Cai offre a Fantozzi 350 milioni
di Gianni Dragoni
2 NOVEMBRE 2008
Articoli Correlati - versione beta
Bruxelles, antitrust, prezzo: ultime incognite per i soci
Offerta di Cai, no dei piloti
Alitalia, Cai ci ripensa: presentata l'offerta vincolante
Alitalia, via libera dei soci Cai all'aumento da 1,1 miliardi Venerdì l'offerta d'acquisto
Air France - Klm rivede al ribasso gli obiettivi sull'utile. Al via piano di risparmi
La Cai non ha alzato il prezzo offerto per Alitalia rispetto alla proposta iniziale, non vincolante, del primo settembre. Il valore dell'offerta ora impegnativa sarebbe intorno a 350 milioni di euro, da corrispondere in parte con l'accollo di debiti e solo per una quota minoritaria, circa 100 milioni, con un versamento di cassa.
Lo hanno riferito al Sole-24 Ore autorevoli fonti finanziarie, ma non ci sono conferme ufficiali. Le cifre dell'offerta presentata l'altra sera al commissario Augusto Fantozzi sono riservate. Le indiscrezioni che circolano da giorni di un valore di mercato stimato dagli advisor del venditore, in particolare Rothschild, intorno ai 900-1.000 milioni non hanno dunque indotto la cordata italiana a rilanciare.
Intanto perché la Cai è l'unico pretendente, oltre che gradito al Governo, che ha proposto l'acquisto dell'intera attività di volo. E poi perché la valutazione intorno a 1.000 milioni fatta da Rothschild, che sarebbe un po' superiore a questa somma, riguarda il fair value, il valore di mercato dell'Alitalia, comprensivo dei debiti strutturali per il leasing degli aerei e il finanziamento della flotta, pari a circa 650 milioni. Questa porzione di debiti seguirà gli aerei che verranno trasferiti al compratore. Ma quello che di solito viene considerato il prezzo è basato sul valore patrimoniale, equity value, che si aggirerebbe sui 350 milioni e comprende anche il capitale circolante da trasferire all'acquirente.
«Sui numeri non possiamo dire nulla», osserva Rocco Sabelli, amministratore delegato della Cai. Però puntualizza: «Bisogna scindere l'equity value dal fair value. I numeri che sono circolati sulla nostra offerta e le ipotesi su una diversa stima dell'advisor sono riferiti a due aspetti diversi. La differenza tra l'equity value, il valore più basso, e il fair value è fatta dai debiti strutturali legati agli aerei. Nell'offerta vincolante abbiamo mantenuto il valore iniziale, che riguardava l'equity, perché allora non disponevamo ancora degli altri elementi. Ma le due offerte sono tra loro coerenti».
La mancata adesione dei piloti e assistenti di volo al nuovo contratto è un pregiudizio all'attività della nuova società? «È ovvio che sarebbe stato meglio che tutti avessero firmato. Ma dal punto di vista della tecnica sindacale ora abbiamo gli strumenti, abbiamo un contratto, li useremo per fare le assunzioni e le selezioni del personale», risponde Sabelli. Sono previste oltre 12.500 assunzioni. Quanti da Alitalia e quanti da Air One? «Lo vedremo. Applicheremo quei criteri in maniera orizzontale».L'offerta Cai è valida fino al 30 novembre, «unica, inscindibile e irrevocabile», ha precisato in una nota l'Alitalia. «Ci aspettiamo che abbastanza presto Fantozzi accetti l'offerta per come è strutturata. Ci vorrà un po' più tempo, per questo potremmo arrivare alla fine di novembre, per gli aspetti sui quali abbiamo posto condizioni, cioè l'Antitrust e la mancanza di provvedimenti della Ue sugli aiuti di Stato a carico della Cai, ma siamo fiduciosi su entrambi».
La direzione generale Trasporti della Commissione europea, l'area guidata da Antonio Tajani, ha proposto alla Commissione – che si pronuncerà il 12 novembre – di lasciare a carico della vecchia Alitalia, la bad company, la restituzione allo Stato del prestito ponte di 300 milioni, in quanto tra la vecchia compagnia e quella che nascerà c'è la necessaria «discontinuità». Una buona notizia per Cai.
Anche Air One entrerà nella nuova Alitalia, malgrado le discussioni sul prezzo da riconoscere a Carlo Toto. «Senza Air One non ci sarebbe il piano industriale alla base della società». Quando verrà presentata l'offerta per Air One? «A giorni».
Cai cambierà nome? «L'idea è che si chiami Alitalia. La sede sarà negli uffici attuali alla Magliana». Anche la livrea degli aerei rimarrà la stessa. Air One verrà incorporata? «Negli aspetti operativi adesso andiamo avanti con entrambi i marchi», dice Sabelli. Il partner estero? «Appena possibile. Discutiamo con tutti».
Alitalia ha appena tagliato molti voli, soprattutto a Malpensa, con la delusione del «fronte del Nord». Questo coincide con il piano Cai? «Abbiamo un nuovo programma operativo che, una volta acquisita l'azienda, renderemo ufficiale. Il discorso di Malpensa è una cosa seria, come lo è Fiumicino».