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il FUSI

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  1. Triste da dire ma in questo campo chi comanda davvero non sa fare il suo lavoro. PUNTO. Cioè c'è poco da andare a cercare chissà quali "secondi o terzi fini"..... è palese e lapalissiano che non sanno gestire la marca, e in questo periodo MENO CHE MENO. Non mi pare così difficile da capire, certo comprendo che possa sembrare semplicistico, ma è l'unica spiegazione (peraltro supportata da atti, fatti e discorsi) che spiega tutto. Sino a che a capo di un'azienda di automobili di prestigio di fatto hai un FINANZIERE che l'unico uomo di prodotto che ascolta è uno che farebbe UN pianale, UN motore, UNA meccanica e ci farebbe su ottocento modelli di dieci marchi..... ma cosa pretendi? Di avere delle vetture con caratteristiche, dinamismo, particolari, DI LUSSO e con le palle? Siamo seri
  2. La decisione di NON dare tutto agli americani, con cui si era già avanti e c'erano chiari piani di sviluppo prodotto congiunto, è stata presa LA SERA PRIMA del giorno fissato per la decisione. Indi per cui le cose non erano QUASI fatte, erano fatte e basta. Era già pronto anche il comunicato stampa! Lì la responsabilità ha il nome di Prodi Romano con l'input decisivo di Craxi Benedetto detto Bettino. Son robe che oramai si sanno...
  3. I nomi più che altro son di vertice, e li conosciamo tutti. 939 viene criminalmente lasciata lì, destinando l'eventuale ripresa (sic) di Alfa a UN modello che poi è un carry over di Bravo (checchè se ne voglia dire e raccontare). In compenso sul segmento D ci si deve puppare, segmento che peraltro ha le sportive UNICHE di tutta la Fiat, un tbi con potenza inferiore a quello che sarà su Delta, 940 e Mito! Chiaramente poi di smaltire i 3200 ficcandoci la sovralimentazione realizzata da anni, magari fornendo anche un prodotto che va e porta a livelli "alti" di potenza della categoria, anche lì non ci si deve pensare, vivaddio, hai visto mai che riuscissero a vendere un po' + di 159 e che si rendesse palese come la politica dell'abbandono fiat sia un insuccesso (sì lo so che il mercato lo dice, ma evidentemente non basta). Forse l'unico momento in cui sta filosofia micragnosa cesserà sarà quando riusciranno a far fallire i vari brand.
  4. In realtà c'è chi lo ha detto, chi ancora lo dice (di norma trattasi di deficienti nel modo di pensare o cui manca la conoscenza vera delle cose) e lo dirà. Sì come si va dicendo, con tanto di grancassa mediatica etc., che Napoleone salva tutto, ha salvato tutto e salverà anche il pianeta . Gli americani non so quanto avrebbero, o meno, di fatto chiuso l'Alfa Romeo "indipendente". Grazie a pubblicazioni recenti, oltrechè alla riscoperta di alcune fonti che sanno e che nessuno aveva certamente avuto voglia o modo di consultare, sappiamo che gli americani avrebbero sicuramente PRESO cose, dato altro fermo restando che certo, si sarebbe ridotto l'organico dell'Alfa, ma non credo che in situazioni NON di crisi avrebbero di fatto alienato l'Alfa stessa e i suoi plessi, o i suoi luoghi. Peraltro non ci si dimentichi che altri americani erano andati a CHIEDERE ad Alfa di progettare vetture, e di costruirgliele..... NON mi risulta che Torino abbia fatto mai cose di tal genere, semmai IMPONENDO prima col progetto tipo 4 e poi con le evoluzioni già previste sul tipo 2, delle scelte proprie col metodo "o bevi o anneghi". E sindacando per 7500 lire di modifica di un particolare del duomo di Thema per consentire di avere un cofano + spiovente su 164: sarò poco industriale io, ma mi pare meschinità. Sicut era in principio, et nunc et semper....
  5. A dire il vero la foto di quell'auto l'ho vista in un libro relativo al Portello....
  6. Rispolvero il topic rientrando in argomento senza parlare di università e balle varie........ Fra le altre cose, l'"altro" partner industriale non prendeva il tutto e subito ma sarebbe entrato via via.... La cessione è stata quindi un'iniziativa che tutto doveva essere (principalmente) tranne che economicamente interessante: da parte "politica" si voleva eliminare il problema alla radice. Una volta che si è fatta viva un'altra parte spinta da interessi politico/strategici basta, si è ottenuta la quadratura del cerchio: lo Stato non si sarebbe reso partecipe di un piano serio di snellimento occupazionale eccetera (Fiat disse che non l'avrebbe mai attuato, ma sulla coerenza di Fiat si possono scrivere volumi) e da Torino si ottenne di dormire fra altri guanciali in senso protezionistico (foglia di fico, lo si capiva già all'epoca, ma tant'è.....). Con queste premesse vorrei conoscere il coraggio che anima coloro i quali cianciano di Fiat=salvatore dell'Alfa.... perchè onestamente non giungo proprio a capirlo neppure usando tanta fantasia. Non dimentichiamoci inoltre le quote di mercato non proprio da rumenta che Alfa aveva a metà degli anni '80. Quote che oggi a Torino si sognano COL LANTERNINO. ACS ha ragione a dire che la questione SME non è dissimile..... ma la differenza ancora una volta l'han fatta i soggetti coinvolti. Perchè per SME c'era chi comunque, oltre ad avere "grancassa", aveva anche contezza delle italiche maniere di maneggiare affari nonchè un po' di palle quadre. Gli americani hanno un modo diverso di fare, e probabilmente non avevano neppure così necessità di entrare in Alfa (vedendola da un punto di vista meramente industriale) come invece parve necessario a Torino.
  7. Che palle infarcire di GM anche questo topic........ uhuauhahuauhauhahua Comunque il Beglio ha i seguenti step di potenze: 8 valvole: 120 cv o depotenziata 115 16 valvole: 136cv o (con supplemento sulle normali) 150cv (di serie su Q2) inoltre c'è il 170cv, ma solo senza DPF.
  8. E perchè scusa, il 120cv è forse sedici valvole??????? Semmai la domanda lecita è "esiste ancora il 115cv?" ma il Belgio ha sempre visto motori depotenziati (il sedici valvole 140, e poi 150, cavalli da loro ne ha sempre avuti 136).
  9. Toh che bell'Alfasud TI....... anche se è la serie che preferisco di meno.
  10. Soprattutto da noi in Liguria c'è DI TUTTO, in meno della generazione precedente.
  11. Facciamo attenzione. Il ritorno non c'è manco quando ne hai certezza, io so che esiste l'impegno e il lavoro. Se pretendono di fare come le banche cui non basta finanziarti e guadagnare, ma pretendono di avere NESSUN RISCHIO di guadagnare quanto vogliono (per cui step + su del rientro del capitale e di un guadagno quale che sia) forse han sbagliato mestiere. Andassero a fare i bidelli nel pubblico impiego, prima che Brunetta devasti tutto Il fatto che il treno tedesco entri in stazione significa che SE avevi la velocità e saltavi la stazione, passavi avanti. Quà invece si è in arretrato, e si fan le fermate di un accellerato. La stazione il rapido tedesco la deve fare sì, ma devi pur vedere a che distanza è sta stazione, non è mica la stessa tua eh. Io fossi un azionista Fiat oggi, di quelli che ci guadagnano, non sarei certo di "guadagnare" o di rientrare. Ma, si sa, sono uno che non investe e non ama il rischio, infatti non sono io un'azionista.
  12. Ma guarda che era la manovra di 939. Che non è funzionata per via di costi di progetto autoctono non propriamente da "cinemino parrocchiale" e per un venduto inferiore alle eccessivamente rosee aspettative. 939 è stata quindi un problema, le sportive poi diciamocelo chiaro son state un flop, ed allora si aprivano due grandi strade: 1. tenere il bambino (diciamo la "filosofia" che c'era dietro 939 come CONCETTO) e buttare via via l'acqua sporca, mettendo l'infante in incubatrice 2. buttare l'acqua sporca e pure l'infante pensando a partorirne un'altro che crescesse prima, e con meno bisogno di cure (leggi Mito). Dietro ai prodotti ci sono DUE filosofie molto diverse. La seconda è tipicamente Fiat da SEMPRE....... altrimenti non mi spiegherei l'adagio di mio padre che, parlando tanti anni fa di fiat 125 e 132, diceva "eh ma la Fiat quando gli capita di fare una macchina buona che ti credi? DEVE smettere subito di farla, per ridarti n'altra rumenta, così dalla 125 si è andati alla 132". La prima è + "tedesca" e, se pensiamo alla "dura di comprendonio Mazda", giapponese. Incidentalmente mi paiono i "fulgenti" centri di cui si parla spesso in materia di automotive.
  13. Non è materia e campo mio, per cui gli "economisti" magari mi correggeranno ma........ io credo che il discorso non sia così ossuto. Ci van anche messi: 1. la NON volontà di investire in modo "generoso" degli azionisti. 2. la necessità di avere tempi stretti per "n" motivi, che vanno dal "tagliare cedole" al non "sfasciare del tutto la baracca".
  14. Manco che la Fiat sia stata un pozzo di gestione illuminata senza essere di fatto fallita. Ma per piacere, ci credo che i toni poi si alzano! Aziende che facevano belle macchine ce ne erano, e ce ne sono. Ne saranno "fallite" tante, ma il bello è che ne vengono fuori altre e/o prosperano. Senza pretendere di fare delle Seat all'ombra della mole.
  15. No mi dispiace, e fai un errore valutativo non da poco. In primo luogo ho già chiaramente detto che un'Alfa "vera" non esiste nè esisterà, nell'accezione di Alfa "vera" come è oggigiorno considerata. In secundis, non si tratta di criticare il pentastar a priori, ma di vedere come è l'approccio al marchio DA PARTE DI CHI CMQ ha fatto quella scelta. Le critiche, che son riflessioni, a priori in realtà se ben gestite fanno alzare eccome l'asticella...... Che poi Alfa sia una declinazione di un generalista, è vent'anni che di fatto lo è. Ripeto...... basta capire se rimanere nella bratta o voler camminare sull'asfalto. Per camminare sull'asfalto, e non dico chissà che asfalto, quello comune, la direzione non è giusta.
  16. Non vedo come non essere daccordo con Felis. E' chiaro e realistico pensare che un'Alfa come era una volta non esisterà mai più. Per questioni diciamo...... "di contesto" sicuramente, ma anche e soprattutto per cazzate enormi fatte via via negli anni cui si è sempre detto "porremo rimedio"...... ma sto vero rimedio non si è visto, solo palliativi più o meno pesanti, presenti in certi periodi ed assenti in altri. E ci si trova con un marchio di fatto svincolato dal suo passato. Ammesso e non concesso che questo concetto sia oramai FISSO (non dico giusto o sbagliato, per me è criminale ma è il mio pensiero) allora ci si sposta su un piano diverso, inferiore chiamiamolo come meglio si vuole e ci si dovrebbe domandare se è il massimo possibile. Il quid è "possibile rispetto a che?". La storia dei soldi è relativa, nel senso che anche quando i soldi c'erano, non mi pare che Torino abbia brillato per "voglia di portare ad alti livelli un marchio con potenzialità di successo nel mercato premium". Quindi è lecito pensare che prima dei soldi ci sia un problema "filosofico" e forse di attaccamento al marchio nonchè di percezione della sua identità ed essenza. La storia delle sinergie e bla bla bla...... l'importante è il focus. Se il focus è dare un prodotto valido utilizzando le sinergie possibili e non usandole se queste devono dare "minor spessore" al prodotto, è un conto. Se il focus è utilizzare le sinergie per "riempire un listino a prescindere dal prodotto" è un altro. Tanto per fare degli esempi, le vetture tipo 156 e derivata sono del primo tipo, ma comunque si doveva partire da lì per fare di meglio. Si è deciso per 939 con uno "svolgimento del tema" che lasciamo perdere........ Adesso si va decisi verso il secondo punto..... l'olezzo delle 155 è molto forte. E bisogna vedere che tipo di clientela ti porti in casa. La Fiat pare non curarsi nè di fidelizzazione nè di sentire l'onere (ma anche l'onore) di dare un prodotto valido a chi già ne ha uno della sua marca. Si è preferito andare a fare una Mito che non andava in strada come doveva andare una Punto a marchio Alfa, salvo poi correggere un po' la rotta e fornire quantomeno una vettura che è sì una Punto (e che esteticamente non mi piace) ma quantomeno va in un modo ampiamente sufficiente. Ora si parla di Milano..... ma diciamo anche che in passato si è parlato di ben altro, e meglio, come "prossimi venturi modelli". Che non passavano dai motori pentastar. Ci sarà chi dice "ah ma i pentastar cmq sono nuovi"...... e ci mancherebbe montassero i motori di quarant'anni fa. Ma sempre pentastar sono e denunciano la ricerca di sinergizzare PRIMA, riempire i listini POI, e vedere magari, in ultima istanza, il prodotto come è venuto fuori. Sta di fatto che io la voglia di far risalire questo marchio IN SU non la vedo....... o meglio.... so che una parte in Fiat è chiaro che lo vorrebbe, perchè riflette pensa e ragiona. Poi ci son quelli che di questo marchio han sempre capito poco o nulla, senza manco sforzarsi troppo a farlo, e non si son ancora resi conto che per essere "commerciali" bastano marchi meno "pesanti" o meno "ingestibili"...... pretendendo di far le nozze coi fichi secchi, ovvero offrire MENO di quanto un marchio ha nelle sue potenzialità pretendendo che si comporti COME un marchio commerciale e magari offrendo il plusvalore e guadagno di un marchio DI PRESTIGIO.
  17. A parte che questa tua vision magari lo fosse, perchè sarebbe quella identificata da me e altri come "naturale sbocco" per una vettura come Mito........ ma non dimentichiamoci che Mini oggi è cmq "passata"..... Ma poi è un segmento B! Santa Madonna, un segmento che pare il non plus ultra solo in questa repubblica delle banane che è l'Italia. Ora, se alzi il segmento, quel "potenziale cliente" lo devi convincere con "offerte" esponenziali......
  18. Al netto di amarcord e georgy porgy et similia....... e venendo in topic un po' "caustico" perchè devo andare in bagno e non posso ))) un minimo di coerenza e di ricordo delle cose mai? Cioè un barlume di presa delle cose con capo e coda, mica per altro, per avere una vision un tantinello ampia e realistica no? Cominciamo a dire che Alfa 159 è stata eccessivamente diversa dal modello che andava a sostituire. La gente se ne strafrega pure del dato 0-100 come si è spesso (troppo) detto quà dentro, alla gente sia che CI PENSI sia che non ci pensi, quello che l'auto comunque trasmette è una sensazione. Chiaro che la sensazione di 156, quella in chiave positiva, su 159 non l'ha sentita. E' inutile cianciare di "ma era DI IMMAGINE + elevata di 156"...... ma qualcuno di voi l'ha guidata al lancio o no? Scendendo da una 932 magari...... la differenza era notevole, e intendo DIFFERENZA, non miglioramento. Se a 156 si poteva dire tutto ma NON che non fosse maneggevole e svelta (a casa mia sono doti di cui un'Alfa deve essere dotata) queste qualità su 159 non le trovavi nè migliorate nè, a mio parere, pari livello. Aggiungiamoci che la cura costruttiva, che si esplica a mezzo di finizione MA ANCHE CONCETTI di produzione e mantenimento del modello, non era eccelsa perchè di brave rogne a livello qualitativo le 159 l'han avute (ci si dimentica del risanamento delle auto di backstage, dei bracci sospensione rumorosi, dei problemi di cambio e frizione dei 2.4.....). Si ignora troppo sovente che il BEN FATTO deve essere SU TUTTO. Come minimo sindacale. Ed inoltre ci deve essere una percezione di "miglioramento". Miglioramento non significa per forza "cambiamento", "rivoluzione" e roba similare. E' oramai assodato che la clientela premium o esigente che sia ... premia le scelte di evoluzione, perdonando ed accettando, venendo anche sedotti se vogliamo, dalle novità se cmq queste mantengono una SOLIDA BASE di plus assolutamente riconoscibile. Per avere questa base servono idee GIUSTE, poi chiare, e poi da mantenere evolvendole, con una bella dose di professionalità che NON E' il dire "ah ma cosa pretende" a partire dall'officina per arrivare al vertice della piramide. Il NON pubblicizzare le vittorie di 156 in WTCC, così come il NON pubblicizzare la vittoria della 147 alla 24ore di Auto, fanno due danni senza nessun vantaggio: 1. a chi segue e sa la questione, appare come un menefreghismo che purtroppo può notare anche nella propria vettura e nella rete. 2. a chi non lo sa, non viene manco in mente, ed è chiaro che se legge una pagina "una tantum" sulla Gazza per UNA vittoria di BMW e non ne vede mezza per una vittoria settimanale di Alfa, che idea si fa? Che BMW ogni tanto vince, e magari Alfa mai o manco sa che Alfa partecipa...... Gli aspetti poi andrebbero presi un tantinello entro un disegno generale, che in Fiat non c'è. Perchè troppi "reparti e repartini" ci sono, la destra non sa che fa la sinistra e forse il medio di una stessa mano non sa che sta facendo il suo vicino anulare. Questo modo di fare non darà mai una idea di integrazione, nè di "compattezza" (non so se passa il concetto) di una marca o di un prodotto. E premettiamo che tutti i nostri discorsi sono volti a un "eventuale, ipotetico e REALE" ricupero di una immagine Alfa verso livelli "alti" e sicuramente superiori all'attuale. Ma siamo sicuri che questo sia anche in Fiat? Parlando con gente "interna" una volta è scappata a uno una battuta: "ma non mi dirai mica che anche tu pensi, come pensano loro, che un'Alfa debba costare poco?". Ecco quindi che mi viene in mente come la banalizzazione (e conseguente pricing a livello basso) sia non tanto incidentale, ma dolosa. La qual cosa a me interesserebbe poco o niente, ma dovrebbe interessare a chi produce Alfa e le deve vendere. Ed è pericolosa perchè in un mercato "commerciale" di un marchio ULTERIORE non ne ha bisogno. Un'Alfa concorrente di Peugeot e via discorrendo, riducendosi al loro livello, è INUTILE. Perchè ci sarà sempre, in futuro, qualcuno che farà la stessa cosa, magari meglio, e magari a meno. E la storia dell'heritage, del brand e via dicendo, non ha una forza tale e talmente "diffusa" da creare chissà che sfracelli. Oltre al fatto che l'heritage e l'immagine o la alimenti, o ti passa sotto il naso che manco te ne accorgi. Oltre al fatto che quell'heritage preso così "dall'esterno e come ciliegina sulla torta" non serve a una mazza, quell'heritage va capito, percepito e quindi vissuto, DOPODICHE' si agisce in modo migliore fermo restando che siamo nel 2009 e non nel 1960. Ancora riguardo 159 la si dovrà rimpiangere sì. Chiaramente in una "certa" misura. Il grave è che se va rimpianta 159 significa che il dopo, per ora sulla carta, presuppone un ulteriore scivolone...... e ripeto: al netto di talebanume ipotetico o utopistico, se ne fa un discorso di convenienza e di redditività: cui prodest l'Alfa "commerciale"? Cui prodest pantografare i modelli sul "concetto Mito"? Si sente dire che "in USA comprano le Mini, perchè non dovrebbero comprare le Mito"....... non so se ci rendiamo conto...... una vettura europea non sarà mai, negli USA, come una vettura commerciale LORO. Al netto di quanto (vero peraltro) si può dire dell'aspettativa ultradecennale degli Alfisti oltreoceano, che degli "Alfisti" pare al gran visir possa anche non fregargliene nulla...... ma pensiamo realmente ad una Mito concorrente "commerciale" di roba giapponese là esportata da DECENNI o di roba "di casa loro"? E i 400.000 pezzi di Alfa "con l'America" dovrebbero dare una redditività alta? Non è che Mito la offra così elevata la reddività eh..... e in questa ottica la capisco benissimo la logica di Marchionne, che vuol prodotti a "costo basso" di modo che anche "venduti a prezzo basso" possano avere una certa redditività...... ma mi pare un discorso di rincalzo onestamente non così foriero di chissà che risultato nel futuro. La storia dei soldi poi ha le gambine un po' corte, ecco perchè parlo spesso di filosofia..... ANCORCHE' ci fossero i soldi non credo che, dianzi alla mentalità di sinergizzare o prendere fuori ovunque sia la roba che costa meno, si rinuncerebbe a farlo....
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