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fulvio

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  1. fulvio
    Nel 2023, il settore automotive ha visto una crescita dei contratti di noleggio a lungo termine, che hanno registrato un aumento del 15% rispetto all'anno precedente. Questa formula sta conquistando sempre più automobilisti italiani, grazie ai suoi numerosi vantaggi che la rendono un'alternativa appetibile all'acquisto tradizionale.
     
    Niente più costi inaspettati
    Uno dei principali motivi che spinge a scegliere aziende che, come UnipolRental, propongono auto in noleggio a lungo termine, è la possibilità di avere una vasta gamma di servizi inclusi nel canone mensile. Oltre all'auto, infatti, sono compresi l'assicurazione, il soccorso stradale e persino la manutenzione ordinaria e straordinaria. Questo consente di evitare spese impreviste e gestire più facilmente il proprio budget, potendo contare su una rata fissa per tutta la durata del contratto. Un aspetto non trascurabile, soprattutto in un periodo di incertezza economica come quello attuale.
     
    Quando si parla di manutenzione, poi, non ci si riferisce solo ai tagliandi periodici, ma anche a eventuali riparazioni che potrebbero rendersi necessarie durante l'utilizzo del veicolo. Un vero sollievo, che permette di guidare senza preoccupazioni.
     
    Sempre un'auto nuova
    Con il noleggio lungo termine ci si può permettere di guidare un veicolo nuovo ogni 2-4 anni, a seconda della durata del contratto scelto. Si tratta di un’opportunità notevole anche nei confronti dell’ambiente, se si pensa che in Italia l'età media delle auto in circolazione supera i 12 anni. Grazie al noleggio, invece, è possibile avere sempre un'auto all'avanguardia, dotata delle più recenti innovazioni in termini di sicurezza, comfort e risparmio sui consumi. Le più recenti motorizzazioni ibride ed elettriche, i sistemi di assistenza alla guida, le più avanzate tecnologie di infotainment: con il noleggio a lungo termine non si è mai tagliati fuori dall'evoluzione tecnologica del settore auto. Guidare un veicolo moderno, oltre ad essere più piacevole, significa anche più efficienza e minori emissioni, un fattore da non sottovalutare in un'ottica di sostenibilità ambientale.
     
    Niente svalutazione
    A differenza dell'acquisto, con il noleggio non si è proprietari del veicolo e quindi non si è esposti al rischio di svalutazione legato all'usura del tempo. Questo aspetto rappresenta un notevole vantaggio economico, soprattutto per chi percorre molti chilometri all'anno.
     
    La svalutazione di un'auto è infatti un costo occulto che spesso si tende a sottovalutare. Un veicolo nuovo perde mediamente il 20% del suo valore già nel primo anno di utilizzo, e questa percentuale continua a salire negli anni successivi. Con il noleggio, invece, questo problema non si pone: al termine del contratto, semplicemente si restituisce l'auto alla società di noleggio senza doversi preoccupare della sua diminuzione di valore.
     
    Insomma, che si tratti di privati o aziende, il noleggio lungo termine si sta rivelando un'opzione sempre più apprezzata dagli italiani. La flessibilità di poter scegliere un'auto adatta alle proprie esigenze senza un importante immobilizzo di capitale, l'assenza di pensieri legati alla manutenzione e alla svalutazione del veicolo, uniti alla convenienza economica, lo rendono un'alternativa estremamente vantaggiosa rispetto all'acquisto tradizionale. Non c'è da stupirsi, quindi, se il fenomeno sia in costante espansione nel nostro Paese.
  2. fulvio
    La Francia con la Formula 1 ha un rapporto non proprio idilliaco. Sono tanti i piloti francesi di Formula 1 che hanno scritto pagine anche importanti della storia di questo sport, ma in terra transalpina, ad oggi, non si disputa una gara di Gran Premio ufficiale. O meglio: il Gran Premio di Francia è stato disputato per l’ultima volta nel 2022, salvo poi non rinnovare l’accordo con la Federazione che si occupa dell’organizzazione degli eventi. Da queste parti di certo non si resta con le mani in mano, perché è pur vero che a pochi km di distanza gli appassionati delle 4 ruote possono andarsi a godere il prestigioso Gran Premio di Monaco, che ha visto la 1^ edizione valida per il Campionato Mondiale datata 21 maggio del 1950: da quel momento la corsa si è quasi sempre disputata, con la sola eccezione degli anni 1951, 1953, 1954 e 2020, con quest’ultimo annullamento causato dallo scoppio della pandemia. 

    Il circuito cittadino di Montecarlo è conosciutissimo in tutto il mondo e abitualmente la gara si svolge alla presenza degli esponenti di casa Grimaldi; a detenere il record di vittorie è il leggendario Ayrton Senna con 6 successi, mentre la casa costruttrice più vincente è la McLaren, con 15 vittorie. Tornando alla Francia e alla possibilità di disputare una nuova gara di Formula 1, si starebbe pensando di riportare il GP a svolgersi non più al Paul Ricard, ma su un tracciato cittadino a Nizza. Paul Ricard è stata la sede delle ultime edizioni del GP di Francia, situato a Le Castellet, ed ha ospitato 18 edizioni del Gran Premio di Francia di Formula 1 a cominciare dal 1971 e non in maniera continuativa, fino ad arrivare come detto al 2022. Su questa pista si sono disputate anche 13 edizioni del Gran Premio di Francia del Motomondiale. 

    Siamo certi si troverà una soluzione per riportare uno degli sport più importanti al mondo in terra francese, anche perché l’interesse attorno a questo sport è davvero enorme, sia in termini di tifo, sia in termini economici, o anche di intrattenimento come con i pronostici e le quote legate alle scommesse sulla F1 che coinvolge un numero non irrisorio di appassionati. 
     
    I migliori piloti francesi nella storia della Formula 1
    Dunque abbiamo visto che si sta cercando di riportare il Gran Premio di Formula 1 anche in terra francese, una terra che ha dato i natali però a piloti che hanno inciso per sempre il proprio nome nella storia di questo sport. Pensiamo ad esempio ad Alain Prost: soprannominato “Il Professore”, è stato campione del mondo nel 1985, 1986, 1989 e 1993. Il pilota francese ha ottenuto 51 vittorie con McLaren, Renault, Ferrari e Williams in ben 14 anni di carriera, dal 1980 al 1993. Il suo è stato sicuramente un decennio d’oro, che ha dato lustro alla sua nazione ed al momento è l'unico campione del mondo francese. Da registrare anche in questo periodo la sua rivalità con Ayrton Senna, di cui è stato anche compagno di squadra nel 1988 e 1989. Sempre negli stessi anni, un altro campione francese è stato René Arnoux che ha vinto 7 gare in 12 anni di carriera, 1 in più del connazionale Jacques Laffite fermatosi a 6 successi e terminando la carriera nel 1986 a seguito di un grave incidente. Didier Pironi invece è approdato alla Ligier nel 1980 e in quell’anno ha vinto il Gran Premio del Belgio chiudendo al 5° in campionato. Arrivando ai giorni nostri, uno dei grandi piloti francesi che ormai non corrono da un po’ è sicuramente Jean Alesi, che vanta un record: è al momento l'unico pilota francese ad aver gareggiato in più di 200 Gran Premi, vincendo quello in Canada su Ferrari nel 1995. Dunque aspettiamo di seguire le evoluzioni, in un mondo dell’automobile che sta cambiando non solo nell’uso comune, ma anche nel mondo delle corse, fino ad arrivare alle 0 emissioni e rendere il movimento sostenibile. 
     
  3. fulvio

    General
    Il fumo di sigarette tradizionali è da sempre un problema di salute pubblica, con leggi chiare e restrittive che ne limitano l'uso in diversi contesti, come le auto, soprattutto in presenza di minori o donne in gravidanza. Tuttavia, con l'emergere delle sigarette elettroniche usa e getta come una soluzione alternativa, la situazione normativa è diventata più ambigua, richiedendo un approccio guidato dal buon senso individuale. In Italia, il dibattito legislativo è focalizzato sulla tutela delle categorie più vulnerabili, cercando di bilanciare innovazione e protezione della salute pubblica.
     
    Il divieto di fumo in auto: cosa dice la legge sulle sigarette tradizionali
    La legge italiana è molto chiara riguardo al fumo di sigarette tradizionali in auto. Il decreto legislativo del 12 gennaio 2016, n. 6, proibisce il fumo in auto in presenza di minori di 18 anni e donne in stato di gravidanza, con l'obiettivo di ridurre l'esposizione al fumo passivo. Le sanzioni per i trasgressori sono severe, con multe che possono superare i 500 euro, e non sono previsti sconti per il pagamento anticipato.
     
    Ambiguità legislativa e buonsenso: le sigarette elettroniche
    Per quanto riguarda le sigarette elettroniche usa e getta, la legge non è ancora del tutto chiara. Nonostante non vi sia un divieto esplicito, il buonsenso dovrebbe guidare gli automobilisti a evitare l'utilizzo di questi dispositivi durante la guida, soprattutto in presenza di minori o donne in gravidanza. Le sigarette elettroniche sono considerate da molti come una soluzione alternativa meno dannosa, ma è fondamentale considerare i potenziali rischi e distrazioni che possono causare alla guida.
     
    Svapare in auto: una fonte di distrazione
    Sia il fumo tradizionale che l'uso di sigarette elettroniche possono rappresentare significative fonti di distrazione. Il vapore delle e-cig può appannare i vetri, compromettendo la visibilità, e la manipolazione del dispositivo può distogliere l'attenzione dalla strada. Questi fattori possono aumentare il rischio di incidenti, mettendo a rischio la sicurezza di conducente, passeggeri e altri utenti della strada.
     
    Normative internazionali: un confronto
    Le normative internazionali sull'uso delle sigarette elettroniche in auto variano notevolmente. In alcuni Paesi, come la Gran Bretagna, le norme sono rigorose, con sanzioni severe per chi utilizza e-cig alla guida. In altri, come la Germania, l'attenzione è maggiormente focalizzata sulla protezione di bambini e donne in gravidanza, con divieti specifici in alcuni stati.
    Le sigarette elettroniche sono una soluzione alternativa al fumo tradizionale, ma è essenziale che gli utenti siano consapevoli delle normative e adottino un approccio responsabile e rispettoso. Anche in assenza di leggi specifiche, il buonsenso dovrebbe prevalere per garantire un ambiente sicuro e salutare per tutti, riducendo i rischi associati al fumo e alle distrazioni alla guida.
     
  4. fulvio
    La connessione fra automobili e gioco d'azzardo non è immediata: alcuni potrebbero credere infatti che l'unica cosa ad unirli sia essenzialmente il fatto che con i soldi si acquistano auto costose. In realtà questi due mondi all'apparenza estremamente distanti hanno una connessione ben precisa. Innanzitutto, le case automobilistiche spesso sponsorizzano eventi di gioco d'azzardo e scommesse sportive, in modo da farsi conoscere e aumentare la propria visibilità nell'immaginario collettivo, sapendo di avere l'audience giusta.
    La realtà nascosta: le sponsorizzazioni ai giocatori
    Uno dei fenomeni "sommersi" del gioco d'azzardo, legato proprio a quella connessione menzionata tra ricchezza e auto di lusso, sono le sponsorizzazioni riservate ai giocatori più di successo. I professionisti o semi-professionisti che riescono a vincere somme di denaro da capogiro sono spesso noti per il loro lusso e per le loro auto di alta gamma. Pochi sanno però che gli investimenti di queste persone spesso finiscono proprio nel mondo delle automobili. Le case automobilistiche vedono queste persone come degli influencer molto rilevanti nell'immaginario collettivo, perché sanno che l'audience a cui si rivolgono ha spesso interessi che coincidono con il target ricercato, di fatto mettendo quindi loro a disposizione automobili di ultima generazione. In questo modo si spera di suscitare l'interesse dei consumatori, che possono associare l'immagine del giocatore di successo o del personaggio famoso alla marca dell'auto che guidano.
    La storia del legame fra automobili e scommesse
     
    Nel 1895, la Automobile Club of America organizzò la prima corsa automobilistica della storia, una gara di 54 miglia tra Chicago e Evanston. L'evento suscitò grande interesse tra il pubblico e attirò molti scommettitori. Successivamente, si organizzarono anche altre competizioni automobilistiche, come la Paris-Bordeaux nel 1895 o la New York-Boston nel 1899, tutte accomunate dall'interesse per le scommesse tra i partecipanti e gli spettatori.
     
    Ma il legame tra automobili e gioco d'azzardo non si limita certo alle corse di fine '800 o alle scommesse sulle competizioni. Un altro modo in cui le due attività sono strettamente legate è piuttosto sorprendente: attraverso il mondo dei casinò e delle slot machine.
     
    Fin dagli anni '50, le slot machine sono state una presenza fissa nei casinò e molte di loro si ispiravano e tuttora si ispirano al mondo dell'automobilismo. Basta pensare alla celebre slot machine "Speed Demon", che presenta raffigurazioni di auto da corsa e iconografie ispirate al mondo delle gare. Anche altre slot machine come "Crazy Cars", "Speed Cash" o "Drive" mostrano un evidente richiamo al mondo delle quattro ruote.
    Oggi abbiamo un'ampia scelta di scommesse e giochi a tema auto su siti come https://casino.netbet.it/slots, senza considerare ovviamente le numerose scommesse che si possono piazzare sui vari eventi automobilistici sparsi per il mondo.
     
    Nonostante quindi, di base, siano due mondi molto distanti, l'audience che ne compone la maggioranza condivide spesso le due passioni, di fatto unendole in maniere inaspettate. Con l'aumento delle realtà in VR e dell'evoluzione dei giochi, così come dei sistemi di scommesse live, il futuro che si prospetta sembra essere decisamente improntato a rinsaldare ancora di più il legame fra auto, gioco d'azzardo e quell'aura di "lusso" che circonda entrambi i mercati.
     
  5. fulvio
    Il pallone non è soltanto 1,X,2 e NetBet quote calcio, dove è possibile dare un’occhiata al palinsesto sui migliori calciatori del Mondiale Qatar 2022 o di Serie A e Champions, ma è rappresentato iconicamente anche dalle passioni dei giocatori per le auto.
     

     
    Ce ne sono per tutti i gusti, dalla panda alle auto di lusso e le macchine più costose dei calciatori.
    Ecco tutte le curiosità che uniscono calcio e motori, in un viaggio all’ultimo cilindro fra auto d’epoca personalizzate e incredibili collezioni che valgono milioni di euro.
    CR7 è l’amante perfetto delle auto
    Iniziamo con CR7 per scoprire subito (curiosità che chi mangia calcio a colazione, pranzo e cena, sicuramente conoscerà) la passione per le auto del campione portoghese. Ricordate le battute e tutti i meme che risalgono ai tempi in cui Cristiano Ronaldo si trasferì alla Juventus? Cose del tipo “CR7 stava cercando un garage a Torino e poi si è comprato la Valle d’Aosta per parcheggiare tutte le sue auto”. Ecco, l’asso portoghese possiede un vero e proprio luna park auto con più di 20 modelli fra i più preziosi al mondo: Ferrari, Brugatti Centodieci, Porsche, Maserati e tantissimi altri modelli.
    La pandita di Vidal può sfidare anche la neve
    Passiamo adesso a un calciatore che sicuramente non è famoso per le sue auto costose ma al contrario, basta riportare il motto che qualche anno fa ha fatto il giro del Web: la Pandita non fallisce. Quale miglior marketing se non quello dell’ex “bianconerazzurro” Arturo Vidal, che in pieno inverno lancia un video virale con una delle utilitarie più famose al mondo. Non solo, il campione cileno ha addirittura sfidato la neve in pieno inverno con la sua amata e fedele Panda verde.
    Le altre auto famose dei calciatori più forti al mondo
    Mario Balotelli è un amante delle auto e nel proprio garage personale possiede una Ferrari 458 Spider, che con i suoi 320 km/h rispecchia perfettamente la spericolatezza del numero 10 più irriverente del calcio.
     
    Il Campione del Mondo Antoine Griezmann ama guidare la sua Rolls Royce Wraith, un vero e proprio salotto su 4 ruote di un’eleganza pregiata. La Bentley Continental GT è l’auto preferita di Lukaku, un altro calciatore amante dei motori di lusso, mentre il neo pensionato Frank Ribery, amava sfrecciare per la Costiera Amalfitana con la sua Lamborghini Aventador.
     
    E Messi? Non che il numero 10 argentino non ami le auto, infatti la sua Maserati Gran Turismo MC è famosa in tutto il mondo, proprio perché è guidata dal diretto erede di Maradona.
     
    Sergio Ramos ha un grandissimo talento in campo e una forte passione per le auto d’epoca, tanto da possedere una Fiat 600 prodotta fra il 1955 e il 1969, completamente restaurata e ribattezzata la Fiat 600 SR4, perché personalizzata con questa sigla che indica il nome del campione spagnolo e il suo numero di "camiseta"
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