Svanito l'ottimismo della mattina. spinetta: «rammaricato, rottura non dipende da noi»
Alitalia, Air France lascia la trattativa
Prato si dimette, compagnia nel caos
I rappresentanti della compagnia interrompono il confronto con i rappresentanti dei lavoratori
ROMA - L'incontro tra i sindacati e il gruppo Air France-Klm non ha avuto l'esito sperato: il colosso aereo franco-olandese ha infatti respinto la controproposta presentata dalle organizzazioni sindacali. La delegazione francese ha rifiutato la proposta e ha lasciato il tavolo della trattativa. E a distanza di poche decine di minuti è seguita la notizia delle dimissioni del presidente e ad di Alitalia, Maurizio Prato.
«PROPOSTA INACCETTABILE» - «Questa proposta non è accettabile, perché non rientra nel mio mandato», ha detto il numero uno di Air France-Klm, Jean Cyril Spinetta, secondo quanto riferito da chi era presente all'incontro. Spinetta ha aggiunto di essere «contrario a livello personale» e che «le controproposte dei sindacati avrebbero bisogno di mesi per essere valutate, un tempo di cui Alitalia, viste le sue condizioni, non dispone». E quindi: «finisce qui», ha concluso alzandosi dal tavolo e andando via assieme al suo staff. «Prendo atto con rammarico della rottura dei negoziati che non dipende da noi. È un progetto nel quale credevo profondamente e nel quale continuo a credere perché avrebbe permesso all'Alitalia di ritrovare rapidamente la strada per una crescita redditizia» ha dichiarato poi il numero uno del gruppo franco-olandese.
GIORNATA DIFFICILE - La giornata si era aperta sotto un certo ottimismo, per quanto cauto: era stata ribadita la disponibilità del gruppo franco-olandese a un'apertura su un'accelerazione del rinnovo della flotta, con un impatto positivo sugli esuberi previsti per piloti e assistenti di volo. Spiragli anche nella trattativa sui cargo e Atitech (i cui lavoratori, a Napoli, avevano comunque inscenato una protesta bloccando la pista di Capodichino). Il ministro dell'Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, era invece tornato a ribadire che «non esistono alternative» ad un'intesa con la compagnia transalpina: il rischio per Alitalia sarebbe il fallimento.
LE RICHIESTE DEI SINDACATI - Le otto sigle sindacali che si erano sedute al tavolo con Air France avevano avanzato una controproposta unitaria chiedendo, tra l'altro, che non vengano chiuse le attività cargo, che venga dismesso un numero minore di aerei, e che la società finanziaria del Tesoro, la Fintecna, partecipi all'aumento di capitale previsto con una quota di minoranza e conferisca l'intera quota che possiede in Az servizi alla «Nuova Alitalia». «Consapevoli della necessità di un più ingente aumento di capitale rispetto a quanto previsto da Air France-Klm - si legge in un documento dei sindacati - ed in considerazione della sua posizione più volte espressa di non voler eccedere l'ammontare di un miliardo di euro la proposta sindacale trova reale consistenza attraverso la partecipazione all'aumento di capitale da parte di Fintecna con una quota di minoranza».
«SERVE UN ESORCISTA» - Amaro il commento del presidente di Alitalia, Maurizio Prato: , poco prima dell'annuncio delle sue dimissioni: «Questa azienda ha una maledizione, soltanto un esorcista può salvarla». Il numero uno della compagnia aveva lasciato intendere ai sindacati la possibilità di un suo abbandono: «Ora va data una scossa, va presa una decisione forte. Ho fallito e devo dare un segnale personale». «Non si può trascinare la situazione stancamente per qualche giorno - avrebbe poi aggiunto Prato - nè il governo nè il Paese si renderebbero conto di quanto le interferenze continue del sistema hanno avvelenato la situazione di un'azienda quotata in Borsa».
LE REAZIONI - Forte la delusione tra i vertici sindacali, con il leader cigiellino Guglielmo Epifani che parla di «sconfitta per il Paese» e quello della Uil, Luigi Angeletti, che rivendica alla sua sigla l'aver visto giusto nella scelta di sfilarsi dalla trattativa: «Avevamo proposto il rinvio per evitare il bivio tra bere e rompere. Non ci hanno seguito. È avvenuto purtroppo quello che temevamo». Soddisfatto invece il leghista Roberto Maroni, che anche nel corso della videochat con i lettori di Corriere.it aveva rivelato che il suo partito «fa il tifo per il fallimento della trattativa con Air France», considerata una tegola sul futuro dell'aeroporto di Malpensa, che ha parlato di «ottima notizia» e che per quanto riguarda il futuro della compagnia di bandiera prospetta un ricorso alla Legge Marzano per un salvataggio sul modello di quelli attuati per Parmalat e Volareweb.
02 aprile 2008
I SINDACATI CHIEDONO UNITà DI CRISI. angeletti, UIL: «è accaduto CIò CHE Temevamo»
Alitalia, Epifani: «Paese sconfitto»
Ferrero: «Ora Silvio presenti la cordata»
Il leader della Cisl Bonanni: «Il governo riporti al tavolo il gruppo franco-olandese e i sindacati»
ROMA - «Una sconfitta per il Paese»: è questo l'amaro commento del numero uno del Cgil Guglielmo Epifani sulla rottura delle trattative tra Air France e i sindacati per la cessione di Alitalia, determinata dall'abbandono del tavolo da parte del gruppo franco-olandese. Per il segretario della Cgil il no della compagnia franco-olandese alla proposta «seria e responsabile» avanzata da otto organizzazioni sindacali «mette fine di fatto alle possibilità di trovare un'intesa». «Il piano di Air France - lamenta Epifani - presenta troppe incertezze e su troppi fronti: non sono indicate le risorse necessarie per garantire il rilancio e lo sviluppo di Alitalia, a partire dal potenziamento della flotta, non è accettabile il livello di esuberi e soprattutto non c'è alcuna garanzia per l'area di Az servizi e per il futuro dei suoi dipendenti. Inoltre non c'è alcuna disponibilità per il futuro di Malpensa, né sul settore della manutenzione». Da Epifani anche un attacco al candidato premier del Pdl Silvio Berlusconi, responsabile, secondo il leader della Cgil, di aver reso la vicenda Alitalia «oggetto di contesa elettorale».
BONANNI - I sindacati chiedono ora una unità di crisi per gestire questa fase drammatica. Dal canto suo la Cisl rivolge un appello alla responsabilità a tutte le parti interessate nel tentativo di riportare Spinetta al tavolo della trattativa. «Speriamo che prevalga il senso di responsabilità - ha dichiarato il leader Raffaele Bonanni - spero che il governo si faccia sentire e riporti al tavolo Spinetta e il sindacato per continuare la trattativa». Il numero uno del sindacato di via Po ha sottolineato che «Air France non ha voluto cambiare nulla rispetto ai patti che ha siglato con il governo» aggiungendo che «il governo è stato in assordante silenzio».
ANGELETTI - «Avevamo proposto il rinvio. Non ci hanno seguito. È avvenuto purtroppo quello che temevamo» sbotta il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, commentando l'abbandono del tavolo della trattativa con i sindacati su Alitalia.
«ORA LA CORDATA ITALIANA» - Intanto dal ministro della Solidarietà sociale ed esponente della Sinistra-Arcobaleno, Paolo Ferrero arriva l'invito al Cavaliere a «presentare la cordata italiana». «Di fronte alla rottura delle trattative tra Air France e i sindacati dei lavoratori di Alitalia - scrive Ferrero in una nota - è venuto il momento di chiarire come stanno le cose. Berlusconi ha ora il dovere di rendere pubblica la consistenza della cordata italiana da lui annunciata da giorni».
«SILVIO SPERA DI CONVINCERE GLI IMPRENDITORI» - La rottura della trattativa impedisce, secondo l'esponente del Carroccio Roberto Calderoli «il completamento di un sacrificio che vedeva come agnello sacrificale Malpensa. Chi ha sostenuto questa ipotesi ora lasci» sostiene il leghista chiedendo le dimissioni di Padoa-Schioppa. E a margine di un comizio che ha tenuto a Padova Umberto Bossi ha fatto sapere che Berlusconi «spera di convincere» gli imprenditori italiani ad acquisire Alitalia.
02 aprile 2008
corriere.it
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