Mi sembra che con queste discussioni che mettono a confronto ere geologiche diverse entriamo in un tunnel senza uscita. Occorre prendere atto che l'Alfa non è più quella di un tempo e con buona pace di alcuni di noi non tornerà ad esserlo mai più a meno di sconvolgimenti pesanti (tipo la vendita del marchio). Il vero problema resta l'identità di marchio che appare, come dire, nella nebbia. Non so se ricordate la querelle tra gli affezionati Porsche con l'arrivo del raffreddamento ad acqua sul boxer. La preoccupazione era sul sound e sul carattere dell'auto. Il boccone è stato ingoiato dai puristi perchè rappresentava una sincera evoluzione del concetto tutto fuori ed è stato aiutato dalla linea che è rimasta praticamente la stessa. Si è aggiunto un valore collezionistico alle raffreddate ad aria, ma per "tutti i giorni" la 911 resta la 911. Quindi a nessuno dei porschisti è venuto in mente di cambiare marca. Anzi qualcuno si è aggiunto perchè la relativa facilità di guida sopraggiunta, la maggiore comodità e tutti i gadget del caso erano disponibili. E non puoi che invidiare la Porsche che nel tentativo di allargare la base clienti, memore anche dei casini successi con 924/944/928, ha tirato fuori Boxster/Cayman e Cayenne, quest'ultima tutta un'altra cosa e subito diventata nel bene e nel male status symbol). In Alfafiat hanno seguito un ragionamento al limite della paranoia e fortemente improntato alla riduzione dei costi nel tentativo di trovare una marginalità che alla prova dei fatti ha indebolito il prodotto. Prima compravi Alfa perchè ti aspettavi delle certezze (prestazioni un gradino più su e allestimenti non proprio magnifici), ora dovresti comprare Alfa perchè nel confronto con i competitori hai una vettura simile ad un costo inferiore. Vi renderete conto che si lavora sul minus con tutte le conseguenze di una difficile tenuta del valore già al momento della vendita del nuovo. Il problema è in quanto deve consistere la differenza di prezzo rispetto ad un pari modello bmw o audi. E qui c'è il grande errore strategico sottolineato dalla necessità di riposizionarsi con prezzo più basso levando il pacchetto assistenza che è una contraddizione in termini all'interno della strategia elaborata per la vendita. Se punto con decisione sulla sicurezza e cerco di far passare il pianale premium e il peso in eccesso come valore aggiunto mi colloco su un piano di servizio puro e quindi il pacchetto assistenza è pari pari un corollario importante. Levandolo per rimodulare il prezzo dovrei affermare che 159 è tanto fatta bene da non averne bisogno. Però il mercato non ha assorbito questo concetto, ma anzi lo ha capovolto: il prezzo è troppo alto almeno da non giustificare la qualità del prodotto. Nel momento in cui gli interni scricchiolano o la vernice viene via la frittata è fatta e non riposizioni più un bel niente (ergo vai con le km 0 e robe varie). La ciliegina sulla torta, in negativo, è proprio rappresentato dal messaggio della 159 SW. Il cuore invece che la ragione, la prestazione invece che la sicurezza (e il pacchetto assistenza). Come dire, disorienta, anchè perchè pare che il fiore all'occhiello della nuova SW è lo spazio per i bagagli, cioè la testa. Hai voglia a mettere di traverso la macchina negli ultimi frame dello spot dopo aver richiamato idea di modernità, di stile, di moda, di creatività e di passione duratura con i vecchietti. Il messaggio non passa nemmeno a cannonate e non si lega al lupacchiotto. Ritornando all'esempio Porsche, se faccio terra bruciata intorno al passato, dove per passato mando alle ortiche anche la 156 (bastava mandare un messaggio come la 156 è diventata ancora più grande) e ogni volta devi partire alla conquista di un nuovo cliente tutto da inventare. Non ti porti dietro i tuoi. L'Alfa cioè sembra fare una politica che non tiene a mente la necessità di fidelizzare la clientela acquisita (e il divario prezzo 156/159 è una ragione importante) forse perchè ha una logica di gruppo e pensa che un po' di clienti possano passare indistintamente da 156 sw a Croma (la berlina invece chissene tanto le sw diesel vendono di più). Insomma fa due passi avanti e uno indietro (se si accetta l'idea della nuova razza) e mezzo avanti e quattro indietro (per i nostalgici alfisti). Il risultato, però, ha sempre un meno davanti. Poi puoi apprezzare il Fusi che fa stridere i polpastrelli sullo specchio per comprare la 147 nasona, ma è un tenere in considerazione ancora il marchio e quello che riflette nei tempi andati. Infatti leo non crede ad un'evoluzione da ritorno all'identità. Mentre il buon ax dice che stiamo meglio perchè siamo al passo con i tempi, ergo crede alla nuova razza.