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3volumi3

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  1. Due posti, senza tettuccio... direi uno spider. Mantenendo l’analogia, oggi invece la maggior parte sogna di "guidare" questo
  2. Ovviamente nella mia semiseria disamina non prendevo in considerazione gli appassionati e gli intenditori di automobili (che oggi si sono ridotti assai, ecco spiegato uno dei motivi della quasi scomparsa di questa categoria di veicoli), ma solo coloro che sceglievano le auto come status symbol
  3. Giovane che sceglie la prima auto per avere un certo prestigio sociale nella compagnia 30 anni fa: Spider/cabrio o coupè segmento B Oggi: Urban Suv Giovane carrierista single che cerca un mezzo che gli conferisca un certo status 30 anni fa: Spider/cabrio o coupè segmento C/D Oggi: Suv segmento C/D Imprenditore di successo che sceglie un mezzo di rappresentanza 30 anni fa: Spider/cabrio o coupè di lusso Oggi: Suv di lusso Uomini che devono compensare la crisi di mezza età 30 anni fa: Spider/cabrio o coupè youngtimer/sportivo Oggi: Suv di ipercavallato
  4. Aspetto con ansia la prossima uscita di Trump in cui comunicherà che i dazi verso la Cina saliranno al ∞%
  5. Correggerei il titolo del video in ELBA: ultimo SUCCESSO e INIZIO del DECLINO di INNOCENTI Perché alla fine era pur sempre un rebadge di una vettura FIAT percepita come sfigatissima con il quale il marchio di Desio veniva riposizionato come low cost. Non a caso è diventata subito il tipico mulo di imbianchini e co.
  6. Sì, concordo, intendevo "decotta" a livello di percezione del pubblico, dato che era in giro dal 1972 (e il groviera venne proposto nel 1979)
  7. Mi pare (ma vado a memoria, e ormai c'ho 'na certa) che non fosse automatico ma usasse un sistema pneumatico per i comandi (per la serie: UCAS, Ufficio Complicazioni Affari Semplici). Mi sono sempre fatto l'idea che il cruscotto della Beta terza serie (e della Trevi) fosse un escamotage relativamente economico per creare un po' di hype su un modello decotto nell'attesa della disponibilità di uno totalmente nuovo. Ma non posso non apprezzare la creatività che sta alla base del grovierone. Certo, quando l'ergonomia viene sacrificata in nome del design, non è mai una bella cosa. Ma è bello sapere che c'è stato un cruscotto così strano (per di più su un'auto per il resto molto conservativa a livello di stile) di cui possiamo parlare.
  8. Comunque un netto passo avanti per quanto riguarda l'ergonomia rispetto alla vettura che andava a sostituire
  9. Recentemente mi sono imbattuto in un 4R di inizio 1983 dove ho trovato questo schema di suddivisione per segmenti dei vari modelli, che mi ha fatto capire come i segmenti merceologici, men mondo automotive, siano stati un concetto molto mutevole negli anni. Gli antenati di modelli che oggi assegniamo a un segmento senza troppi dubbi, venivano assegnati a uno diverso. Un esempio? La BMW serie 3 era inserita nel segmento E anziché D. L’Austin Mini o l’Innocenti 3 appartenevano al segmento B (con vetture quindi più grandi) anziché all’A. Ci sono inoltre tante incoerenze che fanno quasi pensare che spesso 4R avesse assegnato i i modelli ai segmenti a caso. Per dire: perché nel segmento C vengono inserite la Ford Escort e la sua versione a tre volumi, la Orion (correttamente), ma nello stesso segmento è presente solo la VW Golf e non la sua corrispondente versione con la coda, la Jetta (che finisce nel segmento superiore)? Ancora più confusione con i modelli derivati. Nel segmento C c’è giustamente la Golf e la sua versione coupé, la Scirocco (anche il Maggiolino, che io avrei visto più correttamente nel segmento C, ma vabbè), mentre nel segmento superiore c’è la Renault 18 (e fin qui ci siamo) ma non la sua versione coupé, la Fuego, viene invece inserita in un segmento superiore. E perché poi la Scirocco e la Fuego non compaiono nel segmento H, dove fanno parte – cito testualmente – “tutte le vetture spider e coupé, cioè tutti quei modelli che presentano spiccate caratteristiche sportive, non soltanto a livello di prestazioni tecniche, ma anche come linea e come stile”? Anche perché nel segmento H è presente l’Alfa Romeo Sprint, che essendo derivata dall’Alfasud dovrebbe essere nel segmento C, e non tra le varie Ferrari e Lamborghini. Insomma, quello che mi sembra è che il mensile di Rozzano abbia seguito un criterio un po’ aleatorio nell’assegnare i modelli ai segmenti. Ma forse, a fare la differenza con l’approccio che usiamo oggi, è il fatto che allora non fosse ancora chiara la definizione di concetto “premium” come elemento trasversale ai segmenti. Oggi siamo abituati a definire una vettura come C “premium” o A “premium”. Mentre a quei tempi, l’etichetta “premium” la si poteva concepire solo per i segmenti superiori, poco importa che cilindrate e dimensioni fossero equiparabili a quelle di altri modelli di segmenti inferiori. Ma questa è una mia opinione.
  10. Quello che davvero mi piacerebbe sarebbe un allestimento Martini ma che richiami anche l'eleganza della indimenticabile Y10 Mia. Insomma, una Y...
  11. Stesso concetto delle vecchie Mercedes: Chrysler Imperial non poteva essere da meno, con questa chiave in oro e cristallo degli anni '80:
  12. Da un panda a un giaguaro la distanza non è poi così lunga.
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