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La situazione è questa, invece: - non si lavora, la Fiat è in crisi --> Termini Imerese --> i lavoratori si lamentano perchè vanno a spasso e non prendono soldi. - si lavora molto E MOLTO MALE,la Fiat sta cercando di riprendersi --> Melfi --> i lavoratori si lamentano perchè pagati male. Vogliano poi parlare di Pomigliano d'Arco, che non ce la fa più, e dove la Fiat ha le sue gatte da pelare? Ma è mai possibile che non vi frulla in mente che un tot. di stabilimenti chiudono, un tot. rimangono aperti sovraccaricati, tutto questo pout pourri possa essere lesivo per chi ci lavora? Sbaglio od avevamo detto che "Fiat trovava + conveniente produrre all'estero"? Allora, vuol dire che in Italia, per ragione o per calcolo, quello che fa è di spremere a palla. Spremere a palla può essere redditizio per l'azienda, non per chi ci lavora. La botte piena e la moglie ubriaca a me han insegnato che è molto difficile. Non si possono tenere dieci anni persone a fare "i botti" pagati in un certo modo, lasciandogli addosso una mole di lavoro derivante dalla chiusura di altri impianti, e sperare che agitando lo spettro della disoccupazione sta gente stia sempre zitta.
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Premettiamo che 10500 euro annuali, diviso per tredici mensilità, fa 807 euro e spiccioli, presupponendo che si tratti (ovviamente) del netto e che mensilità siano tredici e non quattordici. Per la norma, io prendo 1000 euro mensili nette x 13 fanno tredicimila, e vivo in casa, e ti assicuro che non faccio la bella vita (ok, ho le macchine da mantenere, con fatica, ma non pago mangiare, fitto e via discorrendo, e vivo al nord). Se al sud la vita costa la metà... non credo. Per quanto riguarda i P.I.P. di cui anche a Melfi facevano uso, trattasi di piani di inserimento professionale, forse ora tolti, che alla cifra di seicentomila lire mensili prevedevano, di fatto, che questo "apprendista" facesse gli stessi lavori di colui che era stipendiato di più. Esistono poi quelli che coi contratti a termine "particolari" (formazione, apprendistato o tutte le altre belinate che si sono inventati) prendevano quattro palanche, lavoravano quanto gli altri, ed alla fine del contratto "arrivederci e grazie" in quanto sistemarli avrebbe voluto significare un costo maggiore per l'azienda, ed allora via, tanto qualche altro che ci voleva stare si sarebbe trovato. Funziona così. Ora, il primo che dice che questo è giusto, credo che dovrebbe guardarsi allo specchio e farsi un bell'esame di coscienza. Perchè prima di dire e cianciare, forse in quelle situazioni e con quello stato d'animo ci dovrebbe vivere.
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scusate il doppio post, si era incriccato tutto l'ambaradan......
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Copco, i tuoi interventi, a parte il fatto che sono sulla mia medesima lunghezza d'onda, sono oltretutto encomiabili in quanto frutto di una riflessione che vedo manca a molti anche quà dentro (nessuno ne voglia, non è un'offesa, è solo una constatazione). Sul fatto dei blocchi in cui incorrono i "poveri cristi" (in cui sono incappato anche io) non voglio discutere e soprattutto essere fasullo. Io stesso mi ci sono incazzato allorchè arrivai in treno alle sei di mattina quando dovevo arrivare alle 8 di sera......... Ora, questo però mi fa pensare che questa mio "rompimento" causato da altri a me ha dato noia. E che lo avrei ampiamente evitato. Se la Fiat non lo ha evitato, non diciamo che è perchè "poverina" è stata messa di mezzo, o non lo sapeva o via dicendo. Non mi posso definire un perfetto emblema della sinistra, purtuttavia una persona "sociale" quello sì. E dalla percezione avuta del mondo del lavoro anche della Fiat, posso sicuramente dire che l'ombra lunga di quanto ha detto copco dell'interesse dell'azienda in tale casino ci sta, ed è un'ombra che diviene reale + che rimanere un'ombra. Fatto sta che comunque, al di là delle strumentalizzazioni o meno politiche e sindacali, che a Melfi si stesse male lo si sa da quando Melfi è partito, con 3.000 miliardi di contributi. E con le forme contrattuali + "flessibili". Poi che vi credete, che uno anche se è alla gogna, non cerchi di stare zitto e di tirare fino a quando non sopporta veramente +? Quanti di noialtri si lamentano della propria condizione professionale ed economica da quando c'è l'euro? Io prima mi consideravo un signore, adesso mi sento uno straccione. E di scioperi quì non se ne fanno, dato che pur essendo nel pubblico poi ti guardano sbieco e......... L'Italia è questa, non è nè quella della costituzione nè altro. Alcune forze sindacali hanno come sempre accettato perchè da anni si calano le braghe non appena qualcuno agita lo spettro di mandare a casa anche i propri iscritti di punta, e quindi gli farebbero perdere sia gli iscritti che il potere contrattuale. O non ci avevate mai pensato? Le responsabilità sindacali esistono, ma dal 1980 in avanti sono quelle di calarsi le braghe senza consentire poi che vi sia in effetti il rispetto di quanto promesso dai padroni del vapore. E mentre noi ce la cianciamo, certa gente si vede decurtare lo stipendio. Daccordo io sono di parte perchè su sta pelle i soprusi, la mancanza di denaro eccetera io l'ho patita, quindi a volte condivido, a volte non condivido, ma sicuramente capisco o cerco di capire, sempre. Non so quanti di voi cambierebbero il proprio soddisfacente o meno soddisfacente impiego con quello di un P.I.P. turnista a 300 euro mensili, o con una formazione lavoro con straordinario non pagato a 750 mensili, con magari compresi turni notturni per due settimane di fila........
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Sarò anche preistorico, comunque se l'Alfa deve essere il top della sportività (e non la è) ed in più indulgere a certe civetterie (salvo poi non consentirle in toto) a me non sembra preistorico criticarle, solamente coerente. Se poi è la coerenza che è preistorica, ebbè sarò preistorico, anzi no, retrogrado e poco raffinato, e fiero di esserlo.
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Ha lavorato male nel senso che ha sottovalutato la sua capacità di comunicazione. Lavorare male non vuol dire solamente non riuscire, vuol dire anche non capire quanto si può riuscire. Ad ogni modo, le forniture non è la prima volta che per Fiat sono insufficienti perchè sbagliano le previsioni. Previsioni che talvolta sono alla portata dell' "uomo della strada". Come dire che la GT che ha avuto questa lunga gestazione è nata, almeno per quello che in ambiente Alfa ho sentito io, senza quel gran convincimento di Fiat. Solamente gente di un altro pianeta poteva pensare che una GT oggi non avrebbe venduto. Perchè paradossalmente, pur essendo una derivazione 147 con tutti i pregi e difetti del suo pedigree, è la vettura + giusta in gamma Alfa Romeo. Sicuramente ci sta + una GT nella gamma Alfa di quanto non ci stia qualche altra tipologia di vetture (compresa la Kamal, che come sapete io non digerisco per niente).
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Una catastrofe? Certo, non facciamola diventare una catastrofe. Ma liquidarla in quattro e quattrotto di sicuro no. Anche per via dell'enorme battage pubblicitario di questo allestimento. Una caduta di stile veramente evitabile.
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Se giri un po' con i motori di ricerca per documentarti sulla "rivolta" di Melfi che, a casacata, mette in crisi anche gli altri stabilimenti del gruppo, troverai tutte le informazioni richieste. Si parla di turni notturni non pagati quanto vengono pagati in altri stabilimenti, si parla di due settimane di fila di turni notturni, di gente che smonta alle 22 da un turno e riprende servizio alle 6 del mattino successivo......... Insomma, la solita "cara" vecchia politica Fiat di Vallettiana memoria. Solo che i tempi di Valletta erano diversi, e forse il calibro di Valletta, nel bene e nel male, alla Fiat non lo mettono insieme nemmeno prendendo tutte le persone di un'organigramma.......
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Uno continua a dire bianco e l'altro si ostina a rispondere nero. Premesso che avrei fatto volentieri a meno di tutto sto "luxury" che mi è sempre parso una boiata, ma la Fiat non è nuova a cappelle di questo genere, in merito ad errori madornali coi fornitori. Ricordo ad esempio i cerchi in lega per Alfa 156, così come la pelle sempre di 156. I primi non erano disponibili come lineaccessori perchè la produzione li assorbiva tutti, la seconda era il medesimo problema che c'è attualmente. D'altronde gli errori di valutazione succedono, ma alla fiat pare che non imparino. E' questo che stava dicendo Clody23, che poi è un discorso che si riallaccia a quello che ho fatto io quando dico che il criterio aziendale esteso a tutte le propaggini dell'azienda comunicano, metaverbalmente, un messaggio ben preciso. Ed in questo caso l'Alfa sembra essere davvero quella di trent'anni fa, quando sulle macchine metteva gli opzionali che diceva lei. La figura è BARBINA oltre ogni dire in assoluto, e relativamente agli acquirenti. Ribadisco che non avrei mai buttato dei soldi nel luxury, purtuttavia mi pare realmente una ciofeca di comportamento far ricadere sul cliente finale (sconto quanto ti pare.....) una colpa che non ha, costringendolo a mutare il suo ordine o comunque a non avere un'auto come la voleva, oltretutto non certo un'auto che ti venga regalata. Era decisamente meglio se chi ha studiato il marketing di questa vettura, fallato da molte parti, avesse pensato a una minore promozione del luxury, puntando su caratteristiche stradali che ha ogni modello prodotto, sia esso con borchie e interni in tessuto che coi cerchi da 20 e gli interni in pelle umana.
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Copco, quello che io dicevo era semplicemente un assioma che non vedo come non sia condivisibile: visto che l'azienda non naviga in buone acque, che ha un prodotto che non vende quando è buono e comunque a volte è anche non buono, che è in crisi di liquidità, dicevo se è stato opportuno evidentemente distrarre del denaro dal fare dell'hardware (cioè un pianale, un motore, delle sospensioni e quattro ruote) per fare del software complesso. Era, portando all'eccesso, il dire "sputtaniamo soldi a fare cose innovative, poi magari ci mancheranno le auto sulle quali montarle".
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ma lasciate correre........
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Non facciamo confusione fra le cose che sono confortevoli ma incidono sul fattore sicurezza e quelle che invece sono decisamente solo confortevoli ma voluttuarie. Il clima tu lo vedi confortevole, io lo vedo un equipaggiamento utile per la sicurezza. Stesso discorso per la comodità dei sedili. L'aletta parasole me ne frega niente, infatti dalla mia parte non ce l'ho. Eccetera eccetera eccetera.........
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Ma perchè, scusate, ma qualcuno forse aveva dei dubbi e preferiva la Ibiza????????
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Dunque, le foto sono questione delicata. Ne esiste una, della magnaghina in versione miliare, presa probabilmente nel 1986 ad Arese (si intravedono delle Giulietta), ed è sul volume "AR 51 - Matta" edito da Giorgio Nada Editore (si vede che è fatto da un appassionato, è preciso, e non come altri nomi altisonanti che fanno roba piena di errori). Della Magnagona ho visto due o tre scatti all'Archivio Storico, erano foto appena arrivate da chissà quale ufficio. Della versione stradale gialla, ufficialmente non ne ho.
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Oltretutto molti possessori land rover vogliono i pezzi della matta. Anche perchè a dire il vero il primo muletto della matta partì dalla land rover....
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Questa quà sopra è una variante sul tema, in quanto trattasi dell'esemplare realizzato su base "turbo", e ribattezzato "turbowagon". Sono visibili le caratterizzazioni estetiche dedicate. Per quanto riguarda la jeep, si chiamava in codice AR 148 la piccola e (credo) AR 149 la grossa, + conosciute come Magnaghina e Magnagona dal nome di chi curava il progetto, l'Ing. Magnaghi. Una di queste io l'ho vista in versione militare telonata (colore grigioverde) e + rifinita come modello stradale (di colore giallo). La Magnagona invece l'ho vista solo in fotografia presa durante un collaudo. Una delle due doveva avere un telaio supplementare e montare gli organi meccanici dell'Alfa 33 4x4. La vettura venne poi fermata da Fiat in occasione del suo ingresso in Alfa (ed anche prima non le aveva certo reso la vita semplice). Il discorso della fuoristrada è comunque (come molte cose dell'Alfa anni '74-'86) anche politica, in quanto come già ampiamente da me detto in altri topic e mesi fa vi era stata dagli anni '70 la pretesa di un APOMI 2 (Pomigliano 2) laddove gli interessi di un certo andazzo politico incarnato dall' "intellettuale della magna grecia" (definizione di G. Agnelli) volevano un nuovo stabilimento nel sud, stoppando l'ampliamento di Arese ed anzi volendo un ridimensionamento. L'Arna nasce per fare a De Mita lo stabilimento di assemblaggio di Pratola Serra. La jeep è un'altra idea di De Mita per saturare o ampliare Pratola Serra, cosa che non gli riuscì tant'è che qualcuno di voi sicuramente ricorda quel flop gigantesco che fu la fuoristrada Iato, guardacaso costruita proprio in un nuovo stabilimento a Nusco (AV) e di cui qualcosa comprò, ancora guardacaso, la Polizia.
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La concessionaria BMW è una pedina dello scacchiere BMW. La percezione che io avevo quando ancora non bazzicavo i salonisti, che ora conosco invero in maniera + che epidermica, era che la BMW pareva una casa dove vi era un'attenzione massima dal vertice all'ultimo granello della base della piramide. Sembra una balla, ma anche dal fatto che i portatarga siano "unificati" (al variare della conce lo stile di norma è lo stesso) fa presupporre che la rete di vendita non sia composta da "cani sciolti". Sarà anche vero che il concessionario ti segue, ma è anche vero che lo fa perchè la casa è questo che consiglia e il cliente è questo che si aspetta. Di sicuro un trattamento del genere all'officina fiat non lo fanno, nè tantomeno il cliente lo vuole, perchè gli interessa ben di più il prezzo che c'è scritto in fondo alla fattura. Ora, se si vuole cambiare questo stato di cose dando a un barattolo la nomea di una supercar, questo mi pare eccessivo (estremizzo per rendere l'idea). Un trattamento come quello di BMW oggi non sarebbe digerito, secondo me, neppure ai clienti Alfa Romeo. A parte che lo vedrei eccessivo in assoluto ma soprattutto relativamente, ma poi parliamoci chiaro: chi ha comperato la 156 non è sempre e comunque chi aveva le possibilità di comprare altro ed ha scelto volutamente e deliberatamente un'Alfa. Il grado di preparazione tecnica, ed il servizio anche - il più delle volte -, delle officine Alfa delle Alfa di ieri era come quello di BMW oggi, con gli ovvi risvolti all'italiana, ma comunque la rete assistenziale Alfa Romeo era una rete di "addetti al settore". Certune officine Alfa di mia conoscenza lasciamo perdere come lavorano..... però per coerenza è impossibile chiedere ad un'officina una preparazione tecnica eccellente quando poi dall'altra parte o non la premi o di tale preparazione non c'è bisogno...... Va da se che se vogliamo un servizio meno di qualità e meno dispendioso per andare incontro ad una tipologia di cliente, questo va benissimo, ma non si deve prendere in giro la gente volendo dare un'immagine a tutto l'insieme che è palesemente infondata.
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Non solo dalla mancanza di soldi, ma anche da tanti altri fattori. Non era facile, per niente, gestire l'Alfa Romeo. La conoscenza che ho fatto, in tempi recenti, di persone ex dipendenti, dirigenti e via discorrendo, avvalora la tesi secondo cui ad una prima fase di "virtuosi", ovvero di quelli che nel dopoguerra hanno fatto l'Alfa moderna, se ne è succeduta una seconda, figlia del clientelismo politico e della diplomazia politicizzata di bassa lega, e poi è venuta la terza fase, ovvero la prima fiat, che ha lasciato il posto poi alla seconda..... L'Alfa è una ma anche lei ha le sue ere. Io preferisco l'Alfa "a misura d'uomo".
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Cosa intendi per mini 4x4?
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L'Alfa vedeva molto di buon occhio queste iniziative. Peraltro era l'Alfa ancora semiartigianale, calata nel tessuto milanese, dove si conoscevano tutti. Quando Grandori ebbe questa idea, l'Alfa fornì il terzultimo telaio dell'Alfetta terza serie e iniziò l'avventura. L'auto decisamente si sapeva non avrebbe avuto un seguito. Purtuttavia l'interesse fu notevole. Per la 90 invece l'Alfa fornì maggior consulenza, e se ne ipotizzava un futuro. Cosa che non fu, ma per la 75 ad esempio la sperimentazione fu voluta dall'Alfa Romeo, non da autocapital o dalla fissore per i fatti propri. Se fra l'altro non dico una castroneria, la 90 station venne data in permuta proprio all'Alfa Romeo, non mi ricordo bene ma l'amico che ce l'ha mi pare mi abbia detto "mi venne segnalata che era in vetrina alla filiale di Milano" che era quella del Portello, in Via Grosotto / Piazzale Accursio.
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intervista demel
il FUSI ha risposto a borghetto in Notizie e Scelte Strategiche dal mondo dell'Auto
Quello che io intendevo dire è che in un'epoca ancora precedente alla crisi energetica la 130 aveva molta poca ragione di esistere. Ed oggi non credo che le cose siano poi tanto diverse.....per un'ammiraglia Fiat. Anche perchè la 130 era decisamente un'ammiraglia, non una vettura di classe superiore e basta. -
Sarà magari a pieno carico che può arrivare ai 1700 kg..... La macchina pesa sui 1200 kg abbondanti, ma non arriva manco a 1300. La ripartizione dei pesi è 50/50, sì. O meglio, lo era sicuramente su Alfetta. Su 75 America credo che l'auto avrebbe avuto, per via del serbatoio maggiorato e dei paraurti ad assorbimento, una certa predominanza sul retrotreno, che è stato "alzato" rispetto alle normali.
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intervista demel
il FUSI ha risposto a borghetto in Notizie e Scelte Strategiche dal mondo dell'Auto
Scusate, ma sulla 130 non sono per niente daccordo. Ed esistono parecchi parallelismi. COn il trionfale "oggi il settore tre litri ci interessa", la Fiat ti tira fuori una berlina di dimensioni inusitate con un motore 2800 che consumava TANTO anche prima della crisi del Kippur. Tira fuori un'auto che si pone sopra le 2300, le quali furono un certo successo negli anni '60 ma non lo erano certo alla fine dei '60. Tirano fuori un'auto che avrebbe avuto sicuramente un certo seguito marchiata Lancia, ma Fiat no. Per cui c'era ieri, ed ancora d+ oggi, un problema di immagine. Per me è da furbi dare al cliente quello che si aspetta, e darlo nella maniera + redditizia per l'azienda ed anche per il cliente. Tutto il marketing aggressivo da mercati maturi che "crea" dei bisogni alla lunga non paga. Se c'è un punto di eccessiva maturità, c'è e basta, si lavori piuttosto di sponda consentendo un clima di vita migliore, la possibilità di avere + auto e soprattutto di usarle. E' da imbecilli pensare di creare nuovi bisogni e fare roba di nicchia, quando manco + puoi usare il motorino per via dei blocchi o per le RC elevate. Vediamo bene che la 132 è stata una vettura di successo, pur essendo un deciso regresso rispetto alla 125. Perchè? Perchè la clientela dalla Fiat si aspettava una macchina al massimo borghese, non certo nobile. La fiat ha una tradizione immutabile (chiamiamola immagine gratuita) fondata su vetture di un certo tipo. Vediamo bene dove sono andate a finire anche le Dino coupè e spider, che io reputo dei pezzi d'arte. Erano marchiate Fiat, pur essendo Fiat solo nelle loro soluzioni più schifose, che non erano poi tantissime. La Fiat oggi è inutile che sottragga denari (o meglio, li sperperi) nel rincorrere una vettura alternativa alle ammiraglie. Una macchina come la Croma aveva appeal per via che era un sapiente mix di eleganza e praticità, oltre ad avere molte qualità intrinseche. Un'erede della Croma ci doveva essere ed oggi si sarebbe avuto il punto d'unione fra una "nuova Croma" e qualcosa che assomiglia alla large. Ma se la scelta deve essere fra rilanciare Lancia e spendere soldi nell'ammiraglia Fiat, credo che da oggi, anzi da ieri, sia necessario andare su Lancia. -
Di sto passo mentre ci culleremo le orecchie col bose, guardando dall'alto in basso il povero disgraziato autista di una Rolls che deve dare un'occhiata alle cartine dalla nostra Punto actual senza clima ma magari col bconnect magari non ci accorgeremo se la nostra auto va, se sta in strada, se frena o se va dritta. Cioè, ragazzi, non paragonatemi delle dotazioni di sicurezza come ABS ed in certo modo il clima ad altre cose molto + voluttuarie. E soprattutto un'automobile è un'AUTO-MOBILE, non si chiama "salottosemovente" o "lettovolante"..... Poi dhè, meglio che l'abbia sviluppato la fiat che non la PSA. Però se per avere il connect devo avere i motori GM, ma che si frigga il bconnect.....