L'euro- realtà
<FONT face=Verdana size=2>Helga Zepp-LaRouche, presidente del Movimento Solidarietà tedesco, si presenta al voto del 18 settembre con un programma coraggioso e d’avanguardia che merita il sostegno di ogni forza politica sana in Europa: uscita unilaterale dal Trattato di Maastricht e dall’Unione Monetaria Europea, ritorno al marco come moneta nazionale per poter lanciare investimenti statali e quindi la piena occupazione, eliminando così il dissesto economico evidente nelle cifre della disoccupazione, il cui totale è ormai arrivato intorno ai 9 milioni, e continuare ad usare l’euro solo come moneta di conto nelle transazioni tra i diversi paesi. Su questa questione occorre essere chiari: non si litiga su "euro si" "euro no", ma occorre convenire sulla necessità di disporre di una moneta con cui uno stato sovrano può varare piani di sviluppo.
Al più tardi, il prossimo aprile avremo le elezioni politiche in Italia per eleggere il nuovo governo. L’euro e la questione Banca d’Italia stanno diventando argomenti di scontro sulla testa della gente, ma non per una politica seria. Berlusconi ha già lanciato il suo slogan populista “No all’euro di Prodi” per sfruttare la rabbia dei cittadini vessati da un’inflazione che il suo governo ha sempre camuffato e negato. La coalizione di centrosinistra di Prodi e Rutelli si lascia ammaliare dallo speculatore internazionale George Soros, un vero terrorista finanziario che vanta interessi enormi anche nella “liberalizzazione” della droga. Al contempo si vuole decisamente ignorare il fatto che ci troviamo nella fase finale del collasso del sistema liberistico e finanziario e che la globalizzazione versa in uno stato di bancarotta totale, mentre in America infuria lo scontro decisivo tra chi sta cercando di fermare i neoconservatori di Cheney-Bush e coloro che spingono per pericolose fughe in avanti sul fronte militare.