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Gli Agnelli, contrariamente alle palle ed alle mistificazioni puntuali di tanti giornalisti disinformati, non hanno mai voluto utilizzare auto blindate, a parte un periodo storicamente difficile, in cui comunque non guidavano loro. Non piaceva il maggior peso dell'auto e relative implicazioni che esso comportava. A titolo di vs conoscenza, vi allego cosa raccontava il suo fido autista, Michele D'Aloia, uomo che più di tanti altri in famiglia conosceva l'Avvocato... Questo due giorni dopo la morte del patriarca Fiat: [TABLE=class: MsoNormalTable, width: 337] [TR] [TD=width: 450] [TABLE=class: MsoNormalTable, width: 337] [TR] [TD] Pubblicazione: [/TD] [TD] 25-01-2003, STAMPA, TORINO, pag.47 [/TD] [TD] [/TD] [/TR] [TR] [TD] Sezione: [/TD] [TD] Cronaca di Torino [/TD] [TD] [/TD] [/TR] [TR] [TD] Autore: [/TD] [TD] LONGO GRAZIA [/TD] [TD] [/TD] [/TR] [/TABLE] [/TD] [/TR] [TR] [TD] [TABLE=class: MsoNormalTable, width: 337] [TR] [TD=width: 430] «Spesso era lui che accompagnava me» L'autista per trent'anni: aveva una passione per la Croma [/TD] [/TR] [/TABLE] [/TD] [/TR] [TR] [TD] [TABLE=class: MsoNormalTable, width: 337] [TR] [TD=width: 430] Grazia Longo UN gran signore, sempre calmo e gentile. Non perdeva mai la pazienza e per stemperare la tensione si metteva al volante. Io ormai lo sapevo. E la sera, quando andavo a prenderlo in ufficio, lo aspettavo seduto sul lato passeggeri». Michele D'Aloia, 72 anni, da 30 autista personale dell'Avvocato, ricorda ancora le «corse verso Villa Frescot, sempre alla stessa ora, prima delle 20, perche' voleva essere a casa in tempo per il telegiornale». Agnelli guidava veloce, e intanto chiacchierava con il suo autista. Di che cosa? «Un po' di tutto perche' era un uomo molto curioso. Al mattino, quando andavo a prenderlo a casa alle 7,30, aveva gia' letto i giornali. In macchina commentava i principali fatti di politica e di cronaca. Mi chiedeva cosa ne pensassi io, ma l'argomento principale tra di noi era lo sport, il calcio soprattutto. Sono juventino anch'io e mille volte abbiamo visto insieme le partite». Allo stadio? «Quando funzionava ancora il Comunale ci andavamo tutte le domeniche, anche se la Juve era in trasferta, andavamo a vedere il Toro. L'Avvocato era uomo di grande fair play, solo la Roma gli stava un po' antipatica, piu' per i vecchi dirigenti che per i calciatori. Al Delle Alpi, invece, non andavamo sempre perche' non gli piaceva molto il posto. E cosi' guardavamo la partita a casa, su un maxi schermo. Il cinema di Villa Frescot, insomma, diventato ancora piu' prezioso ora che la malattia non gli permetteva di uscire di casa> >. Qual e' l'ultima partita che avete visto insieme? «Juventus-Reggina, due settimane fa. Un partitone: 5-0 per la Juve, l'Avvocato era contentissimo. Domenica scorsa, invece, non stava tanto bene, quindi niente partita». Signor D'Aloia, l'Avvocato usciva molto raramente e lei e' gia' in pensione. Come mai lavorava ancora? «L'aveva voluto lui e io sono stato felicissimo di rimanere al suo fianco. Ogni mattina mi presentavo a Villa Frescot e aspettavo istruzione nell'autorimessa. L'Avvocato voleva avermi li'. Del resto me l'aveva detto il giorno in cui mi ha assunto, a fine dicembre del '73. ''Con me lei non avra' orari e dovra' lavorare anche il sabato e la domenica'', mi aveva spiegato. Ma non ce n'era bisogno, sapevo gia' a cosa andavo incontro. Si e' creato subito un buon rapporto. In citta' voleva guidare sempre lui, perche' cosi' scaricava il nervosismo. Solo in un unico periodo fece guidare sempre me». Quando? «Negli anni del terrorismo. Avevamo l'auto blindata e non gli piaceva guidare perche' la trovava troppo pesante». C'e' stata un'auto che Gianni Agnelli ha amato piu' delle altre? «La Croma, gli piaceva proprio». Lei lo accompagnava in giro per la citta'. Quali erano le sue abitudini? «Vita mondana, almeno a Torino, ne faceva poca, piu' che altro riceva a casa sua. Lavorava moltissimo, anche in macchina. Prima che inventassero il cellulare, noi avevamo sull'auto un telefono portatile svizzero. In Italia erano in pochi a possederlo. L'Avvocato era infaticabile, chiacchierava con tutti» . Qual era il tipo di persona che gli piaceva di meno? «I ruffiani. Il giorno del suo onomastico era tempestato di telefonate, ma appena finiva la conversazione spesso mi diceva ''Mi chiamano solo perche' hanno bisogno di me''». Con lei era davvero loquace. «Abbastanza direi, si chiudeva solo quando soffriva. Non dimentichero' mai il suo silenzio dopo la morte del nipote Giovannino e del figlio Edoardo». [/TD] [/TR] [/TABLE] [/TD] [/TR] [/TABLE]
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Queste non erano auto pensate come puro esercizio stilistico oppure superdotate di meccanica. Erano le auto di servizio, quelle di uso quotidiano, nella filosofia torinese non dovevano essere appariscenti ma comunque confortevoli, e sopratutto affidabili, visto il piedone pesante dell'avvocato... La Croma è stata l'auto che ha dato le risposte più concrete a queste esigenze. Il motore PRV , data la allora indisponibilità del Busso-alfa in versione trasversale, era la migliore risposta. Accoppiato poi al cambio automatico , grazie alla sua grande coppia, rendeva la Croma molto agile nel traffico urbano. Un ingegnere del reparto esperienze aveva inoltre ottimizzato il rendimento, con ritocchi su anticipo e iniezione, implementando le prestazioni e la risposta di questo affidabile motore. Tutte le Croma date in dotazione, venivano intestate a Sepin Fiat spa e non contrariamente a quanto si possa pensare , all'Avvocato. Anche se, per strani motivi, alcune Panda ed anche una o due Thema , erano state immatricolate a suo nome. Credo che, essendo carrozzerie speciali (es. Panda Rock, Thema Zagato), fossero stati proprio i carrozzieri citati che si sono occupati di immatricolarle così. Ecco le foto , esemplare per esemplare delle Croma appartenenti alle tre serie: Questa è la prima, con montanti porte neri, e appoggiatesta finestrati, è quella utilizzata a Roma,dal 1986 al 1990 , demolita nel 1996 causa rottura motore da parte del terzo proprietario. Uploaded with ImageShack.us
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Prima di parlare di quest'auto, è necessaria una prefazione: Fra tutte le auto di servizio utilizzate dall'Avvocato G. Agnelli, la Croma è stato il modello utilizzato più a lungo, ben 16 anni ! Il perchè è semplice:, oltre ad essere l'ammiraglia istituzionale FIAT per eccellenza, le peculiari doti di abitabilità, sobrietà, ed anche prestazionali, colpirono direttamente al cuore del suo proprietario. Michele d'Aloia, autista personale per oltre 30anni , ( anche se per lo più faceva il passeggero...), dichiarò in un articolo su " la Stampa", a due giorni dalla morte dell'avvocato, che proprio per il " Signor Fiat" , la Croma era l'auto più amata, usata e apprezzata. Tutto partiva da disposizioni ben precise dell'Avvocato, diramate dall'autista D'Aloia e dal segretario personale dott. Castagnola, direttamente al dott. Martignone, responsabile dell'Autoparco dirigenziale, in Corso Marconi. Dal dott. Martignone venivano date le istruzioni al Reparto Esperienze / Stabilimento pilota, dove venivano materialmente realizzate le auto con le specifiche personalizzazioni. Dopo una serie di ricerche , interviste, consultazioni, sono arrivato alla conclusione che le Croma costruite per l'Avvocato furono nove. Venivano consegnate tre per volta. La prima " consegna " avvenne nel 1986, la seconda nel 1990, e la terza nel 1993. Alla consegna, una Croma era l'auto di servizio , la seconda era di riserva , in caso di necessità ( poi in realtà veniva data in uso al figlio Edoardo), e la terza era fissa a Roma, per i tragitti fra abitazione romana, senato e zone limitrofe. Le sei Croma facenti parte delle prime due " consegne", erano ovviamente di colore grigio metallizzato chiaro, con interni in velluto blu. A queste auto, sempre dotate di sospensioni autolivellanti, venivano rimossi i motori Turbo i.e. di origine, ed impiantata la meccanica 2,8 PRV utilizzata dalle Lancia Thema coeve. Il cambio era automatico a tre rapporti, ed il climatizzatore automatico era sempre di origine Thema. Nella seconda fornitura, quella del 1990, le Croma PRV erano anche dotate di tetto apribile elettrico. La peculiarità delle prime sei Croma era data che tutti questi esemplari venivano omologati per uso su strada con questi motori " fuori ordinanza" , e pertanto potevano essere rivenduti senza problemi. L'esecuzione di tutte le pratiche di omologazione era a carico dell'Ing Chiantelassa. Le ultime tre, vennero consegnate nel 1993, ed erano delle normali Croma V6, che ricevevano la meccanica Busso/Alfa 3,0 con cambio ZF automatico, altrimenti destinato alle coeve Thema 3,0 V6. Queste auto, sempre con sosp. autolivellanti, avevano specifici interni in pelle blu. Di queste tre, una era usata nel torinese dall'Avvocato, l'altra da Edoardo ( poi abbandonata sul ponte a Fossano al momento del suicidio), e la terza rimaneva stabilmente a Roma. L'ultima Croma V6 -Busso venne usata dall'Avvocato a Torino per ben 8 anni , praticamente dal 1993 sino al 2001, anno in cui comparvero i primi sintomi della malattia, poi venne ingloriosamente demolita su decisione di qualche genio in Fiat....
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Credo che tra un paio di mesi questa Croma sarà in copertina di Ruoteclassiche. Sarà realizzato un servizio sull'ultima vera ammiraglia FIAT , 100% Torino ! Per adesso vi invio ancora una foto del backstage. A qualcuno interesserebbe la storia della prima Croma in dotazione all'Avvocato Agnelli, e da lui usata per 5 anni come personale auto di servizio ??? Avrei intenzione di aprire un altro topic, semprechè non vi rompo troppo le pelotas con le mie Croma....
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Un mio conoscente, che lavora presso Trenitalia, mi ha detto che la guida a sx è nata in Inghilterra come conseguenza allo stesso comportamento che si teneva in ferrovia. Come dire : Grazie ai treni inglesi sono partite le le prime direttive per definire il senso di marcia delle auto.
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Ciò che ha scritto Duetto è in sintesi quella che è la mia impressione del MB 190, solo che l'ho scritto in modo più " light"... E' vero che la 190 è stata presentata quando c'era l'Argenta, ma quest'ultima era ormai a fine carriera. Un anno e mezzo più tardi nasceva la Thema, ed era veramante tutt'altra cosa rispetto alla blasonata e cara ( nonchè scarna) tedeschina. In ogni caso il termine di produzione delle due auto si discostò di un solo anno, solo che la 190 non fu innovativa come l'ammiraglia Lancia. E' inutile ricordare tutte le motorizzazioni, e innovazioni tecnologiche dell'italiana, mentre la 190 rimaneva ciò che sostanzialmente era, una piacevole ma onesta berlina. Per quello che penso sulle ultime MB, collimo col pensiero dei più, dove, " vittima designata" nell'acquisto di una "fiammante" classe C sw del 2002 , ho collezionato il maggior numero di telefonate all'Autosoccorso , cosa mai patita in tutte le auto da me possedute sino ad ora. Ma questa è altra storia, la C SW viene usata solo quando le altre nostre auto sono già in giro, e toccandomi le palle ci salgo sopra.....
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La 190 me la ricordo bene, costava come una Thema, sicuramente più affidabile nella componentistica ( a parte i motori a benzina distrutti dalle catene distribuzione k.o. , e su questo pochi lo dicevano....). Ma l'affidabilità di questa gradevolissima auto (gradevole in senso estetico), derivava dalla scarsa potenza dei motori ( non a caso le MB erano definite " camion vestiti a festa " ), e dalla scarna dotazione di serie ( pagavi la 5° marcia, di serie allora su tutte le Uno 45S ....). In più, come molte TP dell'epoca nella MB 190 si evidenziavano ancora di più le problematiche legate alla tenuta di strada su fondo viscido o bagnato, insomma , in queste condizioni di asfalto la 190 era proprio una inquietante saponetta ! E a questo riguardo ( tenuta di strada e trazione ) , le nostre " ammiraglie" del progetto Tipo 4 erano irragiungibili. In ogni caso la 190 era sobria e gradevole di aspetto, una bella linea che invecchia lentamente, e grazie alla sua semplicità costruttiva ( e ottime sospensioni ), viene ancora richiesta in NordAfrica, dove la scarsa competenza di quei meccanici è sufficiente a mantenere nel minimo di efficienza quest'auto.
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Con la Spending review alche le testate del motorismo storico si sono ridimensionate negli investimenti . Adesso i servizi su un modello di auto si fanno con le foto scattate adesso su un solo esemplare, mentre per tutte le sue versioni o lifting si pesca dall'archivio...... E' una pratica diffusa, un modo low cost per fare giornalismo facile facile....
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Io sono stato un fortunato testimone degli anni 70. Mio padre ebbe tre Alfa : una 1750 berlina nel 1969, una 2000 berlina nel 1972 ed una 2000 berlina nel 1975 proprio all'inizio della crisi petrolifera e dell'Austerity. Se la 1750 ( colore verde muschio ) era un gran balzo avanti rispetto alla nostra precedente Fiat 1500 berlina, le due Alfa 2000 me le sogno ancora adesso... Erano spaziose, ben dotate ( per l'epoca) e grazie anche al differenziale autobloccante ed al grandissimo motore , avevano una accelerazione bruciante. Torino-Rimini era una pratica che si sbrigava in tre ore e 15 minuti, i XXX Km/h letti al tachimetro erano una concreta realtà , ma teniamo conto che a Bologna il serbatoio era prosciugato..... Era imparagonabile il confronto con la sobria Lancia 2000 , auto usata da persone molto tranquille se non attempate. In quel periodo ( i primi anni 70) la Lancia più temuta ( specie in montagna) era la Fulvia HF , che mio padre però sverniciò in accelerazione in una epica sfida da semaforo a semaforo. Che bei tempi........
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L'avevo in uso nella mia ditta, ed era un Fiorino Pick Up 1° serie di colore rosso ( per intenderci quello col frontale della 147 primo tipo). Aveva il 1300 cc diesel a 4 marce della stessa 127 D, sembrava la macchina dei Puffi !!! Faceva il suo dovere, l'importante era non avere fretta.....
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Il Signor Alfredo Cazzola, dopo che si è appropriato di Lingotto Fiere, da buon imprenditore ha eclissato il salone di Torino a favore del " suo " Motor Show. Adesso è stato ripagato per intero, con spettatori del MS che gridavano " a ridatece i soldi" per nulla appagati dallo spettacolino low cost dell'ultima edizione. Da torinese me la rido, un minimo di soddisfazione personale, dopo che, capitale a parte, da Torino sono stati portati via la RAI, la SIP, Il salone dell'auto, una caterva di imprese, e forse ( o quasi) , anche la Fabbrica Italiana Automobili Torino.....
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Non è per uppare, ma per non rovinare il topic con motori smembrati, invio foto di motore Busso , bello e pronto per fare la sua figurona , magari sotto un cofano......
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La 164 TD , specie in prima versione, è una bestia praticamente estinta in Piemonte. Quest'auto gode anche di mio piccolo aiuto per il mantenimento in efficienza. Questa versione, ancora senza il motore " Turbotronic" , patisce poco il " Mal di teste" , e pertanto è più macinatrice di Km della Super . Un pezzetto per volta si spulceranno le piccole difettosità. Per ora ci sono solo due manicotti del turbo fessurati che chiedono di essere sostituiti.
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Forse perchè mancherà del blasone Alfa, forse perchè a qualcuno i naftoni non piaceranno, ma ricordo l'Alfa 75 di un mio conoscente, col motore VM 2,4 TD . Al minimo sembrava un OM tigrotto, per il suo tipico " Crock Crock " che emetteva a freddo. Ma andando in giro normalmente, quel motore aveva una coppia mostruosa e partiva a fionda appena superavi i 2200 -2300 giri , tant'è che adottava una frizione bi-disco. L'affidabilità su quest'auto era a tutta prova, ed il mio conoscente, dopo una sapiente messa a punto ( anticipo, regolazione pressione turbo e portata gasolio) , leggeva i 200 Km /h di tachimetro. E cosa ancora più strana, non fumava assolutamente ! Quanti traversi......
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Missione compiuta ! nostante che, a parte il meteo, che con precisione millimetrica, ha determinato l'inizio della pioggia proprio mezz'ora prima del ns incontro, a parte due defezioni causa "forza maggiore", si è creato un allegro e motivato gruppetto di " Croma fans " con inserimento di amico Themista. C'erano una Croma V6, una Turbo 1° serie, una i.e. del 1994 , una i.e. del 1993, una 16V , una TDI Taxi, (una delle ultime due Croma ancora in servizio a Torino , con 400.000 Km), una CHT del 1988 ed una Thema SW LE 3° serie. Ho fatto alcune foto delle auto parcheggiate in fila indiana. Poi , ci siamo recati in museo, abbiamo fatto tutto il giro " turistico", poi ci siamo soffermati sulla mostra delle auto dell'Avvocato , con foto del gruppetto vicino alla più bella ed amata ( veramente ! ) ,fra tutte le auto utilizzate da G.A. Uploaded with ImageShack.us Uploaded with ImageShack.us Uploaded with ImageShack.us
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Segnalo a tutti gli appassionati Croma , che Sabato 23 Marzo, si organizza un ritrovo al Museo dell'Auto a Torino. In sintesi, E' previsto il ritrovo nel parcheggio sottostante al Museo dell'Auto in Corso Unità D'Italia a Torino .( il parcheggio non è a pagamento e dista 100 mt dal museo) Il ritrovo avverrà alle 15.30, ed alle 15.45 entreremo nel Museo. Oltre alle auto dell'Avvocato sarà possibile visionare tutto il Museo recentemente ristrutturato. Il prezzo di ingresso è agevolato a 6 Euro a persona. Terminata la visita al Museo, con foto di gruppo vicino ad un'auto in particolare.... ci recheremo in una pizzeria ristorante alle 19-19.30 per fare quattro chiacchiere e successivo commiato. Ovviamente sono accettate anche altre auto del " progetto Tipo 4"....
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Peccato solo per alcune cose: Peccato che Fiat ha ceduto ( o distrutto) nel tempo molte delle auto realizzate per l'avvocato. Peccato che non c'era la Fiat 131 usata come auto di servizio quotidiano fra il 1974 e il 1985. Peccato che qualcuno ha definito la Fiat 125 come auto preferita dell'avvocato. Peccato che, non c'era l'autista personale a dare la sua testimonianza. Testimonianza che si può leggere in questo articolo a tre giorni dopo la morte dell'Avvocato. La Stampa - Consultazione Archivio
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Ero presente ieri alla inaugurazione, su invito "ufficiale" di John Elkan e Benedetto Camerana. Veramente una cosa notevole il livello dei personaggi presenti, c'erano quasi tutti della " Famiglia", compreso il cugino Andrea Agnelli. Molti i personaggi noti, fra calciatori ex Juve e il gotha del collezionismo di Auto d'epoca. Purtroppo questo è solo un assaggio di quanto è stato fatto per l'avvocato, in ogni modo i pezzi erano conosciuti e comunque notevoli. La Delta Cabrio era proprio quella dell'Avvocato, il Testarossa Cabrio e la Dino con guida centrale sono fuori Italia... Idem dicasi per la Thema 8.32 SW Quella Ferrari è giusta ( intendo quella in mostra), solo che, pare si sentisse troppo l'aria, e l'Avvocato la regalò subito a LCDM ( Luca Luca..).
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Mi rassicura il fatto di non essere l'unico a caldeggiare il recupero di queste auto. Voi sapete qual'è l'auto di cui più dedico le mie attenzioni, ed ho un progetto apparentemente demenziale. Posto che la Croma ( quella vera) è stata un incredibile laboratorio dove si adottarono soluzioni tecniche innovative e " primizie" mondiali, ho pensato di recuperare una Turbo D i.d.. Non è una TDI qualsiasi, ma una delle primissime Croma a iniezione diretta costruite da Fiat, ovvero la pietra miliare dell'iniezione diretta diesel ad uso automobilistico. E' stata costruita nel Giugno 1988 ovvero nel primo mese di produzione. Deve essere completamente rifatta , da carrozzeria agli interni, con pure una rivisitazione sulla meccanica, ma ho provato a cercarne in giro una integra, ma sembra una vettura estinta in tutto e per tutto. Degli anni 70, 80, 90, la guerra agli Euro 0 ha fatto strage di autovetture, ed in quel periodo i diesel, erano quota importante del parco automobilistico. Vediamo ad esempio Autoscout, dove l'80 % delle Lancia Delta in vendita sono delle integrali, mentre quelle " normali " sono disponibili in modo limitato ed addirittura la TD prima serie è praticamente scomparsa. Eppure alla loro epoca proprio le Deltone erano la minoranza.. Sempre di più si investono soldi su auto bene-rifugio. Le berline di uso comune intanto spariscono e nessuno se ne cura. Ed io , controcorrente, probabilmente continuerò nella mia " Mission ".
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Il recupero di auto " normali" d'epoca , cosa ne pensate ?
nella discussione ha aggiunto Oldcroma in Auto Epoca
Solitamente quando si parla di auto d'epoca, specie se recenti ( ultraventennali e dintorni ), il riferimento e la bibliografia estistente si dedica alle auto di prestigio, granturismo, spider e versioni speciali. Le auto più " normali" ovvero quelle che popolavano per la magior parte, il parco circolante degli anni 70, 80, 90, sono trattate con minor considerazione. Autopareri è un portale che dedica un poco più di attenzione alle auto "portanti" e non importanti di quei periodi. A prescindere del difficile momento economico attuale, che porta a non spendere sul superfluo, chiedo un vs parere, quasi come un sondaggione, su quanto può essere importante recuperare le auto più "normali" delle epoche sopra descritte, oppure se l'attenzione deve essere solo rivolta ai veicoli più prestigiosi. Lo chiedo anche perchè, mi sono posto il quesito se sono "i pochi" come il sottoscritto, a cercare di recuperare le auto ordinarie piuttosto che quelle particolari. Io lo faccio perchè vedo poco la speculazione, credo che la mia sia solo passione per un pezzetto di storia recente. Voi cosa ne pensate ??? -
1984 - Il "male oscuro" della Thema. Invidia o verità?
Oldcroma ha risposto a PaoloGTC in Auto Epoca
La V6 col suo motore "coppioso" è un'auto interessante sicuramente , anche se, i problemi si incentrano nel trovare i ricambi per la sua sopravvivenza. Meglio sapere parlare bene il francese, considerando che il PRV è stato fatto in molte varianti, e si potrebbe sbagliare e reperire i ricambi giusti. In Italia i ricambi PRV per Thema sono quasi tutti esauriti, e ricordo che per quest'auto venne prodotta in due versioni ben diverse: Iniezione meccanica sino al 1988 e iniezione elettronica sino al 1991. Sto riportando alla "vita" la Croma PRV dell'Avvocato ed ho riscontrato ( purtroppo...)che la pompa benzina per il motore a iniezione meccanica è a 6 bar ( il doppio della i.e.) , ed era anche utilizzata con la Ferrari 400 Automatic, 308 e Mondial...... -
No, una 500 N trasformabile del 1959 non si sfascia, adesso è a Roma da un coraggioso appassionato. Quell'auto doveva rimanere immersa per almeno un mese in una piscina piena di Svitol, e forse qualcosa si sbloccava, ma la stima di 15.000 Euro ( salvo imprevisti+ impegno personale non da poco ) per il suo recupero, mi sembrava veramente fuori luogo....
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Chapeau a chi vuole riportare alla luce una Alfasud ! Fra i miei lavori ce n'è stato uno in cui non ho avuto il coraggio di affrontare. E' stata un'avventura bellissima il recuperare il relitto , ma poi, dopo un veloce computo metrico estimativo + sbattone in termini di risorse umane ho detto " Stop!" Uploaded with ImageShack.us
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Ritengo che , se si salva il sigillo della R.I. e non si replica, non si incorre in nulla di illegale. Non a caso la targa che si vede sopra è stata NON restaurata, ma realizzata dal nulla, e pertanto, mancando il sigillo non ha valore. Mi ricordo di un "replicante" di targhe dalle mie parti, che dietro una denuncia ebbe problemi di natura legale. Il giudice, pur definendo " lodevole" l'intento di riprodurre le targhe originali di veicoli storici che ne erano sprovvisti, lo condannò in quanto per Legge non si può riprodurre il sigillo della R.I. Il fare queste cose è un poco come stampare banconote in corso legale.
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Grazie per i complimenti. La targa è stata restaurata molto bene ! La si svernicia, si spruzza un bianco perlato con giusta grana, un serigrafista vernicia in nero lettere e numeri, e si rifinisce con trasparente giustamente opacizzato. Il sigillo r.I. si mantiene quello di origine....