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Ipotesi molto banale: non potrebbe essere un paraurti preso da uno sfasciacarrozze con il lavafari incorporato (ovviamente non funzionante)?
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Concordo, e penso che abbia ancora meno senso che un marchio come Abarth le proponga. Abarth era l'ultimo rifugio dei petrolhead, un marchio che è sempre stato associato a officine chiazzate di macchie di grasso, alle bielle, alle testate modificate, al marmitte che amplificano il frastuono scoppiettante di piccoli motori da utilitaria resi nervosi e cattivi, all'odore pungente di benzina. Tutto il contrario degli elettroni, che sono sempre puliti, silenziosi, efficienti, svelti pur rimanendo educati. Gli elettroni sono l'antitesi di quello che è il senso di Abarth. Abarth sta cercando di rinnovarsi per non sparire, ma il suo pubblico d'elezione non vuole che si rinnovi, perché sotto sotto è un nostalgico pure lui.
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- abarth 600
- abarth 600e
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Quello che era un punto di forza dell'automotive nei paesi industrializzati fuori dalla Cina (competenze, know-how, heritage, rete distributiva) si è trasformato in una zavorra. L'industria automobilistica è giunta a una fase evolutiva (transizione dal termico all'elettrico) che premia l'industria cinese, che può partire da zero senza vincoli progettuali e di filiera legati a una tradizione pluridecennale specializzata nel termico, e ha accumulato competenze in aspetti sempre più strategici nell'automotive, come l'high-tech e le batterie. Senza contare l'appoggio di un sistema statale che ha una strategia di conquista globale del mercato automobilistico molto lucida. Per quanto riguarda l'evoluzione del mercato (al netto di anacronistiche politiche protezionistiche) temo che si ripresenterà quello che è successo con l'elettronica di consumo, in particolare con gli smartphone. I produttori storici extra Cina di fascia bassa e media saranno sempre più marginali non riuscendo a essere competitivi, rimarranno giusto i marchi premium percepiti come status symbol e quelli too big to fail. E anche questi saranno sempre più legati alla filiera produttiva cinese.
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Parlando dell'indistruttibilità delle Mercedes degli anni 80/90 nonostante la manutenzione nulla e le condizioni terribili di utilizzo...
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Beh, il fatto che Mercedes fosse il marchio più apprezzato in paesi come l'Albania, il Nord Africa, e molti altri posti dove non c'era possibilità di una manutenzione costante (per usare un eufemismo), oltre che diffusissima nei campi rom, farebbe pensare il contrario In realtà la fama del marchio era dovuta proprio al fatto che i capitolati molto più alti con cui venivano progettate e costruite le auto le rendevano molto più durevoli per un utilizzo in condizioni difficili. Questo ovviamente fino al secolo scorso.
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La tendenza Fiat a sminuire inguizzi di creatività con i restyling (specialmente per questioni di risparmio) è purtroppo risaputa. Altri esempi che mi vengono in mente: Multipla - perde l'elemento caratteristico della doppia fanaleria anteriore su due livelli per adottare i gruppi ottici della Idea Punto 188 - perde gli avveniristici (e costosissimi) gruppi ottici anteriori sottili per diventare "fanalona" Tipo e Tempra - perdono la plancia con strumentazione digitale Panda - con la Supernova perde i sedili removibili tipo amaca (anche se in questo caso tutto il resto diventa "più macchina"
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Penso che si tratti solo di una copertura temporanea (un placeholder si direbbe oggi ) per una strumentazione che non era ancora pronta o che magari non era necessaria in quella plancia, magari realizzata solo per studiare l'ergonomia di massima. Anche perché in quegli anni non c'era la tecnologia per schermi di quelle dimensioni e forma, oltre al fatto di non avere ancora competenze per creare UI complesse per gestire l'interfaccia uomo-macchina virtuale.
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Diciamo che in uno scenario di emergenza, magari per segnalare una coda improvvisa in un curvone autostradale, dover infilare le mani tra il volante per cercare un tastino che in quel momento è anche coperto da una razza ti fa perdere quei decimi di secondo che fanno la differenza. C'è però da dire che oggi, con il fatto che quasi tutto è gestito da uno schermo, siamo messi ancora peggio in quanto a ergonomia dei comandi e quindi sicurezza attiva . Per quanto riguarda l'airbag passeggero sulla Punto, confermo quanto già detto: era disponibile fin dal lancio. Il fatto che non fosse integrato mi fa pensare a una volontà di non investire troppo in quello che probabilmente la dirigenza di corso Giovanni Agnelli riteneva un optional per pochi paranoici 😁. D'altronde anche nelle successiva Bravo/a l'airbag passeggero faceva cambiare la forma della plancia:
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Qui secondo me torniamo all'ultimo periodo in cui i vari marchi avevano ancora le loro peculiarità nella dotazione, spesso legate a contesti geografici. Per gli alzacristalli elettrici la mancanza di quelli posteriori è sempre stata una caratteristica del gruppo Fiat, almeno fino a una certa epoca. Anche salendo di livello rispetto alla Punto, non mi ricordo che la Tipo e forse addirittura la Tempra li prevedessero. E forse (ma potrei sbagliarmi) anche la Brava pre-restyling non li offriva. Però non dimentichiamoci che fino alla fine degli anni '80 i paesi del nord Europa (nel mercato domestico) non offrivano come dotazione quelli anteriori anche per segmenti alti. Mi ricordo di un mio viaggio in Germania, Olanda e Belgio nell'89, stupito di vedere grosse Mercedes e BMW nuove di pacca con motorizzazioni top ma con le manovelle alle portiere. L'hazard sul piantone era invece una "mania" nata nella seconda metà degli anni '80, di cui forse la Punto fu l'ultima esponente (ad esempio ce li aveva anche la Ford Sierra e Fiesta, le prime che mi sono venute in mente). Ho sempre pensato che l'unico motivo per questa scelta fosse per risparmiare sui cablaggi, ma mi piacerebbe approfondire la questione. Ma secondo me la lacuna più grave nella dotazione per un modello nato nel 1993 era la mancanza dello specchietto destro per tutti gli allestimenti. E comunque, a parte la successiva Seicento, la Punto fu l'ultimo modello europeo a non prevederlo standard su tutti gli allestimenti. Non mi viene in mente nessun altra segmento B di uscita coeva che non li proponesse (ma magari mi sbaglio).
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Eppure... Tesla Cybertruck è il terzo EV più venduto negli USA, ed ora chiunque può acquistarlo https://greenmove.hwupgrade.it/news/auto-elettriche/tesla-cybertruck-e-il-terzo-ev-piu-venduto-negli-usa-ed-ora-chiunque-puo-acquistarlo_131969.html (Non che la cosa mi faccia piacere...)
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- tesla cybertruck
- tesla
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Che probabilmente non funziona più, come potrebbe testimoniare il ventaglio appoggiato davanti alla strumentazione
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Dopo la lettura dei vostri commenti consiglio al marketing Ferrari di proporre come optional a 24.000€ la fascia anteriore in tinta con la carrozzeria. 😁
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- ferrai
- ferrari supercar
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In linea di massima avresti ragione, ma se contestualizziamo la questione nell'ambito delle citycar, con un utilizzo quindi prettamente cittadino e utilitario, il piacere di guida è secondario rispetto alla praticità e comodità della vita a bordo. E in questo caso il sedile posteriore sdoppiato, la retrocamera, il navigatore e tutte le dotazioni offerte dalle nippo coreane sono più importanti delle 6 marce e del micro ibrido (a maggior ragione se poi, come è già stato fatto notare, il consumo finale ottenuto non trae beneficio da queste dotazioni tecniche). Insomma, penso che siano pochi a scegliere una citycar perché ha 6 marce rispetto a chi invece la sceglie in base agli accessori che migliorano la vita a bordo.
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- fiat ufficiale
- mhev
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Chissà che toast giganti che ne usciranno Scherzi a parte, vedo che tra le nuove ossessioni di Elon c'è il revival in chiave minimalista dello stile streamline art decò, in pratica un ossimoro... ed è forse per questo che devo ammettere che mi piace 🙃
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