Quindi omettere quello che in realtà tutto il mondo sa (cioè che l'Italia è in recessione), ci farebbe fare la figura di un paese che ha taroccato i conti per anni. Come se lo sconquasso sui mercati non si fosse ancora verificato. Boh, io sono allibito.
E tutto questo perché si invocano il ritorno alla lira, la svalutazione e la ristrutturazione del debito e non si sa più a quale scusa attaccarsi o a chi dare la colpa del macello nel quale siamo dentro fino al collo.
Poi, ovvio, si invoca il ritorno alla lira, la svalutazione, la ristrutturazione del debito perché non si vogliono altre tasse, si spremono i poveretti, eccetera, gli stessi poveretti che hanno comprato il TV al plasma a rate a tasso zero. Però allora, col debito al 120% non bisognava tornare alla lira, svalutare e ristrutturare il debito, perché il tasso zero faceva comodo.
Poi vorrei sapere a chi gioverebbe alla lunga il ritorno alla lira, la svalutazione e la ristrutturazione del debito, se a noi o a qualche speculatore.
Intanto, prendo atto che dopo le varie deadline di morte dell'euro (il 12 dicembre, ricordate?), adesso è saltata fuori quella del 21 dicembre, data di presentazione dei dati trimestrali, così sapremo se i partner europei avranno ancora il broncio o l'euro morirà in quel giorno. O se arriveranno veramente i cinesi per salvarci (altra bufala colossale).
Ho l'impressione che di deadline del tipo "l'euro morirà il giorno tot alle ore tot", ne verranno fissate parecchie nei prossimi mesi.
E il tutto per aizzare il popolino contro "il govenno delle bbanghe".