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Le accuse degli inquirenti: gli agenti avevano un defibrillatore ma non l'hanno utilizzato «Manganelli rotti sul corpo di Federico» L'ipotesi dei pm sulla morte di Aldrovandi. La difesa: no, li ha spezzati lui con un calcio e cadendoci sopra FERRARA — Due manganelli di gomma nera. Entrambi spaccati all'altezza dei manici (■ Guarda). Potrebbero esser stati rotti sul corpo di Federico Aldrovandi, il diciottenne morto il 25 settembre 2005, dopo un intervento della polizia. Colpi alle gambe e non solo, inflitti al ragazzo nel tentativo di immobilizzarlo (l'autopsia non lo esclude, ndr). È l'ipotesi sostenuta dalla Procura di Ferrara nel processo in corso, davanti al giudice monocratico, contro i quattro agenti coinvolti in un violenta colluttazione con Federico, ora accusati di omicidio colposo. Ieri la settima udienza. In aula Paolo Marino, ex capo dell'ufficio volanti, l'investigatore che per primo diede avvio alle indagini. A lui il pm Nicola Proto chiede conto di quegli sfollagente, subito spariti misteriosamente dalla scena del delitto, per poi ricomparire nel pomeriggio in questura. Puliti, senza macchie di sangue. E rotti. «Nessuno mi parlò dei manganelli la mattina del 25 settembre, poi lo fece l'agente Pirani». «Come mai non gliene parlarono prima?» incalza Proto. «Una dimenticanza». Il dirigente Marino non se ne fa un problema «anche perché sul volto del ragazzo non c'erano segni né sangue ». Eppure una risposta la ottiene: «Un manganello si era rotto a causa di un calcio dell'Aldrovandi, l'altro perché ci era caduto sopra». Spiegazione che l'ex capo delle volanti ritiene soddisfacente. Non approfondisce né lancia segnali allarmanti alla pm Emanuela Guerra, titolare delle indagini, che non va neppure sul posto. Gli sfollagente vengono fotografati e poi rinchiusi in cassaforte per mesi, fino al loro sequestro (il 21 febbraio 2006). Anche Pietro Scroccarello, capo della squadra mobile, dice di non saper nulla dei manganelli, se non in seguito da Paolo Marino. E Gennaro Sidero, questore vicario, assicura di averne avuto notizia solo alle 18. All'enigma degli sfollagente, si aggiunge il giallo del defibrillatore, in dotazione di una volante e mai utilizzato la mattina del 25 settembre. È la seconda ipotesi dell'accusa: il ragazzo stava male, chiedeva aiuto, e nessuno lo ha soccorso prima dell'arrivo dell'ambulanza. Eppure, come ha confermato Scroccarello, l'attrezzatura era a bordo e uno degli indagati aveva fatto un corso per utilizzarlo. Invece Federico è a terra, ammanettato, forse sta morendo, mentre uno dei poliziotti parla con un operatore del 113: «Abbiamo avuto una lotta di mezz'ora, l'abbiamo bastonato di brutto, solo che adesso è svenuto, non so, è mezzo morto... ». Sono le 6.12. I medici del 118 non sono ancora arrivati. Grazia Maria Mottola 14 febbraio 2008 corriere.it qui le foto di come lo hanno ridotto, divulgate dalla famiglia per sensibilizzare a quello che è successo
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Truffe e ricatti: denunciati 5 tassisti Corriere della Sera ecco un altro esempio del perchè questa lobby andrebbe ESTIRPATA
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Fiat 500: auto gay dell’anno 2008 Lunedì 21 gennaio 2008 Ledorga, associazione europea multilingue che accomuna gay e lesbiche amanti di auto, ha eletto anche per il 2008 l’auto gay dell’anno. Con ben 122 punti svetta in classifica la Fiat 500, reginetta delle vendite in Italia, oggetto di attenzione e curiosità anche all’estero e ora amatissima anche dai gay europei. Al secondo posto si è posizionata la Alfa Romeo 8C, versione costosissima e mozzafiato dell’Alfa che col suo stile retrò conferma l’amore arcobaleno per le auto un po’ vintage. Al terzo posto la Volvo C30, flop commerciale in Italia e un po’ Cenerentola in Europa, ma con grandi doti stradali e di charme un po’ incompresi. Babilonia Magazine
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Moretti sodomizza la Ferrari e la cei bacchetta
nella discussione ha aggiunto ludico in Cinema, Letteratura, Arte
Caos Calmo, affondo della Cei«La scena di erotismo è troppo volgare» Corriere della Sera qui la scena incriminata CorriereTv - La scena hot Moretti-Ferrari chissà se avrebbero avuto qualcosa da ridire anche se si fosse trattato di un classico rapporto vaginale, o magari anche solo un orale p.s.: il film ha ottenuto dalla censura il visto di "film per tutti", se fosse stato vietato non mi sarei permesso di aprirci un topic -
Fiat: "Le famiglie sono cambiate"
nella discussione ha aggiunto ludico in Notizie e Scelte Strategiche dal mondo dell'Auto
La Fiat, caposaldo dell'economia nazionale, da un po' di tempo per nostra buona fortuna non si limita ad ottimi riscontri di vendita solo all'interno della Penisola. Se in Italia è saldamente leader nel settore, negli ultimi anni ha vissuto una crescita costante anche al di fuori dei confini patri. Un successo nelle esportazioni dovuto non solo a dirigenti in gamba - tra i quali il giovane Elkann - e all'evidente aumento degli standard qualitativi, ma, come necessità impone in ogni attività commerciale, anche ad a una buona strategia di marketing. E la nota per noi più curiosa viene proprio dall'ambito promozionale: pare infatti che i creativi della casa torinese abbiano capito che all'estero il Ventesimo Secolo è finito da un pezzo, che i comunisti si sono praticamente estinti e che è possibile andare in Chiesa anche solo per pregare, senza dover prendere appunti per l'attività di Governo. Dovendo infatti studiare il lancio europeo della nuova Croma, la Leo Burnett Italia guidata da Giorgio Brenna, nelle persone di Riccardo Robiglio, Paolo Dematteis, Beatrice Furlotti, Stefania Abbrugiati e Riccardo Pagani - squadra rigorosamente italica, di stirpe latina e irreprensibile spirito patriottico - ha fatto quindi 'due più due', riconoscendo che il pubblico da sensibilizzare ad un prodotto del genere, è comunque e sempre la famiglia, ma accorgendosi che nell Europa civile non si sta più tanto a sottilizzare su cosa debba e cosa non debba essere questa benedetta famiglia. Ma ci si limita a dare un'occhiata intorno. Così lo spot internazionale, girato a Barcellona da Nicolas Caicoya, che andrà in onda quest'anno su molte televisioni europee, affiancato da un'altrettanto intensa campagna stampa, sarà diverso da quello che andrà in onda nel nostro paese. Immemore di verità rivelate e interessato solo ad osservare la realtà circostante, il claim reciterà: Le famiglie sono cambiate. La nuova Croma le abbraccia tutte. E con "tutte", pare proprio che si intenda analizzare la famiglia in tutte le possibili forme che può assumere, senza limiti di nazionalità, razza, religione o - pensate un po'! - inclinazioni sessuali. Ecco infatti che dentro l'abitacolo dell'ultima nata di casa Fiat, alla tradizionale famiglia europea, si alterneranno una africana, una orientale, una 'allargata', una madre separata con i suoi figli, un uomo con il suo cane, una coppia mista che sta aspettando un bambino e perfino - udite, udite! - una coppia di donne. Speriamo allora che in Vaticano non abbiano il Satellite. Sarebbe spiacevole che, facendo zapping sui canali tedeschi, tra una marcetta tirolese, un documentario sui micetti ariani e una replica di Sissi, in qualche pausa pubblicitaria a Sua Santità dovesse andare di traverso l'Elisenlebkuchen o il Griebenschmalz. O perfino il delicato Grünkohleintopf. Gay .it :: Fiat: "Le famiglie sono cambiate" -
sinceramente mi sfugge l'onesta intelettuale con la quale si pretende giudicare la professionalità di qualcuno altamente specializzato soltanto in base ai nostri, soggettivissimi gusti cinematografici. E' come se dicessi che pininfarina è un cretino perchè non amo le auto sportive...
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quello che lavora nella patria della meritocrazia insieme ai migliori talenti del mondo.
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un mercato tanto più è variegato quanto è sano, non capisco questo astio verso i film che non sono "il nostro genere", mica nessuno ti obbliga a vedere il film di muccino jr... e sopratutto il film "parlami d'amore" non è mica il solo film italiano uscito quest'anno.
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Ferrara Le immagini della scientifica. Registrate frasi e una risata Federico, spunta un video sugli agenti sotto accusa Morì dopo il controllo di polizia. I fotogrammi sembrano non collimare con le foto del medico legale MILANO — Nuove ombre sul caso di Federico Aldrovandi, il diciottenne morto a Ferrara il 25 settembre 2005 dopo un intervento della polizia. Un video di dodici minuti, registrato alla Scientifica quando il ragazzo era già cadavere, ma ancora disteso sull'asfalto, sembra aggiungere altro orrore alla vicenda. Immagini girate prima dell'arrivo del medico legale (alle 9.30), acquisite durante il processo in corso a carico di quattro agenti accusati di omicidio colposo, documentano ulteriormente la scena del delitto (dove compaiono una decina di poliziotti): il volto tumefatto del ragazzo, le mani livide e sporche di terra, i pantaloni abbottonati, il suo telefonino su una panchina, a distanza di oltre 20 metri. Non ci sono manganelli nelle vicinanze, neppure il portafoglio di Federico. Poi niente sangue accanto al volto adagiato sulla strada. Fotogrammi che sembrano cozzare, secondo i legali della famiglia, con le fotografie scattate dal medico legale: qui il ragazzo è ritratto con una macchia di sangue del diametro di 20 centimetri alla sinistra del capo, il suo portafoglio compare nella tasca del giubbotto, i jeans sono slacciati. Quanto ai manganelli, rotti durante la colluttazione tra gli agenti e il ragazzo, si materializzano in questura solo nel pomeriggio. E poi ci sono i dialoghi del video, elemento nuovo dell'indagine, per i quali il pm ha ordinato la trascrizione: frasi mescolate a rumori di fondo, pronunciate da chi forse non immaginava di essere registrato. Subito, all'inizio delle riprese, si sente una gran risata, proveniente da qualcuno, non immortalato dalla telecamera, ma chiaramente vicino al cadavere. Ma ci sono anche i singhiozzi di un agente che piange: «Sono un genitore anche io» sembra dire. Altre parole, collegate a una telefonata, sembrerebbero riferire di un colloquio con un magistrato. Se fossero verificate, potrebbero spiegare come mai il pm di turno quella mattina non è mai arrivato sul luogo del delitto. «Si è ammazzato da solo». «Qui ci vuole la benzina». Altri dialoghi da verificare, parole apparentemente senza senso, che forse, nel processo, potrebbero trovare una spiegazione. Grande attesa dunque per l'udienza di mercoledì 13 febbraio: saranno in aula alcuni dei protagonisti del video, come Marco Pirani e Paolo Marino, entrambi indagati in un'inchiesta bis per falso e abuso. Grazia Maria Mottola 10 febbraio 2008 dal corriere
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una volta comprata (ed omologata) la macchina col filtro, questo si puo' disinstallare?
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la racconti a me?
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http://www.autopareri.com/forum/auto-orientali/28331-daihatsu-cosa-ne-pensate-e-come-percepite-il-marchio.html
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c'era un topic molto interessante sulla cuore e sui prezzi dei pezzi di ricambio...
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eh appunto! chi brucia bandiere e fantocci non vive in iran, là la popolazione civile è abbastanza disinteressata e disillusa, essendo 50anni che l'occidente li incula sempre. Cercano di farsi i fatti proprio nelle loro 4 mura domestiche ed il loro stile di vita è molto occidentale anche se ovviamente tutto questo lo vivono segretamente.
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perchè l'iran è sempre stato un paese civile, la sua popolazione è molto europea di mentalità. E' il regime che ha rovinato tutto. Le bandiere infatti le bruciano in altri paesi.
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volevo sottoporvi il trailer di questo piccolo capolavoro
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preferisco di gran lunga la vecchia logan a questa sandero
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oggi ne ho vista una rossa, un po' malconcia ma tuttosommato ok, a testaccio. Che spettacolo!