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Forse che la Mito non ha comunque pure lei i suoi bravi problemi e richiami? Della serie sterzo rumoroso iso Punto 188? La Distinctive è stata tolta perchè fondamentalmente non la comperava nessuno. Ed era l'unica versione sulla quale la Casa guadagnava. Ora, Moving è ridotta all'osso, su base progression e son anche ritornate alcune cosucce delle vecchie serie (leggasi mostrine intorno alle maniglie apertura porta della vecchia serie non "morbide"), ma perintanto se si ha il fegato di farcirla di roba costa meno di una distinctive. Poi se avere una cinque porte con un diesel di quasi 2000cc, farcita, al prezzo del pandoro su base GPunto fa tanto schifo, la Mito esiste in listino e vi è solo che da sceglierla. Onestamente non capisco come uno si possa porre il dubbio, se bada alla sostanza, fra i due prodotti. A meno che non abbia un orecchio delicatissimo e venga turbato dagli scricchiolii. Io di esperienze fasulle con le 147 ne posso ben parlare, ma non credo esista nessuna certezza che certe robe non succederanno anche su Mito o su quant'altro. Di sicuro essendo la Mito una Punto, quindi una vettura Fiat pura, la Fiat la sa fare meglio e gestire meglio. Ma, premesso che per me stiam comunque parlando di roba tanto al chilo sia nell'uno che nell'altro caso, chi pseudo appassionato pone la Mito allo stesso livello della 147 le ha mai guidate PER BENE entrambe?
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Desidero confermare che non ho nulla a che vedere con l'idea della Mito RIAR. Io la Mito manco la calcolo.
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E' chiaramente una "verniciatura" fatta da qualche grafico. Sull'Arna L il tetto apribile non era disponibile. E comunque il tetto, previsto da depliant solo sulla cinque porte, è sempre stato solo in vetro, come sull'Alfa 33 primo tipo.
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Ancora di meno. Il retrotreno è tutto Nissan. Si son modificati il vano motore, gli attacchi di motore cambio alla scocca, parte del telaio anteriore per montare il boxer col cambio longitudinale e tutto l'avantreno dell'Alfa 33 (e non dell'Alfasud, che come si sa è livemente diverso). Con le prime 145 e 146 non è che han fatto tanto di diverso rispetto al pianale della Tipo (in quel caso han modificato parte della sospensione, mentre sull'Arna monta tranquilla quella della 33).
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Questione di cerchi. Questi hanno un offset generoso che li fa sporgere. L'Alfetta in questione è un primissima serie, che ha carreggiate posteriori molto strette (rispetto all'anteriore) quindi dietro pare "normale" ma il cerchio ti assicuro che è molto scampanato.
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Francamente non vedo dubbi sul fatto che sia un'Alfasud...... si noti il telaio superiore porta, il telaio deflettore, gli ingombri principali "al netto" dei rivestimenti di camuffatura nonchè la marmitta posteriore che è identica a quella dell'Alfasud definitiva. Inoltre guardate come stanno le ruote anteriori in merito a camber.... e la posizione del bocchettone rifornimento.
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Il filmato della 164 in costruzione ad Arese si dovrebbe intitolare "Alfa 164:uomini e robot". Ho sempre provato a tirarci via il sound del 6 cilindri in accelerazione per metterlo come suoneria del cellulare....... mai riuscito.
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Ragazzi credo che tutti siamo dotati di un minimo di buonsenso per dire che fondamentalmente abbiamo assistito, senza esserne parte e senza esserne contenti, ad un cambio di mentalità a dir poco "da cagarsi sotto" (con licenza parlando). Chi ha fatto i debiti per permettersi cose "non di prima necessità" (e poi... una casa la considerati sì o no di prima necessità? Occhio che ad ogni soggetto che metti sotto la lente ti vien fuori una serie di "necessità" diverse....) dovremmo anche domandarci perchè lo ha fatto. Sicuramente abbiamo una vasta categoria di autentici imbecilli i quali, magari educando proprio gli adolescenti attuali in modo che vengan su ancora + imbecilli di loro, han ben dovuto "farsi una immagine" perchè non si ritenevano abbastanza soddisfatti dentro di loro, pur avendo stipendi diciamo di una certa entità (chi paga mutui da 1000 euro non credo sia un monoreddito da 1300....) Ci possiamo però mettere quella gran massa di "esasperati, delusi e scoglionati" che, non avendo avuto nè grandi possibilità nè proprietà di famiglia, si son messi in testa (correttamente) di comprarsi uno straccio di casa senza dover pagare 500 euro mensili (se va bene) di affitto, per poi avere un bel niente in mano e puppandosi pure gli adeguamenti ISTAT annuali della pigione. E' chiaro che sta gente, a fronte di un reddito fisso e di una vita più costosa, ti dirà di essere ammazzata dal mutuo di 500 euro che erode un terzo dello stipendio, perchè il resto gli viene eroso dal vivere in un momento di prezzi fuori di testa. Chi ha perso investimenti mi interessa, francamente, poco o niente, in questo credo di essere simile a loro cui non fregava una sega della "povertà" degli altri. Ribadisco che parlo con la tranquillità che se la banca fallisce, non ci perdo niente, non avendo una lira di deposito, figurarsi se penso a investimenti pericolosi. L'esperienza quotidiana insegna che c'è stato chi i mutui se li è pagati con gli interessi degli investimenti. Così come ci son quelli che si comprano la casa, la affittano, e pagano parte del mutuo con gli affitti. Con la differenza che la casa ti rimane, l'investimento non si sa. Insegna anche che se un popolo è depresso, andrà a comperare. Se ha i soldi. Mi ricordo solo io l'assoluta demenza di qualcuno che sta nei palazzi di Roma, il quale cianciava di "gli italiani i soldi li hanno ma non li vogliono spendere?". Ora forse se ne rende conto, con le sberle come qualcuno ha correttamente suggerito. Non veniamo fuori con la ciancia che tutti i mutui son stati fatti SOLO per cose del piffero, per Cayenne (di fuori di testa come quelli che volevano l'auto nonostante il no della finanziaria ne esistono, eccome.....) o per altre amenità. Di sicuro rispetto all'insegnamento che ci è stato dato dai nostri padri, madri e nonni, molti connazionali son andati ben oltre. Così come gli stranieri che, arrivati col sogno di trovarsi in chissà che gran paese, appena possono vanno a dotarsi di puttanate che gli riempano la vita, in un paese che doveva essere il bengodi e che si son resi conto non lo è. A Spezia si chiamano "puffaioli" coloro che lasciano "i puffi", ovvero i debiti..... le Mercedes pagate UNA RATA E POI BASTA le abbiamo da secoli..... evidentemente la demenza ha fatto proseliti Purtuttavia non dimentichiamo le grandi responsabilità che hanno anche gli istituti di credito o chi per esso. Mio padre, oramai uscito di testa, ha accumulato debiti a mezzo carta di credito che onestamente sarebbe difficile, per me, realizzare.... prima che avvenisse la revoca della carta ci son voluti mesi, e solo perchè accortici del casino che aveva combinato mia madre si è precipitata a riconsegnare la carta. Per non parlare della Banca, la quale a fronte di 0 certezza di versamenti (non uno stipendio, niente!) si è pur permessa di fargli accumulare oltre 7000 euro di scoperto.... salvo poi svegliarsi e, DOPO MESI, richiedergli i libretti degli assegni. A sti punti posso solo immaginare quanto di più avrei potuto sforare io, dipendente pubblico di ruolo che ha accredito dello stipendio sul conto corrente! Di base io vedo due cose: 1. una nazione depressa che si lancia in "acquisti e puttanate" avendo perso il lume della ragione e peraltro avendo anche tutti i motivi per essere depressa. Com'è che dicono le donne? Oggi son depressa, vado a comprare qualcosa. Peccato che comprare oggi non voglia dire "andare al mercatino" ma quando va bene all'outlet. Su come ci siamo arrivati e le responsabilità a vari livelli ci possiamo aprire un libro, e finire a Natale. 2. lo scarso potere d'acquisto di una gran parte di coloro che, una volta classe media, ora son declassati (con 1000 euro sei onestamente un cialtrone oggigiorno, con 2 milioni otto anni fa potevi vivere da signorotto) ma hanno comunque una forma mentis orientata a potersi permettere alcune cose e, come detto da qualcuno, avrebbero anche la voglia di crescere. Quà pare che invece di elevare tutti a un certo livello minimo, di sto passo arriveremo a che se pretendi 4 vani e un servizio in affitto ti diranno 2000 euro in zona depressa perchè "tanto scusi i marocchini ce la fanno a pagarmi l'affitto". Allora è chiaro che dianzi a una prospettiva di autentico regresso, bhè, chi è furbo magari si adegua ma chi è debole si aggancia ad ogni maniglia facendo anche finta di "non sapere, non pensare, non prevedere..." L'andazzo ha comunque fatto molto comodo anche a chi forniva beni e servizi. Come spiegare altrimenti che vi siano clienti della H3G con utenza tagliata dopo 6 bimestri in cui han accumulato qualcosina come 4k e rotti euro di traffico e non han mai pagato una bolletta? Si è andati troppo oltre. Una Nazione intelligente avrebbe tirato il freno, senza il timore di apparire "impopolare" nel dire "signori, siam un po' troppo avanti, sarebbe ora di darsi una calmata". Ma giammai quando anche la politica è impersonificata (non mischiata, ma proprio impersonificata) da coloro i quali avevano l'interesse a che l'andazzo continuasse. Per i motivi più diversi, dalla propria demenza al proprio interesse particolare.
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Al di là delle osservazioni che mi son state mosse, e che per comodità archiviamo come "personali convinzioni" (da ambo le parti, anche se alcune cose mah sarebbero proprio sacrosante) perchè comunque abbiamo modo di dibatterne personalmente, a leggere qualche intervento pare quasi che la 164 in USA non ci sia andata. Non è così. La vettura è stata omologata USA, ed è arrivata nel 1989 con il m.y. '90, fra l'altro anticipando alcune cosette che da noi si sarebbero viste più tardi. Ad esempio le loro auto hanno già gli interruttori "sigillati" e connettori di tipo aereonautico (cfr. quanto detto a proposito dell'umido delle lattine che colava) nonchè l'allestimento sportivo S, che anticipava quello che da noi si vide nel 1990 sulla 3.0 Quadrifoglio. Anche la grafica degli strumenti era diversa, e le non USA l'avrebbero adottato con il FL 92. La prima serie venne esportata, e distribuita tramite ARDONA (Alfa Romeo Distributors of North America), in collaborazione con Chrysler. Alex credo possa essere ancora più preciso e foriero di notizie. I modelli erano "base", "L" e la già citata S. Per il m.y.'93 venne introdotta la LS, ovvero la nostra Super, monoversione. Oltre che i side markers e le scritte identificative, si differenziava dalla nostra Super per il mantenimento della gommatura da 15 pollici nonchè i fanali (da noi divenuti polielissoidali) identici a quelli della prima serie (ovviamente diversi dai nostri prima serie e realizzati a norme USA). La gamma quindi diveniva composta dalla LS e dalla Quadrifoglio. L'ultimo anno di presenza sul mercato nordamericano fu il 1995. Anche negli USA la vettura ha avuto la stessa "accoglienza" che ebbe da noi da parte degli appassionati Alfa. La cosa anzi assume, in USA, risvolti ancora più "gravi" perchè Alfa non è vista in maggioranza come vettura "da tutti i giorni" ma molto "exotic car". La stessa rivista Road & Track nel 1989, quando si seppe che la Milano (ovvero la 75) non sarebbe stata più importata perchè arrivava la 164, consigliava i lettori di affrettarsi ad accaparrasi una delle ultime Milano.
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Onestamente mi pare un po' inutile cianciare di "sistemi" o di quant'altro....... possiamo andare OLTRE? Ovvero oltre l'arroccarsi sulle "ideologie"? Possiamo dire che il capitalismo sfrenato (non a caso, credo, si è usato il termine sfrenato) è una cazzata colossale? Sì come il sistemino comunista applicati in Urss? Vogliamo poi chiedere a chi, in Urss, ha conosciuto ambo i sistemi se è FELICE con l'attuale o era felice col precedente? Il discorso è molto più semplice e di impossibile risoluzione..... impossibile perchè l'uomo non è eguale, neppur nella propria nazione, figurarsi in giro per il globo..... Se io dico che un sistema per me ideale prevede un "minimo per chiunque" e poi un predeterminato "plus" via via a salire, più plus in base al merito, qualcuno obietterà che non gli pare giusto, invocando un diverso sistema che applica la meritocrazia. Poi arriverà un altro ancora che ciancia di "anomalie" nel sistema diverso detto da quello prima, ed avrebbe ben ragione, stante che il mio merito non mi pare che sia automatico che riesca ad esprimerlo nè è automatico che non mi venga impedito, da qualche imbecille, di esprimerlo. Ci sarà poi, ancora, chi dice che è ingiusto avere delle "scale" o dei gradi, perchè tutti uomini siamo, e quindi basare tutto sulla entità "essere umano vivente e parlante" che, alla fine, ci accomuna tutti. Qualcuno ha la soluzione che mette daccordo tutti? Ovviamente no..... Usando un minimo di intelligenza, e forse anche pervasi da timore, si potrebbe pensare che la il sistema migliore è quello di un "minimo sindacale" adatto ai tempi...... hai visto mai servisse a ciascuno di noi essere oggetto almeno di un minimo rispetto (ovvero di una minestra calda e di un tetto sulla testa). Ma poi si alzerebbe il polverone di coloro che gridano allo scandalo, agitando la parola "statalismo". Bene, abbiamo voluto buttare nel cesso lo statalismo..... la nostra pregiata classe dirigente e politica ha voluto affrancarsi (di facciata! Salvo poi tettare dalle tette lasciate volutamente intonse) da qualsiasi idea di Stato radicato nell'economia, di prezzi calmierati, di Stato come fornitore di lavoro....... Utilizzando cosa? La fondata obiezione che alla fin fine era gestito tutto come un carrozzone "di mantenimento". Perfetto, benissimo. In linea teorica la cosa è ineccepibile. Ma in linea pratica QUANTI di questi cavalieri del capitalismo "libero" sono immuni da giochini e giochetti? Quanti, inveendo contro la politica, di fatto (ma non di facciata, ed è questo l'importante, eh già.....) se la comprano facendo nè più nè meno le assunzioni "di comodo" a vantaggio di pochi? Quanti, ora che abbiamo oltretutto l'imprenditore nello Stato (e non lo Stato imprenditore, che è cosa ben diversa), si son realmente messi a pulire i rami secchi senza curarsi di perdere il voto? Siamo cresciuti in epoca di guerra fredda, con il mito americano contro il cattivo nemico russo...... ci hanno inculcato discorsi di capitalismo vs comunismo ancor prima che potessimo anche solo capire cosa voleva, per davvero, dire..... Ci sgomentiamo delle rocambolesche fughe dalla comunista Cuba. Ma non stiamo a vedere come, con maggior dignità ma anche con maggior incazzatura, tanti nostri cervelli se ne vanno dal Paese, se ne andavano prima e se ne vanno ancora oggi, dal nostro Paese capitalista "sui generis" gestito manco fosse l'America. L'Italia, per fortuna, non è l'America..... peccato che cinquant'anni fa se ne siano resi conto, oggi non ancora ma forse pian pianino, a suon di "strizza", qualche pensiero ulteriore viene.
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Mio padre era uno di questi...... peccato che poi adoperandole si sia reso conto dei "vantaggi" che il sistema, pur pagando la manovrabilità eccetera, consentiva. Strano parlare oggi di "evoluzione Alfa" vero? Perdeva manovrabilità e perdeva anche in "agilità"..... guadagnava in tenuta di strada, e neppur poco. Onestamente su 75 la manovrabilità era del tutto soddisfacente.... c'è oggigiorno di peggio, al prezzo di 30k e rotti euro, ti assicuro. Se poi rimaniamo in Casa Alfa, ben venisse una manovrabilità cambio peggiore di quella che uso quotidianamente (che non è il non plus ultra, cmq) ma una macchina che non derivi da una 128! Modernità? Da chi? Dagli stessi che cianciavano che "le tre volumi son il passato" e che oggi si dovrebbero rimangiare tutto in pubblica piazza stante che la classe è ancora a tre volumi? Dai Alex, per cortesia. La TA è stata voluta per la ricerca di fare qualcosa che fosse economico invece di una TP, e per giustificarla si è andati fin troppo ingigantendo gli innegabili vantaggi in materia di "reazione istintiva del conducente". Fermo restando che ancora oggi, pur con le evoluzioni tecnologiche, se vuoi avere dei gran cavalli e viaggiare in certe maniere devi avere il carro spinto, e non tirato. Stendiamo poi un pietoso velo su "reazioni al volante", "scarti in accelerazione", "mancati ritorni del volante dopo la curva"..... Ma ti credi che un'Alfasud costasse industrialmente meno di una 128????? L'Alfasud (e neppure la 33, dico proprio l'Alfasud che è anni luce meglio, come avantreno, di 33) sta in strada come sta ed è precisa come è perchè lo studio di sospensione è corretto. Guardacaso per la sospensione di 164, visto che il Thema era inadatto a certi traguardi, si son rifatti alla sospensione Alfasud (e di questo giustamente il merito va all'Ing. Chirico). Son chiaramente spiegati, e fondamentalmente bene, nel volume di Chirico gli indubbi vantaggi della scelta boxer. Che poi ti ho scritto in un post antecedente questo.
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Scusa ma stai dicendo castronerie, e leggere quanto si è scritto avrebbe dovuto ben chiarirtelo. Non volevano provare proprio niente, le scelte son state "di vertice" e tutte orientate verso discriminanti avulse da quelle tecniche. Oggigiorno, che magari con st'esempio è + facile comprendere, possiamo dire che se fossero stati i tecnici del gruppo a poter scegliere CON CHI allearsi data la tecnologia ma col piffero che si sarebbero presi il gruppo GM. Anche nel caso di GM non vi è stata alcuna motivazione "tecnica", stante che GM non aveva una mazza di tecnologia (e lo ha dimostrato, e il suo presente dimostra di che "gran bel gruppo sia"). Quando Massacesi e Romiti si mettono daccordo, Massacesi non ha manco pensato per l'anticamera del cervello alla tecnologia Fiat figurarsi se andava a vederla come "interessante". Il discorso BMW è ben diverso, ci son stati scambi di opinioni e di esperienze, una joint è un qualcosa di diverso, ci rendiamo conto? Sì? E allora parliamone in modo coerente. Che Alfa NON FOSSE in quel periodo gestita in modo "corretto" è evidente dall'altra joint, quella con Nissan, realizzata PRIMA DI TUTTO perchè si voleva fare un nuovo stabilimento, ed ovviamente qualcosa a quello stabilimento lo si doveva pur far fare. La 164 sarà anche stata una bella vettura, riuscita e di successo. Però non è sicuramente una vettura espressione totale dell'estro e della capacità Alfa, peraltro in quel periodo..... lasciam perdere vah.
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Si sta mischiando un po' troppa roba........ Prima di tutto voglio chiaramente dire a Paolo che in alcun modo era, o è, mia intenzione sminuire la sua autentica passione che lo ha spinto a cimentarsi in questa "cronistoria" della 164. Il problema (e ce ne possiamo accorgere anche all'interno del topic stesso dove varie opinioni anche opposte si son espresse), mi ripeto, è nella ricerca del maggior numero di fonti e nella ricerca delle informazioni che possano spiegare i casi di informazione diametralmente opposta. E' nota la mia poca considerazione verso i prodotti Alfa Romeo prodotti "da e anche con" Fiat, non ne ho mai fatto oggetto di studio preciso ed approfondito e questo - non quello che guido, ma questo fatto - rappresenta appunto il fatto che ne sappia poco e non muoia dalla voglia di saperne di più. Purtuttavia sul modello 164 se ne possono sapere molte.... ed è stato il primo modello su cui l'Alfa Romeo ha creato, volutamente e professionalmente, audiovisivi e supporti cartacei usufruibili dal pubblico fin dal momento del lancio dell'auto. L'importanza del modello la si percepisce anche da questo, e la 164 rappresenta comunque l'ultima rappresentazione non certo di una filosofia "autoctona" Alfa, ma sicuramente di un modo di fare informazione Alfa che è sopravvissuto per qualche anno dopo il 1986, andando poi a scomparire (la mancanza si sente soprattutto ora). A max il ringraziamento per la scansione di quel quadrifoglio che citavo ed in cui spiegavo (paolo te lo sei perso?) l'acronimo Alberto. A chi dice che albertina non si è mai vista....... se pensiamo alla 155 non andiam tanto distanti da albertina. Sicuramente è più coerente il diminutivo se pensiamo al rapporto alfetta/giulietta che non 164/155 (e la giulietta, difatti, era chiamata alfettina, con tanto di prove di caratteri identificativi del modello ricuperati da un amico a Portello, recanti la fascia posteriore tipica di giulietta "alfa romeo alfettina 1.3". Alex, di transaxle credo di avere una buona esperienza e il boom in questione, ancorchè avvertibile, non è nulla di così scandaloso. Iniziamo semmai a dire le cose dal verso giusto, ovvero che Chirico è di una filosofia ben diversa da quella tipica Alfa, ed il suo operato lo dimostra (non sono idee mie). Ti posso assicurare che le "rombosità" a certi giri ce l'avevano in tanti, ce l'ha anche l'Alfasud che ho usato oggi in un range di velocità da 0 a 155, e a certi regimi la rombosità emerge sì come emergeva sulle Alfetta. Onestamente do il peso che è giusto dare ad un progettista che non si cura di analizzare l'Alfetta e i suoi plus, andando a sottilizzare sulla rombosità. Consideriamo inoltre che mentre i tecnici che han pensato e creato le Alfa considerate tali da chiunque vengono da esperienze aeronautiche, Chirico viene dai veicoli industriali. Con questo non voglio offendere l'ing. Chirico, ma ho sempre odiato fare "di tutta l'erba un fascio", quindi ci son tecnici di un certo spessore e tecnici di altro spessore. La storia ci insegna che la scuola Satta/Busso ha realizzato certi prodotti, la scuola Surace/Chirico al massimo ha tirato fuori, di "nuovo", la 164..... son cose molto diverse e di spessore diverso. Se la 155 aveva il boom mi frega poco per non dire niente..... non mi pare che sia stata, commercialmente, quel che è stata per il boom od altre menate. Per quanto riguarda il discorso boxer mica boxer basterebbe ragionare sulle informazioni e le spiegazioni verrebbero da sole. A capo del progetto Alfasud c'è Hruska, che si è fatto le ossa in Porsche. Non mi risulta che Porsche realizzasse altro che motori boxer. Inoltre il motore boxer aveva la non trascurabile particolarità di consentire: 1. minor ingombro in altezza, a vantaggio di una linea di cofano bassa e quindi miglior visibilità nonchè possibilità di miglior estetica di piglio sportivo (che oggi ci siano tutte le segate dell'euroncap non significa che non si debba far lo sforzo di entrare nella mentalità dell'epoca) 2. montaggio dello stesso in posizione longitudinale, onde eliminare la fastidiosa tendenza a "tirare in accelerazione da una parte" tipica, all'epoca, delle vetture a trazione anteriore (leggi la 128, ovvero l'ultimo progetto nuovo di fiat, che dopo di nuovo non ha fatto null'altro) con semiassi di diversa lunghezza. 3. in virtù della possibilità di montaggio in posizione longitudinale con cambio in blocco e longitudinale anch'esso, vi era la possibilità di realizzare una trazione integrale con poche modifiche (cosa che infatti venne realizzata su Alfasud da Pininfarina, e industrializzata su Alfa 33, qualcosa come 10 anni dopo l'esordio del modello di origine e ben 14 dopo il primo pensiero relativo a quella possibilità: a casa mia si chiama intelligenza e lungimiranza). Che altre vetture potessero essere "sofisticate tanto quanto" o "anche di più" non significa che siano migliori. La citata Citroen GS, che ripeteva il layout motore cambio di Alfasud, sarà anche stata una aerodinamica e confortevole vettura, ma onestamente indecente in termini di "divertimento e brillantezza". Era adatta per altro, per altro tipo di clientela, ma per un'utenza predisposta ai valori di Alfa Romeo non era valida. Perchè si dice sempre che "l'Alfa Romeo faceva meglio?" Semplicemente perchè era la verità, se poi non si conoscono nè si son usate a lungo le vetture non si può capire, ergo ci si deve astenere dal giudicare cose che non si conoscono. Con un'Alfa Romeo praticamente su strada eri il + brillante di tutti, senza per questo scendere demolito dopo 200 km. Con una condotta "a modo" eri anche economico. Non vi era, nel panorama automobilistico, un'altra vettura che potesse vantare così tanti compromessi espressi a così elevato grado. Ecco il perchè andare in Alfa era diverso, e le Alfa si son create la fama che si son create, duratura fin ai nostri giorni ancorchè si siano appannate da svariati lustri......
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A dire il vero le cose di Chirico non sono le più ufficiali, ma solo le più comode. Nel senso che facendo ricerche (a volte mirate, a volte le info arrivano per caso) su più fonti, l'ufficialità la si ha egualmente ma è più dispersivo e, mi rendo conto, impossibile per chi non è addentro, da anni, a certe cose e non sottintende certi sistemi aziendali. La ricostruzione, comunque, è possibile o almeno a me pare così.... anche perchè data l'età anagrafica 164 fu la prima auto di Alfa Romeo che venne lanciata in età già "non più da bambino". L'unica cosa di cui mi premuro fare sempre attenzione è la effettiva rispondenza al vero delle informazioni quando si scrive un qualcosa di pubblico e, in questa era di internet, che ha potenzialità di elevata diffusione. Una cosa è dire "Chirico dice che......" come se fosse una recensione. Un'altra è mettersi a scrivere un proprio "elaborato". Il passato ci ha dimostrato di come sia facilissimo trovare, a distanza di tempo ed anche proprio, come dire.... a distanza, dove meno te lo aspetti, un concetto sbagliato che è stato preso per vero, scritto per vero. Nessuno ha la verità assoluta nè la pretesa di poterci arrivare....... l'esperienza dimostra che anche le persone "che c'erano" alla fine fanno emergere la loro opinione, e siam tutti grandicelli abbastanza per sapere che anche in buona fede una opinione può dare come risultato non "la verità" ma "la mia verità". Mi preme dire, comunque, che è comprensibile il largo seguito che quel volume, che ho letto fra i primi, ha avuto e tuttora ha. Perchè è il primo, e ad oggi unico, che tratti come "compendio", vari momenti di vita aziendale recente, quel tipo di storia che oggi ha un tot. di proseliti e interessati, e che dieci anni fa seguivamo in molto pochi..... Personalmente, era una realizzazione che mi aspettavo quando seppi che il lavoro di stesura del volume "Nel cuore dell'Alfa" di Busso era finalmente terminato. Peccato che il libro sia stato un'autobiografia personale e ben poco ci fosse di Alfa; fortunatamente a più riprese Busso in passato aveva lasciato fior di scritti su vari quesiti e storie dell'Alfa Romeo. Stiamo però attenti a prendere per oro colato l'opinione (perchè di questa trattasi) di Chirico filtrandola con dati oggettivi e certi che la storia e la conoscenza ci permettono di avere. Ho già detto della storia del transaxle adottato per "abitabilità" quando semmai questo è stato l'ultimo punto "pro" che ha portato a decidere di far l'Alfetta così come è stata realizzata..... mettiamoci anche questo "boom" che pare l'incubo perenne di Chirico, una rombosità che francamente non mi pare abbia mai rotto i timpani di alcun utente Alfa e che, peraltro, è vero che un'Alfa si potrebbe ben permettere...... la sua difesa dei cambi a rapporti lunghi, che han suscitato fior di mugugni e francamente (da ex utente scafato lo posso dire) han mortificato l'essenza di quelle vetture disgraziatamente realizzate coi rapporti lunghi...... Consideriamo quindi che questa preziosa (ogni ricordo è prezioso) testimonianza viene comunque da una persona che ha iniziato ad avere incarichi di una certa responsabilità su prodotto destinati ad essere economici e razionali (Alfasud, ma comunque sempre sotto la rigida direzione di Hruska) ed è stato capo di un solo progetto totalmente nuovo, che è appunto la 164 (la quale non si può certo definire il non plus ultra dell'Alfa Romeo nè tantomeno una vettura autoctona Alfa Romeo o perfetta incarnazione di quanto era, ed è (oggi dovremmo aggiungere un "dovrebbe essere") la Casa nell'immaginario collettivo. Il tutto unito ad una non lucidissima scansione degli eventi. Consiglio quindi di evitare come qualcuno ha fatto, ergendo Chirico a "icona" della propria associazione (in questo son stati coerenti eh eh eh).
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Bhè adesso la bontà di un "sistema" si conta su quanti milioni han fatto la fame?
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Allora partiamo dal fondo....... il turbo l'Alfa voleva metterlo quando si fosse reso disponibile il proprio 6 cilindri due litri. Ghidella volle il turbo, e ci ficcarono il Fiat - Lancia come hai descritto tu, uscito comunque DOPO il lancio, che fu effettuato con le tre versioni inizialmente previste da Alfa, ovvero TS, 3.0 6V e TD 2.5. Il volume di Chirico, che apprezzo per molti punti, non lo prenderei come bibbia, sia per una serie di opinioni personali che mi lasciano perplesso ed anche contrariato, sia per delle inesattezze che non me lo fan considerare affidabile al 100%, sia come tempistica che come oggetti della trattazione. I pensieri che poteva avere in testa la dirigenza tecnica son validi fin a un certo punto...... non necessariamente sono altro che "studi e pensieri". Da lì a far qualcosa di realmente orientato alla produzione ce ne corre, altrimenti dovremmo dire che già dopo l'Alfetta in Alfa si pensava a realizzare vetture TA (il progetto 152 citato più volte da Busso), che a contrario della roba di cui parla Chirico arrivò ad essere quantomeno un motore/cambio adatti a girare al banco. Se la 156 definita da Surace è una vettura a trazione posteriore non viene forse in mente che è quella la "possibile" nuova 164? Alla fine dei conti si è voluta considerare, sovente, la 164 come erede dell'Alfa 6, quando in realtà la 164 è l'interpretazione moderna, con canoni moderni di dimensioni e volumetria, del concetto segmento 5 (o segmento E) proprio dell'Alfetta. Se quindi vogliamo dire che 156 è la vettura che va sul segmento 164, diciamo il vero e va detto subito e chiaro senza dar origine a fraintendimenti o confusioni, di cui la rete è fin troppo impestata. Sempre a proposito di idee, va anche detto che per la metà degli anni '80 l'idea di Surace era ben più "complessiva" (si noti che parla di vetture boxer etc. etc.). Va inoltre detto che di queste fantomatiche vetture boxer non ne esiste manco mezzo prototipo. In questo vedo l'assoluta conferma delle tesi di Busso, che già negli anni '70 si lamentava di "tante ciancie e niente prototipi su strada, che dessero indicazioni utili". Ammesso e non concesso che la 156 "sotto" presentasse l'abbandono totale del transaxle (che Chirico addirittura sostiene essere stato scelto per "l'abitabilità delle vetture", cioè quà siam al paradosso.....) e ne derivasse la 154 più piccola, il rapporto fra 156 e 164 sta che "d'acchito" erano la solita vettura (come proiezione di segmento). Quando nel 1981 la dirigenza optò per salire sul carro "tipo4" il lavoro per la vettura medio alta di Alfa made by Alfa (intesa come TUTTA la vettura) venne buttato nel cesso, facendo salva solamente la parte "design". A quel punto la Pininfarina era già "in corsa"..... la Pininfarina disegnò la propria proposta di 156, che poi sarebbe stata la 164, ma sia loro che Cressoni i disegni li iniziarono per vestire una meccanica a trazione posteriore di cui, francamente, che fosse "nuova" rispetto ai canoni Alfa non abbiamo alcuna dimostrazione pratica. Le vetture "nuove" comunque difficilmente avrebbero visto la luce prima di quando, oggettivamente, si vide la 164 così come la conosciamo. Per il semplice motivo che al momento di decidere le strategie e le uscite dei modelli successivi atti a coprire gli anni '80 non vi era NIENTE di definito, niente da collaudare, niente. Da quà la naturale evoluzione di 116 Alfetta nel progetto K2, alias 162A, alias Alfa 90, la quale venne realizzata in fretta e furia per arginare il declino oramai prossimo e prevedibile dell'Alfetta, che terminerà la carriera piena di successi dopo qualcosa come 12 anni di mercato....... L'Alfa 90 durerà gli anni che dura, e viene lanciata come prodotto tampone, per il semplice fatto che se c'era da aspettare la 156 si faceva notte....... di fatto l'adozione del pianale tipo4 e la realizzazione della 164 ha fatto sì che si potesse avere un prodotto di quel segmento PRIMA di quanto fosse ragionevole pensare si sarebbe avuto in caso di un prodotto da sviluppare totalmente in Alfa. Ingolositi dalla prospettiva di un modello di successo, a costo ridotto e in tempi contratti, la dirigenza salì su quel carro tipo4...... la scelta fu anche corretta per certi punti di vista, peccato che poi se ne avvantaggiò Fiat e non certo Alfa che oramai indipendente non la era più. Quando Massacesi nell'82 da l'ok alla proposta di Bertone, altro non fa che fare quello che avrebbe fatto anche nell'ipotetico caso che l'Alfa non avesse avuto il progetto tipo4 su cui lavorare. Idem per Alfa 75, che difatti viene tirata avanti dopo ed esce dopo, stante che Alfetta era ben più vecchia ed in necessità di essere sostituita che non Giulietta. Chirico giustamente dice che i prototipi di linea riconducibili alla 156 girano "dopo"....... perchè l'unica meccanica con cui quegli studi di stile girano è quella della tipo4. Non so se volevi dire le stesse cose, se sì io ci ho trovato un po' di confusione.
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Francamente non so quanto siamo OT, dato che un prodotto prossimo venturo E' la rappresentazione della filosofia aziendale applicata alla realtà. Personalmente trovo che saranno magari buone vetture, ma lontane dall'impostazione "filosofica" (e, conseguentemente, "all'altezza") necessaria per imporsi nell'olimpo.
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Io concordo con quanto dici. Ma non mi stupisce che trovi anche molti commenti negativi: essi sono la rappresentanza oggettiva di come in realtà una parte della popolazione veda solo il proprio orto, senza aver neppure idea (non dico percezione, dico idea) che "fuori" vi sia chi è diverso, vive in modo diverso, ha un diverso cervello e stile di vita.