Bhè ma sai, questo è un argomento (l'Alfismo o comunque la passione per il mestiere che fanno) che per forza di cose dovranno iniziare a valutare, cosa che non hanno fatto (fra le tante......) negli ultimi quindici anni almeno. Decisamente l'aria Alfa era fatta di una certa umiltà, che ovviamente a Torino è cosa decisamente poco diffusa. La strafottenza non paga, manco se viene da un costruttore di categoria eccelsa (unica eccezione, Ferrari, ma pure Enzo i suoi compromessi li ha dovuti fare, altro che..........).
Noi sappiamo che i costruttori tedeschi hanno copiato un certo modo di vivere l'azienda che era molto Alfa. Sappiamo anche che hanno perseguito certi obiettivi che hanno identificato, senza rinnegare o rivoluzionare niente, con un modo di fare molto coerente. Senza aver bisogno di andare a ricuperare immagini passate e glorie passate nel tentativo utopistico di collegarle a un presente diverso e che ha pochi contatti. Ne ha pochi proprio a livello di filosofia aziendale, ed il prodotto è conseguente.
Sentire che oltre agli Alfisti "retrogradi", considerati tali da una scellerata visione di fiat verso Alfa e la sua clientela, anche chi ha comperato il prodotto recentemente sta criticando e mugugnando su scelte troppo sinergiche, da da pensare......... ma da pensare mica roba tanto positive, eh.
Continuare, con spocchia, a rifiutare di vedere le cose in un certo verso (che non è detto che debbano essere assolutamente e tutte vere, ma in parte sicuramente sì) porta al risultato di perdere la concezione della realtà e da dell'azienda l'immagine di un costruttore che fa i fatti suoi, quello che gli viene + comodo, e non quello che viene chiesto dalla clientela.
I tedeschi fanno, per fortuna loro, in modo diverso. O quantomeno danno questa idea. Noi italiani, no!