Su questo nell'ambiente, e solo nella ultima ora (NOTA: ribadisco che ancora pochi anni fa parlare di certi argomenti in aria che aveva odore di Fiat era assolutamente TABU', quindi cerchiamo di capire con chi avevamo a che fare, eh........ che le storie di gente cui mettevano, dopo l'ingresso di Fiat, robe compromettenti in scrivanie a loro insaputa per buttarle fuori non mi paiono tanto barbine, al di là di chi ha responsabilità e di che cosa non mi pare un masterpiece di gestione risorse umane.......) si è parlato molto.
Credo che sia molto coerente quanto si dice, che è il "sindacato" che ha rovinato Arese. La cattedrale dei metalmeccanici aveva raggiunto uno schifo tale che rimettere in piedi la baracca era indubbiamente difficile, e difatti tutti danno a Fiat il merito di aver fatto della pulizia, diciamo che quello che non va è che sia stata una pulizia financo troppo radicale (oltre ai rompiballe han levato anche le auto e la gente che lavorava.........).
Altra cosa che ha fermato Arese, fu la storia del reparto verniciatura, di cui si parla troppo poco. Ad Arese fino a che c'era l'Alfa IRI han rotto poco le palle gli abitanti, dopo Fiat, vuoi per i solventi usati che erano diversi, si andava a colpi di carte da bollo per via di miasmi eccetera, promesse di rifare la verniciatura, solite balle messe su da Fiat, e vittoria (di Pirro) dei cittadini con Fiat che dice "basta". Fra entrambi gli schieramenti....... non so chi debba darsi d+ le martellate sui cosidetti balotti.
A Pomigliano la questione era invero diversa, in quanto comunque politicizzata altro che se la era....... era invero una fabbrica + moderna, con tanto di apparecchiature Comau (Fiat). Inoltre lo spettro di una certa disoccupazione per la gente del sud ha evidentemente sortito certi effetti, cosa che al nord ove la classe metalmeccanica era sicuramente + smaliziata (a Pomigliano si può parlare di meccanica di massa dagli anni '70, nel milanese c'erano le classi metalmeccaniche agguerrite già negli anni '20, scusa se 50 anni sono pochi......). Non dimenticare, poi, che il nord che si credeva tanto "grande e produttivo" aveva molta meno paura di perdere un insediamento di quanta ne avesse Pomigliano.
Sicuramente dietro alla scelta di favorire uno anzichè l'altro stabilimento o entrambi ci stanno tante problematiche oggettive ma anche tante soluzioni di natura di personale e politiche + facilmente risolvibili al sud.