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__P

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  1. Nessun merito da togliere ai tecnici italiani, ma dire che queste versioni siano nate perché nel frattempo è arrivata Alfa trovo non sia particolarmente corretto eh... Evolution, CSL, GTS c’erano anche quando in Alfa non avevano nulla da offrire non solo in confronto con queste, ma manco con le versioni standard! Che poi magari il tempone al Ring se lo siano legato ci sta, ed anzi mi sa che le prossime M3/4 standard saranno molto più cazzutte delle attuali. Ovvio poi che i 3/4 anni di gap tra 3er e Giulia si fanno ora sentire, ma bisogna dare atto che Giulia è stata volutamente impostata così, e lo si capisce anche nelle modali, mentre che i bavaresi di base hanno al contrario impostato l’auto modale più iso MB come filosofia che le BMW precedenti.
  2. Si, non lo metto in dubbio. La mia voleva solo essere una riflessione... ? Dalla loro hanno due brand ben affermati tra gli appassionati, con in più degli upgrade tecnici che sono belli importanti e l’alone di esclusività dato dai numeri limitati (anche se non bassissimi). Mettici poi che il valore di queste versioni si rivaluta mooolto bene* ed il gioco è fatto! Al contrario di quanto scritto da qualcuno, sono convinto che queste versioni sarebbero arrivate in ogni caso anche senza l’avvento della Quadrifoglio, perché le han sempre fatte vedi Evolution* e CSL*. Bravi comunque in Motosport a continuare a sfornare questi bei giocattoli ? * Andatevi a guardare le quotazioni di questi modelli... da rimanerci male ?
  3. In Italia M4 CS costa 133900 €... Capisco l’allestimento specifico e la produzione limitata (1200 esemplari non son comunque pochi imho), ma una M4 DKG standard parte da 84740 €... ? Una M3 DKG costa 82290 €, quindi usando lo stesso delta tra M3 vs M4, possiamo ipotizzare circa 131500 € per la CS in versione berlina. Siamo comunque quasi al 50% in più eh ? E più di 30 k€ in più di una Giulia Quadrifoglio ? con sedili Sparco, carboceramici e cerchi alleggeriti, a fronte di prestazioni in pista e comfort su strada minori.
  4. Come estetica! ? Ripeto che non sono brutte, ma le ultime due V12 Lambo son decisamente “ordinarie” rispetto a quello che erano Miura, Countach e Diablo, ma anche LM002! Erano dei prototipi di serie, auto urlatissime fate per stupire! Lo erano per i canoni dell’epoca e lo sono pure oggi. Ovvio che con le hot hatch di oggi piene di buchi per l’aria e alettoni anche il design di certe supercar da meno nell’occhio, però diamine, vogliamo dire che Aventandor o anche Murcielago hanno lo stesso carisma di una Countach?
  5. Veramente bella e con un’ottimo update tecnico! Prezzo in linea con quello (folle!*) di M4 CS? * A quel prezzo (133900 €) ci esce una Giulia Q ed una Abarth 124!
  6. Beh non è detto che per forza di cose un cerchio di diametro maggiore migliori l’handling del veicolo però... E poi stiamo pur sempre parlando di una SUV... secondo me, a livello estetico, una ruota un filo più cicciotta ci sta meglio che un’ultra ribassato. Ma son gusti... ??‍♂️
  7. Beh è un concept di stile... in pratica un bozzetto che prende forma e se ne frega dei limiti di ingegnerizzazione. Io la trovo veramente pheega e coerente con il nome che porta. Spero che per la futura produzione Lambo ne traggano più spunti possibili... perché le Lambo devono essere fuori dalle righe, stupire! E le ultime realizzazioni, seppur bellissime, hanno perso quello spirito, cioè lo stupire a tutti i costi.
  8. La terza edizione della Porsche Cayenne è già ordinabile, con le prime auto in arrivo nelle concessonarie a dicembre. Per ora, la scelta è fra tre modelli a benzina: la 3.0 (spinta da un V6 monoturbo con 340 CV, costa 80.030 euro inclusa la messa in strada), la S (quella oggetto del nostro Primo Contatto, mossa da un V6 2.9 biturbo con 441 CV, e proposta a 97.598 euro) e la Turbo (V8 4.0 da 549 CV, 145.666 euro). Entro la prima metà del 2018 arriverà anche l'ibrida da 462 cavalli e qualche mese dopo la Diesel (420 CV) e la Turbo S ibrida con ben 680 cavalli. Più lunga di 6 cm (oggi tocca i 492), bassa di 1 e larga di 2 (siamo a 198 cm, una misura davvero rilevante), la suv tedesca non si allontana molto dalle forme caratteristiche del modello (la differenza più evidente riguarda la zona posteriore, con i sottili fanali collegati fra loro), ma è interamente nuova. Il pianale è condiviso con le Audi Q7 e Bentley Bentayga (tutti marchi di prestigio della galassia del gruppo Volkswagen) e, grazie all'ampio uso di lega di alluminio (in alcuni elementi della scocca oltre che per porte, tetto e parafanghi ) è più leggera di prima di 65 kg. Della tecnologia della nuova suv tedesca avevamo già parlato ampiamente qui, ma adesso l'abbiamo potuta guidare. Rifinita di tutto punto Il posto di guida della Porsche Cayenne è alto da terra e la plancia ha uno stile rigoroso, ma con evidenti richiami alla sportività e alla tradizione del marchio: la chiave (elettronica) va come sempre infilata sulla sinistra della plancia, lo snello volante a tre razze pare quello di una granturismo e il cruscotto prevede ancora cinque elementi circolari, con il contagiri (a lancetta) più grande e nella posizione d'onore, al centro. In realtà, gli altri strumenti sono due display di 7” che forniscono una miriade di informazioni, inclusa, volendo, la mappa del navigatore. L'impianto multimediale, dal canto suo, ha un nitido e reattivo schermo “touch” a sviluppo orizzontale di ben 12,3”; non manca la connessione a internet. La corta leva del cambio automatico è posta su una consolle inclinata nera lucida, che va sfiorata per azionare i comandi del “clima” e per selezionare le modalità di guida; è una soluzione elegante e tecnologica, ma l'assenza di tasti “fisici” obbliga ad abbassare lo sguardo per capire dove appoggiare le dita. Le finiture sono molto accurate e i materiali di pregio, anche se di serie ci sono solo i sedili parzialmente in pelle; volendoli interamente nel materiale più pregiato, servono 3.379 euro. Il divano scorre La Porsche Cayenne è una suv sportiva, e non punta tutto sullo spazio; quattro adulti viaggiano comunque con grande agio, e anche al centro del divano (pur con l'ingombrante tunnel fra i piedi) si può stare comodi. Quanto al bagagliaio, il vano principale, rifinito di tutto punto, è ampio, ma non si può dire cavernoso; tuttavia, c'è parecchio spazio nel sottofondo e, se si porta avanti il divano (16 cm) e se ne posiziona lo schienale in poszione di “massimo carico” (cioé quasi verticale) la capienza tocca i 770 litri: un valore notevole, e di 100 litri migliore rispetto al vecchio modello, anche se così il comfort dei passeggeri posteriori cala drasticamente. Comodo il portellone motorizzato (con soglia di carico a 76 cm da terra abbassabile a 70 se in presenza delle sospensioni pneumatiche) e utile lo schienale in tre parti. Curva decisa... La Porsche Cayenne S del test era equipaggiata con un consistente “arsenale” tecnologico optional: le sospensioni con molle ad aria (2.190 euro), le barre antirollio attive PDCC (3.355 euro), i cerchi di 20” (1.098 euro), le ruote sterzanti anche dietro (2.391 euro) e anche i freni in ghisa rivestiti in carburo di tungsteno (3.050 euro), un materiale che migliora l'attrito e la resistenza all'usura. Risultato: la frenata è poderosa, la tenuta di strada in curva molto elevata (ottima anche la trazione, con una frizione multidisco che provvede a inviare coppia anche all'avantreno quando necessario) e il rollio pressoché nullo. Lo sterzo a rapporto variabile è molto diretto, tanto che nelle curve strette occorre abituarsi a non ruotare il volante più del dovuto; forse anche per questo, i progettisti hanno preferito renderlo piuttosto “corposo” nell'azionamento. ...e scatta cattiva Il motore della Porsche Cayenne S è “solo” un 2.9, ma, con il supporto del rapido e fluido cambio automatico a otto marce, spinge con vera cattiveria fino ai 6800 giri massimi: le ottime prestazioni dichiarate dalla casa (“0-100” in soli 5,2 secondi e 265 km/h di punta) sembrano a portata di mano; meno realistici i 10,6 km/litro dichiarati in media, dato che noi, al termine di un tratto condotto invero a passo piuttosto “allegro”, ne abbiamo letti 7 nel cruscotto. Il V6, comunque, sa esaltare anche per la “colonna sonora”, un ringhio pieno in accelerazione che si zittisce a velocità costante, garantendo così un ottimo comfort nei viaggi. Quanto al fuori strada, non abbiamo avuto l'opportunità di provare la Porsche Cayenne in condizioni “estreme”. Ma le premesse per un valido comportamento ci sono tutte: con le sospensioni ad aria, la luce a terra può arrivare a 24,5 cm (un buon valore per la categoria) mentre il valore “normale” è di 19 cm e quello per le alte velocità di 16,2; la profondità massima di guado è di 52,5 cm (50 con le molle in acciaio). La dotazione ha qualche “buco” Tutte le Porsche Cayenne hanno di serie la trazione integrale, il cambio automatico, il navigatore, i sensori di parcheggio anteriori e posteriori, i fari full led, il portellone ad apertura motorizzata e il climatizzatore bizona; la S, anche gli ammortizzatori elettronici. Una simile dotazione non si può dire “povera”, ma neppure completa; per esempio, non si può avere la ricarica wireless dei cellulari, né la funzionalità Android Auto per usare dall'impianto multimediale dell'auto il proprio smartphone (si può fare, invece con i dispositivi della Apple). Si pagano poi a parte accessori come la radio digitale Dab (488 euro) e il sistema che tiene in corsia (1.135 euro), nonché i sensori degli angoli ciechi degli specchietti (793 euro) e il cruise contol adattativo (1.745 euro). Forse chi ha deciso di spendere 100.000 euro per una Cayenne non farà un dramma nel veder lievitare il conto finale, ma un po' più di generosità da parte del costruttore sarebbe certo benvenuta. Secondo noi PREGI > Finiture. L'auto è molto ben fatta, dentro e fuori: il lusso è palpabile. > Guida. Freni, tenuta di strada e stabilità sono di alto livello per una suv, senza che il comfort ne risenta in modo significativo. > Motore. Il sei cilindri biturbo ha tutti i cavalli che si possono desiderare, e una “voce” splendida. DIFETTI > Comandi. Quelli sul tunnel, a sfioramento, non si percepiscono al tatto; occorre distrarsi per trovare il tasto che si sta cercando. > Dotazione. Si pagano a parte accessori come la radio Dab e alcuni aiuti alla guida, di serie su vettura che costano un quarto. > Sistema multimediale. Mancano Android Auto e il sistema di ricarica wireless dei cellulari. alVolante.it CVD 1... diesel in arrivo! CVD 2... DIFETTI> Comandi. Quelli sul tunnel, a sfioramento, non si percepiscono al tatto; occorre distrarsi per trovare il tasto che si sta cercando.
  9. Non c’è lo sportellino per la presa di ricarica però... ? Ad ogni modo potrebbe essere di tutto, anche solo i paraurti dell’allestimento GranSport my19.
  10. In realtà anche alla Unlimited può essere asportato il tetto... ? Sono auto fortemente personalizzabili e pensate per esserlo già di progetto, vedi l’infinita lista di accessori della Mopar. Peccato che in Italia non si possano installare buona parte di quella roba però... ?
  11. Beh basta che guardi il listino di quella attuale per avere un’idea del posizionamento dei prezzi. I motori previsti da quel che ricordo sono il GME 2.0 L4 Turbo, il Pentastar 3.6 V6, il VM 3.0 V6 TD e se non ricordo male anche il 2.2 L4 TD.
  12. Beh... calciatore e/o brainless che sia, deve comunque essere danaroso ? E non credo che chi possa acquistare una Huracán o una Aventador, appartenga meno frequentemente alla categoria di cui sopra. È inutile negarlo, la clientela di questi cassoni è più o meno la stessa delle supercar: magnati, sportivi, imprenditori, etc... come è sempre successo da quando sono nate le auto. Le auto di lusso, sportive, cassoni e super berline che siano si acquistano tutte più o meno per lo stesso motivo... non credo ci sia bisogno di spiegarlo no? o credete veramente che il 100% di chi compra certe auto sportive lo faccia solo per doti dinamiche??? ? E questa è la stessa clientela che negli anni ‘70 si comprava la LM002. Maserati, Aston Martin, Lamborghini per un motivo o per l’altro hanno in passato sperimentato segmenti diversi dal loro core business, creando comunque modelli legendari: ecco perché personalmente non trovo assolutamente sbagliata l’idea di VAG di proporre una CUV col marchio del toro. Trovo sia ben più grave che invece in Ferrari stiano pensando di farlo, qualsiasi cosa esca fuori, pur essendo comunque affascinato dall’idea. Ecco quello che invece critico è quello che hanno fatto, cioè il prendere una Cayenne disegnandoli sopra una carrozzeria più “sportiva”(?). Cavolo mettici il V10 di Huracán, dagli almeno un minimo di tocco Lamborghini!!! Ma soprattutto fammi qualcosa di originale ed estremo come lo son sempre state le Lambo! Questo, e la prossima berlina, sono il classico compitino “poca” spesa e tanta resa... beh speriamo almeno che i guadagni portino maggiori investimenti per le sportive, anche perché ho il timore che senza Urus e con R8 che non ha avuto la stessa accoglienza della precedente, già la futura Huracán... ?
  13. Potrebbe anche essere il fatto che essendo più una crossover che una vera e propria SUV non giochi a proprio favore sui numeri di vendita, soprattutto negli States dove queste auto hanno più o meno lo stesso scopo che le SW da noi... ? Se noti Cayenne, principale competitor, è molto più SUV come forma, e ciò mi fa pensare che il cliente veda Levante più come un qualcosa iso X6/GLC Coupè che iso Porsche, andando perciò ad intercettare quel tipo di clientela più di nicchia. Senza contare poi sulla presenza sul territorio di Porsche, ben più importante è radicata, e sul fatto che magari in Porsche sui leasing siano più generosi.
  14. Concordo! Fa meglio di altre però a mio avviso... ? Per quanto riguarda la modale, imho le uniche cadute di stile riguardano la parte bassa del posteriore con quei due cannoni e lo skid plate talmente anonimo da risultare inutile ai fini del design.
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