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  1. La Audi Aicon Concept rappresenta lo studio di un veicolo totalmente autonomo con sistemi di guida assistita di livello 5 e propulsione elettrica: dotata di un'unità per ogni ruota con 260 kW e 550 Nm totali, promette un'autonomia superiore agli 800 chilometri. Sono previste batterie allo stato solido, capaci di recuperare l'80% dell'energia in meno di 30 minuti, grazie ai sistemi da 800 Volt e, come per la Elaine non manca la tecnologia Audi AI Zones. Per offrire il massimo confort l'Audi ha previsto l'utilizzo di sospensioni pneumatiche con attuatori che annullano gli effetti del rollio e del beccheggio agendo su ogni singola ruota, mentre l'impianto frenante sfrutta prevalentemente il recupero d'energia. È presente anche un sistema tradizionale, ma i dischi sono stati spostati verso i motori per migliorare l'efficienza aerodinamica nella zona delle ruote e ridurre le masse non sospese, a tutto vantaggio dell'efficienza e del confort. La sterzata integrale sui due assi è gestita da motori elettrici e tutte le componenti meccaniche e idrauliche tradizionali sono state eliminate: con un passo di 3,47 metri la Aicon Concept offre così un raggio di sterzata di appena 8,5 metri, ideale per la guida urbana. 2+2 nel massimo confort. Sulla Aicon Concept non esistono comandi in abitacolo e la guida è sempre gestita dall'elettronica, lasciando ai passeggeri la possibilità di sfruttare in altro modo il tempo a disposizione durante gli spostamenti. Le forme aggressive da berlina sportiva da ben 5,44 metri di lunghezza e 1,50 di altezza, con quattro porte e cerchi di lega da 26 pollici, sono abbinate a un abitacolo 2+2 con finiture e confort degni di un volo in prima classe. In assenza di un montante centrale, le portiere si aprono in senso opposto l'una all'altra e mostrano una sorta di open space, dominato da linee orizzontali. I due sedili anteriori singoli scorrono per 500 mm, possono assumere forme e altezze diverse in base alle necessità dei passeggeri e sono in grado di ruotare di 15 gradi verso l'esterno per favorire l'ingresso e verso l'interno durante il viaggio. Gli altri due posti sono ricavati nella zona posteriore, mentre i vani bagagli anteriori e posteriori offrono in totale una capacità di 660 litri. Anche in questo caso è il Personal Intelligent Assistant a dialogare con l'utente e a trasferire sul veicolo le preferenze personali, oltre a registrare le destinazioni richieste per avviare la guida. Oltre ai comandi vocali, sono presenti anche superfici sensibili con feedback aptico e un sistema di eye-tracking; inoltre ai display della plancia possono essere abbinate anche immagini dell'head-up display frontale. 600 pixel per parlare con il mondo. Nel frontale, dominato dal motivo single frame con esagono invertito, sono presenti anche 600 pixel 3D che possono essere utilizzati per "animare" lo sguardo della vettura e comunicare con l'esterno. Le possibilità sono infinite e variano dal saluto all'arrivo del guidatore con un "occhiolino" al semplice uso come luce diurna, fino all'indicazione rivolta ai pedoni per l'attraversamento della strada e alla proiezione di simboli e disegni sull'asfalto. La natura totalmente autonoma dell'auto, al contrario, non richiederà più l'uso di potenti gruppi ottici a lungo raggio, dal momento che saranno i sensori a fornire le indicazioni necessarie per la guida. Per raggiungere la porta di casa al buio non ci sarà più il "follow me home", ma un mini-drone che si attiverà per accompagnare l'utente fino a destinazione. Quattroruote.it
  2. La Volkswagen I.D. Crozz II presentata al Salone di Francoforte non è solo la seconda versione del concept elettrico che prefigura il SUV a zero emissioni del 2020, ma è una conferma che l'auto si farà e farà parte della famiglia I.D. basata sulla nuova piattaforma MEB. La strategia a lungo termine della gamma elettrica Volkswagen è confermata dal lancio della due volumi compatta I.D. a primavera 2020, seguita nello stesso anno dal SUV a trazione integrale I.D. Crozz e nel 2022 dall'erede a batteria del mitico Bulli, il multispazio I.D. Buzz. L'obiettivo è di arrivare a produrre un milione di auto elettriche all'anno a partire dal 2025, data entro la quale saranno ben 30 i nuovi modelli EV. I primi tre modelli che comprendono questa I.D. Crozz II saranno accomunati da un ampio abitacolo tipo "open space", dall'autonomia elettrica compresa fra i 500 e i 600 km e dalla possibilità di avere il sistema di guida autonoma "I.D. Pilot". Nuovo il colore e altri dettagli In particolare la Volkswagen I.D. Crozz II si differenzia dalla prima I.D. Crozz vista a Parigi lo scorso anno per un'evoluzione dello stile e della tecnologia di bordo, più vicina agli standard di produzione e sottolineata dalla nuova tinta Hibiscus Red Metallic. Frontale e coda hanno dettagli di stile più "realistici", pur se ancora un po' lontani dalla serie, come i fari a LED e i cerchi da 21" a cinque razze. Per la prima volta sulla I.D. Crozz II c'è un sistema di interazione vocale con l'auto che permette ad esempio di aprire le portiere con un semplice comando a voce e di avviare e disattivare la guida automatizzata I.D. Pilot. L'interno lascia intravedere quattro sedili individuali ricoperti in Alcantara e un quadro strumenti completamente modificato. 4Motion elettrico Il sistema 4Motion che garantisce la trazione integrale alla Volkswagen I.D. Crozz II è realizzato con due motori elettrici, uno per ogni asse, e uno speciale "albero di trasmissione elettrico" che controlla la distribuzione della coppia a ogni singola ruota. La sportività di questo SUV del 2020 a trazione elettrica è confermata dalla potenza complessiva di 306 CV (225 kW) e dalla velocità massima di 180 km/h. La batteria agli ioni di litio da 83 kWh di capacità garantisce un'autonomia massima di 500 km secondo il ciclo NEDC e può essere ricaricata all'80% della sua capacità in 30 minuti collegandola ad una postazione di ricarica veloce a corrente continua (150 kW). OmniAuto.it
  3. L'Audi non aveva mai costruito un modello a trazione posteriore e ha deciso di fare il grande passo in occasione del Salone di Francoforte, presentando la R8 RWS. La biposto sarà prodotta in serie limitata e porterà su strada lo schema tecnico della R8 LMS da competizione. La R8 RWS (acronimo di Rear Wheel Series) sarà costruita in 999 esemplari e in Germania sarà proposta a prezzi inferiori rispetto alle analoghe varianti quattro: 140.000 euro per la versione coupé e 153.000 per la spyder. V10 da 540 CV e 320 km/h. Questa Audi R8 dedicata ai puristi della guida rimane fedele alla motorizzazione V10 5.2 aspirata e al cambio S tronic. In questo caso si tratta della variante da 540 CV e 540 Nm, che consente di toccare i 100 km/h da fermo in 3,7 secondi (3,8 per la spyder) e di raggiungere i 320 km/h (318 per la spyder). La massa totale è ridotta di 50 kg rispetto ai modelli quattro: la coupé scende quindi a 1.590 kg, mentre la spyder si ferma a 1.680 kg. Lo schema a trazione posteriore ha modificato anche la distribuzione dei pesi, che gravano ora sulla coupé per il 40,6% sull'anteriore e per il 59,4% sul posteriore: di conseguenza anche la taratura dei sistemi di controllo di trazione e stabilità è stata rivista, con la modalità Dynamic dell'Audi Drive Select che attraverso l'Esc Sport consente anche di provare l'ebrezza del drift prima di intervenire. La livrea della R8 LMS GT4. La serie speciale R8 RWS è caratterizzata dai cerchi di lega da 19" con finitura nera e dalle griglie nero opaco. La coupé adotta inoltre i side blade bicolore (con quello superiore nero e quello inferiore in tinta carrozzeria) e può essere dotata in opzione della grafica rossa su cofano e tetto che riprende la livrea della R8 LMS GT4. Gli interni propongono invece i sedili sportivi rivestiti di pelle e Alcantara, con quelli monoscocca proposti in opzione. Tutte le auto sono caratterizzate infine da una placca commemorativa sulla plancia siglata "1 of 999". Quattroruote.it
  4. Ed è proprio per che mi aspettavo qualcosa di estremo!
  5. Boh... speravo in qualcosa di più futuristico! Sono sinceramente deluso... una LaFerrari, una P1, una Carrera GT le trovo più attuali pur con qualche anno sulle spalle... bah
  6. Boh... a me sa un po' di fake sinceramente.? EDIT: ed invece sembrerebbe proprio lei... od almeno il posteriore è coerente col teaser.
  7. Attenzione che non è detto che sia una versione specifica, ma potrebbe trattarsi di un pacchetto dedicato, che vabbeh all'atto pratico cambierebbe comunque poco. EDIT: trattasi di pacchetto dedicato!
  8. __P

    Porsche 911 GT3 Touring Package 2017

    A poche ore dalla conferenza stampa di Porsche al Salone di Francoforte 2017, spuntano in rete le foto di una 911 GT3 in una configurazione inedita, che potrebbe essere quella del pacchetto Touring. Evidente è l'assenza dell'alettone posteriore, sostituito da uno spoiler di dimensioni decisamente più contenute. Si tratterebbe di un omaggio alla tradizione di Porsche, e in particolare alla 911 Carrera RS 2.7: nel 1973 ne era stata proposta una versione Touring, pensata per chi volesse più comfort rispetto alla variante tradizionale. Al momento non è dato sapere di più su questa inedita 911 GT3; probabile, però, che eroghi la stessa potenza della sorellina, in grado di sviluppare fino a 500 CV e 460 Nm di coppia massima. Per scoprirne di più bisognerà attendere l'inizio del Salone di Francoforte 2017, nella giornata di domani. Automoto.it
  9. Ripeto la chiusa del mio post... scrivendo che la mancanza di muletti in strada non significa assolutamente che non stiano andando avanti con lo sviluppo dei nuovi modelli! Mi portate delle foto spia della nuova Ferrari Portofino per favore? Perché io non sono riuscito a trovarne ne qui nel forum che in rete... eppure l'auto è stata sviluppata e presentata lo stesso. E non stiamo parlando di un semplice restyling, ma dell'auto che porta in dote la nuova piattaforma modulare in alluminio delle sportive alto di gamma del gruppo.
  10. Oddio Steve... non credo che nella testa di chi ha partorito MiTo ci fosse l'idea di venderla ultrabaseva quella cifra! Con tutto ciò che ne consegue... ? Bassi street price sono indice di errore di posizionamento e/o scarso interesse per la vettura, fattori che nel momento della progettazione non vengono presi in considerazione.
  11. Mah... magari su di una Turbo o Turbo S potrebbero anche starci, anche se immagino posseggano già di suo un'impianto adeguatamente dimensionato, ma sulle base o S è proprio una supercazzola da marketing. Se non ricordo male la Stelvio Q dovrebbe averli i carboceramici.
  12. Credo che comunque siano ancora lontani dalla produzione della versione ibrida, che imho sarà accoppiata ai nuovi FireFly - al 3 o al 4 secondo voi? - e che si vedrà con il facelift/restyling, quindi non prima del tardo '18 inizio '19.
  13. Concordo Qui un pò meno, nel senso che pure su Macan gli stilemi sono simili, con una apertura centrale più ampia e due di dimensioni ridotte ai lati. Dove imho hanno sbagliato è stato dare troppo risalto alle lame all'interno dei "buchiperlavelocità" sottolineandole con i profili grigi. Situazione risolvibile facilmente con un trattamento all black. Il problema dei frontali delle SUV/CUV è l'eccessiva altezza che devi in qualche modo alleggerire visivamente; è questo lo puoi fare solo in con le dimensioni della calandra o con quelle delle prese d'aria. Quelli che soffrono di più ovviamente son quei brand di auto sportive che non hanno una calandra distintiva nel frontale come Porsche e Lambo. E qui son dovuti intervenire solo con le prese d'aria! Poi ovvio che il risultato può essere più meno riuscito e piacevole... ma ad esempio non dispiace. Vorrei soffermarmi però un'attimo sul lato tecnico, che se anche a pagamento - as usual - è comunque di prim'ordine è superiore a quello disponibile per Levante.
  14. A mio avviso anche no... i prodotti ora ci sono, pochi ma ci sono! Ora puoi immettere sul mercato anche roba più grande e prestigiosa, ma senza un'adeguata rete di vendita e service fai poca strada! Uno dei grandi punto di forza dei marchi tedeschi premium è la capillarità della concessionarie presenti sul territorio. Senza tener conto che molti dei venditori Alfa sono abituati a vendere una certa tipologia di prodotti che non sono in linea con gli attuali ne con le aspettative che hanno i possibili nuovi clienti. Il cambiamento della percezione del brand passa soprattutto attraverso questi fattori, perché chi doveva occuparsi della parte tecnica ha fatto un lavoro egregio! Adesso la parte difficile sta nel riuscire a venderlo! I muletti camuffati in giro per le strade li vedono chi segue i blog ed i forum, che sono una minima parte dell'utenza che va nei concessionari a "staccare l'assegno". E la mancanza di muletti non è neanche sintomo di inattività come si crede qui... quanti muletti fotografati hai visto girare in rete della nuova Ferrari Portofino? Eppure ha una piattaforma nuovissima che poco dovrebbe avere in comune con la precedente! Mi sembra che comunque a breve sia già possibile ordinarla.
  15. Per chi volesse giocare un po', è disponile il configuratore, anch se con limitate scelte a livello di personalizzazione estetico/cromatica https://www.porsche.com/specials/it/italy/cayenne/
  16. Ma anche no! VW è un brand generalista, e così è vista anche in casa propria nel momento in cui la Golf più venduta è quella con il motore a benzina più piccolo. Inoltre siamo sinceri... un marchio con certe mire non mi propone una segmento A sotto i 10k €! E vi dirò di più... credo che la IIV, soprattutto la restyling, sia quella che si vede meno con allestimenti alti come Highline, anzi io ne vedo moltissime con le coppe in plastica... per carità si parla di occhiometro. I prodotti per il mercato americano sono posizionati a livello delle varie Toyota, mentre in Brasile siamo al livello di Fiat! Dove lo si veda un prodotto che strizza l'occhio al premium me lo dovete proprio spiegare!
  17. Completamente d'accordo! Io aggiungo inoltre che per rinascere bisogna partire dalle proprie radici e da ciò che ti ha portato a far battere il cuore degli appassionati, che sono tanti e che hanno sostenuto il brand in maniera più o meno attiva, più o meno critica anche in anni in cui i prodotti erano quel che erano. Credo fosse doveroso battere la strada del piacere di guida e delle prestazioni, in primis per quanto detto prima, poi per differenziare il prodotto dalla concorrenza. Ricordo inoltre, che il piano (in ritardo) per Alfa è quello di vendere 400k auto all'anno worldwide con una gamma di 1 hatch, 2 sedan, 2 sportive, 3 CUV... che è grosso modo quello che la sola BMW fa con la serie 3.
  18. Si, ma non guardare solo quello che accadde in Italia, mercato sempre meno importante a livello di scelte per FCA. Le versioni ibride sono fondamentali per gli States e Cina, soprattutto in ottica Renegade. Ovvio che anche la X potrebbe trarne vantaggio a livello di vendite oltreoceano. Beh un calo fisiologico al terzo anno di vendita ci sta! Imho con il my19 sarebbe il caso che oltre a contenuti meccatronici, arrivi un restyling più o meno moderato: ottiche fari, paraurti, cerchi in lega, nuovi colori; e perché no anche un'allestimento Abarth-Line! Anzi, spero che con l'arrivo dell'Hurricane 2.0 ci ripensino per una versione Abarth!
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