazione di alcuni modelli a giugno/luglio, quando poi in verità le prime vendite cominciano a settembre inoltrato, causa stop estivo. In questo modo secondo me, la gente pensa spontaneamente "ecco, anche questa non vende, è un flop, è la solita Fiat, e via dicendo", proprio perché dopo una campagna pubblicitaria martellante (è da Sanremo che Croma viene pubblicizzata), in giro se ne vedono pochissime o addirittura zero.
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Se il dato è vero, tanti complimenti ! Come afferma però anche Taurus, nei primi mesi arrivano ordini soprattutto da aziende e noleggio. Quindi il dato è indubbiamente un pò "drogato". Comunque l'importante è che gli ordini ci siano, a conferma che l'auto "vale" e che il clima attorno a Fiat sta cambiando.
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Su Alfa mi sembra che ultimamente le vendite scarseggino un pò dappertutto; su Lancia invece ti posso smentire; sia le Ypsilon che le Musa sono molto vendute, come ho confermato anche nel post sulla "Musa Superstar".-
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l'auto sembra promettere veramente bene, anche se l'unico appunto che mi sento da fare è il montante posteriore troppo "esteso"; comunque penso che con questa Punto Fiat si potrà godere finalmente un buon successo. Intanto siamo anche su Libero: http://liberoblog.libero.it/economia/bl829.phtml?original_url=http%3A%2F%2Fliberoblog.libero.it%2Feconomia%2Fbl829.phtml
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Non posso che confermare; è veramente molto diffusa, segno che se il prodotto (italiano) c'è, anche nel Veneto lo si compera.
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Se il buongiorno si vede dal mattino: http://www.quattroruote.it/auto/MondoAuto/Attualita/visualizza_articolo.cfm?codice=38021
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Io la Yaris ce l'ho, proprio la 1.0 5 porte versione Sol, vecchia di 3 anni, come 2^ auto. Difetti: Finiture sedili scadenti, plastiche che si graffiano facilmente (anche se so che le ultime versioni sono state riviste), bagagliaio ridottissimo, motore un pò fiacco, rumorosa oltre i 100 km/h. Pregi: finora nessun problema meccanico, servizio assistenza buono e non caro, consumi. Comunque non la ricomprerei.
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Comunque è anche vero che con Unicredit il servizio alla clientela, sia privata che aziendale, è molto peggiorato rispetto a quello che prima offriva la singola banca (e mi riferisco alla realtà veronese/vicentina, dove prima c'era Cariverona); molti clienti sono scappati verso lidi migliori (soprattutto altre banche locali, io compreso), soprattutto per i costi elevati dei vari servizi e per il personale non sempre all'altezza della situazione (anche perché disorientato da una ristrutturazione troppo veloce). E tutti questi clienti difficilmente torneranno indietro.
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L'ho vista anch'io sabato; ce n'era una sola di color grigio chiaro, e non si poteva provare. C'era abbastanza gente ma non ho sentito molti pareri. Le parti che mi piacciono maggiormente sono il frontale e la coda, mentre per la fiancata devo ancora farci l'occhio; ho trovato le plastiche della parte superiore delle portiere un pò troppo economiche e rigide (somigliano molto a quelle della mia Marea), mentre il resto mi sembra buono ed in linea con il prezzo della vettura. L'auto in visione non aveva il navigatore, ma l'autoradio, che comunque si integrava bene con il resto; al ragazzo che mi ha accolto, ho chiesto qualche particolare proprio su questo accessorio, memore del fatto che quella della Marea (ed anche Bravo/Brava) non è stata molto indovinata; mi ha confermato che riprende quella della Panda e dell'Idea, anche se riveduta e potenziata, ma l'incredibile è stato quando mi ha detto che se voglio davvero un'ottima autoradio, allora la migliore è quella GOLF (!!), e ha continuato descrivendone abbastanza analiticamente tutte le qualità (al che mi sono chiesto se fosse un neo assunto con precedente esperienza VW o se ne fosse proprietario di una).
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Sciopero bisarche
nella discussione ha aggiunto steve61 in Notizie e Scelte Strategiche dal mondo dell'Auto
Facilmente il mercato di maggio sarà pesantemente condizionato dall’ennesimo sciopero delle bisarche, che sta seriamente mettendo alle strette sia le marche nazionali che quelle straniere; dal 26 aprile è infatti in corso lo sciopero dei padroncini e degli autisti delle bisarche. Al porto dio Livorno ad esempio giacciono un po’ dappertutto circa 60 mila auto, e le navi che arrivano per scaricarne di altre non possono nemmeno attraccare. Dal 26 aprile i concessionari dei tre marchi italiani non ricevono vetture, e lo stoccaggio nei piazzali è ormai al limite, con probabile blocco della produzione. Quello che mi chiedo, è perché per l’ennesima volta ci si deve bloccare per lo sciopero delle bisarche. Io non conosco i fatti che portano a questi atti estremi di protesta, ma evidentemente non c’è la volontà di risolvere la questione. A questo punto mi chiedo se non è più favorevole per le aziende, ed in primis per quelle italiane, avere quanto meno un minimo parco autonomo di bisarche in modo da poter far fronte almeno in parte a questi fatti che con una puntualità quasi ossessiva si ripetono. -
DAL SOLE 24 ORE DI OGGI Il Sole-24 Ore sezione: FINANZA E MERCATI data: 2005-04-29 - pag: 33 autore: A. MAL. Sul tavolo l'ipotesi di un ingresso dei cinesi nel capitale ma anche la possibile produzione della Croma a Shanghai FIAT STRINGE LA TRATTATIVA CON SAIC Ancora in rialzo a Piazza Affari i titoli della scuderia Cnh ( macchine agricole) chiude in nero il primo trimestre MILANO • Fiat stringe sui negoziati con Saic. Il percorso sulla pista cinese, aperta nei mesi scorsi dal presidente Luca di Montezemolo e dall'a. d. Sergio Marchionne, prosegue nella speranza di chiudere in tempi brevi — magari entro l'assemblea degli azionisti Fiat che avrebbe dovuto tenersi il prossimo 10 maggio e che è stata rinviata a data da destinarsi ( ufficialmente per modifiche alle procedure di governance). La trattativa ha obiettivi ambiziosi. Saic punta a ottenere quella testa di ponte in Europa che non ha ottenuto ( o solo in misura parziale) con Rover. E Fiat vuol trovare un partner in grado di accompagnarne lo sviluppo in tutta l'area e — perché no — di dare un ulteriore supporto finanziario. Sarebbero disposti i cinesi a rilevare una quota di Fiat Auto? I fondi non gli mancano, anche se gli ultimi dati vedono anche per loro un calo della redditività. L'anno scorso Saic ha acquistato il controllo — con il 49% — della coreana Ssangyong. E non è detto che stavolta accetti una posizione subordinata: proprio questo rischia di essere lo scoglio maggiore. La presenza di Fiat Auto in Cina è per ora limitata alla partnership con la Yuejin di Nanchino, che produce i modelli Palio e Siena. In caso di intesa con Saic, proprio la gestione del rapporto con il socio attuale potrebbe porre qualche problema ( anche se è tutt'altro che inusuale per i colossi occidentali in Cina). Oltre ai due modelli citati, una delle ipotesi sul tappeto è quella di produrre in Cina la Croma, il cui debutto sui mercati europei è previsto a partire dal mese prossimo; la vettura del segmento medio alto sarebbe particolarmente adatta a un mercato come quello cinese. La posizione ufficiale di Saic, ribadita anche in occasione del recente Salone di Shanghai, è che non c'è nulla con il gruppo Fiat se non le intese con Cnh e quella con Iveco— annunciata in dicembre — per studiare una cooperazione nei camion pesanti. Fonti industriali invitano alla prudenza sul possibile esito della trattativa: essa potrebbe sfociare in un memorandum d'intesa entro l'assemblea dei soci Fiat, ma anche finire in un vicolo cieco. L'esperienza dei negoziati tra Saic e Rover è illuminante: nonostante Tony Blair in persona si fosse " speso" per agevolare l'intesa, i cinesi hanno lasciato la casa britannica al suo destino ( e si preparano ora ad acquistarne qualche pezzo dalla procedura concorsuale). Titoli ancora su in Borsa. Ieri in Borsa i titoli della scuderia Fiat hanno vissuto un'altra giornata effervescente, con volumi particolarmente elevati sulle ordinarie ( 46 milioni di titoli, pari a quasi il 6% del totale) ma con rialzi contenuti in chiusura: poco più dell' 1% per le tre categorie di titoli, con un + 1,06% a 5,166 per le ordinarie e un + 1,55% a 4,313 per le privilegiate. Nessuna conferma alle ipotesi di conversione di queste ultime, che viene peraltro ritenuta plausibile dagli operatori. Poiché Ifil controlla oltre il 30% di entrambe le categorie di azioni, la conversione delle privilegiate permetterebbe di ridurre la diluizione post convertendo: la quota Ifil, che ai prezzi di ieri dovrebbe scendere dopo l'ingresso delle banche al 22,1% circa, potrebbe risalire così al 22,7 22,8%. Ieri l'a. d. di UniCredit, Alessandro Profumo, ha ribadito il sostegno al Lingotto: « Accompagneremo l'azienda con questa conversione da debito a capitale nel processo di rilancio che sta andando avanti » e ha aggiunto che « il management sta facendo un buon lavoro » . Ieri sono stati resi noti anche i conti del 1 ? trimestre 2005 di Cnh, holding del settore macchine agricole, che vedono un utile netto di 15 milioni di dollari contro una perdita di 9 milioni un anno prima. I ricavi sono saliti a 2,8 miliardi di dollari dai 2,7 dello stesso periodo 2004. Il margine lordo è stato pari a 409 milioni di dollari, in lieve calo dai 419 del 2004. Le azioni Cnh hanno chiuso ieri a Wall Street in lieve calo ( 0,22% a 17,94 dollari) in una giornata decisamente negativa per il mercato.
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Io ieri ho visto entrambi i servizi, sia quello del TG1 delle 13.30 che quello del TG5 delle 20; devo dire che vista in movimento mi ha dato l'impressione di un'auto piacevole esteticamente, e comunque né goffa né pesante. Sicuramente se mi convincerà quando la si potrà vedere dal vivo, potrà entrare nell'elenco della rosa di auto che sceglierò. Sinceramente non capisco le polemiche fatte da qualcuno per i servizi di ieri nei tg nazionali; credo sia il minimo che si possa fare per l'industria nazionale, visto anche come vengono trattate in Germania e in Francia le marche nazionali dagli organi di comunicazione.
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- croma
- croma 2005
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Dal Sole 24 Ore di oggi Import prodotti tessili cinesi in Italia Variazione gennaio 2004 rispetto gennaio 2005 in quantità e prezzi medi in dollari T-shirt e felpe da 1.700.000 pezzi a 10.600.000 – prezzo da 4,3 a 2,2 Pullover da 258.000 pezzi a 2.003.000 – prezzo da 9,3 a 4,4 Abiti donna da 36.500 pezzi a 78.280 – prezzo da 8,2 a 5,2 Reggiseni da 147.000 pezzi a 1.124.000 – prezzo da 3,5 a 1,5 I dati sono di per sé spaventosi, ed in grado di mettere in crisi qualsiasi sistema produttivo; la tecnica che usano è quella di invadere il mercato occupando più spazio possibile con prezzi e margini ridottissimi, con l’evidente obiettivo di azzerare la concorrenza e successivamente di imporre la propria politica. Ora questo meccanismo sta coinvolgendo il tessile; sicuramente un domani non troppo lontano, potrà coinvolgere altri settori, notoriamente fiori all’occhiello della nostra industria, come ad esempio la meccanica. Le strategia di difesa non sono molte, considerato anche che a causa dell’attuale momento economico non troppo felice, i consumatori si orientano su prodotti magari di qualità inferiore ma con notevoli risparmi rispetto ai prodotti nostrani. A ciò si aggiunga il fatto che, anche per chi volesse comunque comperare prodotti italiani, l’etichettatura è molto spesso ambigua o poco chiara. Io stesso ho provato a verificare sabato in un supermercato, che ad esempio sulle confezioni di sughi di pomodoro sia di marche blasonate che di sottomarche, non si cita assolutamente la provenienza del prodotto base; e proprio ultimamente abbiamo saputo che i pomodori cinesi stanno invadendo l’Europa. La cosa si sta facendo quindi a mio avviso parecchio seria, ma mi sembra che l’Europa intera stia dormendo come sempre, e ci si sveglierà quando ormai sarà troppo tardi; indubbiamente le soluzioni sono difficili da trovare, anche perché come qualcuno accenna ad eventuali dazi, giustamente c’è chi fa rilevare che la concorrenza deve rimanere libera. Ma qualcosa bisogna sicuramente fare.