luxan
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ragazzi, io dico che qui ci stiamo perdendo. il punto, correggetemi se sbaglio, è: perchè BMW vende a prezzi superiori? perchè esiste il concetto di premium e qualche sua specifica realizzazione? io dico che prendersi una crucca un plus ce l'ha, indiscutibile. in primis perchè su ciò che è tangibile sono avanti agli altri: come esempio, mi viene in mente l'assemblaggio o i dettagli come quello del post di ACS quotato in questo 3d, cioè la straordinaria efficacia del condizionamento. Coccolano il cliente che per questo è disposto a spendere. altri, sostengono che il premium sia nella meccanica (che è per me il motivo principale, e che mi porta a fare alcuni acquisti allucinanti agli occhi di chi mi conosce... e non è appassionato). ma in tal caso, bisogna partire dal riconoscimento del fatto che non si può pregiudizialmente parlare di premium per BMW. Sia in passato (la Compact montava i tamburi dietro...), sia nel presente perchè hai voglia a celebrare il motore e la trasmissione ma se poi a controlli spenti esci di strada con la 1, ti ritrovi una 3 con un telaio talmente vecchio che le carreggiate sono risibili e servono i cerchi da 20 per camuffare l'effetto barcone, vedi le 5 arrancare in montagna quando fa freddo/umido.... allora c'è qualcosa da riconsiderare. e talmente lo considerano dalle parti in cui le BMW sono di casa, che qui le AUDI 3 e 4 sono in quantità spaventosamente superiore... E un motivo ci sarà pure... soprattutto perchè le AUDI sono proprio quelle che la celebrata raffinatezza meccanica bavarese non sempre la presentano... sono per lo più delle TA e talvolta delle finte TI anche su modelli di fascia alta... vedi una TTR. A salirci sopra, vedendo la posizione e l'abitacolo e le leve di quel cambio che tutti dicono fantastico, mi sono detto: faccio la pazzia! Ma poi a casa, con l'offerta tra le mani, ho pensato che con quella non avrei scodato.... Insomma, a mio avviso il plus di prezzo è solo in parte giustificato e ci vuole la consapevolezza e la serenità per ammettere che si sta comprando qualcosa che non vale tutto quello che costa in termini oggettivi. Ma c'è gente che viene ripagata ogni momento per la sensazione di appagamento che gli crea scendere da una BMW davanti ad amici in FIAT o OPEL o AR... Il mondo è bello perchè è vario e la legge della domanda e dell'offerta nei prodotti di questo genere funziona correttamente.
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non mi sono spiegato. certo che itagli sono inevitabili e, aggiungo, giusti... bisogna eliminare una volta per tutte gran parte della sovracapacità. Quello che penso é che: 1) se non si offre al mercato una soluzione relativamente affidabile, i clienti non vanno nelle conce... dubbi sul futuro, sui ricambi e sulla manutenzione sposterebbero tutti gli indecisi altrove. Proprio come successo con FIAT nel periodo nero. 2) il crucco medio non vede le cose sotto la lente finanziaria come gli anglosassoni, ma sotto quella industriale, e nell'immaginario collettivo l'idea di un azionionariato realmente libero e non stabile come sarebbe quello basatao su un fondo di investimento è difficile da accettare In sostanza, quindi, la scelta del fondo mi sorprendrebbe davvero molto, ancor più della capitolazione verso gli italiani.
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da pagatore di beni e servizi in un ente pubblico italiano tra il 2000 e il primo periodo di applicazione della normativa a cui ti riferisci, posso dire che il fornitore al settore pubblico, dopo aver subito la compressione esasperata dei margini a causa della in parte negativa opera di CONSIP, ha sempre dovuto attendere mesi e mesi e mesi, tavolta più di un anno. Ergo, non lo vedo avvantaggiato. Non so se questa norma abbia cambiato la cultura di ritardo congenita negli uffici pubblici.
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alla fine è la Merkel ad essere sui carboni ardenti. se cede a Napoleone, sarà la Kanzlerin che ha dato una "gloria" nazionale ai subumani italici se cede a Magna, ci sarà sicuro qualcuno pronto a rinfacciarle di essersi messa in affati con i papponi russi. e se anche non ci fosse, io non ce la vedo a dormire sonni tranquilli, mi sembra una persona con la schiena dritta (certo non come il grande Travaglio e il suo sponsor). è in mezzo al guado e la diga a monte sta cedendo... l'unica certezza in questo affare è che senza un'allenza industriale con Fiat o qualche altre generalista, OPEL muore in fretta, dipende solo dal tempo per bruciare la somma che il governo vorrà mettere a disposizione. questa certezza è così banale che vederla sottaciuta è sconcertante quasi come la non menzione del pappone russo come eventuale padrone in caso di scelta dell'offerta alternativa a Fiat. io non credo che un no sia una tragedia per il gruppone, che nell'attuale configurazione con i mmeregani si trova già a buon punto. continuo a dire che metterei i miei soldi su Magna, anche se a Bundesrat cominciano a capire...
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in ogni caso si tratta di logiche politiche che fanno aggio su quelle industriali. a me che FIAT o GAZ diventino padroni a Russelheim non cambia nulla di nulla. ma agli operai di OPEL e FIAT, la maggioranza (perchè ahimè una parte dovrà essere "ricollocata"), nel medio-lungo termine la scelta dell'una o dell'altra farà una grande differenza
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da insider, arrivato qui dopo averlo desiderato da sempre per passione sincera nell'idea, ti dico che alla Commissione del trattato non interessa nulla. E' la nostra ragion d'esistere e percepire un lauto stipendio (con poche eccezioni). Molto è dovuto al fatto che le recenti infornate di colleghi dell'est hanno diluito il senso di adesione all'ideale: pretendono di essere pari in tutti gli effetti, pretendono di azzerare in 2/3 anni le differenze a loro svantaggio (mentre per le altre i rinvii sono all'ordine del giorno) ma soprattutto non hanno alcun interesse nella causa; sono cresciuti ignorandone l'esistenza ed oggi vedono in esso solo un modo di quintuplicare o decuplicare il loro stipendio. soprattutto, però, quando entrano in ballo le esigenze politico-economiche dei grandi paesi (UK, GER e FRA), la Commissione tace. Fanno i duri con Alitalia o l'Italia perchè noi facciamo ridere tutti. Non mi pare, francamente, che l'intervento tedesco nell'automotive sia meno significativo di quello francese, che oltre ad offire un montagna di soldi a tassi fuori mercato, lo fa imponendo una rilocalizzazione a scapito di altri paesi membri. Poi gli incentivi italiani erano sotto esame... Dico tutto ciò con una profonda amarezza.... e mi torna alla mente quando da bambino parlavo con mio padre degli Stati Uniti d'Europa. Ero un bambino.
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io non ho mai ritenuto probabile l'ingresso da padroni in OPEL, semplicemente per la assoluta refrattarietà all'idea del popolo tedesco e quindi dell'elettorato. A settembre, mi pare, Merkel affronta le elezioni e calar le braghe davanti agli italiani sarebbe un elemento che gli antagonisti userebbero pesantemente. ciò non toglie che la ragione industriale imporrebbe il contrario. Fiat avrà bisogno di guardare altrove, di certo beneficiando di una parte importante del crollo OPEL sul mercato europeo. spero di sbagliare, ma è questa l'ipotesi sulla quale metterei i miei soldi. A meno di rivoluzioni socio-politiche nel governo tedesco.
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infatti. solo che loro non si spostano di una virgola e siccome nella vita non ho voglia di buttar troppo tempo sono sempre io che inizio la mediazione e cerco un compromesso. girando la questione al tema automobilistico, questi non pensano che al mondo esistano due punti di vista legittimi e possibili: per loro uno è buono e l'altro no. E' il limite connaturato alla loro cultura. E l'idea di dover accettare quello FIAT per il personale OPEL ad ogni livello è un incubo. Loro hanno una diversa scala di valori, che li porta a vivere l'industria secondo parametri ignoti ai più in Italia. E siccome per loro non esistono altri possibili parametri, i nostri sono sbagliati per definizione. Io semplicemente dico che quello che abbiamo fatto non ha modificato se non per il 2% la loro percezione degli italiani. E quello che abbiamo fatto, caro Leo, è molto meglio di quello che si possa pensare: la più antica città di Germania è Trier, luogo natale di Karl Marx. Beh, l'hanno fondata quelli che venivano dalla mia stessa città.... la chiamavano Treviris. Poi non serve che si continui a discutere di chi è nato prima tra l'uovo e la gallina. Rimarremmo della nostra idea. Ma bada bene che tu puoi insegnarmi molto (e quanto mi farebbe piacere!) di AR e dintorni perchè hai una lunga esperienza di passione e pratica alle spalle. Io con i crucchi, ti ripeto, ci lavoro e ci vivo. Da un punto di vista privilegiato.
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Non mi sembra che ne parlino... è solo l'AD di FIAT. La stampa anglosassone invece gli ha dedicato un po' spazio personale Il fatto è che loro pensano che a Melfi si montano delle Corsa rimarchiate. @Il Fusi: quello che noi abbiamo esportato conta solo in minima parte, dai prodotti alla politica. Non è memoria da elefante, il loro è un pregiudizio nel senso tecnico del termine, esattemente come lo è il mio per molti aspetti della loro cultura. Io ci lavoro tutti i giorni, da pari a pari, superiore o subalterno, e trovo sempre molti molti problemi. Per chiudere, ti dico che alla Commissione europea la collaborazione tra italiani e tedeschi (di tutte le combinazioni possibili con 27 nazioni) è quella che genera più problemi e incomprensioni. Da una cinquantina di anni.... cioè ancor prima che dall'Italia qui si iniziasse ad espostare persone o prodotti.
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vivo in Lussemburgo, un posto assurdo a matrice germanica ma francesizzato. Vivo al confine, nel senso stretto: dalla finestra del salone vedo la Francia da una parte e la Germania dall'altra! e tocco con mano (un giorno son di qua, l'altro di là) via stampa, tv e radio entrambe le realtà. E mi è bastato poco per capire come tutto sommato per gli italiani, a prescindere dalla lingua (io conoscevo un po' il tedesco e niente di francese), sia meglio vivere con i mangiarane. Allo stesso modo, entrambi si autoriconoscono come partner e pari mentre entrambi considerano l'Italia, chi la rappresenta e i suoi simboli con qualcosa che può essere definita disprezzo. Oggi come ieri. Anche se gli italiani che sono qui nella maggior parte dei casi oramai non fanno parte della fascia bassa della società. Tornando IT, faccio davvero fatica ad immaginare l'operaio medio OPEL che monta una Punto in Germania o che debba accettare l'idea che le scelte vengano da Torino... sarebbe da tenere sotto controllo l'andamento dei problemi al fegato nei prossimi anni. Ma Napoleone oggi sembra quasi onnipotente. Vediamo che riesce a fare.
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mi sembra si stia andando un po' OT. ma il discorso è assai interessante e vorrei dire la mia, senza quotare in modo diretto altri utenti e senza voler essere cerchiobottista à la façon italienne 1) la Germania, i suoi problemi e il loro punto di vista In Crucconia i costi della riunificazione sono stati scaricati in buona parte oltre confine. Ma la stesso governo, che assiste un buon terzo della popolazione, fornisce il denario perchè i crucchi possano continuare a spendere, magari acquistando Panda, attraverso una variegata serie di strumenti fiscali e assistenziali. Il tedesco medio ci considererò sempre sub-umani, per quanto il tedesco evoluto sia invece affascinato dall'Italia. Ma qui andare al supermercato anche a Francoforte (la città meno crucca di Germania, dove vive la mia compagna) è un'esperienza allucinante per chi, ad es., è abituato a comprare con un occhio alla qualità di ciò che finirà nel proprio stomaco. Ecco, diciamo che le auto sono di qualità migliore, ma lo stomaco paga il prezzo della loro oramai presunta maggiore affidabilità. In sostanza, si tratta di un diverso sistema di riferimento che porterà sempre i tedeschi a guardarci con estrema diffidenza, quando va bene, a prescindere da quello che poi noi facciamo. Cioè, FIAT rimarrà tale e NESSUNO la guarderà mai con occhio attento... per giudicare, nel bene e nel male. Caro Leo, non conta quello che FIAT ha fatto negli ultimi cento anni, per loro sempre rumenta è stata. E sempre rumenta sarà. Loro semplicemente ignorano... nei giornali non si parla della nostra economia nè delle nostre tematiche sociali... sui vertici dell'UE, riportano solo il pensiero o la battuta di Sarkozy o Brown (dei loro pari...). Siamo una macchietta, quando ci sono storielle da raccontare. Punto e basta. Considera che un buon esempio è il mio padrone di casa. Persona gentile e preparata, dirigente della Deutsche Boerse sempre in missione in giro per il mondo.... ma quando a Napoli bruciavano l'immondizia per strada mi ha chiesto se il fumo arrivava a Roma... E MAI nessuno ha riportato sui giornali che il problema per ora è stato risolto.... almeno non ci sono cumuli in fiamme. 2) L'Italia e la FIAT E' vero che noi abbiamo scontato un cambio con l'euro devastante per scelta loro, ma è stato un prezzo quasi ovvio da pagare per gli errori commessi in passato ed aggravato dagli errori commessi nei primissimi anni di vita dalla moneta unica, non per colpa crucca ma per furbizia italiota di alcuni e malgoverno di altri. La FIAT oggi si muove verso l'esterno beneficiando di asset (FPT) di certo non creati da Marchionne. Lo fa perchè, al di là delle ragioni "familiari", la situazione garantirebbe economie significative sul lato costi che rendono fattibile tale progetto. La FIAT rimarrà sempre la stessa, a meno che non ci sia un epocale cambiamento di sede, con il relativo fardello del nocciolo duro in prepensionamento a Torino. Ovvio, di inutili personaggi a libro paga in modo assai oneroso è pieno il mondo (di mio, l'esperienza biennale in ENEL è stata sufficiente per vederne molti). Sarà solo la maggiore competitività sul lato prezzi che le permetterà di sopravvivere... e che, dopotutto, è da sempre, insieme al Land azionista e finanziatore, la chiave del successo di VAG. Perchè la malattia di cui soffrono tutte e tre le aziende in parola è proprio la inadeguatezza dimensionale. In tre, in effetti, a mio avviso non sarebbe difficile renderle sufficientemente sane per vivere e per... 3) Automotive e economie nazionali ... continuare a dar da mangiare a centinaia di migliaia di persone e ad impattare in modo significativo sul PIL dei paesi coinvolti. Perchè una cosa da non dimenticare è proprio l'impatto sociale dell'auto, nonostante tutto. Io ritengo che il blocco del turnover e la settimana corta siano delle misure essenziali per far fronte alle esigenze degli attori, per quanto solo in un ottica di medio periodo. Tra 5 anni, a finanziamenti eventualmente rimborsati, le fabbriche che dovrebbero saltare oggi (e me ne viene in mente una...) lo faranno ineluttabilmente.
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io continuo a chiedermi se l'eleganza possa essere un parametro relativamente importante in riferimento ad un mezzo che deve spazzare la concorrenza in pista. e poi l'eleganza rimane soggettiva: a me la 612 piace moltissimo.
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da vicino, io che non la amo, l'ho rivalutata. diciamo che la enzo non è un'auto per che possa essere paragonata con le altre, supercar incluse. il fondo piatto e tanti altri dettagli da vicino la fanno sembrare un mezzo da corsa, con tendenze aeronautiche... e in conclusione, la sua erede non è da valutare se non per i risultati in pista.
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apprezzo l'intervento, misurato e razionale come sempre, di PaoloGTC. Ma bisogna anche dire che con tutta la serietà che si può riconoscere al management tedesco, OPEL oggi è con un piede bella fossa, grazie alla controllante. E OPEL, anche quando faceva utili, li faceva facendo leva su costi tenuti bassi grazie al peso della controllante. Cioè OPEL non è molto diversa da una società dell'indotto di FIAT o VAG o PSA... Campa se va bene il "committente". OPEL ha una buona immagine, tutto sommato. Ma nessuno gli riconosce prestigio e sono in pochi, davvero pochi, a portarne il marchio con orgoglio/ostentazione. Tanto che il primo intervento di tuning, anche qui in crucconia dove vivo io, è sempre l'eliminazione del marchio dal frontale... Ci sarà una ragione. unirsi con OPEL ha senso per FIAT tanto quanto aveva senso per GM tenersi la controllata tedesca. Che poi stavolta non si tratti di un rapporto di potere totalmente a favore del soggetto estero, cambia poco. OPEL serve per fare numero. Se poi, come apprendo oggi, c'è davvero qualcosa di buono da sfruttare, meglio. Ma le questioni politiche che emergeranno, Marchionne che va in giro a dire che gli operai debbono stare tranquilli (e che ci ritroviamo ancora AR made in Pomigliano???), i crucchi che si sentono umuliati dall'arrivo degli spaghetti... ci sarà da leggere molto nelle prossime settimane.
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alex, dopo vari anni mi trovo per la prima volta a dire che ho pensato proprio quello che ha scritto stefano.... fino ad oggi, anzi, fino ad insignia NESSUNO citava alcun progetto OPEL come migliore di un omologo di altri o di riferimento per chicchessia. allora mi chiedo: se non avevano niente, nessuna qualità, come hanno fatto a tirar fuori un'auto che giorno dopo giorno si scopre essere un esempio di tecnologia applicata? e che addirittura vanta un pianale da benchmark? comunque, al solito, io registro quello che leggo, non avendo notizie di prima mano. PS: fra un paio di settimane mi faccio un giro a Spa...
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e sono quelle in cui appariva sta ragazza, mi pare.... sono arrivato tardi, purtroppo. A me sta Brera continua a far impazzire da davanti e di 3/4 anteriore... ma con altre viste son dolori. Ma comunque da ferma, ahimè. Continuo a non considerare accettabile per definizione le versioni TA e quindi non vado oltre nei commenti.
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nn ho visto la trasmissione, purtroppo, ci proverò stasera. STRA-OT: io sono possessore di 147 con 100k km in 7 anni, parcheggiata fuori a Roma in estate e in crucconia in inverno, con impianto gpl dallo scadere del terzo anno di vita e posso dire che non si è mai fermata (se non per assenza di benzina....), ho avuto un solo intervento di manutenzione straordinaria (150€+iva) e... tanti rumorini, portiere e "paraurti" con verniciatura ridicola. in effetti l'affidabilità però è a prova di bomba, se paragonata con qualunque concorrenza...
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Diciamo che fra un decennio i 3litri potrebbero essere davvero pochi... ergo tale problema dovrebbe sparire. OT: Riguardo la tua firma, il virgolettato è dovuto ad una citazione specifica? Scusa l'ignoranza...
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- alfa romeo
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(e 2 altri in più)
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