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Triplica quello che vuoi: passiamo da una superficie di pannelli di 800.000 kmq a 250.000. L'Italia ha una superficie di 300.000 kmq però Per la produzione distribuita: dove piazzi a Napoli (o a Milano, Roma, Torino, fa lo stesso) il necessario per far muovere 5 milioni di auto? La realtà è che fra 30 anni forse cominceremo ad avere gli strumenti per passare all'idrogeno, ma prima dovremo trovare il modo di produrre energia elettrica a basso costo e in maniera pulita. Nel frattempo ci attendono auto ibride o alimentate con combustibili alternativi, o i primi tentativi di elettriche, magari sul genere della Volt, che io ritengo personalmente vincente: pochissimi fanno più di 100 km al giorno con l'auto: poterli fare a batteria (ma senza l'assillo di rimanere a piedi e avendo all'occorrenza prestazioni decenti, da auto tradizionale) comporterà una drastica riduzione dell'inquinamento nelle città.
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Interessante il link che hai postato. Vorrei fare 2 considerazioni: - come scritto nell'articolo, si potrebbero attrezzare aree in cui si sostituiscono le batterie scariche con altre cariche, come previsto dal progetto francese (questo senza tener conto che sono in arrivo batterie che si ricaricano in 10 minuti). - tornando al fabbisogno di idrogeno, nel caso lo si tenesse liquido e stoccato in serbatoi, una parte di questo evaporerebbe e si disperderebbe in atmosfera. Leggevo qualche anno fa la prova di una vettura fuel cell su 4ruote, e dicevano che uno dei problemi è che facendo il pieno di idrogeno e poi lasciando ferma l'auto per 1 settimana, il serbatoio si svuota da solo!
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Molto bello l'ultimo logo VW.
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Sono d'accordo. Tra l'altro è un'auto molto elegante e "classica", ma senza risultare barocca e ferma. Mi dà un senso di Mercedes dei bei tempi. Attualmente basterebbe renderla un filo più aggressiva bombando i passaruota e magari nervando un po' la fiancata, e con qualche altro ritocchino di dettaglio farebbe ancora un figurone.
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Mi sono fatto due conti della serva, e i numeri che vengono fuori danno un risultato che mi sconvolge e che mette in luce tutta l'impraticabilità della cosa. Ora, c'è un'altissima probabilità che abbia sbagliato qualche conto. Chiedo a qualcuno (magari Jeby lo può fare) di ripassarsi i conti. Il fabbisogno energetico italiano annuo per l'autotrazione è pari a 44 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio, cioè, dato che 1 tep=45*10^9 J, abbiamo bisogno di 1980*10^15 J. Ora, se il potere calorifico inferiore dell' H2 è di 120.000 kJ/kg, allora dovremmo produrre ogni anno 16*10^9 kg di idrogeno. Per produrre 1 kg di H2 ci occorrono 350 MJ di energia termica (diciamo solare), ossia per produrre l'idrogeno necessario al fabbisogno italiano servono 3,7*10^17 J. Ora, se un pannello solare produce 500 W/m2, allora avremmo bisogno di una superficie complessiva di pannelli di 200.000 kmq. La superficie dell'Italia è 301.000 kmq. Vedi tu se è fattibile. P.S.: non lapidatemi se ho sbagliato (come probabilissimo) da qualche parte.
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Ma quali sono queste esigenze? Metti dei numeri, fai un ragionamento scientifico. Non dubito che forse per la Norvegia si possa pensare a sistemi del genere (ipotizzando che abbiano il sole a illuminarli tutto l'anno), ma per un paese come l'Italia? Tu pensi alla produzione distribuita. Bene. Vieni a Napoli e prendi un treno locale che si chiama "Circumvesuviana"; poi con questo treno arriva fino a Sorrento. Ammira il "panorama": palazzoni da almeno 4 piani uno attaccato all'altro, un unico agglomerato urbano fino a Sorrento, e non c'è un buco neppure per respirare. Milioni di autovetture da rifornire. Bene, se trovi il modo di piazzarci i pannelli sufficienti per 5 milioni di autovetture, allora possiamo parlarne P.S.: nel tuo link non parla nè di data di commercializzazione del pannello innovativo, nè di $$$. Comunque, ponendo pure che questi pannelli ci siano e siano economicamente non eccessivamente costosi, devi metterci i numeri per vedere se il progetto è fattibile. In teoria si può fare quasi tutto. Posso in teoria attaccare tanti di quei razzi alla U.S.S. Enterprise e mandarla sulla Luna. Poi però facendo i conti vedi se è anche conveniente e realizzabile tutto ciò.
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Ma in USA non vanno di moda le auto piccole ora? Comunque niente di che: in particolare troppo pesante lo sbalzo e la vista posteriore.
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A quanto ho capito, i progetti già completati come ingegnerizzazione vanno avanti, gli altri sono sospesi. ACS potrà comunque spiegarci meglio se Giulia o X-Over sono progetti già in fase di realizzazione finale, o vengono bloccati anche loro.
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Imho se la volontà ci fosse davvero, l'acquirente si trova: Tata, Toyota, Subaru potrebbero essere interessate, ad Alfa in particolare. D'altro canto per competere nei segmenti alti, o si investono soldi pesanti, o si rimpiangeranno i già pessimi risultati attuali. A meno di non voler proseguire con le Lancia=Fiat ricarrozzate e le Alfa a fare le utilitarie fighette/chic. Chiudo l'ot: qui si parla di 940
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Progetto per l'auto da 1000 miglia orarie
nella discussione ha aggiunto Dodicicilindri in Automobili molto Particolari
Non sapevo dove postare, ma dato che quest'auto è un aereo senza ali, metto qui. Nel caso, spostate pure. fonte: corriere.it -
Per me la Fiat dovrebbe decidersi una volta per tutte: vendere (o chiudere) Alfa e Lancia e dedicarsi a fare solo utilitarie e supersportive (Ferrari e Maserati). Scusate l'ot.
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Forse se n'è già parlato, ma una Lancia che imho avrebbe dovuto essere prodotta era la Kayak: Con pochi ritocchi, era fattibilissima e sarebbe stata 100.000 volte meglio di quell'aborto della K Coupè. Peccato davvero per l'occasione sprecata.
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Un miliardo di € (non si sa neppure in quanti anni, ma parla comunque di progetto a lungo termine) non sono poi una cifra chissà quanto elevata considerando che si parla di un progetto europeo e non nazionale. Per sviluppare un'auto convenzionale come la Renault Megane, leggevo che sono stati spesi 1,9 miliardi di € (in 4 anni). E tu pensi che con 1 mld di € passiamo all'idrogeno
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Non ho detto che la cosa non sia seria. Solo che mi sembra la solita trovata per finanziare le università e la ricerca. Alla fine, non siamo pronti per l'idrogeno, e men che meno il mondo dell'autotrazione. Almeno per i prossimi 25-30 anni c'è la ragionevole certezza che il grosso delle auto non andrà ad idrogeno. Ci saranno combustibili sintetici o biocombustibili, metano, l'ibrido si diffonderà e probabilmente batterie più efficienti e leggere consentiranno lo sviluppo di auto sulla falsariga della Volt, ma niente idrogeno secondo me.
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Se dovessimo guardare ai programmi lanciati e finanziati dall'UE, avremmo l'impressione che fra 15 anni il mondo sarà rivoluzionato rispetto ad oggi. P.S.: scusate l'OT: fra i vari programmi finanziati dall'UE c'è lo studio di un nuovo aereo supersonico civile con motore scramjet da 300 posti e 5000 km/h. Tra le altre cose, il suo combustibile è l'H2. Progetto bellissimo, sia chiaro, ma fra 30 anni imho gli aerei andranno più piano di oggi, non a 5 volte la velocità del suono, e bruceranno jet fuel sintetico. A meno che non inventino Allora sì che avremmo auto a idrogeno e aerei ipersonici a tutto spiano
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Esattamente (per i non appassionati, Herbie infatti è un Maggiolino MY 1963). Sfruttando questa caratteristica, e con poche modifiche, nel 1963 un Maggiolino attraversò lo stretto di Messina. C'è una copertina di 4ruote dell'epoca dedicata all'impresa, perfettamente riuscita. Eccone la foto: Sembra che il galleggiamento fu previsto da Porsche sin dal progetto perchè sulla stessa base doveva essere realizzata la Kubelwagen dell'esercito tedesco, anch'essa anfibia:
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Il Maggiolone rappresenta l'estrema evoluzione del Maggiolino, tentativo di ridare fiato alla VW negli anni '70, prima dell'introduzione della Golf. Il Maggiolone, che debutta nel 1970 ed è contrassegnato dalle sigle 1302 e 1303, portava con sè varie evoluzioni tecniche e stilistiche. La differenza principale fra maggiolino e maggiolone sta nell'avantreno, a barre di torsione nel maggiolino e con un moderno schema McPherson con molle e ammortizzatori nel maggiolone. Questa differenza ha ripercussioni anche sull'estetica dell'avantreno, più snello nel maggiolino e con un cofano assai più bombato negli 1302 e 1303, caratteristica che fece guadagnare a questi modelli l'appellativo di "maggiolone". Il 1302 ha sempre il vetro piatto e il cruscotto in lamiera verniciata, mentre il 1303 ha un vetro curvo molto più ampio e un cruscotto più moderno in plastica. Un esempio di Maggiolone: Ci sono poi una miriade di altre modifiche: lunotto più grande, fari posteriori maggiorati, freni a disco, rapporti del cambio allungati per contenere i consumi, nuovo serbatoio, ruota di scorta orizzontale (questi ultimi 2 cambiamenti allo scopo di aumentare la capienza del bagagliaio), ecc. P.S.: col cambio di sospensione anteriore il Maggiolone perde una delle caratteristiche meno note del Maggiolino (e praticamente unica nell'intera produzione mondiale): l'auto non galleggia più in acqua P.P.S.: le cilindrate non c'entrano, anche il Maggiolino ha il 1.6.
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Prego Net, figurati. Facci sapere.
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L'allargamento all'anteriore è davvero notevole, sembra avere una carreggiata ancora più larga di quella della versione FIA-Gt.