Ne abbiam parlato mille volte. Credo che sia Kalfbell che Toni (e su questo sono daccordissimo) si riferissero al fatto che rispetto alle cose concrete (il prodotto) si sia data troppa importanza all'aria fritta (in questo caso rappresentata dai grafici powerpoint, come "esempio che vale per tutta una serie di cose").
Cioè Kalfbell ha detto di mettersi a pensare a quello che c'è da fare, ovvero il prodotto, senza stare a pensare a una serie di cose che sanno di aria fritta, di piantarla di lavorare come se la presentazione powerpoint fosse il massimo risultato da ottenere......
Io l'ho visto come un deciso ritorno alla concretezza, con tanto di sottintesa autocritica al posto di una sorta di modo di lavorare da "allegra brigata" che viaggia su binari di poca concretezza, poca aderenza alla realtà, e che bada + alle cose "di contorno" che al vero oggetto (il prodotto).
L'iter corretto sarebbe appunto quello di avere le "presentazioni" e la "carta" (o i supporti informatici al posto della carta) che siano appuhto la summa, il sunto, il veicolare un messaggio a tutti coloro che ne sono, per interesse o per mestiere, coinvolti.
Evidentemente Kalfbell ha notato, cosa che abbiamo detto da mesi anche io e te fra di noi, che si fa troppa carta...... non come "corollario" e non una carta "di servizio" ma come fine ultimo.
E' come dire che tu nel progetto di un'auto dai + importanza al depliant che non all'auto, di cui il depliant deve essere strumentale. Daltronde vendi l'auto, non il depliant. Questo, detto da chi viene da BMW che ha usato sempre tecniche di marleting diciamo interessanti, assume secondo me una grande importanza, perchè di sicuro in BMW hanno anche saputo sviscerare e portare avanti un discorso di marketing ed immagine con dei risultati. Per cui kalfbell non è l'ultimo scemo....... anzi. E se lo dice uno come lui, significa che troppo in Fiat si è andati (e in senso mica tanto corretto) verso discorsi di "marketing" eccetera. Spesso anche in questo forum si è detto "ma tanto conta l'immagine". E mi dispiace: l'immagine conta quando viene sviscerata e confermata dal prodotto, cosa che alla Fiat non hanno mai pensato di fare, avendo quasi l'arroganza di voler dare ad un prodotto un'immagine diversa sia da quella che un marchio poteva avere sia da quella che il prodotto esprimeva. Per questo io ho sempre parlato di prodotto e immagine coerente, cosa che in Fiat non avveniva da anni. Se da un lato, infatti, per Fiat che fa dei prodotti generalisti ed efficaci, oltrechè moderni, una politica alla "lapo elkann" è decisamente possibile ed anzi auspicabile, perchè trova raffronto nel prodotto, una politica analoga su Alfa non deve esistere.
Ed anche in merito al discorso dell'enorme patrimonio storico (inteso come storia e come anche seguito di appassionati) di Alfa..... la casa ultimamente smise di fare quello che aveva fatto, ovvero di renderlo solo strumentale al marketing. Oggi difatti le auto storiche girano, viaggiano, fanno le gare, le trovi, ufficiali, alle manifestazioni, questo è un segno tangibile (e ce ne possono essere moltissimi altri) che ad oggi l'Alfa bada anche al patrimonio storico e non solo per metterlo come citazione nei cataloghi.