Il presidente Cai: nei primi mesi risultati incoraggianti. pensiamo di raggiungere obiettivi
Colaninno: Alitalia pronta a tornare su Malpensa «quanto prima»
«Serve tempo necessario per risanare l'azienda». Bonomi (Sea): intenzione positiva. «Oggi un assetto più solido»
MILANO - Alitalia ritornerà «quanto prima» su Malpensa, soprattutto con i voli intercontinentali, «il tempo di risanare» l’azienda. Lo ha dichiarato il presidente della compagnia aerea, Roberto Colaninno, al termine di un pranzo con i soci della Camera di Commercio americana, a cui ha partecipato anche il numero uno di Sea, Giuseppe Bonomi. «Ho ricordato nel corso del pranzo la posizione di Alitalia, ovvero l’intenzione di essere presenti anche sull’aeroporto di Malpensa - ha detto Colaninno - quanto prima ritorneremo su Malpensa». A chi gli chiedeva se la compagnia ritornerà con i voli intercontinentali, il presidente di Alitalia ha risposto: «Soprattutto con i voli intercontinentali». «Il tempo - ha spiegato - è il tempo di risanare l’Alitalia, nei primi mesi abbiamo ottenuto risultati molto incoraggianti e pensiamo di raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati dal piano».
«OGGI UN ASSETTO PIU' SOLIDO» - «Le intenzioni sono positive e ben accette. Se si concretizzano in un progetto, noi daremo il nostro appoggio». Così Giuseppe Bonomi, di Sea, sulle affermazioni di Roberto Colaninno. La scorsa settimana Alitalia ha ufficializzato la scelta di Fiumicino come hub di riferimento della compagnia. «Su Malpensa non è cambiato nulla, così come non era cambiato nulla la settimana scorsa - ha detto il presidente della società che gestisce gli scali milanesi -. Colaninno continua a sostenere la stessa tesi con coerenza, ha ereditato un piano e oggi non ci sono le condizioni perchè quel piano industriale possa cambiare, perchè spostare un intero network sarebbe troppo oneroso». «Anche noi - ha proseguito - proseguiamo coerentemente con l’attuazione del nostro piano che ha come presupposto che Alitalia non sia più vettore di riferimento di Malpensa». «Paradossalmente oggi, nonostante la crisi e il de-hubbing, abbiamo un assetto industriale più solido ed equilibrato, mentre prima dipendevamo dalle sorti di un unico vettore», ha proseguito il presidente di Sea. «Oggi abbiamo più vettori di riferimento per ogni terminal: Alitalia ancora su Linate, Lufthansa sul Terminal 1 di Malpensa, il Terminal 2 è diventato ormai un modello di scuola in Europa per la coesistenza tra vettori low-cost e vettori tradizionali».
FRATTINI: NEGOZIATI CON 39 PAESI - E dopo la polemica innescata dalla scelta di Alitalia di individuare lo scalo di Fiumicino come hub, sulla vicenda è intervenuto anche il ministro Franco Frattini, che ha annunciato di aver avviato un negoziato con 39 Paesi di tutto il mondo per ampliare le rotte dell'areoporto di Malpensa. «Abbiamo già chiuso per diverse nuove rotte con i governi di Cina, Argentina, Brasile, Egitto, India, Libia, Russia, Tunisia e Jamaica», ha detto il titolare della farnesina. Che ha anche detto di aver inviato al sindaco di milano Letizia Moratti una lettera che illustra i negoziati ed i successi già ottenuti dal suo dicastero.
18 maggio 2009
fonte: corriere.it
Che si decidessero una volta per tutte