Frallog, calmati e ragiona:
1) gli airbag non si gonfiano con una bomboletta, ma con una reazione chimica tra due sostanze solide (NaN3 + KNO3 ) che generano in modo rapido ma controllato una grossa quantità di azoto gassoso. Quindi per immettere ossigeno devi prima di tutto reinventare completamente il funzionamento e l'ingombro dell'airbag.
2) l'azoto è un gas inerte e normalmente presente nell'aria e l'unico effetto negativo che ha possono essere leggere irritazioni della pelle (che dopo un incidente sono l'ultimo problema). Una miscela azoto 15% e ossigeno 85% invece è una specie di bomba, perchè con le notevoli pressioni e temperature in atto durante il gonfiaggio e una quantità così bassa di azoto il risultato è la combustione improvvisa (tipo fiammata) di qualunque cosa ci sia nei paraggi di adatto: come ad esempio i capelli del conducente.
3) l'airbag non funziona come un guanciale su cui la faccia si posa e che si sgonfia delicatamente: credo abbia la consistenza di un materasso (di quelli duri) contro cui si dà una facciata a diverse decine di km/h (come lanciarsi di faccia da un paio di metri d'altezza). Avvenuto l'urto l'airbag si sgonfia quasi istantaneamente (quasi non lo si riesce nemmeno a vedere) in modo da lasciare piena visuale al pilota (il quale nel frattempo è stato ributtato indietro dal contraccolpo dovuto alla fine della decelerazione) in modo che possa tentare di controllare l'auto se non ancora ferma.
4) quando avviene l'urto, specialmente se di una certa entità, il corpo umano mette in atto tutta una serie di meccanismi di autodifesa (tra cui trattenere il respiro in modo da conservare aria ancora ricca di ossigeno all'interno degli alveoli) che rendono pressochè ininfluente l'uscita di ossigeno dall'airbag o la presenza all'interno dell'abitacolo di qualche litro di ossigeno in più.
Se proprio si vuole un sistema che garantisca migliore soccorso è davvero meglio avere una riserva di ossigeno pronto uso che i primi soccorritori (e non l'incidentato di sua iniziativa) possono usare, tramite ad esempio le citate mascherine simil-aereo che escono dal tetto.