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angeloben

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  1. Ciao Gimmo, intanto un apprezzamento per la disponibilità a condividere materiale, non è cosa che si trova sempre... io ti chiederei scansioni del materiale su Opel Ascona C (da 1981 al 1988), PROVE Ascona 1.3-1.6: 11/81 - da pag 313 Ascona 1.6 D: 10/83 - da pag. 336 Ascona 1.3-1.6-1.8i CD: 7/84 - da pag. 345 Ascona 1.3: 9/84 - da pag. 347 Ascona 1.6: 10/84 - da pag. 348 LISTINI di Ascona di questi stessi numeri. Altro se lo trovi... Grazie ancora
  2. In effetti non ero stato completo nel portare l'esempio della Civic. Quando parlavo di versione 5 porte della Civic, mi riferivo alle sue derivate liftback, che Honda generalmente sviluppava come linee di prodotto diverse e chiamava con nomi differenti. La 5a generazione di Civic, quella che spesso viene indicata come "SportCivic" del 1991 e che citavo come "ispiratrice" di Bravo, da noi (Europa) ebbe la sua corrispondente a 5 porte nella Concerto. Ma questa era in realtà qualcosa di ormai obsoleto, legato tecnicamente alle generazioni precedenti, tenuta ancora sul mercato europeo per via della parentela stretta con la Rover 200/400 e della produzione nello stesso stabilimento inglese. Più correttamente dovremmo legare la Civic 5a generazione alla Domani (fine 1992) e sue derivate, che in Europa arrivarono solo nel 1995 direttamente con il nome di Civic, praticamente in concomitanza con la 6a generazione di Civic. In Europa, dicevo, le derivate della Domani ebbero nome Civic e furono disponibile come 5 porte e poi nel 1997 anche SW, chiamata Aerodeck e disegnata in Germania... Spero adesso di essere stato più chiaro!
  3. Nei primi anni '80 Opel, un po' come altri tedeschi tipo Mercedes, dava ancora ampie possibilità di scelta per le colorazioni dell'interno (non solo tessuti, ma anche le plastiche), spesso in combinazioni variabili con i colori esterni. I tedeschi potevano avere la plancia bordeaux, verde, blu, marrone, antracite e ancora più sfumature per tessuti e pannelli vari. E tutto ciò indipendentemente dal livello di allestimento. Questo rispecchiava i gusti medi dei tedeschi, sempre appassionati di personalizzazione, talvolta con gusti che noi italiani riteniamo eccessivi... Nel nostro mercato la scelta era assai più limitata, per non dire nulla, visto che la combinazione era generalmente univoca, cioè sceglievi il colore esterno e automaticamente trovavi l'interno secondo quanto deciso dal marketing italiano. Quindi la combinazione di colori della foto o altre non sono da collegare all'allestimento (Luxus o altro). L'allestimento si riconosceva invece dal grado di finitura (volante, fianchetti porta, tessuto, tipo di poggiatesta) e dagli accessori. Ciao
  4. Sono un po' affezionato a Bravo/Brava, perché furono i primi e unici "prototipi" (oggi li chiameremmo spy) che ho visto in vita mia... Era l'estate del 1995 e durante un lunghissimo viaggio per le classiche vacanze nei "caldi mari del sud" facemmo una sosta notturna in un'area di servizio dell'A1. Nel buio, appena rischiarato dai lampioni del parcheggio, ebbi la sensazione che qualcosa di strano ci stesse accanto... mi ci vollero alcuni attimi per realizzare che si trattava di prototipi (muletti, pre-serie... chiamatele come volete)... i miei primi prototipi! Da lettore accanito di QR, avido scrutatore di anteprime, riconobbi immediatamente la sostituta di Tipo che davano per prossima alla presentazione. In effetti non era difficile, la camuffatura non era ormai molto pesante, anzi, erano solo tutte nere e leggermente coperte qua e là, non ricordo neppure bene dove (forse le parti ...intime ). Oggi sarebbero scattati fuori smartaggeggi millefunzioni producendo all'istante milioni di foto "rubate" da postare in miriadi di siti/forum/blog, e vi potrei dire con esattezza come erano e come non erano... ma a quei tempi mi contentai di guardare per pochi secondi quelle strane macchine nere che se ne andavano via... e adesso il ricordo è sfocato assai! Riguardo all'impressione che fecero alla presentazione, che dire? Avevo vent'anni e, come altri hanno detto, l'effetto non fu così dirompente come fu Tipo nel 1987/88. Certo però, la sensazione fu quella di un prodotto "positivo", che sostanzialmente rispettava le aspettative per un nuovo modello, immettendosi in maniera adeguata nella gamma FIAT. Fin da subito però ebbe le sue criticità IMHO: La Punto 1993 aveva lanciato FIAT (e il suo pubblico) nell'iperuranio del vero successo, quello di vendita e di sostanza, con un'auto che era una spanna sopra quasi TUTTA la concorrenza - solo Micra dava del filo da torcere per immagine e tecnica. Nel 1994, un anno prima di Bravo/Brava, era uscita anche la Coupé, anch'essa bella "soda" e con interni semplici ma belli e solidi. Forse il pubblico si era "viziato" e Bravo/Brava sembrò un filo sotto le aspettative su alcuni aspetti, primo su tutti quello della "qualità percepita". Era una questione prima di tutto di design, sia interno che esterno. Punto dava l'impressione di una macchina solida, anche nelle linee, piuttosto massicce sebbene smussate e dinamiche. Bravo/Brava invece portarono quel frontale sottile e appuntito, con quella calandra insulsa e i faretti "plasticosi". Poi quello specchietto piccolissimo e dal supporto sottile; e lo sportello anteriore che proprio sul supporto dello specchio finiva così a punta... Mentre dentro quella plancia appariva meno "rassicurante" di Punto (parlo sempre in senso di percezione) con quella strana console centrale con plastica rigida in abbondanza, la mancanza di collegamento fra plancia e tunnel, una componentistica magari più raffinata, ma dall'apparenza meno robusta di quella di Punto stessa... Tutto questo mentre le maggiori concorrenti (Golf e Astra 1991) avevano fatto un salto eccezionale proprio in quella direzione, della qualità percepita, con una Golf dalla plancia "importantissima" e Astra con una delle plance più belle (a mio avviso) mai viste su una media, tutte piene di plastiche morbide. Questo fu certamente l'aspetto più caratterizzante di Bravo/Brava. Ma proprio rivoluzione non fu... PaoloGTC ha giustamente ricordato che nel segmento B c'era la Corsa '93, ma era proprio tra le medie del segmento C che c'erano i precedenti più importanti! L'ispirazione del modello 3 porte specifico, caratterizzato in senso sportivo rispetto alla berlina, fu presa infatti dalla Honda Civic, cha da anni proponeva questa formula e con il modello 1991 impressionò il mondo intero. E abbiamo visto che è proprio nel 1991 che parte lo sviluppo di Bravo/a... Quelli sono gli anni in cui i giapponesi entrano finalmente anche in Europa e si impongono con prodotti di grande immagine (Mx-5 Miata, Civic, Micra, Lexus, le grandi sportive tutta tecnologia...) Il Gruppo Fiat guardò con incredibile "attenzione" i giappi in quegli anni... - Punto si ispirò per molti aspetti alla Suzuki Swift/Geo Metro del 1988 - Barchetta sappiamo tutti a chi... - Bravo/a presero l'idea delle carrozzerie diverse da Civic, ma anche la linea stessa secondo me fu molto vicina a quell'esempio... Ma già nel 1994, un anno prima di Bravo/a, il gruppozzo aveva già proposto quest'idea, con Alfa Romeo e la nuova 145. E 145/146 si differenziavano anche più di Bravo/a! Di nuovo, quanto guardassero ai giapponesi lo si può notare se andiamo a vedere quanto la soluzione posteriore di 145 somigliasse all'Honda Accord Aerodeck di fine anni '80. Ciao
  5. La mia era solo una battuta, finalizzata unicamente a ricordare l'origine Fiat di quell'auto... Molto più prosaicamente credo che quei proprietari stiano semplicemente proteggendo la loro auto d'epoca con il telo che hanno a disposizione...
  6. La questione non è così semplice... ma ammesso e non concesso che sia una Luxus, il volante sarebbe stato questo Certezze è difficile averne, perché quella foto indica un'auto forse un po' rimaneggiata nel passare degli anni e gli stessi allestimenti in Italia ebbero alcune variazioni che è difficile ricostruire.
  7. Mah... in questo caso il telo degli svizzeri non è poi così fuori luogo... potrebbe significare che da raffinati filologi rendono giustizia alla vera origine di quell'auto... Montecarlo nasce infatti come progetto squisitamente FIAT (codice X1/8, poi evoluto nel progetto X1/20) per entrare nel mondo delle gare e solo la decisione di portare la 131 ai rally, spinse verso l'uso di questo progetto con il marchio Lancia. Ovviamente sono cose risapute ai più, ma giova sempre ricordarle... e chi ne sa di più parli pure!
  8. Confermo manometro olio (cioè pressione olio) e voltmetro (tensione batteria). Questa configurazione però era appannaggio delle versioni più ricche (Berlina ed SR), com'è prevedibile. Vi lascio immaginare cosa (non) avessero le versioni base... Tra l'altro, invece del manometro olio, la "Berlina" ebbe per un periodo l'econometro, molto in voga in Germania e Italia nei primi anni Ottanta post crisi petrolifera... La sportiva "SR" invece ebbe sempre il manometro. In ogni caso, niente spia della riserva né altre amenità tipo check-control... solo il computer di bordo optional quando nel 1983 comparve l'allestimento al vertice "CD". Queste belle strumentazioni però durarono solo fino al 1985, quando col primo face-lifting arrivarono le strumentazioni con la grafica Kadett '84, con i quadrettini sullo sfondo, così...
  9. Ricapitolando, quell'Ascona 5 porte è un modello C, cioè la terza serie presentata a fine 1981. Dai cerchioni (cui manca comunuqe il copribulloni) si può dire che quell'esemplare è del primo periodo, quello che finisce nel 1985. La famosa freccia rotonda, che non si trova spesso nelle immagini a giro per la rete, è segno del fatto che quella foto riguarda molto probabilmente un modello italiano, dove il ripetitore laterale è obbligatorio. In rete si trovano invece un sacco di foto di modelli stranieri (principalmente tedeschi, com'è ovvio) che non hanno ripetitore laterale... Capitolo interni: ecco una foto ancor più chiara, riferita proprio a quel modello Qui l'allestimento è ricco (si chiamava "Berlina") e corrisponde ai cerchioni della foto postata in apertura di thread, ma non so se davvero quell'esemplare fosse "Berlina". Manca infatti l'indicazione sotto alla freccia rotonda e poi in Italia fu importato per poco tempo (e mi sembra solo per il modello 4 porte), sostituito poi da un upgrade del livello intermedio chiamato "Luxus". Riguardo alla copiatura di questa plancia da parte di altri, tutto vero. Questi interni furono uno dei cavalli di battaglia di quest'auto, risultando molto avanti rispetto alla concorrenza del tempo. Questa plancia risultò in sostanza il primo efficace risultato di "europeizzazione" (meglio: "tedeschizzazione") delle grandi plance squadrate americane tipiche degli anni 70. Opel stessa (GM, ricordiamolo) aveva iniziato a metà anni settanta a disegnare plance "cassettone" in stile americano su Rekord '77, poi su Kadett '79, infine su Senator/Monza '81 si era avvicinata molto a questa di Ascona. Qui la novità stava nell'evidente arrotondamento della palpebra sopra le bocchette, che ingentiliva il tutto, nonché nella leggera inclinazione della console centrale verso il pilota, particolare moooolto tedesco. Copia spudoratamente Volkwagen con Passat/Corrado 1988, ma non scherza Renault nel 1989, con la più tedesca delle sue creazioni, la 19, che ha la parte di fronte al passeggero uguale spiccicata a quella dell'Ascona (di 8 anni prima), particolari della bocchetta compresi... Comunque a me sembra che questa plancia sia il segno che in Europa si entrava nel vivo la moda delle plance ingombranti, quelle che integrano cruscotto e consolle dei comandi.
  10. Volendo discutere sul tema "medie a tre volumi", con Prisma sugli altari, alcuni miei contributi/riflessioni. Prisma in generale La linea non mi ha mai fatto gridare al miracolo, per quanto niente male. Equilibrata, elegante, piacevole, mancava però di quel carattere che Delta e le altre Lancia avevano. Ma il problema principale di Prisma fu che uscì troppi anni dopo la Delta (3 anni), con linee troppo simili alla sorella. Quindi, oltre ad apparire più tradizionale per via della classica linea tre volumi, appariva anche come qualcosa di non proprio innovativo, anzi... Forse poi soffrì anche (soprattutto a livello europeo) per via delle dimensioni un po' troppo ridotte rispetto alla concorrenza, con prezzi invece sempre elevati. Prisma "Agnelli" Nel 2005 la vendevano sempre su internet ad 8500 euro. Tre anni dopo, nel 2008, qualcuno chiedeva già 20.000 euri... Mah! Comunque auto interessante per tecnica, finiture ecc. Prisma Integrale vsTipo 1.6 Non posso biasimare chi ritenesse la Tipo 1.6 un miglior acquisto rispetto alla Lancia Prisma Integrale. Obiettivamente la Tipo era auto assai più moderna di Prisma, più spaziosa, più economica da mantenere e avrebbe avuto certamente una miglior tenuta sull'usato. In ogni caso erano due auto abbastanza diverse: comprare una trazione integrale (per quanto inseribile) con un motore 2 litri non era proprio la stessa cosa di una millessei due volumi con portellone... Sui gusti poi niente da discutere, ma mi sento di condividere l'idea che Tipo avesse un'immagine assai più moderna e adatta anche a un giovane rispetto alla Prisma. Tipo vs Duna (altra tre volumi) Capisco l'idea dei commerciali FIAT, ma davvero risulta difficile pensare che un potenziale cliente Tipo potesse accettare di acquistare una Duna. ...e non per la fama di Duna! Ricordiamoci che a quei tempi (fine anni ottanta) ancora non era venuta fuori il "mito" in negativo di Duna. Chi entra in concessionaria per comprare l'auto appena uscita, vuole la novità ed è disposto a spendere per questo e non è in genere un cliente disposto a comprare una macchina di categoria inferiore, di alcuni anni più vecchia, con un'immagine decisamente diversa, anche se proposta ad un prezzo più conveniente. Semplicemente erano auto diverse e gli acquirenti se ne ne rendevano conto. Finisco con un avvistamento di un'altra media tre volumi, sorella di quella vista da Mazi... Non proprio da collezione la mia, ma almeno il sedile dietro ce l'aveva... Ford Orion GL 1a serie (1983-1986)
  11. Rieccomi dopo qualche settimana... visto che si parla di coupé e di una in particolare che ha suscitato molte polemiche, ecco che vi propongo il mio avvistamento. E' roba di alcuni mesi fa e mi sono sempre peritato di postarlo, perché pensavo fosse roba troppo giovane... ma adesso che è sdoganato come "storica", eccovi le mie foto. Lancia k 2.0 t - 1995 cc, 151 kW, 13/10/1997 Che dire su questa macchina? Il mio parere è quello della maggioranza, sostanzialmente negativo, ma devo dire che alla fine mi sembra che le vogliamo bene lo stesso e soprattutto in qualche modo ci "colpisce" ancora, se qualcuno come noi la fotografa per strada e ne parla e straparla...
  12. Nella mia memoria l'ammiraglia Chrysler c'è ben presente e anche piuttosto numerosa... ma c'è il trucco! Ho passato i miei primi anni di vita in Spagna, seconda metà degli anni Settanta e primissimi Ottanta... Devo dire che in effetti gli spagnoli sembravano apprezzare abbastanza questo modello. Ne ricordo in particolare una certa quantità in versione taxi, che a Barcellona si caratterizzava per l'originale livrea nera con portiere gialle, una di quelle cose che "fanno" una città, ma che purtroppo ormai appartiene al passato... Ma bando ai sentimentalismi, parliamo dell'auto che ha avuto più nomi di un agente segreto : Chysler/Simca/Talbot 160/180/1609/1610/2 litre... A me devo dire che non dispiace affatto: il frontale era la parte più anonima, ma il profilo lo trovo ancora molto piacevole, con quell'aria filante e niente male anche la coda. La finestratura priva di deflettori poi la rende molto pulita e moderna, roba quasi da berlina-coupé... puro trend insomma! Riguardo al perché di questa particolare diffusione in terra iberica, come molti sapranno la Spagna era a quei tempi un mercato un po' particolare per l'auto. Avevano dazi di importazione elevatissimi, allo scopo di favorire lo sviluppo di un industria locale, dove per "locale" si intendeva proprio localizzata in Spagna, non di proprietà spagnola... Per questo nacquero in Spagna, a partire dagli anni sessanta, numerose fabbriche di produzione automobilistica create da industrie straniere, che vi producevano i modelli destinati anche (o talvolta esclusivamente) al mercato spagnolo, perché fiscalmente privilegiati. Al di là degli italiani (Fiat/Seat furono un caso un po' a sé), vi furono soprattutto i francesi (Renault in particolar modo), con i tedeschi che arrivarono per ultimi anticipati dalle sussidiarie degli americani (Ford prima e Opel poi...). Persino i giappi furono della partita, pur in forme particolari di collaborazioni con marchi locali per la produzione di "cloni" (ricordate gli Ebro-Nissan o le Santana-Suzuki...) Insomma il successo spagnolo di Chysler 180 era legato a questa storia: dal 1975 infatti era prodotta in Spagna e mi sa che in quel periodo era tra le pochissime auto di quella classe prodotte in fabbriche spagnole e quindi agevolate. Inoltre la Spagna è stato l'unico mercato in cui questa macchina era disponibile anche Diesel e questo mi spega il successo come taxi di cui mi ricordavo. Mettiamoci poi un mercato non particolarmente ricco ed evoluto e il successo a fine anni settanta di un auto non proprio fresca di presentazione è presto spiegato...
  13. Il simbolo VW di Passat '88 fu l'antesignano della moda "stemma gigante" che ora spopola. Comunque aveva forse davvero il suo motivo di essere grande, perché era in effetti una vera presa d'aria. Niente di motoristico però: era dedicata alla sola ventilazione/riscaldamento dell'abitacolo. Come poi abbiano utilizzato la griglia del restyling non ne ho proprio idea, ma posso immaginare almeno una parziale sigillatura, per le solite ragioni aerodinamiche. Riguardo invece al prototipo Passat 2V, vado controcorrente: a me non ha mai convinto! Ho sempre trovato il "volume" posteriore troppo massiccio, poco dinamico. Ovviamente non dovrei parlare di volume posteriore in una 2V, ma indico così tutta la porzione dietro alla portiera posteriore... Insomma, già quella Passat non era proprio un modello di slanciata eleganza, la 2V la appesantiva ulteriomente imho.
  14. Ma... quasi quasi era da aprire un topic apposta per i plasticoni! Comunque altre considerazioni in merito: Certo, non scordavo affatto chi ha davvero introdotto i paraurti in plastica. Ma quello che volevo dire è che secondo me da R5 e R14 non sarebbe venuta fuori la moda dei plasticoni (intesi come auto in cui plastica = inutile orpello decorativo) Mentre solo dopo Ritmo, con tutta quella plastica attorno ai fari, a qualcuno è venuto in mente di abusare della plastica per i motivi che ho detto nell'altro post... Per quanto riguarda i prototipi ESV citati da altri: Quando si parla di plastica sull'automobile, giustamente vengono sempre fuori questi oggetti... e non si può negare la loro importanza in questo senso. Ma volendo essere ragionevoli, bisogna riconoscere che tutta quella serie di concept deve aver avuto una presa sul pubblico vicina allo ZERO. Anzi... molto sotto Per due motivi: - la prima è palese: l'ESTETICA. Tutti (o quasi) facevano letteralmente vomitare, e non vedo come la gente potesse pensare che "plastica = figo" dopo aver visto quella roba... - la seconda è meno banale, ma è nota anch'essa: la SICUREZZA. A quei tempi si sa che non fosse proprio l'argomento preferito del pubblico... Quindi mi è difficile pensare che quei modelli da salone abbiano creato - sia pure nei presupposti - la moda dei plasticoni... Poi, come per R5 e R14, anche gli ESV e i loro brutti colleghi di tutto il mondo, avrebbero far dovuto nascere "plasticoni" in tutto il mondo e questo non avvenne... Quindi propendo ancora per l'ipotesi Ritmo! Adesso, per tornare IT di avvistamenti, ecco un mio recente avvistamento ...indovinate di cosa? ma del primo "plasticone" naturalmente! Autobianchi A112 Elite - 965 cc, 35 kW, 24/12/1979 Notare il particolare vintage molto "MUNDIAL '82" con la bandiera italiana ormai stinta... Tornando a R5, però... Ma che angolo d'attacco aveva? Altro che SUV...
  15. E ora un piccolo contributo di avvistamenti sul tema ottantesco Uno. Prima un mezzo catorcio, che appare palesemente come allestimento "S" anche se la targhetta diceva ormai solamente "Uno 45". La cosa più interessante però è la targa, o meglio quell'inizio che ho lasciato leggibile... Fiat Uno 45 S - 999 cc, 33 kW, 02/01/1987 Il secondo avvistamento è qualcosa al limite del non-storico, ma è comunque un'ultraventennale e mi piace il confronto evoluzionistico: stessa identica versione (motore, allestimento, carrozzeria) solo tre anni dopo... Fiat Uno 45 S - 999 cc, 33 kW, 28/09/1990 Infine mi sarebbe piaciuto postare qualcosa di quella che è un po' la mia chimera. Ma non ho foto e posso solo parlarne. Si aggira dalle mie parti infatti, uno splendido esemplare di "Fiat Uno 45 SL" di metà '85, beige, con una targa di quelle da "ho un amico in Motorizzazione..." Vista più volte, in uso pseudo quotidiano direi, non mi è mai riuscito di fotografarla. Ma l'ho sempre vista in movimento, mai in parcheggio e viste le condizioni non fatico ad immaginare che si tratti di auto con garage, ma è roba veramente da collezione.
  16. Una nota su questa discussione, sulla quale alcuni si chiedono giustamente in che limiti stare... C'è chi risponde: Ricordo però che chi ha aperto la discussione, lo ha fatto con questo scopo: Giustamente qualcuno segnalò presto che già esisteva un topic identico: E in effetti, per adesso i post direi si siano sostanzialmente mantenuti sulle piccole sportive, ricalcando quindi la discussione precedente. Però nessuno dei moderatori ha provveduto a unire le due discussioni: c'è un perché? Si può allora ritenere che il titolo generico possa includere, al di là delle intenzioni del primo autore, non solo piccole ma sportive in genere? E che tipo di sportive: solo derivate da grande serie o anche sportive tout-court? Qualche voce autorevole, se lo ritiene utile, indichi una strada... Grazie mille
  17. Qualcuno in una discussione parallela ha parlato di questa, vista pochi mesi fa. Renault 5 GT turbo - 1397 cc, 88 kW, 24/05/1988 In effetti ebbe il suo successone e penso che senza questa versione, la Supercinque avrebbe sofferto assai...
  18. In effetti il modello '93 era similissimo al primo del 1989. Visto dall'Italia, però, Lexus LS è un fenomeno squisitamente anni '90 e l'interessante pagina che hai postato lo conferma. Comunque ho imparato una cosa che non avevo mai sentito, quella dei furti intendo. Ciao
  19. Ci mancherebbe, mi piace che la gente abbia pensieri differenti! E poi volevo dire altre due o tre(mila) cose su questo inutilissimo argomento. Nei miei post sugli accessori MB sarò sembrato un talebano della stella a tre punte, ma tutte quelle considerazioni sono frutto di una "maturazione" cui sono giunto non più di qualche anno fa... Infatti: 1. Sono cresciuto odiando Mercedes per questo loro modo di fare i listini. Io adolescente degli anni ottanta non sopportavo questi braccini corti al limite del moncherino, anzi non lo capivo proprio. Pur'io ero convinto che avrebbero avuto un appeal ben diverso se solo avessero avuto qualche accessorietto in più, non dico chissacché, ma almeno qualcosina... (io ovviamente avrei preferito FULL OPTIONAL come minimo , ma capivo anche io che tutto non si può avere) 2. Sono cresciuto "disprezzando" Mercedes perché l'oracolo QR diceva che il loro cambio manuale era una ciofeca, che il tergimonospazzola era un'altra ciofeca e che il freno a mano a pedale era una un'autentica vaccata... 3. In realtà disprezzavo Mercedes perché mi piacevano le BMW, per la linea e per il carattere più sportivo, moderno e giovanile. Per un ragazzetto degli anni '80 Mercedes non poteva che sembrare roba da vecchi (ricchi... ma vecchi!) 4. Ma la cosa che mi faceva incaxxare di più (e qui scusatemi, ma scatta un lungo OT...) era che nelle Prove su strada dell'oracolo QR, non so come ma regolarmente le MB battevano di qualche millesimo di voto la rivale BMW del momento. E questo era per me inaccettabile. Voglio dire, QR era notoriamente amante delle BMW, le BMW erano più belle, moderne, grintose, ma poi alla fine veniva fuori che leva di qua, somma di là, la stella a tre punte era comunque superiore. Quel maledetto sterzo perfetto, quella stabilità da cinque stelle, quello spazio, quell'aerodinamica, quei consumi... insomma anche il QR doveva ammettere tra le righe che la tecnica/qualità Mercedes alla fine era sempre un passetto avanti. - E passi che le normali 190 fossero meglio della E30: neppure la mitica M3 vinceva contro la rivale 190 2.3-16v... - D'accordo, la Serie S W126 era avanti a tutti quando nacque, ma sette - dico SETTE - anni dopo arriva la nuova BMW Serie 7 E34, per me un capolavoro di bellezza dentro e fuori, e come siamo messi? Niente, stella meglio dell'elica... Aspetto un anno e finalmente arriva il l'unto, colui che finalmente schiaccerà la testa a questi bastardi arroganti matusa: il DODICICILINDRI, il motore mito! Insomma, la 750i. Mi dico "ah, questa volta vi battiamo facile!" e per la prima volta vado contento ad accompagnare il babbo dal dentista. Mi direte voi, che minchia c'entra il dentista? Che per caso il tuo babbo aveva la BMW e il dentista la Mercedes? NO , purtroppo no, il mio babbo aveva solo un'Ascona e il dentista... boh, non lo so, ma ora che ci penso, lui di Mercedes ne poteva avere anche due... Ma il fatto era che in quel periodo accompagnavo spesso mio padre dal dentista e la cosa mi annoiava a morte. In sala d'aspetto potevo al massimo sfogliare i Quattroruote del dentista che spesso già avevo a casa... ma quando nel gennaio '88 uscì la prova-confronto della BMW 750 contro la MB 560, proprio quel numero non entrò in casa e fu per questo che per la prima volta andai dal dentista tutto contento! Sapevo che lì avrei trovato l'agognata rivista e finalmente avrei visto BMW vincere! Vado, entro, mi precipito in sala d'aspetto e cerco disperatamente il QR, quello tutto rosso con l'AX rossa (anche quella) in copertina. Appena ne entro in possesso, vado alla prova e senza neppure leggere il testo salto direttamente alla pagella, l'UNICA VERITA': parte il brutale confronto voce per voce, a scarto di voti... BMW 750 avanti di 1 , di 2, di 1, pari , sotto (doh...) di 2, di 3 , di 1, di nuovo pari, avanti (sììì ) di 2, di 3 (ma vienii...), il vantaggio si riduce: +1, pari, pari, +1, -1 (no cazzo nooo, la pagella sta per finire... pari, -1, +1, -1 (no, non voglio vedere ), -2, pari (fiuuu ), pari, pari... ...ohohoho... cacchiooo... l'ultima voce... NOOOOOOOOOOOOO ... perso anche stavolta... Se nemmeno un dodici cilindri nuovo di pacca riesce a battere un vecchio barcone di 8 anni prima, allora andate tutti a ca'are, si direbbe a Firenze... - Ok, la W124 meglio della vecchia Serie 5 E28: ma cribbio!, neanche la bellissima e giovanissima E34 nel 1988 riusciva a battere quel carrozzone della W124 di quattro anni più vecchia! - Poi arrivò la nuova SL del 1989 e le mie speranze di vedere MB battuta da BMW si persero, perché adesso si erano messi pure a fare macchine belle e sportive e moderne davvero... - Ma a settembre dello stesso anno BMW mi fece sussultare: la 850i! Bellissima, supermoderna e finalmente col multilink (cominciavo anche a capirci qualcosa...) Adesso possiamo farcela! Purtroppo non aveva vere rivali con la stella a tre punte: la SEC era obiettivamente altra cosa e davvero ormai vecchiotta. E la SL invece ...per fortuna era cabrio! altrimenti il rischio di perdere anche qui era altissimo. Quindi niente confronto, ma per me la vittoria era certa. - Poi ancora nel 1990 arrivò la nuova serie 3 E36, quella con i fari carenati, un'altro balzo in avanti di BMW. Questa serie 3 poteva era trooooppo più moderna di MB 190... Ma presto arrivò la doccia fredda: QR marzo 1991. Confronto nuovissima BMW serie 3 contro la rivale 190, Parte il confronto e... com'e' come non e', incredibilmente alla fine la spunta la Benz, roba di 8 anni prima! Infine il KO, Mercedes presenta la BESTIA, la mirabolante serie S W140, il pachiderma con le antennine per la retromarcia. Accecato da tanta potenza di fuoco alzo bandiera bianca a nome di tutta BMW (manco fossi un membro della famiglia Quandt) e mi ritiro in buon ordine... Intanto cresco, continuo a leggere di macchine e parteggio BMW, ma se vinco o perdo mi interessa sempre meno, ci sono altre priorità . E ovviamente BMW comincia a macinare successi, "vittorie" in pagella e vendite (altra competizione nella quale speravo sempre di vedere BMW vendere più di MB...), arrivano gli obbrobri (IMHO) di Chris, mi dissocio spiritualmente dall'Elica e inspiegabilmente BMW prende il volo... MB battuta su tutti i fronti. Mah! Fine OT 5. Sono cresciuto adorando la Vectra GLS (no, è vero, nun te sto a cogliona'!) Io, sempre adolescente, con la apprezzatissima Ascona C in famiglia ormai da qualche anno, alla presentazione della Vectra sognai a lungo che mio padre potesse fare il cambio con la modernissima e dotatissima Vectra 1.4 GLS (il sogno vero era la 2.0 CD, ma volevo essere modesto... visto mai che magari se uno non esagera il sogno si avvera...). Ogni accessorio della GLS mi esaltava, dagli "imprescindibili" vetri elettrici e chiusure centralizzate alle segate del vellutino e delle alette parasole illuminate, dalle cinture con attacco regolabile anche dietro agli appoggiatesta posteriori, cose fondamentali per me che mi vedevo passeggero posteriore... 6. In questo forum (e altrove) ho ricominciato a rileggere e riflettere su tutto il mondo auto del (mio) passato e presente. Ho scavato nella memoria e così ho riletto con spirito diverso quello che pensavo da piccolo. Anche io trovavo scandalosamente care le Mercedes, per di più immotivatamente visto che erano dei carrozzoni da vecchi, senza neanche la V marcia di serie... non mi spiegavo come la gente potesse comprare quella roba. Leggere il listino accessori Mercedes-Benz era una esperienza di immersione nel mistero dell'auto, un listino lunghissimo e pieno di cose impensabili, alcune proprio incomprensibili: cosa erano mai i sedili ortopedici? Te li facevano su misura? Impossibile visto che non costavano così cari (un mezzo milione di Lire). Il mistero rimaneva. Mah... Sbalordivo anche io di fronte al prezzo del velluto MB (era forse ricavato dal mitico Vello d'oro di Giasone?) ...e pensavo che l'airbag non l'avrei montato perché il volante era più brutto... Inorridivo davanti ai "carri da morto" e alle spigolosissime linee della Volvo. Eppure erano il massimo a quei tempi. Ci misi del tempo a digerire il culo piatto dell Y10 e anche oggi istintivamente non capisco il successo delle BMW di Bangle. Leggendo qui e altrove ho imparato che cose anche molto serie, come altre apparentemente assai più futili, hanno incrociato il mondo dell'auto in un mutuo scambio di effetti. La mia lettura attuale del mondo auto può sembrare più asettica, certo meno passionale di prima, ma in realtà spero più approfondita. Mi rendo conto che l'auto è un prodotto industriale e come tale segue tutte quelle complesse relazioni che fanno mercato, industria, politica, vicende storiche, sociali, "antropologiche"... Capisco che quello che da piccolo avrei voluto cambiare perché non mi piaceva, non mi "tornava", in realtà aveva una sua (o meglio, le sue) ragion d'essere. Magari ragioni errate e poi fallimentari, ma frutto comunque di un certe scelte. Ecco, quello che mi interessa oggi non è "pensare come vorrei che le cose fossero" (il mio sport preferito da piccolo...); mi piace piuttosto analizzare il dietro le quinte, scoprire PERCHE' le cose stanno o stavano in un certo modo. Ed ecco alcuni mesi fa mi sono andato a rivedere i vecchi listini e depliant MB per capire davvero perché avessero quei prezzi, cosa fossero certi accessori, perché Mercedes li offriva e gli altri no. E curiosando ho scoperto un sacco di cose divertenti, interessanti. E da lì nascono i miei commenti al tuo post sui prezzi della 300-24v. Niente di serio, per carità, solo intendevo far venire fuori il perché di certe cose. P.S. Il sedile ortopedico MB era un sedile con dentro dei cuscini gonfiabili con comando elettrico. Vi ricorda qualcosa? Qualcuno ha sentito Renol? Beh, non vi sembra curioso notare come due marchi "utilizzavano" in modo opposto lo stesso accessorio? Mi ricordo bene come la Régie puntasse sui cuscini gonfiabili per esaltare il lusso e il confort futuristico delle sue ammiraglie, e sembrava che fosse una prima assoluta (e le riviste dietro...). Ora imparo che Mercedes li aveva da anni, senza farne alcuna pubblicità, e li chiamava seriosamente (o tristemente ) "ortopedici", dandogli una connotazione totalmente diversa.
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