Glock: "Mi scuso con tutti"
Vettel: "Sarei stato un eroe"
Il tedesco della Toyota ha regalato il titolo a Hamilton facendosi superare dall'inglese della McLaren all'ultimo giro: "Non potevo più tenerlo dietro". Il connazionale della Toro Rosso: "Non volevo danneggiare Lewis, facevo solo la mia corsa"
Un deluso Timo Glock (a destra) col suo ingegnere. Ap
SAN PAOLO, 2 novembre 2008 - Sono Sebastian Vettel (Toro Rosso) e Timo Glock (Toyota) gli altri uomini copertina dell'incredibile GP del Brasile. Il primo con il sorpasso a Hamilton a tre giri dal termine, che stava per regalare il Mondiale a Felipe Massa, il secondo per aver ceduto appena prima del traguardo la quinta posizione all'iglese della McLaren grazie alla quale si è laureato campione del mondo.
EROE MANCATO - "Sarei stato un eroe - ammette Vettel - se Massa avesse vinto. Comunque non ho visto se era una macchina argentata o no, volevo solo passare e arrivare una posizione prima. Stavo solo facendo la mia corsa" ha ammesso Vettel.
TEDESCO PENTITO - Riflettori puntatai anche su Timo Glock, che ha ceduto proprio alla fine la posizione a Hamilton, così l'inglese ha potuto festeggiare il primo Mondiale della sua giovane carriera. "Mancavano pochi metri perchè Massa fosse campione, ma onestamente non era più possibile (reggere Hamilton, ndr) con quelle gomme. Chiedo scusa a tutti, ma anche se fossi andato verso i box, Lewis sarebbe rimasto davanti a me".
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