Daniel Shea, l'avvocato che ha portato la questione davanti alla Corte,
parteciperà alla Manifestazione "per la libertà sessuale e di coscienza,
contro le cause delle deviazioni e sofferenze, a cominciare da quelle dei
preti pedofili e delle organizzazioni pedofobe" che l'associazione
anticlericale.net ha organizzato per martedì 16 agosto alle ore 20.00 a
Piazza San Pietro, in concomitanza con l'apertura a Colonia della Giornata
Mondiale della Gioventù.
Roma 14 agosto 2005 - Il caso esplode pubblicamente solo nell'estate del
2003, quando il quotidiano americano Worcester Telegram & Gazette ottiene
copia di un documento che per 40 anni era stato custodito come
"strettamente
confidenziale" negli archivi segreti della Santa Sede e riporta il caso di
un avvocato di Boston, Carmen Durso, che consegna copia dell'Istruzione del 1962 "Crimen Sollicitationis" al Procurarore Michel J. Sullivan chiedendogli
di riscontrare gli elementi, all'interno della giurisdizione federale, per
procedere contro le gerarchie vaticane, colpevoli, a suo avviso, di aver
deliberatamente coperto i casi di abusi sessuali che vedevano coinvolti
membri del clero.
Contestualmente, un'altra lettera arriva sul tavolo del Procuratore, ed è
firmata da Daniel Shea, avvocato di Houston (Texas), ex seminarista che ha
scoperto il documento del 1962 e ne ha dato copia al quotidiano di Boston e
all'avvocato Durso. Il documento, spiega Shea nella lettera, viene citato
come ancora in vigore in una nota dell'epistola "De Delictis Gravioribus"
del 18 maggio 2001, che Joseph Ratzinger, allo Prefetto Congregazione per
la Dottrina della Fede aveva fatto recapitare ai vescovi e agli altri
ordinati e membri della gerarchia ecclesiastica.
Il caso viene portato all'attenzione pubblica internazionale dalla rete
televisiva statunitense CBS, quindi le gerarchie vaticane si difendono
sostenendo che le norme contenute nel documento del 1962 non hanno più
alcun valore vincolante dal momento in cui sono entrate in vigore le
disposizioni che nel 1983 hanno riformato il Codice di Diritto Canonico, ma la lettera di Ratzinger non lascia spazio a molti dubbi. In essa, l'attuale Papa
Benedetto XVI, non solo richiama l'istruzione "Crimen Sollicitationis", ma per quel che riguarda "i delitti riservati alla Congregazione per la Dottrina della
Fede" dispone che "nei Tribunali costituiti presso gli ordinari o i membri
delle gerarchie cattoliche solamente i sacerdoti possono validamente
svolgere le funzioni di giudice, promotore di giustizia, notaio e
difensore" e ribadisce che "le cause di questo tipo sono soggette al segreto
pontificio."
In questi anni la giustizia americana ha proseguito nelle indagini e dal
gennaio 2005 esiste presso la Corte distrettuale di Harris County (Texas)
un procedimento tuttora in corso a carico di Joseph Ratzinger.
Daniel Shea, l'avvocato che ha portato la questione davanti alla Corte,
parteciperà alla Manifestazione "per la libertà sessuale e di coscienza,
contro le cause delle deviazioni e sofferenze, a cominciare da quelle dei
preti pedofili e delle organizzazioni pedofobe" che l'associazione
anticlericale.net ha organizzato per martedì 16 agosto alle ore 20.00 a
Piazza San Pietro, in concomitanza con l'apertura a Colonia della Giornata
Mondiale della Gioventù.
Ai giornalisti presenti sarà distribuito un dettagliato dossier e
l'avvocato Shea sarà a disposizione per qualsiasi approfondimento circa i fatti
giudiziari che vedono coinvolto Papa Benedetto XVI. (APA)
fonti:
http://www.guardian.co.uk/pope/story/0,12272,1469131,00.html