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Il premier spagnolo intervistato dal programma di Minoli Zapatero: "Sui matrimoni gay molti Paesi ci seguiranno" "la storia siamo noi"
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ROMA - "Da quando siamo al governo abbiamo collocato il governo dalla parte della maggioranza della società. Una società tollerante, aperta e moderna, come è la Spagna. Questo presuppone un passo avanti sul tema dei diritti e della libertà, e significa anche lottare contro qualsiasi tipo di dominazione, discriminazione ed emarginazione".
Così il primo ministro Jose Luis Rodriguez Zapatero spiega il senso della sua esperienza alla guida della Spagna, in una lunga intervista che andrà in onda oggi su Raitre (alle 8,45 e in replica alle 0,40) nel corso del programma di Giovanni Minoli "La storia siamo noi".
"In Spagna - sostiene Zapatero a proposito dello scontro aperto con le gerarchie ecclesiastiche del paese - esiste, ed esisterà sempre, una parte conservatrice; c'è da sempre, ha avuto un peso molto importante nella storia di questo Paese, e però non corrisponde alla Spagna delle libertà e della democrazia. Questo Paese, da quando gli è stato permesso di essere libero e di vivere in democrazia, ha scelto sempre la strada del progresso, dei diritti, della tolleranza. è evidente che il precedente governo conservatore abbia segnato una battuta d'arresto in questo cammino verso il progresso. Ora, per fortuna, la società si è rimessa in marcia nella direzione giusta. Questo è un Paese che rispetta tutte le libertà, tutte le confessioni religiose, però è anche un Paese che non dimentica uno dei valori essenziali in democrazia: che leggi non si fanno con la fede, ma con i cittadini". In particolare, rispetto al contestatissimo riconoscimento dei matrimoni omosessuali, Zapatero rivendica in pieno la strada intrapresa: "Sono orgoglioso del fatto che molte persone che prima si sentivano dominate, emarginate, senza nessuna ragione, dal punto di vista umano, oggi hanno guadagnato questi diritti. Il passo del riconoscimento del matrimonio omosessuale è un passo che, dal mio punto di vista, finirà per fare la stragrande maggioranza dei Paesi democratici. Ed in Spagna, che è un Paese con un altissimo grado di tolleranza, secondo i sondaggi più del 60% della popolazione approva questa legge, che del resto era parte del programma elettorale del Partito socialista, che ha vinto le elezioni".
(Repubblica, La del 07/12/2005)