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paolo147gta

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  1. il botto lo farà dovunque è troppo bella, al contrario di qualcuno, penso che proprio in questa macchina la Fiat ha curato i particolari in modo eccezzionale basta vedere il quadro strumenti, la radio, il volante
  2. io ancora non l'ho provata, ma solo a guardarla mi sono venute le tue stesse sensazioni.
  3. distogliete lo sguardo dalla biondona, e concentratevi sul marchio. Quando ho visto questa foto, ho avuto un piccolo ripensamento, visto così, cioè dal vivo, mi piace molto di + che nella ricostruzione, si vede subitio che è lancia, voi che dite.
  4. una cosa però è vera, la lancia ha cambiato tante volte il suo logo, lo stesso vale per la fiat, ma L'Alfa ha avuto sempre lo stesso stemma,, dalla sua nascita è cambiata sola la scritta, e il biscione nel 1974 è stato rimodellato in chiave moderna. Ora se questo pazzi lo vogliono cambiare, non vedo dove possono metterci mano, lo stemma è quello, mica possono cambiarlo. cmq spero che sia solo una nostra fantasia, me lo auguro veramente. Ma poi dico una cosa, la BMW ha cambiato stemma, la Mercedes, la porsche, non vedo il motivo di cambiare, va bene così, non si deve ringiovanire nulla, non ci deve essere nessun cambiamento di rotta. Non so se illudermi che hanno una testa, e dunque non cambieranno lo stemmino Alfa, oppure pensare negativo, affinchè, se si verificasse il contrario, ne sarei solo contento. e poi leggete questo:[modifica] La storia del marchio di fabbrica L'Alfa Romeo ha tra le sue caratteristiche anche quella di non avere mai modificato radicalmente il proprio marchio distintivo, infatti sin dalla nascita ha scelto un marchio circolare suddiviso verticalmente in due parti, sul lato sinistro la croce rossa in campo bianco, simbolo della città di Milano e sul lato destro il famoso biscione, cioè il serpente simbolo dei Visconti. Le uniche modifiche riguardano la cornice esterna: nel 1910 con la scritta ALFA e MILANO divise da due nodi sabaudi in onore del Regno d'Italia. nel 1918 con l'inserimento del nome ROMEO, dopo l'acquisto della fabbrica da parte di Nicola Romeo. nel 1925 con l'inserimento del simbolo in una modanatura consistente in una corona d'alloro in ricordo della vittoria dell'Alfa Romeo P2, condotta da Gastone Brilli-Peri, nel primo Campionato Automobilistico del Mondo. nel 1946 dopo la vittoria della Repubblica al referendum del 2 giugno vengono inserite due linee ondulate in sostituzione dei nodi sabaudi. nel 1971, con l'apertura dello stabilimento Alfasud di Pomigliano, vengono tolte dal marchio l'indicazione MILANO, le linee ondulate e la corona d'alloro, giungendo così al marchio in uso ai giorni nostri.
  5. a me piace troppo quella grande con la foto di lupin, il volante nero mi piace di +
  6. peccato per massa, ci sono rimasto troppo male, volevo vedere un bel testa a testa tra i due ferraristi, cmq cmplimenti a raikkonen, mentre quello che mi ha sbalordito, è L. Hamilton, è la prima volta in F1, e non conosceva il circuiti.
  7. ------Vi giuro che se provano a toccare Alfa lancio una rivolta popolare.------- se dovesse succedere una cosa del genere io, diventerò un terrorista, distruggerò tutte le concessionarie, e poi prima di andarmene gli lascio un biglietto con scritto l'avete voluto voi.....
  8. nn penso che cambieranno il logo Alfa, non c'è bisogno di un cambio di rotta. per quello Lancia, dovrà passare troppo tempo per potermi abituare.
  9. allora, questo schizzo( oltretutto fatto in 2 minuti, dunque non mi sono sforzato per dare un tratto stilistico decente) l'ho fatto sopra un disegno tecnico della punto. ora voi che con la grafica siete bravi, provate ad usare queste misure.
  10. ecco il Deltone in arrivo...... Quando mi chiedono perché sono malato di 'deltite' la Qprima cosa spontanea che mi viene da rispondere è: "La Delta è un mito". Dal 1987 con la 4WD fino al 1992 con la Evo è stata una vera regina nel mondo dei rally. Ma la Delta è anche pura passione: appena si sale a bordo è impossibile non rimanere affascinati dalla sicurezza che trasmette l'auto. La trazione integrate dà il senso di essere su dei binari e i 210 CV sono veri e non filtrati da centratine elettroniche. Perché qui è tutta pura meccanica, amici miei! Da un punto di vista estetico ciò che colpisce al primo sguardo sono le linee decisamente marcate e squadrate che, con i passaruota molto allargati, danno alla Delta un'agressività tutta particolare. Poi bisogna dire che nel 1992 la Lancia si sbizzarrì creando circa 22 modelli diversi, dal colore agli allestimenti, con serie da collezione e non, dando così vita a una vasta possibilità di scelta. Per chi vede nella Delta una sportiva ci sono la Lancia Martini, la rosso Monza, la giallo Ferrari o ginestra ecc. Ma 'il Dettone' ha saputo indos- sare anche abiti eleganti, come con la Verde York, la Blu Lord, la Dealer's Collection ecc. La Delta, quindi, è stata ed è una vettura per tutti e per tutte le età. Ora come ora, in più, è anche un investimento, addirittura di interesse storico tanto che è riconosciuta dal Registro Storico Lan- cia (RLS) con agevolazioni assicurative e di bollo. Ma co- me si guida questa mitica sportiva? Beh... come lascia presagire il suo look corsaiolo, anche al volante sa es- sere veramente emozionante. Sul misto quest'auto non ha rivali: una volta appurato che in ingresso esiste un leggero sottosterzo, questa caratteristica può diventare un notevole vantaggio. Si entra decisi in frenata, chiu- dendo molto con lo sterzo, poi si può *aprire col gas' sen- za preoccupazioni, perché una volta in appoggio l'auto diviene neutra e in grado di percorrere a palla le curve. I trasferimenti di carico sono veloci, ma non provocano perdite d'aderenza. Forzando i ritmi, al limite, si alleg- gerisce un po' il posteriore, ma resta sempre perfetta- mente controllabile. Emozionante, veloce, scattante e si- cura: insomma, davvero una grandissima auto! Difetti? Andando forte, i consumi sono elevati o, perlomeno, ade- guati alle prestazioni inebrianti. Inoltre, a medie soste- nute, la rumorosità interna è piuttosto rilevante, per il rotolamento dei pneumatici. Ma questi, ovviamente, sono solo dei dettagli irrilevanti, se paragonati al coinvolgimento _che offre alla guida.
  11. guarda che io la penso + o - come te, ma in questa BMW non mi sembra malaccio, anzi le dona cattiveria, e ne ha bisogno, perche la serie 3 normale è molto ''anonima'' se così si può dire, con questi cambiamenti invece, secondo me, ritrova la sua vera natura.
  12. quanto è bella la gobba sul cofano.....è proprio una macchina cattiva, non pensavo si potesse fare meglio della serie precedente.
  13. Questa la dedico a PaTaTo Il massimo per la guida di traverso, in drifting. La M3, ,grazie al suo equilibrio, è puro godimento nella guida sportiva. Mi sono innamorato di quest'auto al Rally di Monza, quando la vidi danzare con Noberaseo. Avevo solo 14 anni e pensai subito che un giorno ne avrei comprata una. Infatti, diversi anni dopo, ne vidi una molto bella, una Evolution 2, parcheggiata in un garage di Morate. Purtroppo, il giorno dopo, quando tornai, era già stata venduta e trasferita in inghilterra il mio amore per quell'auto fu tale che non mi fermai di fronte a quell'imprevisto: trovai il proprietario, lo raggiunsi in inghilterra e lo convinsi a vendermela. Poi feci restaurare l'auto , rivernìciando alcune parti e sístemando la meccanica. Da allora non l'ho più mollata. Mi diverto come un pazzo a giocare, in pista, con i suoi 215 CV sull'asse posteriore. Ho anche partecipato ad alcune competizioni di drifting: se non vai di traverso con una M3 cosa l'hai comprata a fare? La pista è certamente il suo terreno ideale ma se la si vuole veramente guidare al top biso- gna portarla sulle strade di montagna: qui esce-tutta la sua indole rallistìca. S'inserisce perfettamente neí tornanil, daì qualii esce in leggero sovrasterzo, e poi, neì curvoni velocì, rivela tutto it suo bìlanciamento, scorrendo lineare, e anche se si eccede un po' nella velocítà d'íngresso, reagìsce sinceramente, scivolando al massimo su tutte e quattro le ruote, per tutto l'arco di percorrenza della curva. L'unico neo è costituito dall' impianto frenante, non all'altezza delle prestazioní. lo ho rìmediato adottando dei tubí dell'olio di típo aeronauti- co, con maggiore portata e resistenza. Non mi separerò mai da questa affascinante vettura, sìcuramente un pezzo di storia delle automobili sportive. 4 cilindri in linea 2.302 16v 215 cv a 6750 giri 240Nm a 4750 241km/h e 6.2 secondi per lo 0-100.
  14. Non potevo che cominciare con una macchina, una Alfa romeo ovviamente. ALFA ROMEO Giulia GTA (1965) Ho scelto la GTA perché è senz'altro un punto di riferi- mento nella storia dell'automobilismo sportivo degli anni 60. In più, è stata la prima vettura con cui partecipai alle competizioni in gioventù, negli anni '68/69. Sempre a bordo di una GTA, ripresi a correre dal'89 al'94; ma, pur- troppo, durante una gara a Spa Francorchamps, in cop- pia con il pilota Bruno Bonini, che era stato collaudatore Alfa Romeo, successe un grave incidente nel quale il mio compagno perse la vita. In seguito al triste evento decisi di appendere il casco al chiodo, ma l'amore per la GTA non si è mai sopito. Così, successivamente, comprai la GTA di questo servizio, da Antonio Maglione, ex pilota di formula degli anni 60, e ripresi a correre (e con grande soddisfazione) con questa vettura, negli autodromi di tut- ta Europa. Guidare la GTA è un'emozione estremamente appagante perché si prova la sensazione di dominare un mezzo altamente competitivo. Ma non è una vettura fa- cile da portare al limite perché perdona poco. Il suo peso anoressico, unito a una discreta potenza, la rendono par- ticolarmente vivace e reattiva, e bisogna conoscerta be- ne prima di darle del tu. Ma, anche quando si arriva a que- sto punto, non bisogna mai abbassare la guardia! Lo di- mostra il mio incontro ravvicinato con una pianta duran- te la Targa Florio del 1990 (40 giorni di gesso) e il ribalta- mento subito alla 24 Ore di Spa Francorchamps nel 1995, con contusioni varie e la vettura distrutta per metà. No- nostante tutto ciò, il mio amore per questa rabbiosa su- perleggera è sempre lo stesso. La GTA resta una delle auto più belle ed emozionanti da pilotare. 4 colindri in linea 1.570 cc 8v 170cv a 7800 giri oltre 200km/h e circa 6 secondi per lo 0-100. p.s. grazie OCR
  15. Nel numero di marzo, Evo, fa un ''censimento'' delle auto che almeno una volta nella vita bisogna guidare, ne sceglie 24: lotus elise s1 111s porsche carrera gt peugeot 205 1.9 gti jaguar e-type 4.2 spider lancia delta hf evoluzione mitsubishi lancer evo IX alfa romeo giulia gta maserati mc 12 renault clio williams ferrari 365 gtb/4 daytona ferrari f430 ferrari f 40 ford sierra cosworth cobra ac 289 tvr tuscan 4.0 renault 5 maxi turbo lamborghini miura audi quattro BMW M3 EVO II porsche 911 966 gt2 ferrari dino 246gt pagani zonda f roadster porsche carrera rs 2.7 autobianchi a112 abarth visto che non ho molto tempo, ogni giorno metterò grossomodo la recensione di una di queste vetture.
  16. tu lo farai con la tua m3 a proposito, sull'ultimo numero di EVO la tua è una di quelle 24 auto che almeno una volta nella vita bisogna guidare.
  17. era per rendere l'idea, ovvio che volevo dire Cuoio Alfa, e solo che i sedili dell'Alfa sono così belli che sembrano fatti in casa, come alcuni biscotti. ok, nn prendetevela, qualche battuta scema ci vuole. già mi vedo dentro la Brera, con questi nuovi sedili Cuoio Alfa, il finestrino aperto, i guanti ( li avete presente quelli bianchi con la retina) che tengono ben saldo il nuovo volante sportivo, e il rombo del V6 che mi sfonda le orecchie quando dopo una curva veloce entro in una galleria.......quanto vorrei vincere una bella sommetta......mi sa ke con le opportune proporzioni lo farò lo stesso con la Junior.
  18. sinceramente non penso come avrebbero potuta renderla + bella, complimenti, e se in Fiat si sono svegliati, facendoci vedere questoi interni, che manco l'Astoon Martin ha, e con i sedili della Spider e Brera, voglio vedere come caratterizzeranno la Racer o Junior, magari con qualche sigla....Gta...
  19. gli interni biscotto erano quelli che mancavano a Brera, bene io la prenderei Rosso Alfa con gli interni biscotto e i cerchi a ferro di cavallo.
  20. a me piace molto, poi con la plancia rivestita completamente in pelle, con quelle cuciture, per non parlare del volante, simil T.I., e i sedili, più belli di quella di serie, più storici, bella, non c'è che dire, non mi piacciono solo i cerchi, non ci posso fare niente, ma per me un'alfa come questa deve avere cerchi a ferro di cavallo.
  21. certo che il nome racer con lo stile Alfa come viene? P.S. qualcuno sa come posso recapitare la calligrafia Alfa per Word?
  22. guarda, a questo punto mi auguro solo che sia veramente bella, con degli interni favolosi, e bellissima da guidare, spero che i tecnici Alfa, con quello che marchionne ha dato, riescono a trovare un handling e una precisione di guida, da vera Alfa, penso che lo sterzo delle ultime, gt-147-156-159 servirà al cliente per riuscire a ritrovare qualcosa di diverso, dalla Bravo e poi aggiungo, menzionando una frase di Baravalle,...solo quando l'Alfa venderà 300.000 auto all'anno, sarà un marchio indipendente....questo traguardo è per il 2010, che altro dire, prendiamoci quello che mandano, ma attenzione non si deve esagerare, le persone, e gli Alfisti in particolare, quando il marchio li delude non lo comprano + per tutta la vita, gli sbagli del passato devono servire a qualcosa, la 155 non era cattiva su strada, ma era molto + comune di una 75, e questo è uno dei motivi per il quale molti sono sbarcati a Monaco un'alfista non vuole solo una macchina bella, ma la vuole superiore alle altre, e con questo mi riallaccio al discorso di prima.
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