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3volumi3

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  1. Macché problemi con gli azionisti, macché problemi con i tempi di produzione, macché problemi con i fornitori... Quello che non farà chiudere occhio a Elon Musk è il nuovo temibile competitor di Tesla. Direttamente dalla Russia, ecco a voi la Kalashnikov con la sua Cv-1, "che a velocità di crociera riesce a percorre 350 km con una carica". Kalashnikov, dal mitra all'auto elettrica vintage CV-1 Kalashnikov sfida Tesla con questa 'supercar' elettrica La Kalashnikov Cv-1 elettrica è la «risposta russa a Tesla» The maker of the AK-47 wants to sell electric cars P.S.: ?
  2. Bellissimi, sembrano usciti da un manga distopico (e per me è un complimento) Gorgeous front, indeed!
  3. Non la conoscevo, ma mi sono informato. 170 CV per 850 KG! Non dico che siamo al livelli di Alfa 4C, ma non siamo neanche troppo lontani
  4. Anche la Smart Roadster Coupé (2003) mi sembra fuori dal tempo, potrebbe dichiarare senza troppi problemi 15 anni in meno.
  5. Non mi sembra assolutamente male questa proposta, anche se a osservarla bene ha un design più da auto degli anni settanta, piuttosto che di una degli anni ottanta. Mi azzardo a ipotizzare che sia una proposta più vecchia rispetto al modello di stile che conosciamo. A me ricorda un ibrido di 1) AMC Peacer (come già segnalato, mentre cercavo le immagini) - frontale (in particolare rigonfiamento dei fari) e, in misura minore, fiancata 2) Ford Pinto - andamento fiancata con finestrino dal taglio ascendente 3) Vauxhall Chevette - frontale nel suo insieme (quest'ultima la somiglianza più logica)
  6. Al sesto posto della classifica c'è questa: E mi viene sempre da pensare che se un monovolume coupé fosse stato proposto da un marchio con la doppia elica, anziché uno con la losanga, sarebbe stato un successo. E tutti si sarebbero complimentati per la lungimiranza nell'inventarsi questa nuova nicchia...
  7. A quanto pare questo verde era molto apprezzato dai designer inglesi a cavallo tra i '70 e gli '80, dato ce ricompare negli interni di un'automobile (per me) feticcio. Aston Martin Lagonda, quando un concept di stile viene sviluppato all'estremo in tutti gli ambiti: Per intenderci, stiamo parlando di questa scultura qui:
  8. Infatti, è anche per questo che una vettura instant classic come la Chiron, che non può permettersi di diventare obsoleta, per l'infontainment rimane su soluzioni più classiche (quindi "senza tempo"), ossia "fisiche". Qui se ne parla da circa il 18° min.
  9. Interessante notare come l'unico indicatore che dopo pochi anni è diventato digitale in tutte le auto (il conta km), qui sia invece l'unico ancora analogico...
  10. ...che è rimasto identico su Galaxy/S Max (e magari altri modelli) fino all'ultima versione del 2015
  11. Questo sì che è un approccio "driver oriented" che oggi ci scordiamo. Anzi, oggi è l'esatto opposto, stordire il guidatore con tablet, display, lucine pieni di indicazioni superflue e di effetti WOW... insomma, tutto per distrarlo da cosa c'è sotto il sedere... Aridatece la SAAB e tenetevi i vostri suv tutti uguali! P.S. Complimenti, eh! Si vede che sei un intenditore
  12. Austin A40 Somerset? https://it.wikipedia.org/wiki/Austin_A40_Somerset Quanto le adoro queste piccole inglesi...
  13. Sì, ma qui non si tratta della "prima difficoltà", questo marchio è agonizzante da più di 20 anni. E' stato deliberatamente fatto di tutto per cancellarne i fasti del passato facendolo diventare un marchio da pensionati, neopatentate e sciurette. Ormai non c'è più nulla da salvare, secondo me... La Lancia che tu dici andare forte tra i giovani, a me pare che vada forte solo tra le giovani, e spesso solo per un discorso di budget limitato e di scarsa competenza motoristica in fase di acquisto. Forse conviene accettare il fatto che non stiamo più parlando di Lancia, bensì di Autobianchi. Perché, diciamocelo, negli ultimi anni la Lancia è stata autobianchizzata del tutto. E allora (provocazione) tanto vale che ci si decida a ripristinare questo marchio sostituendolo a quello "Lancia", se mai la Y dovesse avere un erede.
  14. Se è per questo alcune medie anni '80 non avevano i poggiatesta nemmeno ai sedili anteriori, almeno nell'allestimento base. Un esempio per tutti: Dotazioni di sicurezza che diamo per scontate oggi, in realtà sono state integrate dalle case solo quando la legislazione lo imponeva. Ricordo che fino al 1977 le auto in Italia (specialmente di produzione nazionale) erano spesso vendute senza nessuno specchietto esterno. Lo stesso specchietto destro, che oggi consideriamo come dotazione standars, ancora fino a cavallo degli anni '90 non era presente di default anche su vetture premium (Alfa 164, Lancia Thema, sebbene siano rare quelle con un solo specchietto). E fino agli anni '80 anche ammiraglie tedesche come BMW serie 7 o Mercedes-Benz W126 non ce l'avevano. Oppure le cinture di sicurezza, che fino alla seconda metà degli anni '80 in Italia non comparivano in allestimenti base di vetture medie (Ritmo e, mi pare, Regata). Poi è scattato l'obbligo prima di inserirle nella dotazione e dopo (1989) di indossarle, e le case si sono dovute adeguare. Stessa cosa con ABS, ESP, etc, etc... Una cosa che ho notato riguardo agli appoggiatesta posteriori è che, in tempo nel quale nemmeno le medie li offrivano di serie, erano proprio i marchi più sfigati come Lada o Skoda (quella pre VW) a offrirli come primo allestimento, forse per dare l'impressione di offrire quel "di più" rispetto a una concorrenza che aveva standard qualitativi ben superiori.
  15. Una cosa non chiara dal loro sito è il discorso garanzia. Sono considerate auto nuove km 0 (come scrivono sul sito), quindi con garanzia di due anni per legge? In questo caso tutti i timori su rotture di parti dovute al fermo prolungato sarebbero da ridimensionare.
  16. le vedo male... Se la premessa (sue testuali parole) è "quale di queste tre si romperà per prima?", allora, per non tradire le aspettative e gli stereotipi automobilistico/nazionali su cui questa trasmissione campa, faranno in modo che una si rompa...
  17. Appunto, dovrebbe smettere di esistere per un segno di rispetto nei suoi confronti. Perché non finisca nel calderone dei marchi vuoti che hai citato. Perché merita qualcosa di più, ma i tempi perché possa avere qual qualcosa sono inesorabilmente finiti. E allora, proprio perché è un marchio che ha fatto la storia, caliamo dignitosamente il sipario, prima di comprometterlo ulteriormente. Vincendo i nostri tabù culturali sull'eutanasia
  18. Scusate, non vorrei che questo mio intervento venga frainteso come provocazione o peggio . Però dai vari commenti che ho letto non sono riuscito a risalire alla questione che dovrebbe stare alla base di questo thread: perché volete che Lancia continui ad esistere? Mi spiego. Sappiamo tutti, qui dentro, il lustro che questo marchio si è meritato nella storia automobilistica per innovazione, stile, blasone sportivo, e non starò a ripetere cose ovvie. Però sappiamo tutti anche che dal '94 (da quando si è ritirata dai rally), Lancia ha vivacchiato penosamente, proponendo modelli dimenticabilissimi, frutto di compromessi, di visioni di marketing altalenanti, di volontà di andare al risparmio. Lo sappiamo: l'unica Lancia che ha avuto qualcosa da dire, rispetto alla concorrenza, negli ultimi 20 anni, è stata la Lancia Y, un'utilitaria. Poi, il nulla. Scelte che hanno irrimediabilmente gettato nel gabinetto decenni di storia automobilistica vissuta da protagonista. Anche quando le intenzioni di partenza erano buone (Thesis e nuova Delta), una visione poco chiara di come sviluppare il marchio ha portato a un'esecuzione incompleta, quando non mediocre. L'ultimo affronto, il rimarchiare catafalchi yankee che con il DNA del marchio centravano come i cavoli a merenda. Lancia, è inutile illudersi, è morta. O peggio, in coma irreversibile. Scrivo "peggio" perché se fosse morta potremmo almeno elaborare il lutto e smettere di illuderci che un accanimento terapeutico possa portarci indietro nel tempo. Indietro nel tempo, in un periodo nel quale esisteva una certa borghesia italiana che acquistava ancora classiche berline signorili, e non SUV e/o crossover che hanno la stessa grazia di un autoblindo. Un periodo nel quale i giovani si interessavano di competizioni automobilistiche serie come rally, mentre ora le uniche gare che conoscono sono quelle di Fast and Furious. In un periodo nel quale chi valutava l'acquisto di un nuovo modello considerava aspetti tecnici "dinamici" (tipo di trazione, sospensioni, motore, etc) e non solo quelli "statici", come la dimensione dello schermo dell'infotainment. E potrei continuare a lungo... Se anche in un universo alternativo Lancia tornasse con una serie di suv come chiede il mercato (e già qui, un controsenso: la Lancia che conosciamo noi ha sempre osato andare controcorrente, non adeguarsi alle mode), o addirittura modelli elettrici, non sarebbe altro che un oscuro competitor di marchi ben più affermati nel settore e dalle possibilità di investimento nettamente superiori. Perché, al di fuori degli impallinati e nostalgici di motori, per tutti quelli nati dalla seconda metà degli anni '80, Lancia è una roba pressoché ignota. Ha meno appeal di Kia, è più sconosciuta di Lexus e/o Infiniti, più sfigata di Mitsubishi, che, per quanto in declino, ha saggiamente continuato ad avere modelli flagship da rally. Se poi si fanno discorsi più terra terra, tipo: Lancia dovrebbe riproporre una versione di lusso di questo e quest'altro modello FCA di successo... Beh, questi li capisco ancora meno. Che Lancia sarebbe questa? Sarebbe come auspicarle la stessa sorte che è toccata a Vauxhall, o, peggio, a GHIA: diventare un mero allestimento, l'epilogo peggiore per un marchio storico. Insomma, capisco le nostalgie di noi italiani, ma visto il quadro della situazione, non sarebbe meglio chiuderla qui, con Lancia, fintanto che non si è inquinato troppo la sua reputazione? Forse se si chiudesse qui, avrebbe ancora una chance di finire – per gli appassionati di storia automobilistica – nell'empireo dei Grandi Marchi Scomparsi Perché Troppo Avanti, come Saab e Panhard. Davvero, fuori da ogni polemica, perché secondo voi Lancia dovrebbe sopravvivere, oggi?
  19. Capitolati più laschi? Controlli qualità meno efficaci? Processi costruttivi meno efficienti? Tutte e tre queste concause? La storia degli ultimi decenni dell'industria automobilistica italiana è caratterizzata da progetti innovativi purtroppo realizzati su larga scala in maniera approssimativa, per i motivi succitati e per una manodopera che per ragioni storico culturali è stata meno "motivata" rispetto a quella di altri paesi europei (a parte quella ipersindacalizzata inglese). Ve l'immaginate cosa sarebbe stata un'Alfasud realizzata con tolleranze teutoniche?
  20. Evvero, bisognerebbe aprire un thread solo sui colori in voga negli anni '70, ora dal segmento c in su è solo un unico grigio declinato nelle solite sfumature...
  21. Interni della Ritmo più moderni ma plasticosi, Horizon più accoglienti sebbene di impostazione datata... certo, in queste versioni base è un bel match tra pezzenti Però con quel verde "nostalgia '70", come non preferire la Horizon?
  22. Una delle più belle storie di Cavazzano, mi ricordo ancora quando la lessi sul Topolino dell'84 o giù di lì... Certo che un multimilionario che deve farsi spiegare da tre ragazzini cosa sono gli sponsor...
  23. Non vorrei sbagliarmi, ma la Horizon fu sviluppata utilizzando molti elementi importanti della 1100, come si evidenzia nel sito che ho linkato sopra (http://www.rootes-chrysler.co.uk/car-development/dev-horizon.html) Concordo in parte con te. Senza entrare nei dettagli tecnici (che non ne ho le competenze) Ritmo osava di più a livello di layout esterno, con l'introduzione degli allora inconsueti e avanzati paraurti ad iniezione di polipropilene e gomma, resistenti agli urti fino a 6 km/h. Oltre ad avere un design più ricercato (ma, oggettivamente, non per questo più funzionale). La Horizon invece, con quei suoi quasi anacronistici paraurti in metallo, aveva un'aria meno innovativa. Ma a livello di dotazioni era più moderna della controparte italiana, specialmente se teniamo conto che offrì fin da subito il computer di bordo, la trasmissione automatica e, nella versione d'oltre oceano Plymouth, anche iniezione elettronica e cruise control. Inoltre (io ci sono salito spesso da ragazzino) a livello di finiture era effettivamente molto meno plasticosa della Ritmo. Poi negli anni, pur essendo arricchita da versioni molto accessoriate, venne un po' abbandonata a sé stessa (assenza di reslyling e aggiornamenti sostanziali), diventando un'alternativa low cost nel settore medie (stessa sorte che sta segnando la Punto).
  24. Sì, ma come giustamente si sostiene qui (sito interessantissimo che consiglio a tutti i feticisti come me dei fallimenti automobilistici), gli interni, oltre a essere piatti, tra le altre cose mancavano di tutti quei piccoli gadget così di moda in quegli anni. Insomma, se guardiamo cosa facevano i marchi generalisti su modelli di segmento inferiore usciti nel '81/82 abbiamo soluzioni che all'acquirente dell'epoca davano più l'idea di value for money (ma che a noi oggi fanno giustamente storcere il naso). Confrontiamo gli interni della Tagora con: Ford Sierra, uscita nel '82 Citroen BX, '82 Perfino nella tanto vituperata Fiat Argenta dell'82 gli interni risultavano opulenti rispetto alla Tagora .. Senza contare che sempre '82 un marchio già allora "near premium" usciva con questi interni: So che con gli anni la Horizon acquisì la nomea di auto... mediocre, appunto... Forse perché non fu rinnovata sostanzialmente nel suo ciclo vitale. Però rileggendo la prova su strada in un 4R del '78 la macchina piacque, pur senza far gridare al miracolo. Forse la rivista, a quei tempi molto legata al panorama automobilistico nazionale, si aspettava una vittoria della Fiat Ritmo... Ma sono mie supposizioni.
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