"Sembra che la Carfagna viva il suo passato come un precedente penale, quando è ovvio che la sua nascita politica deriva dalla sua prestanza fisica". Vladimir Luxuria è alle prese con gli ultimi dettagli del Gay Pride romano, che domani sfilerà nella Capitale da Piazza della Repubblica a Piazza Navona.
Una parata di carri stravaganti e chiassosi per affermare i diritti civili di omosessuali e transgender. A onore della Carfagna, che ritiene i gay costituzionalmente sterili, i promotori del Pride romano hanno deciso di dedicarle un carro animato da drag queen e gogo boys. Vestiti come la Ministra ai tempi dei sexy calendari.
Luxuria, ci spieghi da chi è nata l'idea del carro.
(Ride) Non si può dire, è una provocazione.
L'ha voluto il circolo Mario Mieli?
All'inizio sì, ma ha contribuito anche il Muccassassina. E sono arrivati suggerimenti da più parti.
Domani sarete in tanti su quel carro.
Sì, anche se non staremo tutto il tempo lì sopra. Oltre a me ci saranno Rita Rusic, Titti De Simone, Franco Grillini, Paola Concia.
Perchè la Rusic è la madrina di questa edizione?
E' una persona che conosciamo da tempo, fra l'altro ha tenuto anche un concerto al Muccassassina. Ha dato la sua disponibilità per quest'anno, come fece nel 2000 la Cucinotta.
Ci tolga una curiosità. Come hanno accolto nel mondo lgbt la nomina di Mara Carfagna a Ministro delle Pari Opportunità?
Devo dire che siamo rimasti abbastanza sorpresi. Io mi aspettavo la Prestigiacomo, ad esempio. Non c'è dubbio che l'ascesa politica della Carfagna sia dovuta alla sua prestanza fisica. Ha mai fatto caso al suo sguardo?
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Sì. Ha sempre gli occhi sbarrati.
Esatto. Escludo il lifting, è troppo giovane. Credo sia lo sbigottimento alla nomina di Ministro per le Pari Opportunità.
Se riuscisse ad ammettere candidamente il suo passato, come le ha ricordato anche Gad Lerner su Vanity Fair, la Carfagna potrebbe zittire tutte le polemiche che la riguardano.
E' strano. Vive il suo passato come se fosse un precedente penale. E' il percorso inverso rispetto alla Pivetti, prima spogliata e poi casta diva.
Ma la Pivetti non pare si vergogni.
Forse la Pivetti si vergogna di quando si vestiva da reverenda, ai tempi della vice Presidenza della Camera.
Nella scorsa legislatura, quando era deputata di Rifondazione avrà avuto modo di incontrare la Carfagna.
Sì, ma solo per un contraddittorio, in tema di unioni civili. Poi quando ha definito i gay costituzionalmente sterili le ho ricordato un precedente pericoloso, una legge della Germania di Hitler che prevedeva l'internamento degli omosessuali ritenuti socio-sabotatori perché non in grado di riprodursi. E ho aggiunto che da una sfasciafamiglie non prendo lezioni. Tutto qui.
Nessun incontro nei bagni del Trasatlantico quindi, come con Elisabetta Gardini?
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No. Solo uno scontro sulle unioni civili.
Cosa sarebbe cambiato con il patrocinio del Ministero al Gay Pride di domani?
Nulla a livello organizzativo. Molto per quanto riguarda il tema dei diritti.
Ora Rifondazione e la sinistra radicale sono extraparlamentari. Su chi contate per il loro riconoscimento?
Sui radicali, Paola Concia, Barbara Pollastrini e Vittoria Franco.
Eppure è proprio con la Pollastrini che sono naufragati Dico e Pacs.
Sono naufragati anche Dini, Mastella e tanti altri. La maggioranza era troppo fragile.
E da questa legislatura cosa vi aspettate?
Nulla di buono. Ci saranno misure limitative della libertà. E' notizia di oggi l'emendamento sul pacchetto sicurezza che inserisce le prostitute nell'elenco dei soggetti "pericolosi per la sicurezza e la pubblica moralità". Insomma, ci sarà una moratoria sui nostri diritti civili.
Gay Pride, parla Luxuria: Mara Carfagna, Ministro a sorpresa, è come Irene Pivetti (al contrario) - Blogosfere Politica e SocietÃ