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Dodicicilindri

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  1. E' vero che ci sarebbe voluto il Drake. Infatti, esagerazioni a parte (il proposito di correre il prossimo anno con un motore di 8000cc), ho avuto l'impressione che nella vicenda della spy story la Ferrari non abbia fatto valere a sufficienza i suoi diritti; se ci fosse stato Ferrari, avrebbe ritirato le macchine dalla competizione, o minacciato di abbandonare il Circus.
  2. Sergio Marchionne non si fa pregare ed anche questa volta tira fuori un coniglio dal cilindro nel corso della conference call con cui il gruppo Fiat ha illustrato risultati trimestrali giudicati ampiamente positivi ma che non hanno evitato al titolo di perdere quota in borsa nel più classico dei “sell on news”. La sorpresa stavolta non viene dall’innalzamento dei target finanziari per l’esercizio in corso, mossa in qualche modo anticipata dallo stesso Marchionne nelle ultime settimane e resa possibile proprio dai risultati trimestrali. Fiat ha infatti alzato la “guidance” sul trading profit a 2,9-3 miliardi (dai precedenti 2,7 miliardi), sull’utile netto a 1,8-1,9 miliardi (in precedenza 1,6-1,8 miliardi) e sull’indebitamento industriale netto a circa 0,5 miliardi (al netto dell’ulteriore acquisto di titoli azionari in borsa che il gruppo conta di effettuare entro l’anno), confermando al contempo gli obiettivi 2008 (58 miliardi di fatturato netto, 3,4-3,6 miliardi di trading profit, 2,4-2,6 miliardi di utile netto e azzeramento dell’indebitamento industriale netto), ma l’attenzione degli analisti ha finito col concentrarsi sul tema delle prossime alleanze del gruppo. Anche perché proprio Marchionne ha rilanciato il tema tornando a lodare Mercedes, costruttore tedesco con cui il Lingotto parla da tempo e dal secondo trimestre ha un accordo per la vendita di motori che secondo rumors che circolano da tempo sul mercato potrebbe trasformarsi in un’alleanza più ampia per costruire le future Classi A e C. Sul tema non sono emerse in conference call grandi novità, se non la conferma che anche nel prossimo anno proseguirà la strategia di “alleanze mirate” che finora ha dato ottimi risultati Fonte: libero notizie
  3. Guradate qui: Davvero formidabile questa strumentazione: dovrebbero averla tutte le auto.
  4. Dato che di presunti alfisti ce ne sono tanti, ma le vendite della Casa non ne recano molta traccia, io cambierei il punto di vista: iniziamo a mettere dei punti fissi di come il mercato vorrebbe l'alfa: - finiture all'altezza di prezzi di listino prossimi a quelli delle tedesche; - miglioramento dell'affidabilità meccanica; - molteplici varianti di carrozzeria - ingresso nelle nicchie di mercato più profittevoli (SUV, cabriolet, spider, ecc.) - gamma di motori e cambi ampia e possibilità di ottenere ogni tipo di accoppiamento (ad es. voglio il cambio automatico, non sono costretto a scegliere quell'unica versione che lo può montare; ogni versione deve avere la possibilità di montare cambi automatici e trazione integrale); - disponibilità dei suddetti cambi e motori sin dalla presentazione; - disponiblilità degli accessori più recenti e "sfiziosi" (anche se per qualcuno inutili) come fari direzionali, sistemi di infotainment aggiornati, un navigatore moderno, un sistema tipo i-drive, ecc. - versioni sportive (GTA) per far concorrenza a RS4, M3, ecc. - rete di vendita maggiormente qualificata e attenta alle esigenze della clientela. Una volta venuti incontro a queste che sono le reali esigenze del cliente tipo del segmento "premium" si può passare a disquisire di pesi, trazione posteriore e transaxle, che da soli, IMHO, non potrebbero portare al raddoppiamento delle vendite.
  5. Ormai si è capito che la Ferrari è capace delle cose più incredibili:)
  6. Kimi: "Sono così felice che fa quasi male" La felicità di Raikkonen a tre giorni da Intelagos: "E' un sogno che si realizza, una cosa che inseguivo da quando avevo sette anni. Lo considero un regalo degli angeli". Sulla Ferrari: "E' la squadra migliore di tutti i tempi" Kimi Raikkonen, 28 anni, ha vinto 15 Gp in carriera. Reuters MILANO, 24 ottobre 2007 - Sono passati tre giorni dall'incredibile conclusione del Mondiale. Kimi Raikkonen ha festeggiato il primo titolo della sua carriera a modo suo, ma la soddisfazione è tale da stordire questo campione glaciale in pista e apparentemente distaccato dalla pressione che circonda il circus. IL SOGNO - "Sono così felice che fa quasi male. È il sogno che si realizza, una cosa che inseguivo sin da quando ero bambino. Avevo sette anni la prima volta che vidi una pista: era un vecchio e piccolo circuito di kart, chiamato Bembole, che si trovava a 5 km da casa mia. Per me era diventato una seconda casa. Ora, 22 anni dopo, ci sono tante piste che posso dire essere le mie favorite, ma la più importante è diventata Interlagos, a più di 5000 chilometri da casa. Avevo sempre detto che il mio obiettivo della carriera era diventare campione del mondo. C'ero andato vicino un paio di volte e, alla fine, le cose sono andate per il verso giusto". IL MOMENTO PIU' DURO - "Abbiamo sempre dato il massimo per cercare di vincere. Per farlo nello sport bisogna spingere sempre più forte, fino alla fine. Non si sa mai cosa può accadere in gara, basta guardare quello che è successo negli ultimi tre Gran Premi e tutti sanno cosa intendo. Al Fuji per noi è stato terribile: siamo stati retrocessi in fondo al gruppo e la nostra corsa è praticamente finita quasi subito. Abbiamo lasciato il Giappone con un distacco di 17 punti, senza la possibilità di combattere. Credo che avrei potuto scommettere che non più di dieci persone fuori dalla squadra credevano nelle nostre chance di vittoria finale, ma noi non per questo abbiamo mollato la presa. In un certo senso, crediamo nei miracoli". LA SVOLTA - "La Cina è stato il nostro jolly - continua il finlandese - abbiamo vinto e chi era in testa alla classifica non ha fatto punti. Ci ha dato un po' di speranza, ma non c'erano comunque molte chance a disposizione. L'ultima corsa è stata davvero emozionante. Non ci sono stati ritiri fra i primi quattro, ma una battaglia a distanza fra noi e i nostri avversari diretti. Ho fatto forse la miglior partenza della stagione e magari avrei potuto passare anche Felipe alla prima curva, ma avevamo un piano che non includeva certo una lotta con il mio compagno di squadra. Poi ho visto negli specchietti che Hamilton era a fianco di Alonso alla curva 3, prima di accusare il problema tecnico che lo ha retrocesso in fondo al gruppo. GLI ANGELI - "E' stato in quel momento che ho realizzato che avevamo la chance che speravamo: quel primo giro sembrava essere diventato decisivo per il campionato. È stata una grandissima gara e credo di non aver mai provato sensazioni migliori all'interno dell'abitacolo: tutto ha funzionato alla perfezione, quasi come se si trattasse di un regalo di compleanno degli angeli! Avremmo potuto andare ancora più forte e voglio ringraziare ancora Felipe per tutto l'aiuto e il supporto che mi ha dato: ha fatto tutto quello che si poteva fare, come un perfetto compagno di squadra. Come squadra non potevamo far meglio della doppietta ma, una volta tagliato il traguardo, la cosa più importante era capire che cosa stesse facendo Hamilton. Ho chiesto notizie via radio ma, per qualche secondo, c'è stato silenzio: poi, finalmente, Chris mi ha detto che era 7° e allora il cuore è quasi andato in fiamme per la gioia! Questo è quanto: ora sono campione del mondo". LA SQUADRA - Voglio ringraziare tutti quelli che mi sono stati vicini in questi anni, tutti i miei tifosi. Ringrazio la squadra: è meraviglioso essere parte della più grande squadra di ogni tempo. Quest'anno mi sono goduto la Formula 1 più di quanto non abbia fatto nelle sei stagioni precedenti messe insieme. Sognavo di vincere il titolo con la Ferrari e scommetto che questo sia il sogno di ogni pilota. Questo gruppo non si ferma mai: si lavora al massimo, senza mai mollare. Abbiamo avuto dei momenti difficili, ma siamo sempre riusciti a risalire la china e questo dimostra la qualità delle persone. Ancora una volta, grazie!". gasport
  7. Montezemolo attacca la Fia "Poteva vincere la slealtà" Nel bilancio di fine stagione, il presidente Ferrari attacca Ecclestone: "Perché non dice che la sentenza Fia fu un obbrobrio per tutti?" e la McLaren: "Se trionfava il cavallo drogato, per il prossimo mondiale avevo già pensato a un motore da 8.000 cc" Il presidente Luca Cordero di Montezemolo, 60 anni. LaPresse MARANELLO (Modena), 24 ottobre 2007 - La vittoria cancella tutto. Anche le "cose brutte" che il presidente Ferrari Luca Cordero di Montezemolo era pronto a dire a Mondiale finito, memore della vicenda spy-story. In realtà, nonostante il miracolo di Kimi Raikkonen, a Maranello per il bilancio stagionale in concomitanza con il cda della Fiat, sono arrivate accuse più o meno velate, a Bernie Ecclestone e alla McLaren: "Ho letto che Bernie Ecclestone ha parlato del colore della pelle di Luis Hamilton e che sarebbe bello se fosse pure musulmano. Bernie farebbe bene a dire che il Consiglio mondiale della Fia che fece quell'obbrobrio di sentenza fu umiliante per tutti, a cominciare da lui che vi era seduto". VELENI - Luca di Montezemolo non vorrebbe andare a fondo ma ugualmente offre altri dettagli: "È stato il campionato dei veleni, abbiamo visto gente che ha detto bugie, gente che ha migliorato le prestazioni della vettura in modo non sportivo, abbiamo visto il nostro lavoro concentrato a cercare le prove inconfutabili di questo comportamento sleale. Abbiamo vissuto momenti brutti e difficili, ma il più brutto è stato quando ci fu la sentenza del Consiglio mondiale Fia, una assurda sentenza in cui si affermava che c'era la slealtà ma non veniva evidenziata questa slealtà nella decisione. MOTORE TRUCCATO - "Alla fine - prosegue Montezemolo - abbiamo avuto una doppia soddisfazione. È stato confermato quello che avevamo detto, la bugia è stata smascherata. Però la sentenza era inaccettabile. Un precedente che correva il rischio di far passare il principio assurdo di un fantino che corre con un cavallo drogato e che alla fine vince lo stesso. Avevo già pensato di far disputare il prossimo mondiale con un motore da 8.000 cc. Tanto avrebbero squalificato la squadra, ma il pilota avrebbe vinto lo stesso". gazzetta.it Condivido in pieno il pensiero di Montezamolo.
  8. Hai ragione il fondo scala è 260 km/h
  9. Dovresti avere ragione. Guarda questa 156 V6 in vendita su ebay: http://cgi.ebay.it/ALFA-ROMEO-156-SW-2-5-V6-24V_W0QQitemZ150170529608QQihZ005QQcategoryZ9834QQssPageNameZWDVWQQrdZ1QQcmdZViewItem Se ingrandisci la foto del cruscotto, anche se molto sgranata, si intravede il fondo scala a 260 Km/h. Se guardi i commenti del video che hai postato, c'è uno che dice che quella non è la 2.5, ma la 2.0
  10. Io ti consiglierei Gpunto o Corsa, anche se darei un'occhiata anche a Clio e 207: in particolare la Clio è un'auto molto confortevole, sicuramente più di Fiat e Opel.
  11. Raikkonen: 9 Partito col peso di dover sostituire Schumacher, ha avuto difficoltà di adattamento alle gomme e all'auto; la vittoria nella prima gara aveva illuso, ma ha patito nelle successive. Contrariamente agli anni passati, ha avuto problemi in qualifica, dove invece eccelleva Massa grazie alla maggiore esperienza con la Ferrari. Comunque, ritiri a parte (dovuti poi all'auto) è sempre stato costante,pur senza brillare. Sfortunato a Montecarlo, dove poteva stare davanti a Massa, è andato poi via via migliorando e ha disputato un ottimo finale di stagione. Gli posso rimproverare più che altro alcuni errori in qualifica e una certa mancanza di aggressività in gara (ad es. in giappone avrebbe potuto attaccare più a fondo kovalainen. Alonso: 8,5 Anche per lui problemi di adattamento alle gomme; questo non gli ha consentito di dominare nettamente su Hamilton nelle prime gare, ponendo le basi per tutti i problemi successivi. Sfavorito dalla squadra, isolato dopo i fatti della spy story, ci ha sempre creduto e ha lottato fino alla fine: gliene va dato merrito. Secondo me, fra l'altro, grazie al sorpasso al via in brasile che ha fatto "impazzire" Hamilton, ha aiutato la Ferrari a conquistare il mondiale Hamilton: 9 Fortissimo da subito, ha messo in grave difficoltà Alonso e ha dominato per quasi tutta la stagione in classifica. Praticamente impeccabile fino a 2 gare dalla fine, si è complicato la vita da solo, ma è stato mal consigliato dalla squadra. Sarà un durissimo avversario il prossimo anno. Mi dispiace però che in pista non si sia sempre rivelato correttissimo (partenze di traverso, Raikkonen ostacolato in qualifica, pericoloso dietro la safety car). Non ha collaborato poi nel caso spy story. Massa: 8 Velocissimo in qualifica, sfrutta la sua esperienza per imporsi su Raikkonen nelle prime gare; il suo problema è la costanza di rendimento, inferiore a quella del finlandese; inoltre si ha l'impressione che quando la macchina non è appostissimo non ci metta molto del suo. Implacabile se tutto va bene e parte davanti, probabilmente però non sarà mai un fuoriclasse. Heidfield: 8.5 Secondo me è, dopo Hamilton, la rivelazione dell'anno. Consistente in tutte le gare, mette un po' in ombra l'astro nascente Kubica. Kubica: 6.5 Una stagione così così: ottiene risultati discreti, ma non sembra il campionissimo che si pensava. Miracolato per l'incidente in Canada Kovalainen: 7,5 Dopo un pessimo inizio di stagione, si ritrova e ottiene risultati quasi sempre migliori di Fisichella. Forse non è un campionissimo, ma con la Renault di quest'anno era difficile mettersi in luce. Fisichella: 4 Doveva guidare la squadra nel dopo Alonso, ma disputa una stagione pessima e viene sovrastato dal compagno debuttante. Ormai ha dato tutto quello che aveva. Rosberg: 7 Trulli: 6: meglio di Ralf, ma niente di trascendentale. ---- i Team: Ferrari: 8.5 La squadra era tutta nuova, aveva bisogno di un periodo di assestamento. Supera bene l'esame, ma comunque la stagione è costellata di piccoli errori che le hanno complicato la vita. Per quanto riguarda la macchina, pessima affidabilità ma buone prestazioni, soprattutto sulle piste con curvoni veloci. Purtroppo difficile da mettere a punto, pessima sulle piste lente e sui cordoli e troppo sensibile all'effetto scia. Chissà come sarebbe andata senza spy story. McLaren: 1 La spy story rende difficile giudicare i meriti della vettura, comunque indistruttibile e veloce. Pessima la gestione della squadra da parte di Dennis. BMW: 7 Ottima stagione, sostenuta dai suoi piloti, è stata agevolmente davanti al resto del plotone, ma senza mai avvicinare le due di testa. Da vedere se riuscirà nel definitivo salto di qualità. Red Bull: 5,5 Con l'ingaggio di Adrian Newey le aspettative erano molto elevate, ma a causa di problemi di affidabilità e piloti non irresistibili, sono rimasti sempre in mezzo al gruppo; nelle ultime gare si è però visto qualche miglioramento Renault: 3 Macchina pessima, ma piloti che non aiutano: uno è un debuttante, Fisichella è bollito. Toyota: 3 Per essere la squadra più ricca della F1, si dovrebbero vergognare. Sarebbe meglio il prossimo anno finanziare la Williams e comprare direttamente la macchina da loro. Honda: 0 Non c'è bisogno di alcuna spiegazione Altri: 3 In generale, un livello bassissimo nei bassifondi della classifica (Spyker, Super Aguri, Toro Rosso) e una girandola di piloti paganti: che tristezza!
  12. Il problema fondamentale è che per correre ad alto livello in Motogp occorrono budget enormi. In realtà, poi, a ben guardare in Motogp corrono praticamente tutti i maggiori costruttori (con l'esclusione appunto di Aprilia e BMW) mentre in F1 case di altissimo livello come Ford, GM, Gruppo Volkswagen e PSA non sono al momento interessate a correre. Il problema è che i costruttori di auto sono numericamente di più rispetto a quelli di motociclette.
  13. Da racingaprilia.com 1999: Il coraggioso progetto 500 ha avuto, verso metà stagione, un periodo di grande splendore: a Donington, nel Gran premio di Inghilterra, Harada l'ha portata vicino alla vittoria come non mai, dopo il podio conquistato al Paul Ricard, ed i quarti posti di Mugello (dove abbiamo conquistato la pole position) e in Catalogna 2000: Nella 500 il nordirlandese Jeremy McWilliams ha saputo far sognare in qualche occasione aggiungendo comunque altri due podi (al Mugello e a Donington) al palmarès della Rsw-2 500 che ha comunque chiuso la sua carriera in Australia a Phillip Island il 29 ottobre ’00. D’ora in avanti Aprilia si impegnerà con tutte le energie, l’inventiva, la passione, gli investimenti di cui sarà capace per presentarsi nel 2002 pronta per la classe Gp1, la 500 del futuro che vedrà di nuovo in pista le quattro tempi. Si tratta di una nuova sfida dai contenuti tecnologici mai visti prima nella storia del motociclismo che Aprilia non può non accettare. 2002: E' stato anche l'anno importantissimo del debutto e della crescita del progetto più ambizioso di Aprilia, la RS Cube, tre cilindri dalla potenza straordinaria, che ha mosso i primi passi nella stagione appena terminata. Un anno importante che ha permesso di gettare le basi per il futuro. Infatti Aprilia raddoppia il suo impegno nella classe regina del motomondiale ed il prossimo anno schiererà una squadra ufficiale con due piloti. I due alfieri Aprilia per la MotoGP sono il campione del mondo in carica della Superbike Colin Edwards ed il funambolico talento giapponese Noriyuki Haga. Ai due assi delle due ruote sarà affidato l'incarico di sviluppare ulteriormente il progetto di punta di Noale e di portarlo alla massima competitività che merita. 2003: Più travagliata la stagione in Moto GP : la Rs Cube debutta bene nelle mani di Colin Edwards e Noriyuki Haga, arriva un giro più veloce in gara durante il GP di Francia ed alcune prestazioni incoraggianti; poi un periodo buio che si riscatta solo nel finale con il settimo posto di Colin nella gara finale. Aprilia chiude in Motogp al quarto posto tra i costruttori, dietro Honda, Ducati e Yamaha , davanti a Suzuki, Proton e Kawasaki. 2004: Sicuramente altalenante è invece la prestazione nella classe regina, dove il Team non riesce a dare continuità ai propri risultati, complici anche gli infortuni dei piloti Aprilia chiamati a domare tutti i cavalli della Rs Cube. Al termine di una stagione che ha visto il lungo stop di Shane Byrne e il debutto, al fianco di Jeremy Mc Williams, anche di Garry McCoy e dell’italiano Michel Fabrizio, l’Aprilia chiude al 6° posto fra i costruttori.
  14. Sì, è vero, in proporzione l'aprilia in 500 è andata meglio che in motogp.
  15. Figurati:). Ogni tanto un ripasso con wikipedia fa bene a tutti. Neanche io ricordavo benissimo.
  16. In Motogp l'Aprilia ha ottenuto i seguenti (pessimi risultati) 2002: 5° con 33 pts 2003: 4° con 81 pts 2004: 6° con 39 pts
  17. Campionato 2000 della 500: Aprilia 4° nel mondiale costruttori 1999: Aprilia in 500 con Tetsuya Harada, 10° nel mondiale. Comunque è vero che l'Aprilia ha corso anche in Motogp. Caro Matteo, informati prima di sparare ca**ate
  18. Despite being a relatively small company by global motorcycling standards, Aprilia is very active in Motorcycle sport. It contests many Road Racing formulae, including the FIM 125 cc World Championship, the FIM 250cc World Championship, and the now-defunct FIM 500cc World Championship. From 2002-2004 they participated in the FIM MotoGP World Championship, and from 1999-2003 they participated in the FIM Superbike World Championship. http://en.wikipedia.org/wiki/Aprilia
  19. Per me la BMW non avrebbe nulla da guadagnare dall'ingresso in Motogp, perchè il suo target principale è quello delle sport-tourer e delle moto da fuoristrada, non quello delle supersportive. Aprilia è invece ancora scottata dai pessimi campionati disputati in 500.
  20. Davvero bella e ben curata in tutti i dettagli. Ad esempio mi hanno impressionato le guarnizioni delle porte e il bagagliaio ben rifinito, particolari che a volte vengono trascurati. Spero abbia successo.
  21. Se è vero quello che dice la Bild, allora la Fia ha accettato il ricorso McLaren. Io mi sarei aspettato che lo respingessero immediatamente. Secondo voi qual è il motivo di quest'ulteriore coda processuale che si concede a Dennis?
  22. Credo che siano più interessati a far assegnare almeno il quinto posto ad Hamilton, non al campionato costruttori. Sono comunque ridicoli, e non voglio pensare che la Fia avrà il coraggio di togliere il mondiale a Raikkonen.
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